lunedì 21 marzo 2011

NAPOLITANO CITA L'ART. 7 DELL'ONU SENZA AVERLO CAPITO. E UN CONSIGLIO A LAMPEDUSA

Abbiamo un capo di Stato che ogni giorno semina perle di saggezza cercando di far dimenticare il suo passato, come ho spiegato nel precedente post. Ora se ne ne esce con una stronzata dicendo che in base all'art. 7 della carta dell'ONU anche l'Italia aveva il dovere di intervenire contro la Libia perché l'ONU ha per Statuto il compito di salvaguardare la pace. Costui non è nemmeno capace di intendere l'art. 7 dell'ONU. Da esso si ricavano i compiti del Consiglio di Sicurezza

Il Consiglio di Sicurezza è l'organo delle Nazioni Unite che ha maggiori poteri, avendo la competenza esclusiva a decidere contro gli stati colpevoli di aggressione o di minaccia alla pace. Si riunì per la prima volta il 17 gennaio 1946 a Londra. Lo scopo del Consiglio è stabilito dall'articolo 24 dello Statuto, al consiglio viene conferita “la responsabilità principale del mantenimento della pace e della sicurezza internazionale”. È costituito da 15 Stati membri di cui 5 sono membri permanenti mentre i restanti 10 vengono eletti ogni due anni. I membri permanenti sono: Cina, Russia, Regno Unito, Stati Uniti d'America e Francia. Questi ultimi hanno il diritto di veto, possono bloccare qualsiasi decisione loro sgradita e fare in modo che non venga discussa durante il riunirsi dell'assemblea generale presieduta da tutti gli Stati membri. La presidenza del Consiglio è detenuta a rotazione mensile secondo ordine alfabetico dagli altri Stati. Le decisioni prese dal Consiglio prendono il nome di Risoluzioni. L'articolo 42 della Carta
  1. stabilisce che il Consiglio può usare la forza contro uno Stato che è colpevole di aggressione o di violazione della Pace e l'eventuale azione militare nei confronti del Paese colpevole è riconosciuta come un'azione di polizia internazionale sotto la supervisione del Consiglio. Le forze armate anche conosciute come "caschi blu" provengono tutte dagli Stati membri.
Ebbene, si capisce chiaramente che l'ONU ha il compito di salvaguardare la pace solo quando uno Stato aggredisca un altro Stato minacciando in QUESTO CASO la pace tra Stati. E' evidente che l'ONU non può intervenire quando si tratti di guerra civile, che riguarda i fatti interni di un singolo Stato. Perché l'ONU non è intervenuta quando l'esercito al servizio della dittatura militare birmana ha soppresso la rivolta della popolazione capeggiata dai monaci buddisti? D'altra parte, se per violazione della pace si intendesse qualsiasi rivolta, anche contro un governo dispotico e liberticida, l'ONU dovrebbe favorire tutti i governi dittatoriali contro ogni rivolta nei loro confronti perché ogni rivolta sarebbe una violazione della pace .
Ma allora l'ONU dovrebbe abbandonare a se stessi tutti i popoli che lottano per la libertà contro governi dittatoriali? NO! Ma come può aiutarli se riconosce come membri dell'ONU anche quei governi? QUI STA LA CONTRADDIZIONE FONDAMENTALE DELL'ONU, che soltanto dopo avere espulso da essa un governo dittattoriale che non rispetti i "diritti umani" (secondo i principi della stessa Carta dell'ONU) avrebbe il diritto di considerare nemico quel governo ed agire con la guerra contro di esso.
Alla contraddizione dell'ONU si è voluta aggiungere un altro assurdo (sostenuto dai confusionari e indecenti componenti del governo Berlusconi) consistente nel richiedere di riparare l'intervento degli Stati intervenuti contro la Libia dietro l'ombrello protettore della Nato, ripetendo così lo scellerato intervento della Nato voluto da Klinton contro la Serbia e sostenuto dall'analfabeta politico D'Alema (allora capo del governo). Si sa infatti che lo Statuto della Nato prevede che essa possa intervenire solo nel caso in cui uno dei suoi membri venga attaccato da uno Stato non appartenente alla Nato. Ma come allora la Nato non poteva intervenire contro la Serbia (che non aveva attaccato alcuno Stato membro della Nato, essendosi limitata a difendere nel Kossovo i suoi confini), così oggi è assurdo, esendo contro il diritto internazionale, richiedere un intervento della Nato nella guerra civile della Libia, pur non avendo la Nato alcun diritto di intromettersi in affari interni alla Libia, che non ha certamente attaccato alcuno Stato membro della Nato. Pare che stiano tutti perdendo la testa.

