domenica 15 novembre 2009

Billo, il mio unico grande affetto

Sono passati più di otto mesi ma il dolore è sempre lo stesso. Sentii il bisogno di esternarlo sul forum "La zampa" de La Stampa del 7 settembre. Billo, ti amo sempre, sei sempre con me. Non ci sono medicine che mi possano diminuire il dolore. Ciò che scrivo in questo blog è accompagnato sempre dalla tua presenza. Rinuncerei a tutto per te. Continuo a vivere per te, perché tu continui a vivere con me. Nessuno mi può capire. Chi non capisce l'amore che può dare un cane non è degno di vivere. Il mio prossimo libro (IO NON VOLEVO NASCERE. Una vita disperata senza certezze) sarà dedicato a te con la più bella fotografia. Così non sarai vissuto invano.

Dopo sette mesi di terapia domiciliare per insufficienza renale, con due flebo al giorno di 500 cc., mi ha lasciato l'unico grande affetto della mia vita, Billo, che stava per compiere 12 anni: Mi ha lasciato nella notte tra il 3 e il 4 marzo. Lo trovai cucciolo abbandonato nei giardini della Facoltà di Scienze della Formazione (dove insegno). Vi erano tanti studenti, ma Billo, appena mi mi vide, seguì solo me. Fu un amore a prima vista. Non riesco a riprendermi dal dolore.Tutti ibei ricordi vengono sempre sopraffatti e annullati dal ricordo dell'agonia- Ho avuto altri cani ed ogni volta è stata una tragedia. E' fatta male la natura. Un cane a 10 anni diventa anziano mentre una tartaruga può vivere 100 anni. Non si incrementi la speculazione degli allevamenti. Chi può prenda un cane dal canile. Anche anziano, perché possa almeno compensare nella vita rimanente la sofferenza di un'intera vita. Ho letto la storia di Lella. Io non posso sostituire Billo. Oltre al fatto che ho una femmina di 8 anni (Laika), trovata abbandonata e ferita quando poteva avere al massimo un anno. Non voglio soffrire ancora di più dopo Laika. Ho 70 anni e non voglio arrivare alla fine dei miei giorni continuando a soffrire. E un cane giovane, a questo punto, potrebbe sopravvivermi. Non riesco più a uscire di casa con Laika e con la mia compagna. Uscivamo sempre in quattro. Billo non può essere sostituito. Sono entrato in una sorta di semipazzia per salvarmi. Billo è sempre con me. Gli parlo e lo accarezzo. Un medico mi ha detto che ho bisogno di uno psicologo per elaborare il lutto. Ma nessuno psicologo può salvarmi. Billo sta sempre con me. Non credevo che fosse un amore così grande. La mia vita continuerà in uno stato di depressone. Uno come me non doveva nascere. Sono ateo anche perché non posso credere che un dio abbia creato una natura così mal fatta.

7 settembre 2009

17 commenti:

Anonimo ha detto...

Allucinante! Allucinanteeee!!!
Un docente universitario che scrive queste cose!!!!

"(...) non è degno di vivere (...)"

Ma se ne resti a casa! Che vergogna!
Non c'è il minimo controllo...
E questa persona dovrebbe formare migliaia di giovani?

C'E' DA PIANGERE!

Anonimo ha detto...

Pietro Melis risponde. La malattia mortale della Terra è l'antropocentrismo. Il commento di questo individuo mi conferma nell'idea che molta umanità sta sotto il livello dell'animalità, come l'individuo vigliacco che ha lasciato questo commento anonimo. Egli è un subanimale non essendo stato capace di capire l'amore che può dare un cane. Ecco che cos'è la scuola d'oggi, fatta di prediche moralistiche fondate sulla retorica della dignità dell'uomo anche quando si tratta di criminali. Non vi sarà progresso umano sino a quando esisteranno individui come il vigliacco ignorante che ha lasciato il commento anonimo. Egli vale meno di un cane. Ma fortunatamente vi sono persone che sul Corriere della sera (forum Animali e dintorni)e sulla Stampa (forum La Zampa) mi hanno dimostrato la loro solidarietà, e il mio post è stato incluso con commozione in altri blog come "Temi caldi di oggi", cliccando sulla voce "cani". Vada a cercarselo su Google questo deficiente insensibile la cui vita vale meno di quella di un cane.Sappia questo subanimale che qualche giorno dopo avre ripreso le lezioni dopo la perdita di Billo, in aula è scoppiato un applauso da parte di molti studenti commossi per non essere riuscito a trattenenere le lacrime. Evidentemente il vigliacco subanimale appartiene alla parte peggiore dell'umanità, quella appunto, dei subanimali. E se ha intenzione di replicare abbia il coraggio di uscire dall'anonimato il subanimale.

