lunedì 30 aprile 2012

IL CORANO E' LA PIU' GRANDE DISGRAZIA DELLA STORIA. SCRITTO DA UN PAZZO PER I PAZZI. BRUCIARLO E' TROPPO POCO. BISOGNEREBBE DEFECARCI SOPRA IN PUBBLICO .

Chi non islamico (e perciò non corrotto nel cervello da questo libro di merda) non abbia letto il Corano non può rendersi conto del suo contenuto pazzesco. Fu scritto da un analfabeta epilettico di nome Maometto che nei suoi momenti di crisi e di allucinazione dettava ad uno scriba (che si portava dietro non sapendo egli né leggere né scrivere) le sue farneticazioni dicendo che gli venivano dettate direttamente da Allah tramite l'arcangelo Gabriele. Poteva essere sano di mente un individuo simile? E' triste che vi siano un miliardo e 200 milioni di individui che credano in questa pazzia. E' vero che bisogna essere non del tutto sani di mente per credere che Gesù sia stato concepito dallo Spirito Santo e non dal falegname  Giuseppe. Ma la pazzia dei Vangeli è tranquilla in quanto non contengono una istigazione alla persecuzione dei non convertiti, perché la storia del cristianesimo (quella dei papi e delle guerre di confessione all'interno del cristianesimo, nonché la persecuzione e i roghi degli "eretici" e delle "streghe") è una storia ANTIEVANGELICA. I Vangeli non prevedono alcuna persecuzione nei confronti dei non convertiti, e tanto meno si giustifica l'omicidio di massa come nel Corano, dove non è ammessa la conversione ad altra religione ed è prevista perfino l'amputazione di mani e piedi e la crocifissione del cadavere per coloro che rinnegano il Corano (Sura V). In Iran è stata comminata la pena di morte nei confronti di un convertito al cristianesimo proprio per questo motivo. Ciò che sta capitando in Nigeria, con bombe contro le chiese cristiane, è la conferma di ciò che è il vero islamismo. Notate la mancanza assoluta di logica nel Corano, dove si accetta tutto l'Antico Testamento e anche il riconoscimento della nascita verginale di Gesù con tutti i suoi miracoli. Però si nega che Gesù sia figlio di Dio, ma si ammette soltanto che sia solo il penultimo profeta, di natura solo umana e non anche divina e non sia morto in croce. Maometto non fece alcun miracolo ma si propose, nonostante ciò, come ultimo profeta, e dunque più importante di Gesù. Ma dove sta la logica? Il Corano pretende di essere il completamento della Bibbia. Ma quale completamento? Vi è un abisso tra i Vangeli e il Corano, libro di istigazione continua alla violenza. Inoltre il Corano non accetta che Allah possa avere permesso che il suo penultimo profeta, Gesù, potesse morire in croce. E allora ecco la soluzione del Corano: Allah sostituì Gesù con un suo sosia. Che fine abbia poi fatto Gesù non è chiaro. In un passo si dice che morì di morte naturale. In un altro che fu assunto in cielo.Evidentemente nella sua pazzia Maometto non si ricordava di ciò che prima aveva dettato allo scriba.
Da notare poi che il Corano è così pieno di contraddizioni che si può ricavare anche il contrario dell'incitamento alla persecuzione. Infatti da un individuo completamente fuori di testa come Maometto poteva uscire solo un Allah privo completamente di logica. Poiché Allah è pura volontà, non vincolata dalla ragione altrimenti non sarebbe onnipotente (e in ciò il cristianesimo, in cui il Logos, l'Intelletto, il Figlio, vincola la volontà del Padre, si differenzia dall'islamismo, in cui manca la trinità, come manca anche nell'ebraismo, a causa della mancanza delle radici neoplatoniche presenti nella trinità cristiana) può dire tutto e il contrario di tutto. Ora, poiché nulla può avvenire nel mondo senza che sia stato voluto da Allah, se ne deduce nello stesso Corano che coloro che non si convertono rispettano la volontà di Allah. E allora perché perseguitarli? Cito in proposito alcune frasi: "Allah porta alla perdizione chi vuole, e pone sulla retta via chi vuole" (Sura VI,39). "Chi vi preserverà da Allah sia che egli vi voglia fare del male o voglia farvi atto di grazia?" (Sura XXXIII,19) "Nessuna anima può credere se non con il permesso di Allah, ed Egli porrà sua abominazione su quelli che non comprendono" (Sura X,100). "Chi vuole scelga la sua vita verso Allah, ma se Allah non vuole non lo vorrete" (Sura LXXVI,30). "Chi Allah vuole confondere, tu non potrai nulla per lui presso Allah. Sono esseri i cuori dei quali Allah non ha voluto purificare. Essi avranno in questo mondo ignominia e nell'altro tormento immenso" (Sura V,41). Dunque se ne deduce che è Allah stesso che decide chi debba credere in lui e chi non debba credere. E allora vi è da domandarsi: perché perseguitare coloro che non credono in Allah se è stato lo stesso Allah a decidere chi debba credere o non credere in lui? E' evidente che i fanatici islamici vanno anche oltre la pazzia di Maometto non rispettando il fatto che i non credenti nella sua pazzia non hanno colpa del loro non credere se è stato lo stesso Allah a stabilire che essi non credano. Ma, come ho detto, il Corano è un libro scritto da un pazzo schizofrenico, perché in tanti altri passi si incita alla guerra santa contro i non credenti (compresi ebrei e cristiani). Leggere a proposito il mio florilegio del Corano riportato nel post del 20 ottobre 2009 (Il terrorismo nel Corano).        
E ora fatevi un po' di risate leggendo la descrizione del paradiso coranico dove le anime dei beati (notare: beati, perché delle anime delle donne non si parla) saranno accolte da belle fanciulle "con il seno ricolmo" (Sura LXXVIII,33) - almeno la sesta misura? - "belle come rubino e corallo, dagli occhi grandi e neri, mai prima toccate da uomini" (LV,72), "tra coppe traboccanti, tra fiumi di vino delizioso a chi beve" (vi era bisogno di aggiungere "a chi beve"?) e fiumi di miele purissimo. E quivi essi godranno di ogni frutto" (Sura XLVII,15). Nel Corano viene sconsigliato (non proibito) di bere del vino. E si capisce: poi per l'eternità in paradiso (il "Giardino") ci si potrà ubriacare a volontà. Ed ora attenti ché viene il bello: infatti le anime dei beati "avranno con loro su giacigli affiancati fanciulle modeste di sguardo, bellissime d'occhi,come bianche perle celate" (Sura XXXVII, 48). Che pacchia questo paradiso coranico. Si mangia, si beve e si chiava con delle vergini. Anche se non si capisce come possano esistere tante vergini, che dovrebbero andare ad esaurimento. Comunque, altro che solo caffé Lavazza con S. Pietro. Conviene suicidarsi da martiri islamici. 
Ma come poteva Maometto conoscere il paradiso da vivo per poi descriverlo nel Corano? La spiegazione si trova nel motivo per cui secondo gli islamici Gerusalemme deve essere considerata città araba. Si dice nella tradizione della Sunna (opera di interpretazione del Corano) che Maometto, trovandosi in una piazza di Gerusalemme, stando seduto su un cavallo bianco, fu improvvisamente trasportato da Allah in paradiso anche con il cavallo (forse per non farlo camminare a piedi?). Dopo di che ridiscese, stando sempre seduto sul cavallo, sulla piazza di Gerusalemme. Ora, di favole, almeno da bambini, ne abbiamo letto tutti. Ma quando una favola cessa di essere tale  e pretende di essere verità allora la favola diventa causa di pazzia nelle menti deboli e predisposte. Gli islamici sono tutti da clinica psichiatrica. 

Purtroppo la storia è stata ed è tuttora condizionata da questa estrema pazzia. E vi è una certa politica in Occidente che vuole riconoscere dignità a questa pazzia, pur contraria al nostro ordinamento giuridico. Le moschee sono covi in cui si propaganda tale pazzia criminale.  Con un Napolitano che va a rendere omaggio a questi pazzi nella moschea  di Roma (la più grande d'Europa) costruita con il benestare di un papa, PaoloVI, che credeva in tal modo in una pacificazione tra cristianesimo ed islamismo. Ma non capì, come non l'hanno capito i suoi successori Giovanni Paolo II e Benedetto XVI,che con questi pazzi pericolosi non vi può essere dialogo. Bisogna isolarli, ridicolizzarli, dissacrarli, perché non contagino la loro pazzia. Purtroppo questi pazzi hanno il petrolio. E allora l'Occidente deve venire a patti con i pazzi. Quando finirà questo ricatto?       

