mercoledì 5 settembre 2012

VENDOLA: PER LUI NON ESISTE DIFFERENZA TRA IL CULO E LA VAGINA. PER QUESTO VUOLE PARITA' DI DIRITTI. IN EFFETTI VUOLE CHE SI RICONOSCA ANCHE LA PENSIONE DI REVERSIBILITA'

Sono costretto a tornare su questo argomento di fronte alla sfacciata pretesa della normalità dell'omosessualità. Ho detto più volter che questa gente dovrebbe dimostrare che la natura ci ha dato il culo anche per altro oltre che per defecare. Consiglio a Vendola, come a tutti quelli della sua lobby, di farsi un esame del sangue per sapere se ha qualche infezione in corso. Infatti è evidente che i rapporti anali sono causa di infezioni per trasmissione di batteri dalle feci all'uretra. E questa gente pensa che tutto ciò sia normale. Pretende anche di definirsi cristiano, quasi volesse imporre lui alla Chiesa il riconoscimennto della sua anormalità  come normalità. Io chiedo che questa gente la finisca di usare eufemismi (parità di diritti, diritto all'affettività). Il matrimonio anche nell'etimologia fa riferimento al termine MATER. Dove è la mater in questo caso? Questa gente è disonesta perché sa che per essa basta il codice civile. Vuole nascondere l'unica cosa che ad essa manca: il riconoscimento della PENSIONE DI REVERSIBILITA'. Vendola sa benissimo che il testamento esclude dall'eredità qualsiasi parentela facendo eccezione per il coniuge e per i figli (a cui per altro, in caso di testamento a favore di altri, non spetta tutto ma solo la cosiddetta legittima). E allora è il caso di dire: ma che cazzo ancora vogliono? Il compagno di Lucio Dalla si lamenta del fatto di non  essere stato riconosciuto come erede. Ma se la prenda con Dalla che non ha fatto testamento. Non se la prenda con lo Stato.
E' gente arrogante ed intollerante che è pronta ad insultare subito con l'abusata accusa di omofobia (termine che essa stessa si è inventata) per demonizzare chi non la pensa allo stesso modo.  Vi sarebbe da sperare che, alleato con il PD (partito dei Dico), contribuisse ad affossarlo.  

Nozze gay, Vendola: "Voglio sposarmi"
Bindi: "Sì ai diritti, no al matrimonio"

Alla festa nazionale del Pd il dibattito sulle unioni omosessuali ripropone le diverse posizioni nel centrosinistra. Il leader di Sel: "I Dico? Non voglio stare in un acronimo". La replica: "Non è previsto dalla nostra Costituzione"

REGGIO EMILIA - Sì ai diritti per le coppie gay, ma no al matrimonio. Nel centro sinistra restano distanti Rosy Bindi e Nichi Vendola sull'ipotesi di regolamentare le unioni omosessuali. La differenza di posizioni è emersa nuovamente e chiaramente stasera nell'incontro tra la presidente dell'assemblea nazionale del Pd e il leader di Sel, andato in scena sotto un affollatissimo tendone alla festa democratica di Reggio Emilia.

"Noi regoleremo le unioni civili, anche quelle omosessuali - ha detto Rosy Bindi - . Credo che dobbiamo fare insieme su questa scia un grande sforzo italiano per dare finalmente non mezzi diritti, ma diritti. E ritengo debba essere un impegno. Il Pd lo ha già assunto e lo porterà avanti nella prossima legislatura".

Una posizione che a Vendola non basta: "L'agenda dei diritti civili e sociali va scritta insieme", ha sottolineato il governatore della Puglia, ricordando il riconoscimento dei 'Dico' che Bindi aveva cercato di portare avanti nel secondo governo Prodi. "Ma io non voglio stare in un acronimo. A 54 anni voglio dire che mi voglio sposare con il mio compagno. Rivendico questo - ha detto Vendola - Come cittadino, come persona e come cristiano voglio poter vivere una discussione vera e chiedere al mio Stato e alla mia Chiesa per quale motivo progetti d'amori non possono essere liberati da un tappo di Medioevo che tante volte ha ferito la nostra vita".

