martedì 25 agosto 2009

Violenza contro i pederasti

Si può dire che i pederasti (che ormai sono usciti allo scoperto, sentendosi parte di una lobby mondiale) vadano proprio a cercarsela la reazione violenta contro di essi, che, divenuti ormai arroganti, non rispettano il diritto di provare una instintiva, naturale (e non culturale), repulsione per i loro atteggiamenti in pubblico. Essi, che pretendono di essere normali, pretendono anche che i veri normali siano privati del diritto di provare un senso di schifo per le loro esibizioni pubbliche. Non rispettano tale diritto che proviene dal rifiuto di assistere a manifestazioni pubbliche della loro anormalità contrabbandata come normalità. Ho già detto in varie sedi che i pederasti, prima di pretendere di essere considerati normali, dovrebbero dimostrare che la natura ci ha dato il culo anche per altro oltre che per defecare. Essi pretendono, nella loro arroganza, di cancellare la distinzione naturale tra il culo e la vagina. Quando chiedono eufemisticamente (cioè ipocritamente) parità di diritti (di coppia), aggiungano "tra il culo e la vagina". Non esiste in natura la distinzione tra omesessuale ed eterosessuale. Esiste soltanto la distinzione tra maschio e femmina. Se questo non entra loro in testa, è bene che entri loro in culo. Che si inculino pure in privato. La cosa non è reato. Ma rispettino la naturale avversione, sino allo schifo, per i loro atteggiamenti in pubblico. La cultura del relativismo, che ha contaminato anche i mass media, ha portato all'uso del termine "omofobo" - neologismo imperante - per cercare di collegarlo, disonestamente, al razzismo. A questo punto vengono demonizzati come "omofobi" (se non razzisti) tutti coloro che non si arrendono alla cancellazione della distinzione naturale tra il culo e la vagina.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Mi è piaciuta l'espressione "cancellazione della distinzione naturale tra il culo e la vagina". Se lo si dicesse chiaramente una buona volta,questi arroganti verrebbero finalmente smascherati e privati della loro arroganza.

Andrea Chessa ha detto...

La cosa non deve suscitare stupore, purtroppo. Anche gli omosessuali ormai sono una vera e propria lobby di potere, sostenuti da un sistema di infomazione che - in nome di un falso e ipocrita perbenismo - vorrebbe costringere tutti noi a non provare schifo per le loro esibizioni pubbliche spesso e volentieri provocatorie.

Io voglio poter provare schifo per chiunque mi pare e piace, fermo restando il rispetto della legge. Provare schifo per gli omosessuali, così come per qualunque altra categoria, non è un reato. Ma ci manca poco...