FLORIDA

Usa, il pastore brucia ancora una copia del Corano
     Il pastore Terry Jones brucia (ancora) il Corano

ESTERI Nuova provocazione del reverendo che l'anno scorso diede alle fiamme il libro sacroVideo


l pentagono ha cercato di fermarlo, ma non ha avuto successo

Pastore Terry Jones brucia ancora il Corano

Il gesto del religioso per cercare di ottenere la libertà per un sacerdote cristiano detenuto in Iran dall'ottobre 2009

La cerimonia ripresa dai telefonini
MILANO- L'obiettivo è quello di liberare Youcef Nadarkhani, pastore cristiano, condannato a morte in Iran. Ma l'effetto potrebbe essere molto diverso. Terry Jones davanti a una platea di una ventina di persone ha deciso di bruciare (ancora) una copia del Corano e un'immagine del profeta Maometto. Il gesto è stato ripreso da un cellulare e postato su Youtube. Il video sta facendo il giro del mondo scatenando molte reazioni. Tra le prime quella di Teheran. Secondo il ministero degli Esteri iraniano l'azione è in linea «il fallito progetto dell'Islamofobia». E chiede le scuse di Obama.
IL GESTO- Domenica pomeriggio di fronte ad una chiesa a Gainesville, in Florida, il sacerdote evangelico ha tenuto una sorta di comizio. In piedi davanti a un platea di una ventina di persone ha poi preso il libro sacro dell'Islam e lo ha gettato nelle fiamme. Questa non è la prima volta che Terry Jones ha bruciato un corano. Nel marzo 2011 aveva già bruciato una copia del Corano ed aveva diffuso la cerimonia su Internet. Le immagini hanno provocato numerose violenze nel nord dell'Afghanistan, con la morte di 12 persone. Proprio per questo il Pentagono avrebbe esercitato senza successo delle pressioni sul pastore per impedire il suo gesto estremo.
IN CARCERE-Terry Jones ha chiesto la liberazione Youcef Nadarkhani arrestato nell'ottobre 2009 e condannato a morte nel settembre 2010, sulla base dei dettami della sharia, per essersi convertito al cristianesimo all'età di 19 anni. Oggi Nadarkhani ha 34 anni, ed è il pastore di una piccola Comunità evangelica chiamata «Chiesa d'Iran». La Corte suprema iraniana ha annullato il verdetto di condanna a morte nel luglio 2011 ed ha rinviato la questione al tribunale di Rasht, nella provincia di Gilan, di cui l'imputato è originario. Il suo secondo processo ha avuto luogo nel settembre 2011 ma il verdetto non è stato reso pubblico. 

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domenica 29 aprile 2012

GIUDICI DELINQUENTI NEMICI DEL DIRITTO NATURALE. ECCO LE CONSEGUENZE DEL GIUSPOSITIVISMO E DEL FORMALISMO GIURIDICO DI QUESTI IGNORANTI MANOVALI DELLA "GIUSTIZIA"

Esiste un diritto non scritto che è superiore a quello di qualsiasi legge dello Stato. A tal punto che un grande filosofo come S. Tomaso scrisse che nessuna legge dello Stato si giustifica se essa è in contrasto con il diritto naturale. S. Tomaso giustificava per questo il tirannicidio e la pena di morte. 
Noi ci troviamo purtroppo di fronte ad una concezione ancora malata del diritto perché contagiata dalla radicevelenosa dell'antropocentrismo. In base a questa sciagurata concezione la vita di un criminale vale comunque più di quella di un animale non umano. Ho già scritto su questo argomento dicendo che al posto degli innocenti beagle dovrebbero essere usati i criminali, per esempio gli assassini affiliati alle cosche mafiose. Essi infatti no sono nemmeno animali, sono dei subanimali. E invece troviamo giudici teste di cazzo malati di antropocentrismo che, privi della capacità di ragionare oltre l'applicazione meccanica del formalismo giuridico, si permettono di arrestare sotto l'accusa di furto e rapina coloro che, al contrario, hanno agito in favore della liberazione di esseri innocenti rivendicando un diritto superiore a quello scritto, che è in contrasto con il diritto naturale, che, essendo naturale, non può essere diritto della sola natura umana. Il diritto naturale è diritto alla vita eala libertà. Sono questi pezzenti di giudici che meriterebbero di essere usati come cavie perché, essendo il loro cervello inferiore a quello dei cani, ed essendo anche privi di quella capacità affettiva di cui è invece capace un cane,la loro vita vale meno di quella di un cane. Non se ne rendono conto. Sono anche dei vigliacchi perché, se queste azioni giustamente violente in difesa del diritto naturale si estendessero in tutto il territorio nazionale, allora si porrebbe il problema di come contenere nelle carceri i difensori del diritto naturale. Ma la colpa maggioreè di quei magnaccia di politici complici delle industrie farmaceutiche che continuano a ritenere valide le sperimentzioni sugli animali non umani, mentre Umberto Veronesi, uno che se ne intende, ha dimostrato, al contrario, la loro pericolosità nel passaggio dagli animali non umani all'uomo, dovendo gli esperimenti basarsi si colture di cellule umane. ANIMALISTI NON DEMORDETE CONTRO QUESTI IGNORANTI BECERI E ARROGANTI PADRONI DI UNA PSEUDOGIUSTIZIA. Appartengono al museo antropologico della giustizia antropocentrica. Abbiatene schifo. 

UN MIGLIAIO A MONTICHIARI PER LA MANIFESTAZIONE

Blitz a Green Hill, gli animalisti liberano i beagle

Irruzione nell'allevamento, liberati decine di cani destinati alla vivisezione. La Digos ferma 12 attivisti: accusati di furto e rapina


