domenica 13 maggio 2012

TROPPO POCO QUEL CHE GRILLO HA DETTO AL CAMALEONTE NAPOLITANO. INDIVIDUO MORALMENTE INDEGNO DELLA CARICA CHE RICOPRE

Incredibile. Un presidente della Repubblica come Napolitano dovrebbe essere sottoposto lui a processo. Ad una sorta di impeachment perché viola ogni giorno i limiti dei poteri stabiliti dalla Costituzione. Un capo dello Stato non deve permettersi di fare politica parlando sempre fuori delle sedi istituzionali. Non deve permettersi di scendere a commenti politici replicando a Grillo e dicendo che che di boom conosce solo quello degli anni '60. Questo significa svilire la figura di capo dello Stato, che per Costituzione deve stare super partes. Questo dovrebbe saperlo la Procura di Nocera. Ricordiamoci che fu Napolitano a costringere Berlusconi a bombardare la Libia contro lo stesso statuto della Nato (che ha compiti solo difensivi nei confronti dei suoi membri che vengano attaccati da altri Stati). Ripeto che Napolitano fu eletto con soli 543 su oltre 1000 votanti in un parlamento che durò meno di due anni perché non aveva una maggioranza al Senato e aveva una maggioranza fasulla data da soli 24.000 voti in più contestati. Se avesse avuto dignità non avrebbbe accettato l'elezione. Questo camaleonte ha cambiato sempre colore della pelle pur di fare carriera. Non mi stancherò di ripetere che questo individuo, servo di Togliatti (il Peggiore) dichiarò nel 1956: "I carri armati hanno riportato la pace in Ungheria". Sì, con 20.000 morti. E' una vergogna che lo si abbia come capo dello Stato nonostane questa infamia. La storia ne farà giustizia rileggendogli la vita. La mattina in cui fu eletto capo dello Stato gli inviai in Senato una racc. A.R. dicendogli che "con soli 543 voti lei mi rappresenta un cazzo. Si consideri al massimo rappresentante di metà degli italiani". Quel che gli ha detto Beppe Grillo è troppo poco. Avrebbe dovuto ricordargli tutto il passato, compreso il suo silenzio pluridecennalle sulle foibe istriane.

 

LA POLIZIA POSTALE A CACCIA DEGLI AUTORI

«Grillo? Nessun boom». Offese a Napolitano
Indagini per vilipendio sui commenti online

Insulti in rete dopo la battuta sui grillini del Presidente
La Procura di Nocera Inferiore apre un fascicolo d'inchiesta


Il presidente della Repubblica Giorgio NapolitanoIl presidente della Repubblica Giorgio Napolitano
MILANO - La Procura di Nocera Inferiore ha aperto un fascicolo contro ignoti per il reato di offesa all'onore e al prestigio del capo dello Stato. La polizia postale ha ricevuto il mandato dal magistrato di accertare su quali siti, inneggianti a Beppe Grillo, siano comparsi commenti, invettive (o peggio) che possano configurare il reato. LA BATTUTA - Il tutto nasce dal commento di Napolitano, l'8 maggio, al risultato della prima tornata delle comunali quando il capo dello Stato, davanti all'affermazione elettorale dei grillini, aveva detto: «Di boom ricordo solo quello degli anni Sessanta in Italia; altri boom non ne vedo». Una battuta che Beppe Grillo aveva duramente contestato dal suo blog subito linkato da altri commentando le invettive del leader del Movimento 5 Stelle contro il Colle. Ora il procuratore di Nocera, Giancarlo Izzo, ha delegato la Polizia postale di Salerno ad individuare gli amministratori dei siti internet e dei blog che hanno consentito la pubblicazione di commenti con frasi offensive contro il Capo dello Stato. (Ansa)

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