martedì 1 giugno 2010

DI FRONTE A TANTO ORRIDO SOLO LA PENA DI MORTE

Non è possibile che un simile subanimale (che se fosse bestiale non sarebbe stato capace di arrivare a tanto orrido) possa continuare a vivere.SIMILI INDIVIDUI DEBBONO ESSERE ELIMINATI DALLA SOCIETA'.

31/5/2010 (10:56) - TRAGEDIA FAMILIARE
Verona, ventenne fa a pezzi il padre
e lo butta nella spazzatura
In tutto la polizia scientifica ha repertato cinque pezzi di cadavere
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Il ragazzo ha confessato il delitto
a causa di una lite per la partita
L'allarme dai vicini per la puzza
che veniva da un bidone in garage
VERONA
È stata la puzza terribile che proveniva dal garage a insospettire i vicini di casa della famiglia Zorzi spingendoli a chiamare la Polizia, anche alla luce del fatto che da qualche giorno da quella casa, dove le liti erano all’ordine del giorno, veniva solo uno strano silenzio. C’è voluto poco affinchè gli uomini delle forze dell’ordine si accorgerssero che nel bidone del rifiuto umido, da cui alcuni vicini esasperati dall’odoraccio avevano intanto estratto dei resti non identificabili come umani, vi erano parti di un corpo umano.

In tutto la scientifica ha repertato cinque pezzi di cadavere: in parte con ancora addosso degli indumenti. Verificato, anche sulla base della confessione di Piergiorgio Zorzi, che si trattava del cadavere smembrato del padre, l’attenzione degli inquirenti è volta a ricostruire l’ambiente familiare in cui la tragedia è maturata, il motivo che ha spinto un giovane di 21 anni a compiere, impugnando una sega, lo smembramento del corpo del padre dopo averlo ucciso.

Secondo i vicini del palazzone della zona di San Massimo, periferia veronese, le liti erano normale routine in quella casa dove il padre non riusciva a rassegnarsi al fatto che il figlio avesse problemi di dipendenze, per cui era stato in comunità, e che fosse senza una occupazione fissa. A peggiorare la situazione di disagio familiare la grave malattia di cui soffriva la madre del giovane, Angela Zorzi affetta da sclerosi multipla. Un delitto quindi maturato in ambito di degrado in un periodo in cui padre e figlio erano rimasti soli in casa dato che la moglie si sarebbe allontanata qualche giorno per far visita alla madre.

Una ricostruzione fredda è quella che Piergiorgio Zorzi ha fatto agli inquirenti dell’omicidio del padre Giorgio. L’ira del 21enne si è scatenata lo scorso 22 maggio: in tv la partita con l’Inter che si aggiudicava una storica tripletta nella stanza accanto un genitore che chiedeva un volume più consono all’ora serale.

Per tutta risposta il figlio della vittima ha reagito prima con due pugni al volto, violentissimi, e poi menando fendenti al padre. Secondo quanto confessato, il giovane avrebbe prima tentato di sgozzare il padre con un primo coltello ma poi, dato che l’arma si sarebbe rivelata insufficiente, allora ecco comparire sulla scena del delitto un coltellaccio da cucina che prima è stato usato per portare un fendente alla gola e poi al fianco.

Sanguinante ed ancora vivo l’uomo colpito dal figlio si è trascinato fino al telefono della stanza da letto. È li che improvvisamente è ricomparso il figlio che ha atteso che il genitore, oramai senza forze, perisse tra atroci sofferenze. Con il cadavere del padre nella stanza accanto il giovane ha raccontato di essere andato a dormire e, il giorno seguente, di aver architettato come sbarazzarsi del corpo.

Un primo tentativo sarebbe stato fatto con il bidone dell’immondizia dove si ripongono ramaglie e sterpi ma il corpo, troppo grande, non passava e perciò ecco nascere l’idea di tagliare gli arti, nello specifico le gambe, usando un seghetto. Completata l’opera i resti sono stati infilati, avvolti in teli, nel bidone. Con discrezione poi il ragazzo ha trascinato il tutto in garage. Dopo nove giorni di decomposizione il puzzo nauseabondo sprigionati dai poveri resti dell’uomo, ha messo in allarme il vicinato portando la Polizia di Verona ad intervenire.

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