Un beagle liberato (Fotogramma/Bs)Un beagle liberato (Fotogramma/Bs)
Alla fine ce l'hanno fatta. Decine di beagle rinchiusi a Green Hill sono stati liberati. Intorno alle 16.15 un gruppetto di manifestanti ha prima scagliato sassi contro il canile che alleva 2500 beagle destinati alla vivisezione e poi ha scavalcato la recinzione per raggiungere le gabbie dove sono rinchiusi gli animali. Polizia, Carabinieri e vigili sono subito intervenuti bloccando altri attivisti che tentavano di entrare nell'allevamento. Ma ormai altri loro compagni, dall'interno della struttura hanno aperto i cancelli e Blitz a Green Hill, liberati i cuccioli di beagle Blitz a Green Hill, liberati i cuccioli di beagle    Blitz a Green Hill, liberati i cuccioli di beagle    Blitz a Green Hill, liberati i cuccioli di beagle    Blitz a Green Hill, liberati i cuccioli di beagle    Blitz a Green Hill, liberati i cuccioli di beagle divelto il filo spinato. Quando gli animalisti sono apparsi al recinto con i cucciolotti stretti tra le braccia la gioia dei manifestanti è scoppiata in urla e applausi. Almeno una cinquantina i cuccioli liberati (ma anche qualche esemplare adulto) passati di mano in mano Irruzione nell'allevamento-lager Irruzione nell'allevamento-lager    Irruzione nell'allevamento-lager    Irruzione nell'allevamento-lager    Irruzione nell'allevamento-lager    Irruzione nell'allevamento-lager al di là della recinzione. Poi il fuggi fuggi generale, con gli attivisti che hanno raggiunto i loro pullman, nascondendo i cagnolini, chi nella borsa, chi sotto gli indumenti. Beagle liberi, la gioia de manifestanti Beagle liberi, la gioia de manifestanti    Beagle liberi, la gioia de manifestanti    Beagle liberi, la gioia de manifestanti    Beagle liberi, la gioia de manifestanti    Beagle liberi, la gioia de manifestanti La polizia ha fermato per accertamenti 12 persone, trattenute prima nel comando dei vigili di Montichiari e poi trasferite nella stazione dei carabinieri di Desenzano. Nei loro confronti si profilano accuse di furto, violazione di domicilio, danneggiamento e addirittura di rapina.
La marcia di un migliaio di animalisti
radunatisi a Montichiari per chiedere la definitiva chiusura di Green Hill è iniziata dopo le 15. Gli attivisti di «Fermare Green Hill» e Occupy Green Hill sono arrivati da mezza Italia in pullman. Sono partiti da Milano, Roma, Bologna, Genova, Torino, Bolzano, Rieti, Pisa. E con slogan inequivocabili e la fascia nera al braccio sono partiti dal piazzale del palazzetto dello Sport. Direzione: «l'allevamento-lager» che nutre 2500 beagle l'anno da destinare alla vivisezione. Il 28 aprile non è una data a caso, ma la «Giornata mondiale per gli animali nei laboratori». Per questo un migliaio di attivisti ha deciso di ritrovarsi per la quinta volta, in meno di un anno, nella cittadina della Bassa bresciana. Già nei comunicati e nel tamtam sui social network si intuiva che l'obiettivo della giornata era chiaro: liberare un gran numero di cani. L'inizio del corteo è tranquillo. Ma avvicinatisi al Municipio, intorno alle 15.30, partono gli slogan contro il sindaco Elena Zanola e il Comune («Montichiari vergogna d'Italia!»). Poi tutti verso il colle San Zeno, dove si trova la «fabbrica della morte», con le forze dell'ordine che tengono a debita distanza i manifestanti. Ma gli attivisti dribblano il cordone di venti poliziotti per arrivare all'allevamento attraverso i campi. Qui partono gli slogan diretti alla multinazionale controllata dalla Marshall: «Assassini», «Basta sperimentazione», «Liberate i beagle». Lanciano qualche sasso, poi una dozzina di manifestanti scavalca la recinzione, altri ragazzi si accalcano al cancello. Le forze dell'ordine non riescono a tenere sotto controllo la situazione. E dopo pochi minuti iniziano ad uscire dall'allevamento attivisti con i cuccioli in mano. Dodici di loro verranno però individuati e fermati dalle forze dell'ordine. L'appello al parlamento. L'azione dei manifestanti è un chiaro messaggio alla politica regionale e al Parlamento, affinché acceleri l'approvazione della legge che vieta l'allevamento in Italia di cani, gatti e primati destinati alla vivisezione. «Siamo in un momento particolarmente delicato della nostra battaglia - spiega Giancarlo Paderno, di Occupy Green Hill - perchè se siamo ad un passo dall'approvazione di una legge che vieti l'allevamento di animali domestici (cani, gatti) destinati alla vivisezione, dall'altra dobbiamo fare i conti con diverse resistenze».
Redazione Online28 aprile 2012 | 21:15© RIPRODUZIONE RISERVATA
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@indomito
28.04|20:57 supremalex
E' il mio mestiere, e qualcuno lo deve fare per permettere a gente come lei di dire ciò che vuole.
Per jeez 61
28.04|20:49 Lettore_2596974
Le sperimentazioni sugli animali servono a poco visto che i risultati non sono sovrapponibili al 100%, dopo gli animali i farmaci vengono testati su volontari sani e poi su pazienti con malattia. La differenza e'che gli animali non firmano un consenso informato, non hanno a disposizione la Dichiarazione di Helsinki a protezione dei loro diritti e della loro sicurezza. Hanno solo loro stessi, senza alcuna possibilita'di proteggersi, nelle mani di questa "gente"
cara redazione on line..
28.04|20:49 george80
"l'azione simbolica dei manifestanti"???????? per voi tirare sassi, irrompere in una proprietà privata, rubare, e non vi parlo dei danni economici che avrà creato l'irruzione.. sono un'azione simbolica? allora se non fossi d'accordo con cio' che pubblicate e irrompessi nei vostri uffici (magari prima tirando qualche sasso), e vi cancellassi definitivamente tutto il vostro materiale, copie d'archivio e qualsiasi altro scritto abbiate prodotto non ve la prendereste giusto? sarebbe un'azione simbolica..
@indomito
28.04|20:49 supremalex
Hathcock - Hathcock non Hitchcok....come sempre lei parla senza sapere, ma tant'è....contento lei.
per quasi tutti
28.04|20:49 george80
ma quanto siete faciloni.. siete proprio degli italiani, seguite l'onda rimanendo nel vostro stato di semignoranza, commentando di cose per cui servirebbe avere un certo background ma senza averlo.. ciononostante mettendoci una passione degna di un martire della patria.. mi fate pena.. non siete neanche degni di Peter Singer o Tom Regan


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NICCOLO' AMMANITI: EMBLEMA DELLA BASSEZZA. SE QUESTA E' LETTERATURA (CON PREMIO STREGA) ALLORA SI E' TOCCATO IL FONDO






Devo confessare che non ho sprecato tempo per leggere i suoi romanzi ma ho impiegato molte ore per leggerne i riassunti e molti stralci per rendermi conto del suo linguaggio. Sono rimasto nauseato. Storie senza pensiero che servono soltanto come evasione del cervello dalla problematica dell'esistenza. Ho letto anche i giudizi riportati su IBS (che permette di dare voti da 1 a 5). Vi sono lettori entusiasti che danno 5 ma ve ne sono anche di più che danno voti molto inferiori, giungendo a dare anche 1. Persino per il romanzo Come Dio comanda (premio Strega) che non è stato accolto favorevolmente nemmeno dalla critica. Ma si sa che i premi letterari sono pilotati dai grandi editori. Sono una truffa. In compenso più di un romanzo è stato utilizzato per trarne un film. Io mi domando: a che cosa serve un libro? Non pretendo che esso debba servire sempre come fonte di conoscenza per meglio conoscere la realtà storica o scientifica. Ma che la fantasia del racconto serva almeno come fonte di riflessione perché un romanzo che non non induca a suscitare una problematica esistenziale nella perenne dialettica tra il bene e il male, un libro che non ponga interrogativi sul significato dell'esistenza è un libro da buttar via. Forse esagero, ma essendo "contagiato" dal confronto con grandi scrittori come Dostoevskij, Kafka, Musil, Svevo, Pirandello, Mann, Italo Calvino, mi domando a che serva leggere certa spazzatura. Perché sprecare tempo per questi ominiculi? Servono soltanto agli editori Einaudi e Mondadori per fare soldi perché l'editoria è solo un'industria. Io mi proietto nel tempo e mi domando: che cosa rimarrà di questo Ammaniti che sforna anche due romanzi in un anno come in una catena di montaggio? Il tempo è giustiziere. Ho letto su Wikipedia che si era iscritto alla Facoltà di biologia ma poi mollò. Ci credo bene. Non aveva un cervello per pensare scientificamente sulla natura umana.
Ho terminato di leggere l'importante libro del grande matematico e fisico Roger Penrose Dal Big Bang all'eternità (Rizzoli). Per ragioni professionali avevo letto anche La strada che porta alla realtà (Rizzoli), un volume di più di 1000 pagine su cui anni fa dovetti farmi un mazzo per citarlo in due miei libri. Libri come quelli di Penrose non hanno grosso pubblico perché sono libri che costringono il cervello a lavorare sui grossi problemi dell'universo, che sono anche problemi che investono l'esistenza umana. Penrose affronta questioni supreme che sono ai limiti della conoscenza: la nostra esistenza è il risultato della casualità o di un disegno intelligente della natura? L'universo visibile è destinato ad una inarrestabile espansione dopo il Big Bang o il Big Bang non è l'inizio assoluto dell'universo perché non esclude la domanda riguardante che cosa vi fosse prima del Big Bang? Penrose, analizzando l'energia radiante dai buchi neri (studiati da Stephen Hawking),  offre una teoria unificatrice di tutte le teorie riguardanti l'universo inglobando anche la teoria del multiverso (o esistenza di universi paralleli). Chi non conosce questi argomenti non è in grado di affrontare nemmeno le problematiche esistenziali. E' evidente infatti che, se il Big Bang fosse l'inizio assoluto dell'universo, si favorirebbe una teoria creazionistica portando acqua al mulino della teologia, mentre, se il Big Bang è solo un particolare episodio che fa parte di vari processi, inclusi nell'universo o nel multiverso, che hanno preceduto il Big Bang, non vi è bisogno di Dio per spiegare l'esistenza dell'universo o multiverso. Si vede dunque che la scienza suscita tante domande sul significato dell'esistenza del nostro sistema solare da investire anche l'esistenza umana. Da dove proveniamo e dove andremo? Siamo qui per caso o per necessità? Un grande scrittore troverebbe in un dialogo scientifico la trama di un romanzo che indurrebbe alla coscienza della futilità e del danno di tutto ciò a cui gli uomini dalla vita inautentica danno una falsa importanza, come il potere e il danaro. 
Da qui la miseria di scrittori imbrattacarte come Ammaniti che sfruttano il mondo dell'effimero e dello spettacolo senza pensiero per fare soldi alle spalle dei gonzi che ne comprano i libri. Oggi per avere successo bisogna apparire alla TV, e il fatto che ieri Ammaniti sia stato ospite alla TV La7 della squallida trasmissione di una Dandini e dello pseudo comico che le fa da spalla e che è convinto di far ridere (Vergassola) significa che viviamo in una società che ha perso ogni punto di riferimento come misura della meritocrazia, sopraffatta dalle leggi del mercato dell'industria libraria e cinematografica, con libri e film che verranno cancellati dalla storia. Ma nel presente viviamo in un mondo di merda, come quello dei romanzi di Ammaniti.    
Ascoltate questa conferenza di un'ora e mezzo di Penrose. Se non riuscite ad arrivare alla fine siete degli Ammaniti.          
  1. Dal Big Bang all'eternità - Festival Scienza Live

    www.festivalscienzalive.it/.../dal-big-bang-alleterni... - Translate this page
    30 ott 2011 – Festival della Scienza separator Telecom ... Roger Penrose è un fisico matematico inglese, Emeritus Rouse Ball Professor of Mathematics al ...
       
