venerdì 22 marzo 2013

PIETRO MENNEA: FU VERA GLORIA? AI PRESENTI LA NON ARDUA SENTENZA

Sono diviso tra la commozione per la figura UMANA di Mennea e l’inutilità della sua vita (pur con quattro lauree). Che contributi ha dato in pratica al miglioramento dell’umanità? Questa è la domanda da porsi. Vi sono ricercatori che nell’oscurità del laboratorio, e pur privi di fama, portano avanti la ricerca scientifica per migliorare la vita di tutti. Anche se l’industria alimentare è oggi la peggiore nemica della salute. Vale di più uno di questi oscuri ricercatori o Mennea? Mi pongo anche questa domanda: è possibile che tutti gli innaturali sforzi a cui Mennea ha sottoposto il suo fisico con allenamenti massacranti gli abbiano logorato il fisico sino a diminuirgli le difese immunitarie contro il cancro (pare al cancreas)? Chissà che cosa ha mangiato per irrobustire il fisico! Stanotte a “Porta a Porta” vi era Veronesi (quasi novantenne e vegetariano). Ha detto che i vegetariani vivono più a lungo e che le proteine possono ricavarsi dai legumi. Riporto ora un lungo passo tratto dal mio libro “Io non volevo nascere”.
Appartengono alla quarta categoria (dei semiuomini) tutti coloro che vivono da parassiti nel mondo effimero dello spettacolo da intrattenimento, che non si eleva al livello dell’arte, che è creatività, complice una TV diseducativa che rincorre soltanto l’indice di ascolto. A questa categoria appartiene anche quasi tutto il mondo del cinema, che produce ormai roba da buttar via e che non rimarrà certamente nella storia del cinema. Vi appartiene anche il mondo della musica leggera (quando non raggiunga il livello di una arte minore, ammesso che si possa parlare d’arte, se pur minore, e non di artigianato, nel campo della musica leggera) con tutti i suoi falsi miti, che riescono a radunare masse di ebeti urlanti ed applaudenti, che si annoierebbero a morte ascoltando Bach o Wagner. Di questa gente bisogna avere un assoluto disprezzo. Vi appartengono anche i calciatori (parassiti che si arricchiscono grazie agli imbecilli che pagano per vedere una partita sul campo o alla TV.), come anche quelli dediti ad altre discipline sportive, che si rovinano la giovinezza e la salute sottoponendosi a sforzi muscolari che sono innaturali. Le Olimpiadi sono il pietoso spettacolo di una umanità inutile dedita alla ricerca di primati del corpo, e non della mente. Le discipline sportive non apportano certamente alcun contributo al miglioramento spirituale e materiale della vita umana. Includo nella stessa categoria anche il mondo della moda, che pretende di essere creatività, mentre è soltanto superficialità dedita all’arricchimento. Vi includo anche tutti coloro che vivono per arricchirsi, compresi i grandi industriali, che apparentemente sono dei benemeriti quando siano stati capaci di creare una grande impresa creando posti di lavoro. Ma il loro fine è l’arricchimento e la ricerca del potere, non certamente quello di migliorare la condizione sociale dei lavoratori. Essi, inoltre, sfruttano le idee altrui (scientifiche e tecnologiche) per il miglioramento della produzione. In generale, con poche eccezioni, non si arricchiscono coloro che hanno idee, ma coloro che hanno capitali per acquistarle. Vi appartengono anche quasi tutti i politici che formano la palude dei parlamenti, a cui arrivano per sete di poltrone e non per capacità, essendo marionette manovrate dai capi dei partiti, pronte a votare secondo disposizioni che vengono dall’alto, senza nemmeno conoscere i testi delle leggi che stanno votando

13 commenti:

Diego ha detto...

condivido in pieno

andrea ha detto...

Ha dimenticato i filosofi, che per misera vanità intellettuale pubblicano A PAGAMENTO mattonate da oltre 100 pagine sul sesso degli angeli, che nessuno(a parte l'autore) leggerà mai, e che son buoni solo per accendere il camino!