Pietro Melis ha detto...

Che vergogna l'esistenza dei subanimali come l'individuo che ha lasciato un commento anonimo

Pietro Melis ha detto...

Riporto una lettera tratta dal forum La Zampa del quotidiano La Stampa del 7 settembre 2009
Come si vede vi sono persone capaci di rabbrividire di fronte a quanto ha scritto il subanimale anonimo


Pietro e Billo

Signor Pietro, il suo post è un concentrato di dolcezza e amore per il suo amico Billo come non mi è mai capitato di leggere. Comprendo il suo stato d’animo, di abbattimento che è naturale quando si vuole così bene ad un famigliare come poteva essere sicuramente considerato Billo, a dispetto di coloro che pensano che gli animali siano diversi gradini sotto l’uomo e si arrogano il diritto nonché il dovere di decidere dove condurre l’umanità tutta, non ultima fra questi la chiesta come giustamente lei ha citato. Ma perché dice che non vuole più condividere un pezzo della sua esistenza (a 70 anni oggigiorno non si è vecchi!) con un altro peloso? Per non soffrire? La prego, pensi che non ci sono solo cani giovani da adottare, ci sono anche gli anzianotti che languono detenuti non colpevoli e in attesa di un giudizio che non verrà mai dato loro in canile…. Se anche solo per un tempo breve si può far passare un periodo della loro vita in modo dignitoso e decente, non sarà stato tempo sprecato, ma avrà compiuto un gesto che avrà arricchito lei e contribuito ad elaborare il lutto della scomparsa di Billo.

Venga a farsi un giro nei canili, troverà sicuramente negli occhi di un cane il suo Billo, ce ne sono tanti che ormai non alzano nemmeno più la testa quando passa qualcuno…. Gli dia una speranza, il prescelto sarà la sua medicina.

Con affetto

Mariangela

p.s.: concordo quanto dice sulle posizioni della chiesa, ma come può vedere in questi giorni è interamente impegnata a predicare la moralità dei comportamenti altrui pur essendo cosciente che la propria fa difetto alla grande…. Se queste sono le priorità della chiesa, possiamo aspettarci qualcosa di più? Non credo, è meglio che facciamo da soli.

Pietro Melis ha detto...

