giovedì 5 aprile 2012

MARGHERITA HACK: SI PUO' ARRIVARE A 90 ANNI SENZA MANGIARE CARNE DALLA NASCITA. MA I SUOI GATTI NON SONO CERTAMENTE VEGETARIANI

Diecimila copie in poche settimane per il suo libro «Perché sono vegetariana»

«Mai mangiato carne in vita mia. E mai lo farò»

L'astrofisica Margherita Hack: «Amo gli animali, non potrei mai averli nel piatto. E anche senza ho vissuto alla grande»

Diecimila copie in poche settimane per il suo libro «Perché sono vegetariana»

«Mai mangiato carne in vita mia. E mai lo farò»

L'astrofisica Margherita Hack: «Amo gli animali, non potrei mai averli nel piatto. E anche senza ho vissuto alla grande»

L'astrofisica Margherita Hack (Ansa)L'astrofisica Margherita Hack (Ansa)
MILANO - La carne la ripugna, il pesce ancora di più. È per quell'idea della sofferenza dell'animale che muore, della vita che viene spezzata per trasformarsi in pietanza. Margherita Hack non ha bisogno di grandi presentazioni. Astrofisica, studiosa, divulgatrice scientifica, donna impegnata nel sociale, autrice di pubblicazioni e saggi e conduttrice di programmi televisivi. Il suo ultimo lavoro è un libro che è autobiografico, ma non solo: «Perché sono vegetariana» (Edizioni dell'Altana) che sabato alle 18 sarà presentato alla libreria Hoepli di Milano in un confronto con Paola Maugeri, altra vegetariana e animalista doc. Un paphlet in cui spiega sia dal punto di vista personale sia da quello della scienziata per quale motivo un'alimentazione che non preveda animali morti nel piatto sia non soltanto più etica, ma anche decisamente più salutare. «Lo dimostra anche semplicemente il mio essere qui - ci dice con enfasi, dalla sua casa di Trieste -: alla mia età sono arrivata in discrete condizioni e l'essere vegetariana non mi ha impedito negli anni della gioventù di praticare la pallacanestro e l'atletica leggera e con risultati soddisfacenti: ho vinto un paio di campionati universitari di salto in alto e salto in lungo, sono stata terza ai campionati assoluti. E ricordo tutta la mia vita come attiva, piena di tante gite in bicicletta tanto a vent'anni quanto a ottanta».

Bisogna dire subito che per Margherita Hack essere vegetariana è stato relativamente facile. E' lei stessa a premetterlo nelle prime pagine del libro e a confermarlo in ogni occasione: «Non ho dovuto rinunciare a nulla, sono nata vegetariana. I miei lo erano perché avevano aderito alla teosofia, una filosofia indiana che predica il rispetto di tutti gli esseri viventi e quindi il non mangiare gli animali. Io non ho mai mangiato carne. Nè mai la mangerei». E quando dice carne, la professoressa Hack intende anche pesce. Che, ammette, per lei è forse anche peggio «con quel suo odore insopportabile».

Vegetariana per nascita, sente dunque ora la necessità di ribadire la sua scelta e di spiegare le sue ragioni in un libro che in poche settimane ha già venduto più di 10 mila copie.
«Non mangio carne perché amo gli animali e li rispetto. Ma ci sono anche ragioni scientifiche: non posso pensare di mangiare carne di animali provenienti da allevamenti intensivi, dove non sono più animali ma macchine da carne. Sono rimpinzati di antibiotici e vivono in maniera innaturale. Quindi le loro sono carni malate. Anche Veronesi spiega che c'è una frequenza maggiore di cancro intestinale in chi mangia molta carne».

Ma ha mai pensato di diventare vegana?
«In realtà no, la mia preoccupazione è sempre stata evitare l'uccisione diretta degli animali. Certo che pensando a come vengono allevati i polli per la produzione di uova viene da pensarci...».

Lei era già vegetariana in tempi «non sospetti», quando pochissimi lo erano e di certo non era una moda. Oggi i vegetariani si stima che siano 7 milioni in Italia e che negli ultimi 25 anni l'incremento sia stata del 500%...
«Oggi c'è maggiore sensibilità, soprattutto nei giovani. E' certo maggiore attenzione per gli animali, ma credo anche una scelta salutistica».

Che però è una scelta tutto sommato facile in un Paese mediterraneo come il nostro. In altre zone del pianeta non è così semplice adottare una dieta «veg»...
«Un esquimese deve mangiare per forza pesce, non ha altro. E dove c'è la miseria non hanno certo tempo di pensare ai diritti degli animali. Ma sono casi estremi».