Pietro Melis ha detto...

Non si riferisca a me perché ho avuto sempre un sommo disprezzo per la filosofia contemporanea intrisa di un antiscientifico antropocentrismo. Se la filosofia è rappresentata sommamente da filosofi come Cacciari e Severino, che non pubblicano a pagamento (credo) è meglio che questi ciarlatani vengano sputtanati per tutte le stronzate che hanno scritto, frutto delle loro affermazioni oniriche.

andrea ha detto...

Non mi riferisco solo a lei, ma alla maggior parte dei filosofi moderni. Lei dice delle cose che in parte condivido(per esempio la difesa dei diritti degli animali), ma poi porta come motivazioni delle argomentazioni molto discutibili e poco convincenti, come ad esempio il DIRITTO NATURALE.
Ma in natura non esistono diritti, quindi parlare di diritto naturale, è po' come parlare del sesso degli angeli.
Gli animali domestici vanno protetti dal maltrattamento, e vanno combattuti fenomeni di degrado come il randagismo, per una semplice questione di buon senso, dignità, e civiltà umana. Perché come disse anche Gandhi, la civiltà di un popolo, si vede anche da come vengono trattati gli esseri indifesi, tra cui gli animali. Non è una questione di diritti naturali, che purtroppo non esistono!

Pietro Melis ha detto...

Rispondo riportando quanto ho scritto nel forum Animali e dintorni del Corriere della sera.
Pietro Melis venerdì, 22 febbraio 2013
DIRITTO NATURALE O LEGGE NATURALE?
La solita trita obiezione secondo cui non esiste un diritto naturale in quanto non sarebbe deducibile dalla natura, riguardando il diritto una realtà costruita dall'uomo. Debbo rispondere qui ciò che ho sempre risposto a noti professoroni di diritto, come personalmente al giuspositivista Norberto Bobbio, fiero nemico del giusnaturalismo ma ex fascista che scriveva lacrimosamente a Mussolini per averne dei favori dentro l'Università e convertitosi per opportunismo alla "democrazia" socialista: se non esiste il diritto naturale lei non può giustificare la sua conversione politica presentandosi senza averne titolo come maestro di diritto perché la sua scelta antifascista è fondata su una convenzione". Francia o Spagna purché se magna. Ma è solo una questione di termini. Non va bene l'espressione "diritto naturale"? Fa nulla. Si dica allora "legge naturale". Faccio un esempio. Che cosa dice il primo principio della dinamica? Ogni corpo TENDE a mantenere il suo stato di quiete o di moto rettilineo uniforme. Questa è una legge fisica, cioè naturale. La tendenza è una legge naturale. Orbene, che cosa ci dice ancora la natura? Ci dice che ogni essere vivente tende a conservarsi in vita. Anche questa è una legge. Che si può tradurre nel "principio naturale della tendenza di ogni essere vivente a conservarsi in vita". Tale principio non contrasta con la catena preda-predatore. Ho già detto in altra sede che il predatore uccide solo per motivi di sopravvivenza e non per crudeltà. Il predatore non "alleva" le sue prede. Detto ciò, l'obiezione che non esista il diritto naturale risulta dall'uso solo apparentemente improprio del termine "diritto". Infatti si dovrebbe poter dire che ogni corpo ha il diritto di mantenere il suo stato di quiete o di moto rettilineo uniforme. Che solo linguisticamente sembra non avere senso. Infatti un teologo tardomedievale (Jean Gerson) attribuiva il diritto naturale anche alla natura inanimata a salvaguardia di tutta la natura in quanto divina. A coloro a cui il termine "diritto" non va bene si può dunque rispondere che esso corrisponde ad una legge naturale. Contrastare la quale significa sostituire la cultura alla natura. Se non esistesse la legge naturale della tendenza di ogni essere vivente a conservarsi in vita la distruzione della natura ad opera dell'uomo sarebbe un'autodistruzione della natura. Se la conseguenza è assurda la premessa è sbagliata. E la premessa è che non esista una legge naturale come sopra definita.

andrea ha detto...

