mercoledì 19 giugno 2013

LA GATTA BIONDINA DI SOLI TRE ANNI MI HA LASCIATO. DIO MALEDETTO (PER I COGLIONI CHE CI CREDONO)

Dopo un mese di cure inutili per allungarle la vita mi ha lasciato oggi alle 16, in un ambulatorio veterinario, la mia amata gatta BIONDINA. Esiste purtroppo una maledetta malattia chiamata felv (o leucemia felina) che è sola dei gatti in quanto il maledetto retrovirus che la provoca non contagia altri animali (compreso l'uomo). Negli ultimi giorni lo stramaledetto virus (pur essendo tutte le altre funzonalità normali, reni, polmoni, intestino) ha preferito aggredire il fegato. Questo si è saputo attraverso il valore improvvisamente alto delle transaminasi, che il 26 maggio erano ancora normali. E l'autopsia ha confermato che il virus aveva provocato un tumore con metastasi estese a tutto il fegato. Le ultime ore di Biondina sono state tremende. Per la prima volta miagolava in modo straziante trascinandosi per terra. Corsa veloce in taxi verso l'ambulatorio. Se ne è andata in silenzio in stato di incoscienza. E allora mi sono domandato perché esista questo maledetto retrovirus. Per provocare una selezione naturale? Mi sono sempre domandato perché esistano le pulci, i pidocchi, le schifosissime zecche (pericolose anche per l'uomo). Su questo mi dovrebbero rispondere tutti i coglioni, a cominciare dal papa, che credono in un Dio amore. Contro queste stronzate io mi ribello con tutte le forze. Come è possibile attribuire ad un dio la creazione della natura? Sarebbe lui il peggiore criminale che si possa immaginare per avere dato vita  a tanti parassiti, virus e batteri portatori di morte. Così stupidi poi perché non sanno che, uccidendo l'organismo di cui sono parassiti, uccidono se stessi. "Povera e nuda vai filosofia" (Petrarca). E più povera e nuda va la teologia degli stronzi che credono in un dio così malefico che mi fa pensare ad una famosa aria dall'Otello di Verdi cantata da Jago: "Credo in un dio crudele". Mi risponda il papa a queste domande invece di continuare a dire stronzate dicendo che dio ci vuole bene ed è il nostro avvocato. Ma quale avvocato? Innanzi tutto non parla, e perciò sarebbe comunque l'avvocato delle cause perse. E come può essere avvocato se dovrebbe essere anche giudice? Questo papa non si accorge delle stronzate che dice. Se dio esistesse lo vorrei incontrare faccia a faccia per sputargli addosso. Perché ha creato il mondo? Era forse stanco di starsene solo dopo una semieternità? E per questo ha creato il mondo? Per rompere i coglioni a tutti? Non poteva continuare a starsene solo? La creazione dal nulla è la più grossa stronzata che si possa immaginare. Ma se non l'avesse creata dal nulla la materia sarebbe eterna. E se è eterna non vi è bisogno di dio. Di questo essere malefico che più malefico non si può immaginare per avere creato tante malattie di origine genetica. Se io fossi dio avrei creato una natura migliore. E poiché non sono dio, dio non esiste. Questa è la migliore dimostrazione della sua non esistenza. Eppure vi sono miliardi di individui che vi credono, tra questi i più pazzi sono gli islamici. La cui vita vale meno di quella di un insetto nocivo. 
Credetemi, morremo tutti senza sapere che cazzo ci stiamo a fare su questa terra. Se la gente pensasse a tutto questo, che siamo di passaggio, nati dalla casualità e destinati a morte per necessità, non darebbe tanta importanza a cose che non ne hanno, come il potere e la ricchezza. L'unica soluzione sarebbe la favola della reincarnazione. Ma è soltanto una favola, anche se proposta da menti come Pitagora e Platone. 
"Meglio era sposar te bionda Maria, meglio oprando obliar, senza indagarlo, questo enorme mister dell'universo" (Carducci, Idillio maremmano). Maledetti quei due che mi hanno fatto nascere. Non starei a vivere aspettando la morte. Perché tocca a tutti, prima o dopo. Ma le gente la rimuove dal pensiero distraendosi (il divertissement di Pascal). Tuffandosi nel lavoro, creandosi una famiglia per avere l'illusione di servire a qualcuno in questa maledetta vita. E così, solo per egoismo, continua la staffetta della morte di padre in figlio. Ma a me la natura non mi ha fregato. Sono stato io a fregare lei, facendomi belle scopate con belle donne stando sempre attento a non far nascere altri condannati a morte. Non sopporto un'altra stronzata (che nel linguaggio del filosofo Harry Frankfurt (Stronzate, Rizzoli 2005) significa frase senza senso. Quella del dire "il dono della vita". A chi questo dono se il ricevente non esiste e nessuno ha chiesto di nascere? "Il dono della vita" è solo un alibi inventato da coloro che non sanno vivere senza far figli. Si smetta di dire che si nasce dall'amore (un'altra grossa stronzata). Si nasce per sbaglio o per egoismo dei genitori che non sanno vivere se non creandosi l'illusione di servire a qualcuno e di lasciare nella discendenza una parte del loro DNA (che si va riducendo