Ringrazio Mariangela
PIETRO MELIS
Gent. Mariangela

grazie per la sua lettera. Ma non posso accogliere la sua proposta di prendere da un canile un altro cane. Se giovane potrebbe sopravvivermi. Se anziano andrei incontro prima o dopo ad un altra sofferenza. Dal 2003 ho già Laika, che ha 7 anni (e non 8, come ho scritto). Ho mancato di aggiungere che anche a causa della perdita di Billo ho smesso di camminare spesso come facevo quando vi era Billo. Uscivo negli ultimi sette mesi (da luglio a tutto febbraio) con la mia compagna che teneva al guinzaglio Billo e Laika. Perché io ero reduce da una complicazione (lussazione con immobilizzazione a letto per un mese) sopravvenuta ad un'operazione di protesi d'anca. Ormai stavo per abbandonare le stampelle a furia di camminare. Ora la gamba operata si è indebolita per mancanza di esercizio, pur non zoppicando più. Prima non mi stancavo uscendo anche con Billo, mentre ora, pur non zoppicando più, dopo qualche centinaio di metri (uscendo solo vicino a casa e con una stampella tenuta sollevata) mi sento un tronco d'albero al posto della gamba. Dedico a Billo la mia sofferenza anche fisica. Anche a causa delle mie pessime condizioni psicofisiche non sono in condizioni di avere un altro cane. Ma negli ultimi mesi io, che ho avuto sempre anche gatti (ero arrivato ad averne 11, ormai tutti morti) ho salvato dalla strada tre gatti. Vi è stata sempre coesistenza pacifica in casa tra cani e gatti. Una nota casa editrice pubblicherà entro l'anno la mia autobiografia (anche intellettuale) dal titolo IO NON VOLEVO NASCERE. Vi è un capitolo intitolato “Io, i cani e i gatti: amori e rovina della mia esistenza”. L'ultimo capitolo riguarderà il diritto naturale (che, in quanto, naturale, non può non essere anche il diritto degli animali non umani. E' una bastonata nei confronti di tutti i maggiori filosof(astr)i italiani (di cui faccio i nomi), che continuano a non capire che senza il diritto naturale (non antropocentrico) non esistono nemmeno i “crimini contro l'umanità”. Perché tutto diventa convenzionale. Però fanno gli opinionisti sulla stampa e alla TV, alimentando l'antropocentrismo, che è la malattia peggiore della specie umana, maggiore fonte di tutte le crudeltà nei confronti degli animali. Il mio Billo apparirà in fotografia nel libro (a lui dedicato). Così non sarà vissuto invano. Sto cercando di avere il coraggio di mettere in un blog (oltre a quello che ho già) un'ora e mezzo di registrazione con la telecamera. Voglio nuovamente vederlo camminare e sentirlo abbaiare. Per il resto, sappia che io ho una spesa fissa mensile per aiutare gente bisognosa che si occupa di assistenza a cani e gatti. Anche perché, mentre il canile municipale gode di contributi pubblici, il gattile è a carico unicamente dei volontari. Mi perdoni. Ma di più non posso fare. Abbia tutta la mia stima. Pietro Melis

Pietro Melis ha detto...

Il blog "Temi caldi del giorno"
riporta interamente il mio post su Billo. Perciò è inutile ripeterlo. Basta il commento del proprietario del blog.Serva il breve commento a quel vergognoso individuo che non si rende conto che la vergogna dovrebbe ricadere su di lui, che dovrebbe farsi controllare come subanimale.

Anch’io, amante degli animali, vorrei “immortalare” su questo mio blog una testimonianza di affetto di un signore, il Prof. Pietro Melis, che scrive a LaZampa (La Stampa), descrivendo il proprio dolore per la sofferenza e la morte del suo più caro amico a quattro zampe, Billo.
Devo confessare che questa lettera mi ha colpito profondamente. La trascrivo per
intero senza commentare, anche perchè si commenta da sola.

Andrea Chessa ha detto...

Riguardo il primo commento c'è solo da restare allibiti per la totale mancanza di empatia di certi personaggi. Un livore e una violenza che è peggiore di uno schiaffo.

Se questa gentaglia non ha nessun rispetto dell'affetto che si può provare nei confronti di un animale, non arrivano alla violenza fisica per il semplice fatto che una eventuale condanna può fungere per loro da deterrente.

Non si dia eccessiva pena, professore. Internet rispecchia la realtà e anche in rete i sub-umani abbondano. Si ricordi che cosa disse Virgilio a Dante, quando quest'ultimo si stupì a guardare quella spaventosa massa di vili e codardi nell'Antinferno.

Non sprechi le sue energie per simil gentaglia.

maria ha detto...

sì, questo è il blog di un docente di filosofia, anzi di un filosofo, quindi lo spazio per eccellenza del pensiero libero . Si può intervenire disputando circa le sue affermazioni, ma certo astenendosi da condanne e disprezzo.
Un'unica anima nel mondo, la vita divina che pervade tutto, anzi che è tutto ; una sola essenza , una sola sensibilità e una sola conoscenza , dalla pietra all'erba, agli animali, a noi .
Un percorso spirituale che ci riconcilia con il Tutto e che si può seguire anche guardando negli occhi un cane .