  1. Roger Penrose - Festival Scienza Live

    www.festivalscienzalive.it/.../intervista-roger-penro... - Translate this page
    31 ott 2011 – L'ultimo libro di Roger Penrose "Dal big bang all'eternità", apre una ... la “natura speciale del Big Bang sta nel fatto che la gravità nelle prime ...

venerdì 27 aprile 2012

CURA DI BELLA CONTRO IL CANCRO: CONTRA FACTUM NON DATUR ARGUMENTUM DEI PROFESSORONI DELLA MEDICINA UFFICIALE

"Così, da medico, ho curato mia moglie da un tumore"

Carlo è un odontoiatra lombardo, ha 42 anni e 3 figli piccoli. Scoprì il metodo Di Bella quando la moglie rischiò di morire, nel 2009, dopo la diagnosi di cancro cerebrale invasivo (astrocitoma anaplastico), lo stesso tumore che stroncò Ted Kennedy... Vai alla sezione

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Questa è la storia di un odontoiatra di 42 anni, Carlo, sposato e con 3 figli piccoli, che è riuscito a cambiare il suo destino. Davanti alla malattia della moglie - un tumore al cervello ad alto grado (astrocitoma anaplastico) che l’ha portata in fin di vita - lui si è comportato come il comandante saggio del Titanic (uno che non è mai esistito).
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Ha azzeccato la manovra giusta, pur sfiorando l’iceberg letale. “Dovevo salvarla – dice ora che il tumore della moglie si è fermato – Ci tengo però a dire che se lei fosse morta io non sarei affondato: sono molto credente e sono convinto che Dio ci ami profondamente, anche nella malattia”.
Come vi siete accorti del tumore? (lo stesso che stroncò Ted Kennedy) “Nell’aprile 2009 mia moglie aveva 35 anni, ha avuto un attacco epilettico mentre lavorava. In ospedale le hanno trovato una lesione cerebrale, è stata operata dieci giorni dopo”.
Diagnosi?
“Astrocitoma anaplastico (il cancro delle cellule che sostengono i neuroni) al terzo grado. È un tumore maligno che cresce rapidamente anche se non dà metastasi. Il dramma è che non si riesce a rimuoverlo del tutto perché infiltra i tessuti sani vicini”.
E qual è la cura? “Radioterapia e chemioterapia prolungate nel tempo, la sopravvivenza a due anni è del 50% a cinque anni del 18%.”
Come trovarsi l’iceberg a un palmo dalla prua…Che avete fatto? “Il protocollo prevede 30 sedute di radioterapia e concomitante chemioterapia, si cerca di andare avanti il più possibile, il guaio è stato che dopo tre cicli di chemio mia moglie ha manifestato altissima tossicità al fegato e al sangue: non aveva più globuli rossi e bianchi, né piastrine. Neppure le trasfusioni le davano sollievo. A dicembre è entrata in uno stato cachettico (la condizione del malato terminale)… pensavamo non arrivasse a fine anno…Durante questa mia tragedia non dormivo più, studiavo ogni notte e in ogni pausa del giorno, avrò consultato centinaia di studi e decine di professionisti”.
Dove è approdato?
“Alla terapia Di Bella, innanzittutto: il dottor Achille Norsa ha pubblicato diversi ‘case report’ sui tumori cerebrali, l’ho consultato insieme a Giuseppe Di Bella e a Paolo Lissoni.”.
Quali effetti ha avuto la terapia Di Bella su sua moglie? “Ottimi. Oggi, a tre anni di distanza, lavora e si occupa della famiglia come prima di ammalarsi, il suo cancro non è andato avanti, è rarissimo che un tumore cerebrale di questo tipo resti immobile, gli esami però lo provano. Come dicevano i latini contra factum non datur argomentum, ossia, di fronte ai fatti non serve discutere. Quel che ho capito è che non si può pensare di arrestare un tumore senza la somatostatina (soffoca le cellule maligne, togliendo loro il nutrimento dei vasi sanguigni)."
Ha provato a dirlo a un oncologo tradizionale? “Durante il periodo delle cure i medici degli ospedali mi hanno sempre trattato come un deficiente, ora che vedono mia moglie viva e vegeta tacciono e la guardano come si guarda un fantasma. Ripetevano ‘che queste terapie non servono a nulla’, mentre io dico che se avessero letto Schally, Pollak, Lincoln forse qualche dubbio gli sarebbe venuto. Negli Usa è normale testare i farmaci off label, ossia i medicinali per uno scopo diverso da quello che è scritto sul bugiardino, è il caso della somatostatina e degli inibitori prolattinici usati da Di Bella contro i tumori ma anche di altre sostanze. Là si fa quando le cure tradizionali si rivelano inefficaci, da noi nemmeno è possibile immaginarlo”.
A proposito di altre sostanze, lei non ha curato sua moglie soltanto con il metodo Di Bella. “No. Ero deciso a provarle tutte. Ho impiegato anche altri due farmaci non riconosciuti in Italia. Il primo è CRM 197, scoperto dallo scienziato italiano Buzzi, è la parte non tossica della tossina difterica che provoca, nel malato di tumore, una cascata immunitaria (è in corso una sperimentazione in Giappone su donne con tumore ovarico)”.
Il secondo?E' un oncolitico (‘scioglie’ il cancro), si chiama virus di Newcastle, della famiglia dei virus responsabili dell’aviaria, è un ritrovato di un medico ungherese. In Germania questo prodotto è impiegato nelle cliniche e negli ospedali”.
Quindi ha acquistato i medicinali all’estero.

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“Sì, entrambi. Non solo, ho dovuto anche farli somministrare all’estero, perché in Italia sono farmaci vietati”.
Ma non è rischioso mescolare tutte queste sostanze? “Certamente bisogna saperle usare, ci vuole un medico esperto. Quanto al mescolarle mi ero informato, sono adatte a sposarsi con la terapia Di Bella e al caso di mia moglie. La mia fortuna è che so leggere bene in inglese”.
Quindi lei non ci sa dire se il tumore di sua moglie si è stabilizzato per il metodo Di Bella o per le altre due terapie. “Francamente no. Ma non mi importa, quel che conta è che lei stia bene e faccia una vita normale”.
Avrà speso un sacco di soldi.
“Tanti. Sa qual è la tristezza? Che io ho potuto fare tutto questo (tradotto: curare la madre dei miei figli) perché: sono medico, ho studiato e non ho problemi economici, ma gli altri…?”
Per gli altri offre lo Stato…Ma è vero che lei ora fa il consulente gratis?
“E' l’effetto del passaparola, abito in un centro piccolo, ormai ho una discreta competenza sui tumori cerebrali, così la gente viene qui a chiedermi un parere e io per comodità, concentro le consulenze dopo il lavoro. L’ultima ora della giornata la passo così. È il minimo che possa fare dopo quello che ho ricevuto, è il mio modo di aiutare chi sta male”.