sempre di più nelle generazioni successive) e un ricordo di sé ai figli. Ma dopo i nipoti nessuno si ricorderà di essi. Quelli che fanno figli sono al livello dell'animalità non umana. E quelli che hanno lasciato una fama di sé nella storia che si stanno godendo adesso da morti? NULLA. Qualche imbecille dirà: ma questo pazzo (che sarei io) vorrebbe che l'umanità si estinguesse? E perché non dovrebbe poter estinguersi? "La  fine dell'umanità non sarebbe una tragedia, ma la fine di una tragedia" (Peter Wessel Zapffe, Sul tragico). Siamo in una gabbia (il sistema solare) da cui non potremo mai uscire. La stella più vicina è la Proxima Centauri, che non ha pianeti e dista 4, 2 anni luce. La stella più vicina che sembra avere un pianeta simile alla Terra dista ben 500 anni luce. Impossibile arrivarci anche viaggiando alla velocità della luce. E poi che differenza fa che l'umanità viva ancora per molto tempo su questa Terra (per esempio sino al decadimento dell'energia solare, destinata ad esaurirsi) o per un improvviso e lontano mutamento  delle condizioni di vita sulla Terra dovuto all'impatto di un grosso meteorite che altererebbe l'inclinazione dell'asse terrestre con la fine della vita? In ogni caso, prima o dopo, non rimarrà traccia di vita sulla Terra, che ancora girerà, ma per poco tempo, intorno al sole portandosi con sé un cimitero di morte. E che finisca prima o dopo che differenza fa?Finirà comunque.
E' stata sempre lontana da me l'idea del suicidio, perché, essendo prima di tutto un animale (come tutti gli uomini) ho l'istinto naturale dell'autoconservazione. Ma spesso intervengono nella vita dei cortocircuiti che rendono la vita talmente insopportabile da preferire di farla finita. Gli animali non umani non si suicidano perché in essi è più forte l'istinto dell'autoconservazione e perché non sono in grado di porsi la domanda "che senso ha la vita?". 
Dio maledetto (per i coglioni che ci credono), perché non hai continuato a startene solo invece di creare una natura fatta di mancanza di certezze, di malattie di ogni genere, anche a danno degli innocenti? Mi fai talmente schifo che non puoi esistere. Qui frana tutta la teologia delle varie religioni, tutte nate in epoche di grande ignoranza. La paura della morte è all'origine delle religioni. E questa paura ha avuto come rimedio la grande menzogna di una divinità. Ma perché esiste il mondo piuttosto che il nulla? Questa è una domanda che non potrà mai avere risposta. Leggete la famosa Lettera ad un bambino mai nato di Oriana Fallaci per aprirvi il cervello. E poi, un aldilà fatto solo di anime umane mi sarebbe tremendamente insopportabile. Senza poter rivedere i miei grandi affetti che sono stati i cani e i gatti. Ma senza dimenticare tutti quei poveri animali che la crudeltà umana fa finire nei mattatoi. A causa della convinzione che sia necessario mangiare carne per vivere in salute. Io sono vegetariano dall'età di 10 anni. E Margherita Hack, novantenne, lo è da neonata essendo nata in una famiglia di vegetariani.  Ci si ricordi che gli animali carnivori sono soggetti tutti a tumori, mentre quelli erbivori ne sono esenti.
Cara Biondina, sei nata sfortunata, ho fatto di tutto per te e ora soffro per te che non puoi più soffrire con me. La gente imbecille dirà che in questa Terra esistono così tante tragedie, così tanti lutti, anche di persone innocenti, che sembra ridicolo soffrire per te. Io me ne frego di questa gente. Ogni dolore è così personale che non può essere commisurato a quello degli altri.  Hai lasciato un altro vuoto dentro casa, dopo quello di Bianchina (post del 24 giugno 2011). Mi mancherai sul mio letto. Anche quando d'inverno ti mettevi sotto la mia coperta. Non ho il coraggio di rivederti nella videocamera. L'ultima ripresa, di un mese fa (e stavi ancora bene apparentemente),  quando saltasti, come spesso facevi, su un mobile vicino alla finestra sulla piazza per vedere i piccioni che si posavano sul balcone a destra della finestra. Ma senza alcuno spirito aggressivo. Eri solo curiosa. Ora Fortunello, abbandonato dalla madre forse perché malato, e da me raccolto miagolante di notte due anni fa da un cespuglio quando aveva un mese ti sta cercando per la casa. Gli dico che non potrai più tornare. Ma purtroppo non può capire. Tu non eri affezionata a lui. Preferivi la compagnia umana. Ma lui era affezionato a te. Che debbo fare? 
C'è posto anche per te nel mio ultimo libro in stampa dove ti davo ancora viva. Dovrò dire che non ci sei più o farò finta che ci sei ancora? Non lo so. Deciderò, magari allungando i tempi di pubblicazione nel mese di luglio. Questo libro termina con un immaginario dialogo tra me e un cappellano di ospedale, dove gli smonto tutta la fede. Proprio a lui che cercava di convertirmi. Mi sa che aggiungerò qualche frase per mandarlo affanculo. Senza più rispetto. Non esiste giustizia in questo mondo, né umana né divina.      
   