Nel precedente post ho portato altri esempi. Piaccia o non piaccia Gheddafi (a me non piace affatto, sebbene non sia peggiore di tanti altri dittatori riconosciuti all'ONU), dal punto di vista della stessa Carta dell'ONU l'intervento armato è un'azione di pura prepotenza militare da parte di certi Stati (innanzi tutto la Francia di Sarkozy, prossimo sconfitto alle future elezioni presidenziali) interesati al petrolio libico. Un precedente esempio di folle e antigiuridico intervento delle potenze occidentali (nemmeno sotto la copertura dell'ONU) fu il bombardamento della Serbia che difendeva un territorio (il Kossovo) che da senpre fu suo in quanto culla storica dello stesso antico regno di Serbia. E l'Italia (che allora aveva un governo di sinistra con a capo un semianalfabeta della politica quale Massimo D'Alema, "leader maximo" anche privo di laurea) anche in quell'occasione si dimostrò serva della NATO. Quando la stessa NATO prevede come Statuto un suo intervento solo nei casi in cui uno Stato ad essa aderente venga aggredito da altro Stato. Ma la Serbia non aveva aggredito alcuno Stato. Stava difendendo solo i suoi confini storici del Kossovo. Si disse che però la maggioranza del Kossovo era albanese. Gli albanesi divennero successivamente maggioranza a causa della mancanza di previsione delle conseguenze dell'immigrazione albanese in Kossovo prima che la Jugoslavia si scindesse in tanti Stati, giacché la dittatura di Tito non aveva previsto la frantumazione della Jugoslavia e non impediva l'immigrazione da una regione all'altra della allora unita (se pur confederale) Jugoslavia. Ecco le conseguenze della follia della politica dell'accoglienza. Che ne direbbe ora il governo italiano se fosse costretto a difendere i confini dell'Alto Adige (sudtirolo) di stragrande popolazione austriaca? Quali motivi avrebbe per difenderli dopo avere concesso le basi agli americani per bombardare Belgrado?
Prima ci libereremo di questa nefasta figura di Napolitano e meglio sarà per tutti.

I cittadini di Lampedusa hanno voluto sempre dimostrare di essere pieni di spirito umanitario. Tanto gli invasori dell'isola venivano sempre chiusi nel provvisorio centro di accoglienza e non si vedevano mai circolare prima di essere poi smistati in altri centri di accoglienza dell'Italia (a spese dei contribuenti). Si dice che non ci sono soldi per la cultura, per le scuole, per le Università, etc. Però dobbiamo sorbirci tutti le spese di mantenimento di questi invasori. Adesso però che gli sbarchi hanno portato ad una popolazione di invasori tunisini che supera quella dei cittadii di Lampedusa, questi si sono svegliati. Troppo tardi. Ne dovrebbero pagare essi stessi le conseguenze per avere voluto prima fare i "buoni" e gli "umanitari" a spese degli altri e non di se stessi. Quando hanno saputo che questi invasori arrivavano ormai con le tende per accamparsi fuori del centro di accoglienza rendendosi così visibili e farsi mantenere a loro spese allora hanno mostrato tutta la loro precedente stronzaggine nel fare i "buoni" e gli "umanitari". Vogliono un consiglio? Lampedusa dichiari, almeno provvisorioamente , se non definitivamente, l'indipendenza, confederandosi al massimo con l'Italia ma decidendo da sola sul suo territorio. In questo modo avrebbero il diritto di ricacciare nei loro barconi gli invasori (dando al massimo del carburante per tornare in Tunisia) dopo averli accolti a sassate. Così questi invasori saprebbero finalmente di non poter più sfruttare una politica folle di accoglienza voluta da un governo di coglioni senza coglioni. E finalmente cesserebbe di esistere l'invasione di Lampedusa.

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