domenica 13 febbraio 2011

MA CHE CA...VOLO VOGLIONO QUESTE DONNE SCESE IN PIAZZA?

Se la dovrebbero prendere non con gli uomini ma con quelle donne che spontaneamente mirano a far carriera con il proprio corpo. Prendete ANNOZERO. Come mai anche in questa trasmissione antiberlusconiana quella ragazza che fa le intervistetine è stata scelta perché bella? Come mai nella trasmissione di Mirabella (A prescindere) la coconduttrice EVA è una bella donna? Come mai Licia Colò è bella? Come mai, insomma, la Rai è così selezionatrice in fatti di conduttrici di trasmissioni. E' mai possibile che non esistano donne, non dico brutte, ma almeno non belle che non siano altrettanto capaci e anche più capaci di quelle belle? E' tutto il sistema politico, di destra e di sinistra, che glorifica il corpo invece che la mente. E quelle donne che manifestano a difesa della dignità della donna perché non se la prendono piuttosto con quella enorme massa di offerta femminile (di donne belle) che è superiore alla domanda? Spero che non se la vogliano prendere con le vere prostitute, che offrono il loro corpo in affitto senza avere aspirazioni di carriera. Esse sono delle assistenti o benefattrici sociali, migliori di quelle che offrono il loro corpo VOLONTARIAMENTE per fare carriera, e che le donne che scendono in piazza a difesa della dignità della donna vorrebbero far passare come vittime dello sfruttamento, invece che come donne spregiudicate pronte a tutto per mettersi in mostra con il loro corpo. Chi costringe le donne a fare i soliti calendari? E' una corsa verso l'apparire. Nessuno le costringe a questa corsa. Ad una corsa ci si iscrive, non si è obbligati. I discorsi moralistici vengono fatti normalmente da donne brutte. Hanno coinvolto anche una brutta suora per fare il discorso moralistico sull'asserito sfruttamento della donna, come se non fossero molte donne a volere il loro sfruttamento per fare carriera. E' l'offerta delle donne che fa la domanda, e non viceversa.

migliaia di manifestanti a roma e milano. bongiorno: «hanno paura di voi»

Donne e uomini in piazza per la dignità
«Siamo più di un milione nel mondo»

Gelmini: poche radical chic. Finocchiaro: venga a vedere. Cori contro il premier: «Dimettiti». Corteo a Montecitorio

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Donne e uomini in piazza per la dignità
«Siamo più di un milione nel mondo»

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MILANO - Donne e uomini in piazza in tutta Italia (e non solo) per la dignità: la parola d'ordine è "se non ora, quando?". In 230 città della Penisola si sono svolte manifestazioni «per chiedere più rispetto per libertà e i diritti delle donne», senza bandiere di partiti e sindacati, ma con la precisa richiesta di dimissioni del premier Berlusconi.

ROMA - In piazza del Popolo a Roma decine di migliaia di persone si sono radunate sotto un palco rosa con lo slogan "tempo di esserci tutte e tutti, vogliamo un Paese che rispetti le donne". Ripetuto un grido rivolto al presidente del Consiglio: «Dimettiti». L'attrice Isabella Ragonese ha dato il via alla manifestazione: «Sono una bambina, non ho fatto il femminismo, sono una precaria, sono una madre, sono una commessa, un'impiegata e oggi mi dimetto da tutto. Oggi 13 febbraio scendo in piazza» ha detto tra gli applausi. Quindi è partito dal palco l'"urlo delle donne indignate", dopo un minuto e mezzo di silenzio: «Se non ora quando?», e la piazza ha risposto «Adesso!». Presenti a Roma lo stato maggiore del Pd, ma segretario e parlamentari restano lontani dal palco, mischiati tra la folla. «Berlusconi da tempo dovrebbe andarsene ed è quello che gli chiedono queste piazze» ha detto Pier Luigi Bersani. La deputata di Fli Giulia Bongiorno ha parlato dal palco: «Non sono qui per criticare i festini hard, ma per farlo quando diventano sistema di selezione della classe dirigente - ha detto nel suo intervento, applauditissimo -. Chi tace in questa situazione può diventare complice. Questa non è una piazza di moralisti, come ha detto qualcuno nei giorni scorsi, questo è un modo per sminuire la vostra presenza qui. Si ha paura di voi». Una selva di fischi si leva quando dal palco viene citato Giuliano Ferrara. Molte le voci in difesa del presidente della Repubblica Napolitano. La manifestazione romana si è chiusa con la "conta" («Siamo più di un milione nel mondo» ha detto l'attrice Angela Finocchiaro) e con l'intervento di Francesca Izzo, la docente universitaria stratega dell'iniziativa. «Da questa piazza non si torna indietro - ha detto -. Il prossimo appuntamento è per l'8 marzo e poi insieme ci impegniamo a costruire gli Stati Generali delle donne italiane, aperti anche agli uomini, che serviranno a far sentire la nostra voce».

MONTECITORIO - C'è stata anche una deviazione imprevista. Numerose donne (oltre un migliaio) si sono staccate dalla manifestazione in piazza del Popolo ed è partito un corteo spontaneo che ha raggiunto Montecitorio: le manifestanti, urlando slogan contro il premier, hanno scavalcato le transenne e sono arrivate davanti alla porta della Camera. All'interno del gruppo, alcune protestano in difesa delle escort. Poliziotti e carabinieri hanno poi fatto allontanare le manifestanti che hanno lasciato in terra una decina di pacchi con riferimenti alla legge sull'aborto, sulla procreazione assistita e al pacchetto sicurezza.

Donne in piazza in tutta Italia Donne in piazza in tutta Italia Donne in piazza in tutta Italia Donne in piazza in tutta Italia Donne in piazza in tutta Italia Donne in piazza in tutta Italia Donne in piazza in tutta Italia Donne in piazza in tutta Italia


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