mercoledì 10 luglio 2013

RISPOSTA ALLA RISPOSTA DEL VICESINDACO DI LAMPEDUSA. LA VITA NON E' UN DONO DI DIO: E' UN "DONO" DEL CAZZO

Gli avevo scritto, come ad altri della giunta comunale: 

Sono soltanto invasori da ricacciare nei loro Paesi, altrimenti dovremmo alla fine andarcene noi. Io non voglio continuare a pagare le tasse per mantenere questi invasori. Affondare un barcone per scoraggiare altre invasioni. E' legittima difesa. Con questo buonismo (che uccide la giustizia) stiamo peggio tutti.
Che Lampedusa venga abbandonata a stessa visto che gli abitanti non scoraggiano le invasioni.


Il 10/07/2013 20.29, vicesindaco ha scritto:
...ringrazi Dio per la vita che le ha donato 
invece di sperare che la perdano gli altri. 
vicesindaco del comune di
Io non ho da ringraziare alcun dio perché non sono un ignorante come lei. E se quel dio in cui lei crede esistesse dovrei maledirlo per come ha fatto male natura. Sarebbe infatti lui la causa di tutte le malattie di origine genetica. Si istruisca ignorante, perché io ho dedicato 50 anni della mia vita allo studio. Anche di cosmologia e di biologia evoluzionistica (su cui ho scritto un libro di 518 pagine). E le posso documentare storicamente e scientificamente che le religioni sono tutte un imbroglio. Nate dalla paura della morte. Del ritorno nel nulla. E che lei sia un imbecille consegue anche dal fatto che non sa uscire dai luoghi comuni. Dio mi avrebbe donato la vita? A me, come a tutti, la vita me l'ha donata un cazzo. La vita è un "dono" del cazzo. A parte il fatto che l'usare il termine "dono" in questo senso è un non senso linguistico, una stronzata, per dirla con il filosofo statunitense Harry G. Frankfurt (Stronzate, Rizzoli 2005). Infatti a chi si donerebbe la vita se manca il ricevente? Chi sarebbe il ricevente? Uno dei circa 2 milioni di spermatozoi che corrono verso l'ovulo per suicidarsi, tranne uno (qualche volta più di uno in caso di parto gemellare)? Ha capito? No. Lei non può capire perché ha il cervello tarato dai luoghi comuni, dalle stronzate linguistiche. Nessuno ha chiesto di nascere, e pertanto non può esistere il "dono" della vita a chi non esiste. E perché non si ha il coraggio di dire che donare la vita significa donare la morte? La vita è un "vivere per la morte" (Martin Heidegger, Essere e tempo). Gli stronzi non lo capiscono e non possono capirlo. E nella mia coerenza non ho voluto figli. Non si nasce dall'amore. Si nasce per sbaglio o per egoismo dei genitori, che non sanno vivere se non fanno figli, per sottrarsi in questo modo al non senso della vita creandosi delle responsabilità ed avere l'illusione di servire a qualcuno, oltre che per istinto animale di riproduzione. Per lasciare traccia del loro DNA. Ma chi si ricorderà di essi oltre i nipoti? Nessuno, se non lasceranno un minimo di traccia nella storia. Io ho superato da giovane questo istinto animale di riproduzione pur essendomi fottuto un bel numero di belle donne. Una bella fica è stata sempre per me l'unica distrazione dal pensiero della morte, del nulla. Ma io la natura l'ho fregata, prendendone solo il piacere senza far nascere altri condannati a morte. Perché siamo tutti condannati a morte, senza sapere che cosa ci stiamo a fare su questa Terra. Solo per gli animali non umani la vita ha un senso perché non si pongono la domanda "che senso ha la vita?". Ho raccontato la mia vita nel libro Io non volevo nascere. Ho raccontato anche episodi di cui qualcuno, rimasto offeso, da disonesto ha negato poi la verità in sede giudiziaria. Mi riferisco ad un tale che, quando avevo vent'anni, mi domandò: "me lo dai il cazzo?". Rimasi così schifato che gli tolsi il saluto per sempre. Poi me lo ritrovai come collega nella stessa Facoltà, e persino come preside. Sentitosi offeso per avere raccontato questo episodio, con nome e cognome, mi citò in malafede per diffamazione in una causa civile (non avendo il coraggio di querelarmi per non rendere pubblico l'episodio in un'aula penale, in cui si sarebbe ancor più sputtanato). Ma io vado avanti. Non sono un caccasotto.  Non mi suicido perché, essendo prima un animale, ho l'istinto della sopravvivenza, e come uomo sono costretto a rinviare nel tempo il ritorno nel nulla. Ma lei evidentemente non ha abbastanza cervello per capire queste cose. Altrimenti non farebbe il vicesindaco di Lampedusa. Facendo il leccaculo del papa.   

1 commento:

Giancarlo Matta ha detto...

Eccellente Professor Melis,
con la solita sagacia ha Lei rifilato al vicesindaco di Lampedusa la risposta che colui si merita.
Sono pronto a scommettere che il poveretto non replicherà. Vedremo.
E ... CHI TACE ACCONSENTE.