La ringrazio per il chiarimento, ma trovo che le sue argomentazioni siano un po' deboli. Per esempio non tiene conto del fatto che gli esseri umani, come anche moltissimi mammiferi, hanno bisogni psicofisici, che vanno al di là della mera autoconservazione fisica!
Se dovessimo basare il diritto solo sulla legge biologica dell'autoconservazione, molti dei pilastri della civiltà giuridica moderna, non dovrebbero esistere, e non avrebbero senso. Per esempio il diritto del lavoro, e dei lavoratori, no avrebbe senso, perché lo sfruttamento entro certi limiti non mina la sopravvivenza biologica, ma peggiora "solo" la qualità della vita!
Oppure il diritto matrimoniale non dovrebbe esistere, perché non ha nessuna attinenza con le "ragioni" biologiche: ci si può riprodurre anche senza. Idem per tutti i diritti di proprietà, copyright ecc..ecc..
E arrivando al discorso animalista, anche i diritti degli animali, sono una convenzione: se io tenessi un cane segregato in casa, dandogli da mangiare regolarmente, la sua sopravvivenza biologica sarebbe garantita, MA DAL PUNTO DI VISTA DELLA QUALITA' DELLA VITA, SAREBBE UNA TORTURA INDEGNA!
Insomma, bisogna ammettere che anche se lo chiamiamo DIRITTO NATURALE, alla fine siamo noi uomini, che sulla base di cultura, sensibilità, conoscenze scientifiche, tradizioni ecc...ecc.. decidiamo il confine tra lecito e illecito, morale e immorale. I diritti degli animali domestici, derivano dalla sensibilità dovuta a un'evoluzione culturale, che l'uomo ha sviluppato nei confronti di alcuni animali!

Tornando ad esempi concreti, secondo il suo "diritto naturale" è più giusto vietare la caccia(che comunque appartiene alla natura primordiale degli esseri umani), determinando di conseguenza l'estinzione di tutte le razze canine selezionate per le attività venatorie? o è meglio regolamentare la caccia, e continuare ad abbattere un numero limitato di animali in maniera controllata, salvando e preservando tutte le razze da caccia? bel dilemma!

come vede, anche quello che lei chiama "diritto naturale", non è così semplice, automatico, e scontato, ma ci sono tanti problemi etici, che richiedono sempre una decisione umana, e ai quali non possibile trovare una risposta ASSOLUTAMENTE GIUSTA

Pietro Melis ha detto...