4 commenti:

Roberto ha detto...

Capisco benissimo il dolore che si prova per la perdita di una gattina tanto amata, quello che non comprendo è lo sfogo contro un dio al quale non si crede o contro coloro che, per educazione ricevuta, ci credono: ci sono credenti e non che amano gli animali quanto Lei.

Pietro Melis ha detto...

Non ce l'ho con i credenti ma con il dio mefitico e crudele in cui credono non essendo capaci di riflettere che, se esistesse, il loro dio sarebbe da odiare per come ha fatto la natura. E questo non vuole loro entrare in testa. Questo sto cercando di fare capire. Se poi di fronte alla morte, per disperarsi, continuano a credere in questo dio di merda, facciano pure. Ma io ho il diritto di fare notare che la loro fede è basata su stronzate. Altrimenti non vi sarebbe libertà di pensiero. E se mi accusassero di non rispettare il loro dio risponderei che si deve avere rispetto per coloro che lo meritano, se si tratta di uomini. Se poi si tratta di un essere la cui esistenza non è dimostrabile chi avrei offeso? Il credente e non il suo dio. Ma io ho il diritto di dire al credente: rifletti su come è mal fatta la natura prima di avere certezze sulla base delle quali pretendi poi di condizionare la società. Vedi le questioni del divorzio, dell'aborto, dell'eutanasia etc. Aprire gli occhi ai credenti per porli di fronte ad una realtà che non vogliono vedere. Se poi preferiscono non vederla se la prendano con se stessi e non con chi con seri argomenti, e non sulla base delle favole delle religioni, dice loro di non poter avere rispetto per il loro dio, che a me fa moralmente schifo.

Giancarlo MATTA ha detto...

Caro Professore,
effettivamente, se la realtà che ci circonda fosse l'opera di una persona, quella persona meriterebbe il massimo disprezzo. Se la realtà che ci circonda fosse l'opera di un "dio" (comunque lo si chiamasse) se ne dovrebbe concludere: o questo "dio" NON è "infinitamente potente", o questo "dio" NON è "infinitamente buono". La pretesa di certe religioni d'attribuire a "dio" nel contempo onnipotenza e bontà si dimostra insostenibile alla semplice osservazione della realtà.
Non c'è sosfisma di teologo che regga.

Anonimo ha detto...

Buongiorno Professore. Comprendo il dolore per la perdita di un esserino a lei così caro, nella mia vita mi è capitato diverse volte, poichè ho sempre avuto animali. Leggo che il suo dolore è arrivato quasi all'apice e mi spiace molto non poter fare nulla per poter alleviare la sua sofferenza. Purtroppo Biondina si è ammalata di un male dei girorni nostri, fino a qualche decennio fa non si conosceva oppure si "scambiava" per altre malattie. Posso dirle che è meglio accettare la morte? Che sicuramete Lei ha fatto tutto il possibile per guarirla? Che Biondina la ritroverà in una prossima vita? Forse potrei dirle cose del genere, ma ora lei sta troppo male per ascoltarmi. E capisco. Quando il mio Milky ha lasciato la pelliccia candida nel 2006, sono caduta in depressione. Mi hanno salvato gli altri micetti che ho adottato. Non volevo accettare la sofferenza e la morte di un esserimo così piccolo ed indifeso... Ho cercato comprensione nella religione, ma è stato peggio, invece di trovare sollievo mi sentivo impotente e anche derisa. Come Lei non accettavo un Dio così contorto, che dice di amare e poi fa ammalare e morire essri senzienti piccoli e indifesi. Così ho cambiato rotta, leggendo per caso i libri di Tiziano Terzani... Mi si è aperto un mondo nuovo. Ho lasciato la chiesa in maniera definitiva ed ora abbracciando il buddhismo sono rinnovata e più serena, tant'è che l'anno scorso mi ha lasciato la mia Cleopatra, anche lei candida di manto ed ho affrontato la cosa in maniera diversa, con più consapevolezza e meno domande senza risposte. La sua Biondina è stata fortunata ad avere un apdrone che la ama così tanto e sono convinta che vi ritroverete in una prossima vita, vi riconoscerete e sarà bellissimo. L'abbraccio virtualmente, pensando di farmi carico di un po' del suo dolore per aiutarla in questo momento difficile. Lorena