Anonimo ha detto...

Che miserabile individuo quello che le ha inviato il commento avendo l'ardire di dirle di rimanere in casa. Io auguro a questo miserabile tutto il male possibile di questa terra. Individui schifosi come questo appartengono alla feccia dell'umanità. Abbia tutta la mia solidarietà.Il mondo sarebbe migliore se fosse composto da persone come lei, dotato di una rara sensibilità in un mondo crudele.dott. Piero Bardi Torino

Paolo Ricci ha detto...

Il mio cane Max è morto e io sento la stessa tremenda mancanza, era come un figlio per me.
Tutta la mia comprensione per quello che ha scritto, professore, e un profondo senso di schifo per la lettera dell'Anonimo (che poteva anche firmarsi se non fosse sto un vigliacco).
La battaglia che stiamo portando avanti contro i canili lager la dedichiamo ai cani più fortunati come il suo Billo e il mio Max.
Un abbraccio sentito professore.
Paolo Ricci
www.lasaggezzadichirone.org
www.nothuman.org

mrbenessere ha detto...

Sono il proprietario del blog, nominato dal Prof. Melis, "Temi caldi del giorno". In effetti, il 7 settembre scorso, notando la grande sensibilità del Professore nei riguardi degli animali, e il grande amore per il suo Billo, ho ritenuto - anch'io grande amante degli animali - doveroso pubblicare sul mio blog la toccante lettera scritta al suo Billo: http://attualita-e-opinioni.noiblogger.com/billo-il-mio-unico-grande-affetto-mi-ha-lasciato/
Al Prof. Melis vorrei ripetere quello che già gli scrissi: "Lei è un combattente ed io l'ammiro. E' per questo che La invito a
combattere la vita. Billo purtroppo
non c'è più, è una grande perdita per lei, ma deve reagire, combattere
e stare vicino alla sua compagna
ed alla sua Laika, non le trascuri, non lo meritano, viva per degli
scopi, chi le sta vicino le vuole bene."
All'Anonimo del primo commento vorrei dire che la sua provocazione rimane tale e isolata e non merita risposta.

Anonimo ha detto...

Professor melis non è un semplice docente universitario, non lo definirei un filosofo, è un essere umano.
In riferimento al commento dell'anonimo codardo che scrive a vanvera senza riflettere: conobbi Billo nel 2004, non era soltanto un animale. Questa persona, come lei anonimo la definisce è una persona straordinaria.

Monica

Lucia ha detto...

Sono già 7 mesi che la mia gatta è scomparsa per me era come una figlia avendola in casa da 10 anni spero sempre di incontrarla e mi manca tremendamente.la capisco prof. Melis però non sia così pessimista..un caro saluto

Pietro Melis ha detto...

Cara Lucia

sono passati 1 anno e 8 mesi. Non sono più me stesso senza Billo. La mia è stata una vita di sofferenze per tutti i cani e gatti che mi hanno lasciato. Purtroppo rimane il ricordo della fine che cancella tutti i bei ricordi. Non ho più voglia di viaggiare, di frequentare la gente. Billo è stato la causa scatenante del mio malessere di vita. La vita umana non ha alcun senso perché non vi è risposta alla domanda "che senso ha la vita?". Entro due mesi uscirà presso un noto editore il mio libro autobiografico e filosofico IO NON VOLEVO NASCERE. E' dedicato a Billo con la sua fotografia. Così non sarà vissuto invano. Cara Lucia, non ho da offrire consolazioni ad alcuno perché nessuno può offrirne a me.

giovanni ha detto...

Gentile prof. Melis, non so se lei mai avrà modo o tempo di leggere questo mio breve commento al suo ricordo di Billo,in ogni caso devo dirle che mi colpito profondamente e che raramente ho letto parole cosi belle ,in ricordo di un caro amico.
Solo chi ha avuto un dolore simile può capire ed apprezzare i sentimenti che lei ha cosi bene rappresentato. La saluto cordialmente!

natascia prinzivalli ha detto...

Questo è l'amore puro.

natascia prinzivalli ha detto...

Questo è l'amore puro.