Il diritto naturale come principio naturale della TENDENZA all'autoconservazione non implica che gli altri si occupino della notra tendenza alla sopravvivenza. Il diritto al lavoro può conseguire indirettamente dal diritto naturale. Tutti gli altri diritti sono convenzionali, derivanti da un contratto sociale. Dal momento che uno si sia preso un cane in casa il cane ha il diritto naturale di essere conservato in vita dato che non è un animale selvatico. L'etica è una convenzione umana. Se l'uomo interviene per salvare alcune specie che vivono libere ma a rischio di vita spesso lo deve fare per avere alterato lui l'equilibrio naturale. Il diritto di famiglia (come la pensione di reversibilità) è un diritto convenzionale. La caccia non è più giustificabile in quanto non è più un mezzo di sopravvivenza tranne che per certe popolazioni come gli esquimesi, che, se si estinguessero sarebbe meglio perché sono residui antropologici di una umanità inutile. Da essi infatti non ci si può aspettare alcun contributo al progresso della conoscenza scientifica, che è l'attività che distingue l'ideale umano dagli altri animali. E' difficile far capire queste cose a chi ancora è irretito una concezione etica che confonde la morale con il diritto. Soccorrere uno che sia vittima di un incidente stradale è un obbligo etico e perciò convenzionale derivante da una legge umana. Diverso è il caso di chi investa una persona o un cane essendo colpevole dell'incidente. Gli animali vivrebbero meglio senza la presenza dell'uomo sulla Terra. Non vi sarebbero 4 miliardi di animali fatti nascere in schiavitù per essere mangiati. 1/3 dei cereali viene prodotto per alimentare animali da carne. Questa è una considerazione fatta recentemente dal prof. Veronesi (vegetariano) a Porta a Porta giovedì scorso. Se quegli stessi cereali venissero consumati dall'uomo, ha aggiunto Veronesi, non vi sarebbe un miliardo di umaniche soffrono la fame. Ma di questi umani io me ne frego perché sono proprio essi che aumentano la fame nel mondo facendo più figli. Per essi dovrebbe esistere la selezione NATURALE. Invece interviene l'etica con i suoi disastri per cercare di salvare dalla fame questa umanità in sovrappiù che non dovrebbe esistere in un pianeta sovraffollato da 7 miliardi di individui della specie umana. Per considerare le cose obiettivamente bisogna considerare la Terra senza la presenza dell'uomo, che con la sua cultura ha snaturato la natura. Bisogna porsi da un punto di vista animale non umano. Chi non capisce ciò peggio per lui. Vuol dire che è un ammalato inguaribile di antropocentrismo. I bambini macilenti che ci fanno vedere alla TV mi lasciano completamente indifferente. Non sarebbero dovuti nascere. Esiste in natura la selezione naturale? E allora esista anche per la specie umana quando turba gli equilibri naturali antropizzando la Terra, che non esiste solo per l'uomo. "la fine dell'umanità non sarebbe una tragedia, ma la fine di una tragedia" (Peter Wessel Zapffe, Sul tragico). Solo per gli animali non umani la vita ha un senso perché non si pongono la domanda "che senso ha la vita?". Io sono indifferente alle sofferenze umane perché non esiste in natura un animale più crudele dell'uomo. Il relativismo proviene proprio dall'etica, che è culturale, derivante da particolari tradizioni storiche di diversi popoli. Il diritto naturale è metaculturale. Non ha affatto a che vedere con l'etica, frutto del relativismo e del convenzionalismo. NOn ho altro da aggiungere e perciò non replicherò ulteriormente.

andrea ha detto...

Se non ho capito male, il diritto naturale è solo una proiezione della sua misantropia.
Per questo non c'è veramente niente da discutere!

Saluti

PS ma non crede che gli alberi abbiano più diritto di vivere delle sue parole? o per loro il diritto naturale non vale?

andrea ha detto...

"La caccia non è più giustificabile in quanto non è più un mezzo di sopravvivenza tranne che per certe popolazioni come gli esquimesi, che, se si estinguessero sarebbe meglio perché sono residui antropologici di una umanità inutile. Da essi infatti non ci si può aspettare alcun contributo al progresso della conoscenza scientifica, che è l'attività che distingue l'ideale umano dagli altri animali."

Ma allora se la mettiamo in questi termini, anche la vita degli animali è inutile, perché non faranno mai scoperte scientifiche!
E anche la vita del 99% degli esseri umani che vivono in occidente(compreso il sottoscritto e compreso Pietro Melis)è inutile. Lei ed io non abbiamo mai fatto nessuna scoperta scientifica!

Pietro Melis ha detto...

