mercoledì 13 luglio 2011

NESSUNO SI PERMETTA DI GIUDICARE IL DOLORE ALTRUI

Io non potevo permettermi di pagare tanto per BIANCHINA. E' proprio vero che la vita di un gatto (ma anche di altro animale non umano ) può valere meno di quella di un uomo. Per me la vita di molta umanità (forse quasi tutta) vale meno di quella di un gatto. Chi non capisce ciò è un subanimale. Rimane l'interrogativo se quella grande somma non avrebbe meritato di essere spesa a favore di altri gatti biognos di cure e senza affetto.


Ho letto vari commenti duri, ironici e insulti nei riguardi di Luciana Matalon che ha speso 40.000 euro per acquistare una pagina intera del Corriere. Tra l'altro, mi domando se non fosse stato giusto farle pagare di meno trattandosi di un necrologio per il suo amato gatto Sky (vissuto 15 anni) e non di pubblicità per un prodotto.Molti dicevano che era una folle, un'esibizionista. I commenti meno duri dicevano che avrebbe potuto spendere meglio i soldi per un gattile, per esempio. E qui posso essere anche d'accordo. Magari con una targa o una scultura in memoria di Sky. Ma capisco anche ciò che ha fatto la Matalon.
Nessuno si permetta di entrare nel dolore degli altri. Alla Matalon occorreva una forma di catarsi, non di liberazione dal dolore, ma di una sua sublimazione esternando il suo immenso dolore. Ne so qualcosa anch'io che sto soffrendo per la perdita di BIANCHINA a soli sette anni (a causa della maledetta felv o leucemia felina) e sto vivendo in un costante e non curabile dolore. La mia casa è vuota senza il suo miagolio squillante nonostante altri due gatti,che si sono intristiti.
Che pensare di questa maledetta natura che ha creato anche i virus? Se fosse stata creata da un dio questo dio sarebbe un demonio e i demoni degli angeli che si erano ribellati a questo demonio.Io mi sono dovuto limitare a raccontare la storia sfortunata di Bianchina nel mio blog. Ho la televisione spenta da due settimane. Traggo con indifferenza dal Corriere.it i titoli delle notizie. Voglio sentire il silenzio dell'assenza presenza intorno a me. Non riesco a contestualizzare il mio dolore pensando alle disgrazie degli altri.Ognuno ha le sue. E vado ripetendo a me stesso che la vita di molta umanità vale meno di quella di un gatto, ma anche di qualsiasi animale che viene sfruttato crudelmente prima di finire nei macelli perché la gente possa cibarsi di cadaveri (un pensiero di Plutarco, che chiamava i cuochi pasticceri di cadaveri). Mi distraggo scrivendo un nuovo libro (che dedicherò a Bianchina con fotografia, come avevo dedicato il precedente a Billo).Sono diventato insensibile alle sofferenze degli uomini se coltivano ancora una concezione nefanda che fa loro credere di essere padroni della vita degli animali. E non sopporto più nemmeno i veterinari (male necessario) per la loro acquisita insensibilità alla sofferenza. La mia maggiore disgrazia è di essere nato. Mi sarei risparmiato la morte in un mondo senza certezze e privo di un senso della vita.




Ho letto vari commenti duri, ironici e insulti nei riguardi di Luciana Matalon che ha speso 40.000 euro per acquistare una pagina intera del Corriere. Tra l'altro, mi domando se non fosse stato giusto farle pagare di meno trattandosi di un necrologio per il suo amato gatto Sky (vissuto 15 anni) e non di pubblicità per un prodotto.Molti dicevano che era una folle, un'esibizionista. I commenti meno duri dicevano che avrebbe potuto spendere meglio i soldi per un gattile, per esempio. E qui posso essere anche d'accordo. Magari con una targa o una scultura in memoria di Sky. Ma capisco anche ciò che ha fatto la Matalon.

Nessuno si permetta di entrare nel dolore degli altri. Alla Matalon occorreva una forma di catarsi, non di liberazione dal dolore, ma di una sua sublimazione esternando il suo immenso dolore. Ne so qualcosa anch'io che sto soffrendo per la perdita di BIANCHINA a soli sette anni (a causa della maledetta felv o leucemia felina) e sto vivendo in un costante e non curabile dolore. La mia casa è vuota senza il suo miagolio squillante nonostante altri due gatti,che si sono intristiti.
Che pensare di questa maledetta natura che ha creato anche i virus? Se fosse stata creata da un dio questo dio sarebbe un demonio e i demoni degli angeli che si erano ribellati a questo demonio.Io mi sono dovuto limitare a raccontare la storia sfortunata di Bianchina nel mio blog. Ho la televisione spenta da due settimane. Traggo con indifferenza dal Corriere.it i titoli delle notizie. Voglio sentire il silenzio dell'assenza presenza intorno a me. Non riesco a contestualizzare il mio dolore pensando alle disgrazie degli altri.Ognuno ha le sue. E vado ripetendo a me stesso che la vita di molta umanità vale meno di quella di un gatto, ma anche di qualsiasi animale che viene sfruttato crudelmente prima di finire nei macelli perché la gente possa cibarsi di cadaveri (un pensiero di Plutarco, che chiamava i cuochi pasticceri di cadaveri). Mi distraggo scrivendo un nuovo libro (che dedicherò a Bianchina con fotografia, come avevo dedicato il precedente a Billo).Sono diventato insensibile alle sofferenze degli uomini se coltivano ancora una concezione nefanda che fa loro credere di essere padroni della vita degli animali. E non sopporto più nemmeno i veterinari (male necessario) per la loro acquisita insensibilità alla sofferenza. La mia maggiore disgrazia è di essere nato. Mi sarei risparmiato la morte in un mondo senza certezze e privo di un senso della vita.


Seppellito a San Pantaleo (Olbia) il Gatto della Matalon, dopo il necrologio a tutta pagina sul Corriere
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Capricci da ricchi VIP verrebbe da pensare, comprare una pagina pubblicitariaCorriere della Sera (e sono migliaia di euro) per un necrologio e dire così addio, con una poesia, al proprio gatto, morto dopo 15 anni di amicizia e fedele compagnia. La storia sta facendo il giro d'Italia e forse lo farà del mondo. Può darsi sia stata anche una manovra pubblicitaria come dice qualcuno. intera del

Va da se che chiunque abbia perso uno di questi graziosi animaletti dopo esservi stato assai legato.. beh sicuramente può comprenderne il dolore e lo strazio, poi, che ognuno spenda i suoi soldi come crede, francamente non mi sento di esprireme alcun giudizio.

Ah.. quasi scordavo di dire che l'animaletto è stato infine seppellito a Olbia, nella villa di Luciana Matalon a San Pantaleo, la padrona di Sky (questo il nome del gatto, nulla a che fare con Rupert Murdoch che pure ha le sue di gatte da pelare) e che adesso risiede nel mausoleo dedicato ai gatti di famiglia. Per il trasporto non è stato possibile pare noleggiare l'elicottero e la salma ha dovuto viaggiare in traghetto (la fonte di quest'ultima nota è il TG1).

1 commento:

anna ha detto...

i commenti duri non mi stupiscono. ritengo il 90% delle persone "merda" che vale davvero meno di uno scarafaggio.
E la sofferenza della fogna - ossia degli umani - mi lascia totalmente indifferente. Capisco la sofferenza per la perdita di Sky .........anche se personalmente avrei speso quei soldi per gatti abbandonati e malati.