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Da IL GIORNALE 1 maggio 2012

Metodo Di Bella, guerra tra medici

«Effetti combinati di melatonina, acido trans retinoico e somatostatina sulla proliferazione e la morte delle cellule di cancro al seno». È il titolo di una ricerca condotta dall'università di Firenze e appena pubblicata su European Journal of Pharmacology. La prova che l'insieme di queste sostanze arresti il tumore al seno è avvenuta in un laboratorio del dipartimento di anatomia umana, su cellule in vitro. Le tre sostanze, prese singolarmente, hanno alle spalle ampia letteratura scientifica come farmaci anti-cancro. Ma gli stessi principi attivi, adoperati insieme, l'uno a rafforzare l'altro, fanno parte del metodo Di Bella. Ovvero la discussa terapia messa a punto dallo scienziato siciliano Luigi Di Bella che fu sperimentata nel 1998 e giudicata inefficace dalle commissioni incaricate

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«Effetti combinati di melatonina, acido trans retinoico e somatostatina sulla proliferazione e la morte delle cellule di cancro al seno». È il titolo di una ricerca condotta dall'università di Firenze e appena pubblicata su European Journal of Pharmacology.
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La prova che l'insieme di queste sostanze arresti il tumore al seno è avvenuta in un laboratorio del dipartimento di anatomia umana, su cellule in vitro. Le tre sostanze, prese singolarmente, hanno alle spalle ampia letteratura scientifica come farmaci anti-cancro. Ma gli stessi principi attivi, adoperati insieme, l'uno a rafforzare l'altro, fanno parte del metodo Di Bella. Ovvero la discussa terapia messa a punto dallo scienziato siciliano Luigi Di Bella che fu sperimentata nel 1998 e giudicata inefficace dalle commissioni incaricate.
L'azione del metodo Di Bella è in realtà più complessa di quella dei tre farmaci testati in vitro ma è pur vero che i ricercatori fiorentini si sono concentrati sulle tre molecole principali della cura Di Bella senza però farne alcun cenno. Spiega la professoressa Lucia Formigli a capo del dipartimento di Anatomia e responsabile dello studio: «Sono una ricercatrice, voglio restare fuori dalle polemiche. Abbiamo un ottimo laboratorio di biologia molecolare e iniziato due anni fa ad analizzare le cellule: devo dire che siamo arrivati a ottimi risultati». Quali? «L'azione sinergica delle tre sostanze ha mostrato una riduzione della proliferazione del cancro mammario. È efficace il fatto che vengano impiegate tutte e tre assieme, ma è bene ricordare che il nostro è un lavoro in vitro». Sull'abstract c'è una frase che ha fatto infuriare i pazienti di Di Bella, avete scritto che le tre sostanze «non sono mai state combinate del tutto nel trattamento del cancro al seno». «Non ho voluto io quella frase - ribatte la professoressa Formigli -. L'idea di approfondire le tre molecole arrivò da un mio studente di farmacia, molto bravo». Lo studente è Nicola Pacini, 34 anni, neo laureato in farmacia e biologia, che il Giornale è riuscito a intervistare
Pacini, è lei l'autore di quella frase?
«Se fosse dipeso da me non l'avrei messa, però è vero che le tre molecole non sono mai state testate insieme».
È sicuro? Di Bella ha pubblicato 122 casi di tumore mammario regrediti anche con queste tre sostanze abbinate, lui le ha testate sulle persone, lei sui vetrini.…
«Per avere il consenso della comunità scientifica dovevamo partire da zero».
Si spieghi meglio.
«La comunità scientifica è troppo chiusa, non avrebbero mai accettato un lavoro a firma Di Bella».
«Neuroendocrinology Letters e Gynecological Cancer» li hanno accettati.
«La comunità scientifica li considera lavori troppo autoreferenziali e le riviste “di parte“».
Però lei li ha copiati.
«Di Bella è stato il primo ad aver capito negli anni '60 e '70 che per frenare un tumore è più efficace la terapia biologica della chemioterapia».
Poteva dimostrargli la sua riconoscenza scrivendo nella biografia il cognome Di Bella.
«Io sono un sostenitore del metodo Di Bella, non sono un ladro, non ho rubato niente».
Ma è normale che per farsi accettare dalla comunità scientifica si debba negare la paternità di una scoperta?
«Non è la prima volta, il mondo è quello che è e noi ci stiamo in mezzo».
Qui si tratta di una terapia contro il cancro.
«Lo so bene, per questo mi sono comportato così: per far accettare un modello in cui credo, agisco in modo asettico, partendo da zero».
È vero che avete già pronto un lavoro sul tumore del colon?
«Sì, le tre molecole sono efficaci anche sul tumore al colon».
E nella biografia indicherà il nome Di Bella?
«Lo farò».





 

giovedì 26 aprile 2012

MA CHI E' QUESTO BERSANI CHE PRETENDE DI CENSURARE GRILLO PERCHE' AVREBBE INSULTATO NAPOLITANO DICENDO CHE E' UNA SALMA? NAPOLITANO NON E' UNA SALMA. E' PEGGIO DI UNA SALMA PERCHE' E' ANCORA VIVO

Si dice che Grillo vuole sfasciare tutto. E fa bene. Qui ci vuole una sfascia carrozze per tutti i partiti. Solo sfasciandoli si può ricostruire qualcosa di nuovo e di buono sulle macerie dei partiti, che credono di rifarsi la faccia cambiando nome. Sono dei ridicoli disonesti. LADRONI DI STATO. Non vi è più alcunché da salvare di questi partiti. Grillo farebbe meglio a fondare il partito dei non votanti per ridurre con una legge di iniziativa popolare il numero degli eletti in proporzione al numero dei non votanti. Ci sarebbe una corsa al non voto per il gusto di togliere da sotto il culo la poltrona a questi professionisti a vita della politica, gente senza mestiere che si troverebbe disoccupata fuori della politca. Non dovrebbero esistere pensioni per gli ex parlamentari perché il mandato non è una professione ma dovrebbe essere un servizio a tempo determinato. E invece si prendono una lauta pensione anche per soli 5 anni di legislatura, mentre un comune cittadino  deve lavorare una vita intera per avere una magra pensione. LADRONI DI STATO. Dica anche questo Grillo.    

 

FINANZIAMENTI AI PARTITI

Bersani: «Grillo non si permetta di lanciare insulti contro Napolitano»

Polemiche a sinistra dopo che il leader del Movimento Cinque Stelle ha definito il capo dello Stato «una salma»


Beppe Grillo durante un comizio (Ansa)Beppe Grillo durante un comizio (Ansa)
MILANO - Non si fermano le polemiche dopo le parole rivolte da Beppe Grillo, in occasione del 25 aprile, al presidente della Repubblica definito «una salma». «Ieri Napolitano ha detto cose puntuali e serissime. Grillo ha risposto con insulti, non si permetta». Lo ha detto Pier Luigi Bersani a Como dove è intervenuto per sostenere il candidato sindaco del centrosinistra Mario Lucini. «Grillo non si arrischi a dire cosa direbbero se tornassero i partigiani - ha tuonato ancora il leader del Pd. LE PAROLE SUL CAPO DELLO STATO - Al leader del Movimento Cinque stelle non è infatti piaciuta la difesa che Giorgio Napolitano ha fatto dei partiti italiani. «Oggi, 25 aprile 2012, il corteo delle salme ha onorato la Resistenza. L'immagine cadente di Fini, Monti, Napolitano e Schifani rappresenta l'Italia. I vecchi occhi dei partigiani guarderebbero smarriti un deserto. Forse si metterebbero a piangere. Forse riprenderebbero in mano la mitraglia», ha scritto Grillo sul suo blog replicando anche all'editoriale di Giovanni Sartori pubblicato sul Corriere della Sera, dedicato al movimento del comico genovese. Poi nella serata di giovedì ha ribadito il suo pensiero: «Adesso ci si mette anche questo presidente dei partiti, ma qui è in gioco la Costituzione: noi non siamo l'antipolitica, abbiamo già 130 consiglieri eletti, lui deve stare superpartes».
«INSULTI DA RIGETTARE» - Oltre a Bersani anche altri esponenti di centro-sinistra si sono affrettati a condannare Grillo. «Le parole di Beppe insultanti nei confronti del Capo dello Stato sono da rigettare per intero. Bene ha fatto invece Napolitano a mettere in guardia rispetto al doppio pericolo del populismo distruttivo e della politica che non si autoriforma», ha spiegato il vicesegretario del Pd Enrico Letta in una nota. Poi Massimo Cacciari, che si è espresso sui risultati dei sondaggi. «Grillo cosa potrà prendere alle elezioni? - si è chiesto il filosofo a margine di un convegno a Padova - prenderà il 6-7 o l'8% e cosa vuol dire? Certamente non farà parte di alcuna coalizione di governo. Il problema è chi vince per governare, il problema è chi governa se ha delle idee, non Grillo. Chi se ne frega di Grillo...» Poi il filosofo è tornato sulle parole del presidente della Repubblica: «Quello che Napolitano ha in mente nel suo appello non vuol dire non votate Grillo. L'appello di Napolitano è rivolto ai partiti e avverte: siete al termine, se non vi svegliate fuori, collassate voi, non perchè c'è Grillo».
SFASCIA TUTTO - Ma soprattutto la polemica è divampata tra Beppe Grillo e Di Pietro per le dichiarazioni del leader dell'Idv rilasciate a il Fatto Quotidiano: «Tra me e Grillo c'è una sola differenza: io critico ma voglio costruire un'alternativa, lanciare un modello riformista e legalitario. Lui invece mira a sfasciare tutto e basta». Esternazioni cui il leader del Movimento Cinque Stelle ha risposto: «Le parole di Tonino mi lasciano sbigottito. Spero che sia stato un lapsus. Da lui, proprio da lui, non me le aspettavo». Poi, in serata, Di Pietro aggiusta il tiro: «La differenza tra Idv e il movimento di Grillo sta nel fatto che noi facciamo delle proposte», ha aggiunto. Tuttavia, Di Pietro, riferendosi a Beppe Grillo, ha detto: «io lo rispetto».