La mia vita vale nulla. Come quella di tutta l'umanità. Infatti sono stato coerente nel non aver voluto figli. Ma una volta nato ogni essere vivente tende NATURALMENTE, per istinto animale, a conservarsi in vita. Ma vi sono uomini che dedicandosi alla ricerca scientifica nel campo medico contribuiscono almeno a contrastare le malattie e a rendere più sopportabile l'esistenza. E tali contributi non possono derivare dagli esquimesi, i quali non sarebbero stati capaci di operarmi l'anno scorso di calcoli alla cistifellea. All'inizio del XX secolo l'età media era ancora di 40 anni. Come all'epoca dell'impero romano.
Siamo tutti su questa Terra senza sapere che cazzo ci stiamo a fare. Siamo il frutto della CASUALITA', a incominciare dalla formazione del sistema solare 4 miliardi e mezzo di anni fa.La vita è un passaggio dal nulla al nulla. Quando studiavo la geografia nella scuola media inferiore la popolazione dell'India era di 300 milioni. Ora è di un miliardo e 200 milioni. La Cina aveva 500 milioni e ora ne ha un miliardo e mezzo. Questa è un'umanità di pazzi. E per soddisfare questa umanità di pazzi si uccidono ogni anno 4 miliardi di animali. Io non sono uno scienziato ma almeno sono cosciente di non avere peggiorato le condizioni di esistenza come fanno tutti quelli che si credono padroni della Terra mentre sono padroni di nulla. Questo è il senso della mia vita. Manifestare la mia coscienza, che quasi tutta l'umanità non ha, che siamo destinati al nulla. Per questo la corsa al potere, al guadagno, a tutto ciò che non ha valore ai fini di una esistenza più sopportabile. Se essere misantropi significa odiare quasi tutta l'umanità sopra descritta, allora lo sono. In altro senso non lo sono mai stato perché ho cercato anche di godermi la vita facendo vita sociale e scopandomi un bel numero di belle donne (visto un certo successo che avevo con esse, anche con una ex miss Italia), unica distrazione dal non senso della vita. Ognuna aspirava ad accasarsi con me. Ma sono rimaste fregate. Mi piaceva solo la fica. Come ho scritto nel mio libro anche autobiografico (dall'infanzia al 2009) "Io non volevo nascere". Qui ho spiegato tutto.

andrea ha detto...

"Quando studiavo la geografia nella scuola media inferiore la popolazione dell'India era di 300 milioni. Ora è di un miliardo e 200 milioni. La Cina aveva 500 milioni e ora ne ha un miliardo e mezzo. Questa è un'umanità di pazzi."

Ma lo sa perché la popolazione mondiale aumenta in maniera esponenziale? proprio per mezzo di quelle scoperte scientifiche, che lei elogia tanto!

Mentre gli Inuit, che lei definisce "umanità inutile" sono all'incirca meno di 100mila, proprio perché non hanno mai fatto progressi tecnologici, ma continuano a vivere grosso modo come vivevano parecchi secoli fa, e nonostante la caccia hanno un impatto ambientale piuttosto basso, rispetto a Indiani e Cinesi.

Insomma anche dal punto di vista scientifico le sue idee sono molto contraddittorie. Col progresso scientifico, la popolazione umana continuerà inevitabilmente ad aumentare(ad esempio gli OGM permetteranno di produrre più cibo, e sfamare più persone), se odia l'umanità, dovrebbe essere nemico della scienza e alla tecnologia!

Pietro Melis ha detto...

Sono i Paesi poveri e islamici (senza scienza e tecnologia) che aumentano la popolazione sulla Terra. A incominciare dai Paesi africani. L'India si è affaciata alla scienza negli ultimi anni ma è uno Stato dalle profonde contraddizioni, tra grande ricchezza di pochi e più gramde povertà della maggioranza. Con religioni millenarie piene di mitologie che convivono con la scienza occidentale. Perché la scienza moderna è nata in Occidente. Così dicasi della Cina, che soltanto recentemente ha imposto la legge del figlio unico. All'inizio del XX secolo la popolazione mondiale era di un miliardo e mezzo. Ora è di 7 miliardi. Umanità da manicomio. In sardo esiste un proverbio che dice: nasciu su poveru e impiccau.
Passi ad altri argomenti.

Pietro Melis ha detto...

P.S. Indira Ghandi fu uccisa da fanatici religiosi perché aveva favorito con un premio chi si fosse sottoposto a sterilizzazione (che non significava castrazione).
Nessuna scoperta scientifica è provenuta e verrà dall'Africa o dagli Stati islamici, che importano tutto in fatto di tecnologia. Non esiste nemmeno un marchio con la scritta MADE IN seguito dal nome di uno stato islamico.