Lei insiste sul fatto che l'alimentazione vegetariana potrebbe dare un forte contributo alla soluzione di problemi globali come la fame nel mondo...
«Oggi una gran parte del terreno coltivato è usato per coltivare il foraggio per gli animali . Potrebbe invece servire per alimentare tanti popoli che fanno davvero la fame...».

Lei pensa che sia semplice?
«Basta volerlo. Alla base di tutto c'è questa idea sbagliata secondo cui non si può fare a meno della carne. Bisogna cambiare mentalità, far capire che si può vivere benissimo senza. E di certo senza consumarne tanta quanta se ne consuma oggi. Prima della guerra non se ne mangiava così tanta. Nel dopoguerra, forse per compensare le privazioni, sono iniziati consumi eccessivi».

Lei parla anche di tutela degli animali anche al di là dell'ambito specifico dell'alimentazione. Ma è proprio dal mondo della scienza a cui lei stessa appartiene che viene spesso la giustificazione della vivisezione e della sperimentazione animale...
«Vi si potrebbe fare ricorso in misura molto inferiore. A volte si fanno esperimenti che sono assolutamente inutili. Per altri ci si potrebbe servire delle cellule. Se ci sono casi in cui la sperimentazione animale è assolutamente necessaria allora che la si effettui in anestesia, pensando alla sofferenza dell'animale. Purtroppo l'Europa ha approvato una legge che da questo punto di vista è peggiore di quella italiana».

Il libro si chiude con la riproposizione della Dichiarazione universale dei diritti dell'animale, varata dall'Unesco nel 1978. Sono passati più di trent'anni. Cosa pensa che sia cambiato?
«C'è una maggiore consapevolezza, soprattutto tra le nuove generazioni. Ma la situazione non è molto cambiata. Anzi, se possibile è pure peggiorata. Basti pensare che tutti gli allevamenti intensivi che ci sono oggi un tempo non esistevano...».

Alessandro Sala
twitter: @alsfiles
16 febbraio 2012 (modifica il 17 febbraio 2012)© RIPRODUZIONE RISERVATA

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67
gruppo sanguigno
17.02|19:15 rggrgg

vorrei sapere il gruppo sanguigno della Hack e deisuoi genitori grazie

Gli ultimi commenti sono veramente sterili...
17.02|18:26 SteP78

..la dott.ssa Hack sta semplicemente spiegando perchè è vegetariana, decisone che mi sembra molto più etica di chi si rimpinza di carne a buon prezzo ottenuta torturando gli animali. Poi si può essere d'accordo o meno, comunque è la scelta di una famosa e seguita scienziata e non del primo che passa, quindi quello che dice magari ha più seguito di un altro. Che poi vogliamo stare a disquisire se le piante parlano, che siano esseri viventi, che la Hack non ne sa niente di nutrizionismo o altro...beh...forse non è l'articolo giusto x commentare queste cose.

Sofferenze
17.02|18:13 Epistrophy

Ma come si fa a paragonare la variazione di conducibilità elettrica delle piante con la sofferenza degli animali? Qualcuno ha qualche dubbio sulla sofferenza di un maiale mentre sta per essere sgozzato? O forse su quella di un'oca mentre la ingozzano con un tubo per fargli il fegato grasso? O su quella di un'aragosta mentre la bollono viva? Se continueremo a distruggere il pianeta e le sue specie, Sapiens compresi, con l'industrializzazione dell'allevamento e dell'uccisione degli animali (sono circa 70 miliardi quelli che vengono uccisi ogni anno) il Padre Eterno, che qualcuno ha citato, ci mostrerà il dito medio.....

Cara Margherita....
17.02|17:54 Ariel 54

io Le voglio tanto bene ma anche Lei ogni tanto.... Anche io ero vegetariana senza saperlo: vivevo di legumi, formaggied uova e mi trovavo benissimo. Mi sono ammalata e mi è stata data una dieta a base di carne e pesce a causa della perdita di proteine che la malattia comportava. Il problema è che le diete ci sono al massimo per i diabetici, gli altri si devono arrangiare e non scocciare con pretese che i medici non capiscono. A me , comunque, le piante fanno molta più pena degli animali. Non so perchè. Forse tutti dobbiamo vivere nella colpa..alla faccia del nostro dirci atei. Cari saluti.

si impara sempre
17.02|17:47 Lettore_2206477

Dalla dr.ssa Hack ho finalmente imparato che le piante NON sono esseri viventi "....I miei lo erano perché avevano aderito alla teosofia, una filosofia indiana che predica il rispetto di tutti gli esseri viventi e quindi il non mangiare gli animali...". Ma le piante non "parlano": Chi lo dice? La Hack? Non potrebbero (come fanno) trasmettere segnali elettromagnetici? Il nobel Montagner ha dimostrato che anche i virus (nel suo caso HIV) trasmettono tali segnali.

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