mercoledì 25 aprile 2012

Si abolisca il 25 aprile: non fu festa della liberazione ma la fine di una guerra civile. E se liberazione ci fu non fu fatta dai partigiani ma dagli angloamericani con bombardamenti vigliacchi sulle città e non su obiettivi militari

Non ho mai sopportato la retorica del 25 aprile. Essa attribuisce l'asserita liberazione alla volontà degli italiani di liberarsi del fascismo. UNA GROSSA MENZOGNA. Senza gli eserciti angloamericani non vi sarebbe stata la caduta del fascismo della R.S.I. Si sa che quello italiano è un popolo voltagabbana. Quello stesso popolo, comprendente comunisti che poi divennero antifascisti saltando sul carro dei vincitori, che applaudiva Mussolini quando nel giugno del '40 annunciava pomposamente la dichiarazione di guerra alla Francia e all'Inghilterra, fu in parte lo stesso popolo che poi applaudì di fronte al macabro spettacolo di piazzale Loreto con i cadaveri di Mussolini, di Claretta Petacci (colpevole di che cosa?) e di gerarchi fascisti appesi a testa in giù. Anche questo bisogna festeggiare?  
Ho distinto due aspetti del fascismo. Anch'io riconosco che l'aggressione all'Etiopia (stato per di più facente parte della Società delle nazioni) fu una grave colpa del fascismo, che usò anche i gas. Che se ne faceva l'Italia dell'Etiopia? Se i soldi spesi in quella avventura (con Badoglio pomposamente entrante in Addis Abeba) fossero stati spesi in Italia sarebbe stato meglio. Quanto all'entrata in guerra, qui le cose sono molto più complesse. Mussolini sapeva che l'Italia non era preparata per seguire la follia hitleriana. Ma sembrava che nel '40 la guerra fosse stata ormai vinta dalla Germania dopo la messa in ginocchio della Francia. Tra parentesi dico che furono la Francia e l'Inghilterra a dichiarare guerra alla Germania, che non aveva alcuna rivendicazione nei loro confronti. E fu Chaim Weizmann a dichiarare guerra nel 1939 contro la Germania a nome di tutte le comunità ebraiche. Dopo di che gli ebrei furono dichiarati nemici della Germania e chiusi in campi di concentramento. Lo stesso fecero gli Stati Uniti e il Canada dopo l'attacco giapponese a Pearl Harbor imprigionando i giapponesi che risiedevano colà. Pare che Hitler non abbia chiesto l'intervento dell'Italia perché, se era pazzo, però non era scemo. Sapeva che l'Italia sarebbe stata una palla al piede. Ho già detto che la spiegazione deve essere trovata altrove. Probabilmente nelle pressioni di Churchill su Mussolini, in cui sempre aveva confidato perché era l'unico che potesse farsi ascoltare da Hitler che l'aveva sempre considerato (sbagliando) un suo maestro nutrendo sempre per lui una deferenza. Ma sembra anche che Churchill volesse preparare una trappola all'Italia allargando i fronti di guerra per favorire l'ingresso in guerra degli Stati Uniti.
Churchill, doppiogiochista, promise all'Italia (a spese della Francia) Nizza, la Corsica, la Tunisia, oltre che la Dalmazia. Dal carteggio Churchill-Mussolini (di cui una copia rimane segretata al Quirinale) risulterebbe anche che la Germania avrebbe cercato durante la guerra un'alleanza dell'Inghilterra contro l'Unione Sovietica in cambio della liberazione di un milione di ebrei (e pare che questo fosse il numero complessivo di ebrei internati nei lager).Anche Churchill avrebbe richiesto tale alleanza, costretto poi a rinunciarvi dopo Stalingrado, quando ormai pareva inarrestabile l'avanzata dei sovietici.

Da una lettera di Mussolini a Hitler del 28 febbraio 1945 risulta che Mussolini, al contrario, proponeva a Hitler una pace separata con la Russia per poter concentrare tutti gli sforzi bellici contro gli Alleati.
E' ormai noto che Churchill subito dopo la fine della guerra venne più volte a Como sotto falso nome e in veste di pittore con l'unico scopo di impossessarsi di tale compromettente carteggio anche grazie ai servizi segreti britannici. Una storia ancora da chiarire, anche perché segnata da vari omicidi.
Ho scritto in un mio libro (IO NON VOLEVO NASCERE) che il nazismo fu la rovina del fascismo e il fascismo la rovina del nazismo. Nessuno storico l'ha mai detto. Lo dico io per primo. L'ho spiegato in un precedente post ponendomi al di sopra delle parti, guardando la storia nei fatti e senza dare giudizi, come dovrebbe fare sempre uno storico (e io non lo sono): spiegare le cause (come fanno gli scienziati) e non giudicare (secondo giudizi morali).    

