sabato 4 maggio 2013

LE MOSCHEE DEBBONO ESSERE POSTE FUORI LEGGE ANCHE IN BASE ALL'ART. 3 DELLA COSTITUZIONE

E' da molti anni che sto dicendo ciò anche nei libri. Le moschee sono covi di propaganda di terrorismo "contro gli infedeli". Ma purtroppo l'ideologia della società multiculturale e multirazziale (come se fosse un destino) è divenuta ANCHE il cavallo di Troia dell'invasione islamica. Chi non crede che la pena di morte sia prevista per chi abbandona l'islamismo da quel libro pazzesco chiamato CORANO, dettato ad uno scriba da un pazzo analfabeta per i pazzi, prima di obiettare deve leggere quanto ho scritto nell'articolo del 20 ottobre 2009, riportando un florilegio del Corano, dove è prevista anche la crocifissione dopo l'amputazione delle mani e dei piedi. Altrimenti stia zitto perché o è un disonesto o è un imbecille.

La dura legge del Corano: a morte chi lascia l'islam


Risultati choc da uno studio pubblicato in America, la gran parte di quanti vogliono adottare la Sharia esigono di uccidere gli apostati


Il 78% dei musulmani in Afghanistan vuole la pena di morte per chi abbandona l'Islam. Egitto e Pakistan seguono a ruota con il 64%, ma pure in Malesia, Giordania e territori palestinesi la maggioranza auspica il patibolo.
Iraq e Bangladesh sono di poco sotto il 40% e la Thailandia supera il 20%. Risicate minoranze pretendono la pena capitale per gli apostati anche in Bosnia, Kosovo, Turchia ed Albania.
Non solo: a Rabat il Consiglio degli ulema, la massima rappresentanza religiosa del Paese, ha stabilito che «tutti i marocchini colpevoli di apostasia meritano la morte».
Le percentuali per paese, sul patibolo in nome di Allah, sono state pubblicate da un blogger sul Washington Post incrociando i dati di un rapporto di 226 pagine del Pew center, un forum americano specializzato in religioni e vita pubblica. Dal 2008 al 2012 i suoi ricercatori hanno condotto 38mila interviste in 39 Paesi di tre continenti pubblicando il 30 aprile un voluminoso rapporto sul mondo musulmano.
Il primo dato riguarda la sharia, la dura legge del Corano. In Afghanistan il 99% dei musulmani non ha dubbi sull'applicazione delle norme islamiche. Percentuali bulgare anche in Iraq (91%), nei Territori palestinesi (89%), ma pure nell'Africa nera, in Niger (86%) e nell'Estremo Oriente con la Malesia all'86%. In Europa il 20% della popolazione musulmana in Kosovo vuole la sharia, il 15% in Bosnia-Erzegovina e fanalino di coda Albania e Turchia a pari merito con il 12%. Fra gli islamici della Federazione russa quasi la metà, il 42%, auspica l'applicazione della legge implacabile del Corano.
Fra i musulmani che vogliono la sharia i ricercatori hanno chiesto chi è d'accordo con la lapidazione in caso di adulterio, le amputazioni per i ladri e la pena di morte agli apostati. In Europa, dai Balcani al Caucaso, il 36% è favorevole alle terribili punizioni corporali. In Kosovo e Albania un quarto dei musulmani pro sharia vuole lapidare le adultere. Nel Paese delle aquile il 43% è favorevole al taglio delle mani per i ladri. Il dato schizza all'81% nell'Asia meridionale (Pakistan, Afghanistan e Bangladesh).
L'incrocio dei dati pubblicati sul blog del Washington Post indica le allarmanti percentuali assolute dei musulmani che vogliono la pena di morte per chi abbandona l'Islam. L'Afghanistan è al primo posto con il 78%, ma colpiscono l'Egitto al 64% e i Territori palestinesi al 59%. Maggioranza assoluta a favore del patibolo anche per Giordania e Malesia. La Thailandia si ferma al 21%. In Paesi come la Tunisia, a forte maggioranza islamica, dove è iniziata la primavera araba non si supera il 16% di fan della forca di Allah ed in Libano ci si abbassa al 13%. Minoranze risicate, fra l'1 ed il 2%, vogliono il patibolo pure in Europa (Bosnia, Kosovo, Turchia ed Albania). Nelle Repubbliche musulmane della Russia si sale al 6%.
Il «moderato» Marocco non è contemplato nello studio, ma ieri è trapelata la «raccomandazione» del Consiglio degli ulema presieduto dal re, Mohammed VI. Secondo il conclave islamico «tutti i marocchini colpevoli di apostasia meritano la morte». Teoricamente la «raccomandazione» del patibolo dovrebbe venir applicata ai sudditi del regno con padre musulmano, che decidano di abbracciare un'altra religione al di fuori dell'Islam. Il Paese è spaccato in due fra i riformisti, colti di sorpresa, e i salafiti che cantano vittoria. Il re non si è ancora pronunciato, ma la «raccomandazione» degli ulema cozza con gli articoli liberali della Costituzione approvata due anni fa su spinta del monarca, che garantisce i diritti universali di pensiero e di culto.
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