"Prendiamo quello che è possibile, si dice - ha proseguito il leader di Sel - .

Ma è con questa logica che abbiamo uno standard di diritti civili da repubblica islamica, perché abbiamo rinunciato a una battaglia di principio. Invece voglio poter dire anche in Italia che abbiamo diritti interi e non dimezzati".

D'accordo in linea di principio Bindi, che però ha invitato a restare sul campo del possibile anche sulla base della Costituzione. "Ci ho già provato una volta e mi è andata male - ha detto - , la prossima volta ci vorrei riuscire e dare finalmente un riconoscimento alle unioni omosessuali. Vorrei che il Pd si prendesse questo impegno e fosse in grado di portarlo avanti. Se parliamo di unioni civili siamo in grado di portarlo avanti".

Poi la frenata sulle nozze: "Non è perché sono credente, ma l'obbiettivo che ci possiamo porre è del riconoscimento delle unioni civili e non del matrimonio. Ed è perchè sono fedele alla carta costituzionale", ha speicificato. "La Costituzione italiana ci dice con chiarezza che mentre è possibile riconoscere i diritti delle coppie omosessuali non è pensabile l'istituto del matrimonio, come stabilito anche da una recente sentenza della Corte costituzionale", ha ricordato.
(03 settembre 2012) © Riproduzione riservata

Sono presenti 116 commenti

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  1. @ sanmori: forse se ti fossi preso la briga di leggere gli altri post precedenti avresti trovato risposte, perché oltretutto le risposte sono semplici!
    Inviato da alsancak il 04 settembre 2012 alle 21:05
  2. caro SANMORI, te lo spiego volentieri io. Io sono gay, ma ti confesso che non desidero affatto sposarmi... ma pretendo il diritto di scegliere di non sposarmi, diritto che gli eterossessuali hanno sempre avuto. Chiaro? Ciao.
    Inviato da grandegrosso il 04 settembre 2012 alle 21:05
  3. Forte a te rodeo non interessa, ma ci sono invece italiani - una minoranza, ma un paese misura la sua civiltà dai diritti dati alle minoranze - che sono stanchi di essere discriminati e che hanno avuto la vita rovinata da certa mentalità clerico-fascista ancora imperante nel nostro pae...
    Inviato da 20lorenzo09 il 04 settembre 2012 alle 21:05


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2 commenti:

nullaessente ha detto...

l'ipocrisia e la sfacciataggine di questi luridi individui non hanno confini.
vendola sa che non avrà figli e vorrebbe che alla sua morte non solo i suoi beni ma anche la sua lauta pensione fosse pagata al boy toy che da anni asseconda la sua natura coprofaga.
come dire che gli italiani devono finanziare le sue perversioni sessuali.
l'invenzione della parola omofobia è un capolavoro di disonestà. presumere che chi manifesti un naturale schifo verso le disgustose pratiche tra uomini sia affetto da patologica avversione verso l'omosessuale (o addirittura che ne sia segretamente attratto) significa compiere un volgare ribaltamento della realtà teso ad ottenere il massimo risultato col minimo sforzo.

Pietro Melis ha detto...

caro nullaessente
noi ci conosciamo anche in altro sito. E' raro che io mi trovi d'accordo con qualcuno, e questo qualcuno è lei anche sull'argomento del senso della vita. Per questo mi farebbe piacere conoscerla oltre l'anonimato. Mi scriva personalmente. a profpietromelis@gmail.com. Il voler disonestamente negare la distinzione naturale tra i culo e la vagina è il massimo della depravazione mentale, da cui deriva quella fisica. Io sono antislamico, ma riconosco che su un punto gli islamici hanno ragione, nel ritenere che l'Occidente sia corrotto. La ringrazio per l'uso del termine coprofago. Ne farò uso in futuro nei riguardi di questi depravati. So che la loro depravazione dipende da anomalie genetiche ed ormonali (ho fatto delle letture su questo argomento). Dunque, come ho scritto in un mio libro, essi sono incolpevoli risultati di errori della natura. Ma non vogliono riconoscerlo. Per cui allo schifo si aggiunge, cosa più grave, la disonestà.