lunedì 23 aprile 2012

EDOARDO BONCINELLI, LA SCIENZA NON HA BISOGNO DI DIO. MA DIO (SE ESISTE) NON HA BISOGNO DELLA SCIENZA

Leggendo le recensioni sull'ultimo libro di Edoardo Boncinelli La scienza non ha bisogno di Dio  ho pensato di allungare il titolo per completarlo. Avrei potuto aggiungere scherzosamente ma Dio non ha bisogno di Boncinelli. Ma sarebbe troppo polemico e Boncinelli non merita che gli si faccia dell'ironia perché è uno scienziato degno di stima. E il suo libro non è nemmeno antireligioso. Dice puramente la verità. La stessa verità che Laplace disse a Napoleone che gli aveva domandato come mai nei suoi trattati di fisica non apparisse Dio. Laplace gli rispose: non ho mai avuto bisogno di questa ipotesi. Forse sarebbe meglio completare il titolo del libro di Boncinelli scrivendo ma Dio non ha bisogno della scienza. Intendendo dire che la scienza non può rispondere a tutte le domande che si pongono al limite della conoscenza, come nella cosmologia. Partendo dalle recensioni del libro di Boncinelli sono arrivato al sito di Enzo Pennetta e da qui (non ricordo come) al sito di UCCR(Unione Cristiani Cattolici Razionali) e ho letto l'articolo del cattolico prof. Masiero (fisico teorico dell'Università di Padova) sulla pretesa di Hawking di spiegare la creazione dal nulla. Vi sono 131 commenti all'articolo di Masiero. Avrei voluto lasciare il mio ma non vi sono riuscito. Come mai non è possibile aggiungere altri commenti?  
Anch'io, pur agnostico, considero, come il prof. Masiero, S. Tomaso, se non il maggiore, uno dei maggiori  filosofi (se li si vuole contare con cinque dita). Riconobbe che è impossibile dimostrare la creazione dal nulla. Essendo agnostico (l'ateismo è una sorta di dogmatismo al contrario) è tutta la vita che mi tormento a causa di certezze sulla verità dell'universo (o pluriverso). Mi sono occupato anche per tanti anni di biologia evoluzionistica (scrivendo Biologia e filosofia. Origine della vita ed evoluzione biologica. Casualità e necessità, 1999, pagine 518 nel Quaderno n. 43 degli Annali della Facoltà di Scienze della formazione di Cagliari). Tutta la mia esposizione (comprendente anche la teoria dell'origine della vita di Mario Ageno) è fondata su una concezione neodarwiniana a causa dell'incidenza determinante della casualità. Ma il fatto è che in laboratorio non si è mai riusciti a riprodurre artificialmente un DNA senza usare uno stampo precedente (batterio e virus). Ricordo gli esperimenti di Stanley Miller del 1953 sottoponendo a scariche elettriche una miscela di acqua, metano, ammoniaca e idrogeno molecolare, riproducente l'atmosfera primitiva e da cui ricavò una percentuale di amminoacidi. Esperimento ripetuto da Leslie Orgel nel 1974. Altro esperimento fu quello di Sol Spiegelmann, che privò un virus del suo rivestimento proteico inserendogli un meccanismo di replicazione diverso da quello che il virus avrebbe preso dalla cellula e aggiunse in provetta ua soluzione di nucleotidi liberi alimentanti l'acido nucleico dell'RNA del virus. Il risultato fu che il virus incominciò a replicarsi dando origine a virus mutanti per errori di copiatura della sequenza nucleotidica e non aventi più bisogno del meccanismo di replicazione che gli era stato inserito. Aggiungendo del veleno si notò che la replicazione diminuiva ma sui virus mutanti agiva una selezione naturale che lasciava sussistere dei virus resistenti al veleno. Vedere su questi esperimenti il commento di Freeman Dyson (L'origine della vita), che propende per la teoria di Oparin (L'origine della vita) secondo cui la vita ebbe un'origine proteica, con la priorità della formazione degli aminoacidi rispetto a quella degli acidi nucleici del DNA). Manfred Eigen (Il gioco), che sostiene la priorità della formazione del DNA, invece di un virus usò dei nucletidi liberi a cui aggiunse un meccanismo di replicazione e si formò una molecola di RNA per fasi successive di una evoluzione graduale cumulativa regolata dalla selezione naturale. Da questi esperimenti possono trarsi le seguenti considerazioni. 1) Sinora non si è riusciti a creare in laboratorio un essere vivente partendo da sostanze inorganiche. Si è riusciti soltanto a modificare un organismo come il virus partendo da un altro virus od ottenendo un RNA con dei nucleotidi (che sono componenti primordiali dell'RNA e del DNA). Ma non si è ancora riusciti a ricavare un RNA o DNA da sostanze inorganiche. Il tanto decantato da Boncineli esperimento di Craig Venter, che avrebbe mutato il DNA di un virus  non apporta dunque alcunché di nuovo. Non è stato infatti creato un virus  ma ne è stato modificato un altro. Ciò potrebbe andare a favore di chi afferma un'origine non naturale della vita. 2) Ma a favore della mancanza di un disegno intelligente della natura vi è l'osservazione che la selezione naturale agisce sin nella replicazione dei protorganismi, le cui mutazioni appaiono come derivanti da errori di copiatura. Vi è dunque un punto debole in ogni teoria sull'origine della vita, anche se vi sono tanti argomenti che congiurano contro un disegno intelligente della natura, anche a causa di tutte le estinzioni che si sono avute. Se non ricordo male (non voglio andare ora a riprendere il mio libro) quelle esistenti sono circa il 2% di quelle che sono esistite. E tuttavia vi è stato un grande zoologo cattolico come Pierre Grassé che (L'evoluzione del vivente) non ha rininciato a criticare l'evoluzione darwiniana sulla base di una concezione finalistica dell'evoluzione basata sul concetto di "ideomorfi", nel senso che la natura avrebbe percorso degli stadi predeterminati da una sorta di idee platoniche che erano già incluse potenzialmente nei protorganismi, anche se Grassé, considerando tutte le estinzioni, per esempio quella dei mammaliani (nella fase di passaggio dai rettili ai mammiferi) scrive che è meglio rinunciare atrovare Dio nella natura perché ne ricaveremmo una sorta di semidio, un ectoplasma di divinità. Un noto genetista, Giuseppe Sermonti, antidarwiniano, considerò le specie come modelli di sviluppo di archetipi preesistenti inclusi in un piano organizzativo. Non si può tacere degli aggiustamenti strutturalistici alle teorie neodarwiniane portate dai morfologi come Bateson, Goodwin e Webster, che ritengono che l'evoluzione sia soggetta a strutture morfogenetiche che non sono derivabili dalle informazioni del DNA. Le forme degli organismi in questo senso sarebbero degli "universali biologici".
Ai sostenitori di un disegno intelligente faccio notare, tra tante altre cose: 1) Se 65 milioni di anni fa non fosse caduto un meteorite nella penisola dello Yucatan (Messico) con la conseguenza di una glaciazione che fece sparire i grandi rettili non vi sarebbe stata l'evoluzione dei mammiferi e la conseguente comparsa ultima dell'uomo. E chi scagliò il meteorite? Dio? Forse per abbreviare il corso dell'evoluzione? 2) All'inizio dell'espansione dal supposto Big Bang dopo il punto di singolarità (massima concentrazione di energia) prevalse la materia sull'antimateria (riscontrabile oggi solo nei raggi cosmici o nelle particelle sottoposte ad alte energie). Si sarebbe formato il nostro sistema solare se invece della materia fosse prevalsa l'antimateria? O fu Dio a far prevalere la materia? I credenti debbono rispodere anche a questa domanda.
Come si vede, vi sono argomenti contro un disegno intelligente e non casuale della natura, ma è anche vero che non tutto la scienza può spiegare ai limiti della conoscenza dell'universo. Mi sovvengono alcuni versi del Carducci: "Meglio era sposar te bionda Maria, meglio oprando obliar, senza indagarlo, questo enorme mister dell'universo".       
Ma a parte le dispute scientifiche, si deve aggiungere che la selezione naturale è, da un punto di vista umano, così crudele che è difficile pensare ad un Dio buono e misericordioso come quello che ci è presentato dal cristianesimo. A me la natura appare così mal fatta, con tutte le malattie di origine genetica (indipendenti cioè dall'uomo, pur colpevole dei dissesti ambientali e dell'inquinamento terrestre), che mi diventa impossibile pensare che esista un disegno intelligente. E poi, come ha osservato il matematico Penrose (La strada che porta alla realtà), non è possibile pensare che esista un Dio così sprecone se gli sarebbe bastato, nel gioco dei grandi numeri, creare un universo molto piccolo per creare le condizioni di vita intelligente non soltanto sulla Terra ma anche su altri pianeti di altri sistemi solari.
Fatta questa premessa torno a Boncinelli per dire che ho pubblicato recentemente per l'editore ZONA un libro di 116 pagine intitolato ADDIO A DIO. Sottotitoli: Dialogo con Dio chiedente perdono. "Beati coloro che non credono in Dio se...Essi sarano i primi nel regno dei cieli".IO NON VOLEVO NASCERE (titolo del mio penultimo libro. Sottotitoli: Un mondo senza certezze e senza giustizia. Filosofi odierni alla berlina).               Entrare nel sito dell'editore alla voce ZONA contemporanea per leggere la sinossi e la quarta di copertina. Questo mio libro potrebbe essere complementare a quello di Boncinelli. Se Boncinelli ha voluto asserire una verità arcinota, che la scienza non ha bisogno di Dio (anche perché altrimeti non sarebbe vera scienza) io mi sono dovuto assumere un compito assai più gravoso. Quello di dimostrare che gli atei e gli agnostici non hanno bisogno di Dio per salvarsi l'anima. Sin qui nulla di apparentemente originale. Lo ha detto anche Giovanni Paolo II quando disse che basta essere giusti per salvarsi, ma non accorgendosi che in tal modo non poteva giustificare e rendeva del tutto inutile il suo proselitismo viaggiando continuamente in tutti i continenti e che si condannava alla disoccupazione. Il fatto è che il mio discorso va più avanti nell'affermare che i non credenti che rispettano la giustizia (fondata sul diritto naturale) hanno maggiori meriti di fronte a Dio (se esiste) rispetto ai non credenti. Infatti i non credenti che rispettano la giustizia non sono degli opportunisti come i credenti. Vedere a questo proposito la tesi di Kant sull'imperativo categorico nell'azione morale, che per essere tale deve prescindere dall'esistenza di Dio. Ma la mia tesi è ricavata da una lettura nuova di tutti i passi più importanti delle Lettere di S. Paolo e dei Vangeli. Qui sta la novità. Metto d'accordo i credenti e i non credenti senza nascondere invidia per i credenti se in questo modo riescono a superare la disperazione di un non credente come me di fronte alla prospettiva del ritorno nel nulla. Ché a questo servono le religioni: a porre rimedio alla disperazione del nulla. Ed è per questo che
Certo è che, se esistesse un aldilà, esso sarebbe assai povero rispetto alla Terra se fosse abitato solo da anime umane. E sarebbe anche ingiusto perché non si potrebbero ritrovare quei grandi e sinceri affetti che ci diedero tanti animali non umani che vissero come nostri familiari e spesso furono migliori dei familiari umani. E sarebbe una grande ingiustizia per tutti gli animali che gli uomini hanno sacrificato ai loro interessi ritenendosi padroni della Terra, uccidendoli nella caccia o facendoli nascere in schiavitù per cibarsi di cadaveri dopo avere loro sottratto la breve vita nei mattatoi tra grandi sofferenze.
Io da agnostico ricordo ai cristiani che si cibano di cadaveri un passo della Lettera ai Romani (8,21) di S. Paolo in cui si dice che tutte le creature "saranno liberate dalla schiavitù della corruzione umana per ottenere la libertà propria deifigli di Dio", dopo essere state contaminate "dall'insulsaggine peccatrice dell'uomo", per cui (aggiunge Ugo Vanni nel commento alla Lettera ai Romani, ed. San Paolo) saranno restituite alla loro essenzialità ripagate di tutte le sofferenze causate dallo stato di sottomissione forzata, così da estendere la salvezza al mondo infraumano. 

venerdì 20 aprile 2012

FASCISMO ROVINA DEL NAZISMO E NAZISMO ROVINA DEL FASCISMO: RILEGGERE LA STORIA

Commento pubblicato nel blog di Odifreddi (nel quotidiano La Repubblica) in relazione al suo post del 13 aprile. 
Ho distinto due aspetti del fascismo. Anch'io riconosco che l'aggressione all'Etiopia (stato per di più facente parte della Società delle nazioni) fu una grave colpa del fascismo, che usò anche i gas. Che se ne faceva l'Italia dell'Etiopia? Se i soldi spesi in quella avventura (con Badoglio pomposamente entrante in Addis Abeba) fossero stati spesi in Italia sarebbe stato meglio. Quanto all'entrata in guerra, qui le cose sono molto più complesse. Mussolini sapeva che l'Italia non era preparata per seguire la follia hitleriana. Ma sembrava che nel '40 la guerra fosse stata ormai vinta dalla Germania dopo la messa in ginocchio della Francia. Tra parentesi dico che furono la Francia e l'Inghilterra a dichiarare guerra alla Germania, che non aveva alcuna rivendicazione nei loro confronti. E fu Chaim Weizmann a dichiarare guerra nel 1939 contro la Germania a nome di tutte le comunità ebraiche. Dopo di che gli ebrei furono dichiarati nemici della Germania e chiusi in campi di concentramento. Lo stesso fecero gli Stati Uniti e il Canada dopo l'attacco giapponese a Pearl Harbor imprigionando i giapponesi che risiedevano colà. Pare che Hitler non abbia chiesto l'intervento dell'Italia perché, se era pazzo, però non era scemo. Sapeva che l'Italia sarebbe stata una palla al piede. Ho già detto che la spiegazione deve essere trovata altrove. Probabilmente nelle pressioni di Churchill su Mussolini, in cui sempre aveva confidato perché era l'unico che potesse farsi ascoltare da Hitler che l'aveva sempre considerato (sbagliando) un suo maestro nutrendo sempre per lui una deferenza. Ma sembra anche che Churchill volesse preparare una trappola all'Italia allargando i fronti di guerra per favorire l'ingresso in guerra degli Stati Uniti.
Churchill, doppiogiochista, promise all'Italia (a spese della Francia) Nizza, la Corsica, la Tunisia, oltre che la Dalmazia. Dal carteggio Churchill-Mussolini (di cui una copia rimane segretata al Quirinale) risulterebbe anche che la Germania avrebbe cercato durante la guerra un'alleanza dell'Inghilterra contro l'Unione Sovietica in cambio della liberazione di un milione di ebrei (e pare che questo fosse il numero complessivo di ebrei internati nei lager).Anche Churchill avrebbe richiesto tale alleanza, costretto poi a rinunciarvi dopo Stalingrado, quando ormai pareva inarrestabile l'avanzata dei sovietici.

Da una lettera di Mussolini a Hitler del 28 febbraio 1945 risulta che Mussolini, al contrario, proponeva a Hitler una pace separata con la Russia per poter concentrare tutti gli sforzi bellici contro gli Alleati.
E' ormai noto che Churchill subito dopo la fine della guerra venne più volte a Como sotto falso nome e in veste di pittore con l'unico scopo di impossessarsi di tale compromettente carteggio anche grazie ai servizi segreti britannici. Una storia ancora da chiarire, anche perché segnata da vari omicidi.
Ho scritto in un mio libro (IO NON VOLEVO NASCERE) che il nazismo fu la rovina del fascismo e il fascismo la rovina del nazismo. Nessuno storico l'ha mai detto. Lo dico io per primo. Lo spiego nel prossimo post ponendomi al di sopra delle parti, guardando la storia nei fatti e senza dare giudizi, come dovrebbe fare sempre uno storico (e io non lo sono): spiegare le cause (come fanno gli scienziati) e non giudicare (secondo giudizi morali).    
Secondo post
Si può dire che il nazismo sia stato la rovina del fascismo perché Mussolini si fece sedurre dalla vittoria tedesca in Francia per entrare in guerra nel giugno del ‘40 pur non essendo l'Italia preparata. E questo dimostra come il fascismo non avesse più altre aspirazioni di guerra nel 1939. A sua volta proprio l’impreparazione dell’Italia fu la rovina del nazismo in guerra perché lo costrinse ad intervenire ogni volta per salvare gli impreparati eserciti italiani che, mandati allo sbaraglio da Mussolini, causarono l’intervento tedesco prima in Grecia (dove la Germania dovette intervenire per salvare l’impantanato esercito italiano pur non avendo in Grecia alcun interesse strategico di guerra) e poi in Africa, dove scriteriatamente il governo fascista mosse guerra all’Inghilterra invadendo l’Egitto pur non avendo colà alcun interesse, con la conseguenza di una distrazione in Africa di un esercito di salvataggio tedesco, sottratto alle operazioni di guerra in Europa e con la sconfitta evitabile di El Alamein. E la stessa partecipazione italiana alla spedizione in Russia, non richiesta dalla Germania, si trasformò in un inutile peso per l’esercito tedesco, costretto perfino a fornire cibo ai soldati italiani e ad equipaggiarli anche nelle scarpe.
Se gli eserciti tedeschi impegnati in Grecia e poi in Africa (accorsi per salvare gli eserciti italiani) e poi in Italia dopo l’8 settembre de 1943, non fossero stati sottratti alla guerra contro l’Unone Sovietica probabilmente non vi sarebbe stata la sconfitta di Stalingrado (estate 1942-2 febbraio 1943),che fu la vera prima causa della sconfitta finale tedesca. O, per lo meno, avrebbe potuto avere successo la controffensiva tedesca dopo Stalingrado. E se l’altro alleato in Oriente, il Giappone, non avesse bombardato la flotta americana a Pearl Harbor (7 dicembre 1941) gli Stati Uniti, in cui l’opinione pubblica era nettamente contraria all’ingresso in guerra, anche per una diffusa simpatia per la Germania, non avrebbero trovato con Roosevelt la scusa per entrare in guerra. Roosevelt, infatti, doppo avere sempre respinto sin allora le ripetute richieste di aiuto rivolte agli Stati Uniti da parte di Churchill, trovò la scusa, pare ricercata, di rompere gli indugi e incominciare a fornire armamanti all’Inghilterra organizzando nei due anni successivi il piano per attuare lo sbarco in Normandia (6 giugno 1944) aprendo così un nuovo fronte di guerra contro la Germania, già duramente impegnata in Russia. Si considerino le date. Le divisioni tedesche furono impegnate inutilmente in Africa sino alla sconfitta di El Alamein (3 novembre 1942) e alla resa del maggio 1943. Se l’Italia fosse rimasta neurale gli americani non sarebbero sbarcati in Sicilia (9 luglio 1943) e dopo l’8 settembre la Germania non avrebbe avuto bisogno di aprire un nuovo inutile fronte di guerra in Italia. E soltanto per salvare il fascismo, pessimo alleato. La Germania, paradossalmente, perse la guerra soprattutto a causa dei suoi alleati. Bisogna riconoscere che la Germania non si sottrasse mai ai doveri di alleanza con l’Italia, pur ricavando da essa solo conseguenze negative. Certamente il fascismo e il nazismo non sarebbero sopravvissuti a Hitler e a Mussolini, mentre era prevedibile che la dittatura comunista sarebbe sopravvissuta a Stalin. E Churchill, subito dopo la guerra, con lacrime da coccodrillo, disse che sull’Europa “era calata una cortina di ferro” dopo l’occupazione sovietica di metà dell’Europa, con l’insturazione in essa di regimi comunisti.