venerdì 2 agosto 2013

BERLUSCONI: SE LA PRENDA CON SE STESSO PER NON AVERE BASTONATO LA CASTA ARROGANTE ED IGNORANTE DELLA MAGISTRATURA

Ho scritto più volte che ho smesso di votare dal 1993 perché non mi sento rappresentato da alcun partito. Appartengo al partito di maggioranza relativa che è quello dei non votanti. Questo partito dovrebbe essere istituzionalizzato facendo scendere il numero degli eletti in proporzione al numero dei non votanti (fatta salva una soglia fisiologica del 15% di non votanti). Utopia? NO. Con una riforma della Costituzione basterebbe introdurre il referendum propositivo, quello compreso nel programma di Grillo, con cui, per altro, non vado d'accordo  per tanti motivi, non essendosi dichiarato, per esempio, contrario al riconoscimento delle coppie omosessuali, non essendosi inoltre espresso chiaramente circa la questione dell'immigrazione, e avendo sempre demonizzato Berlusconi come se fosse stato sempre il male assoluto, mentre il male assoluto è la falsa sinistra che, traditrice della classe operaia, se avesse la maggioranza assoluta, sarebbe la rovina irreversibile dell'Italia. Grillo è destinato a scomparire o quasi dopo aver dimostrato di essere un deficiente in fatto di concretezza. Uno stronzo che ha saputo solo infierire contro Berlusconi facendo il gioco della falsa sinistra.   
Ciò premesso passiamo a considerare la sentenza dei parrucconi della Cassazione. Questa casta di individui, che arrivano al più alto grado della magistratura solo per anzianità, si sentono i massimi padroni, e non servitori, della giustizia. Anche in Cassazione si è concluso un processo puramente indiziario, fondato unicamente sull'affermazione che Berlusconi NON POTEVA NON SAPERE che era stato evaso il fisco per 8 milioni di euro. L'avv. prof. Franco Coppi ha rilevato che nessuna prova era stata portata contro Berlusconi per dimostrare che fosse stato lui e non altri, che si occupavano dei bilanci della Mediaset, a frodare il fisco per 8 milioni, ammesso che la frode fosse vera. Si pensi che questa frode sarebbe avvenuta nel 2001, quando Berlusconi era presidente del Consiglio. Vi era dunque il beneficio del dubbio che, impegnato a tempo pieno nella politica, non si occupasse direttamente lui dei bilanci della Mediaset, e, in questo caso particolare, dell'acquisto di alcuni diritti cinematografici che la Mediaset avrebbe acquistato a minor prezzo negli Stati Uniti per poi gonfiare il prezzo a favore della Mediaset e trarne un guadagno personale frodando il fisco per 8 milioni di euro su 280 milioni di tasse pagate. In sostanza, Berlusconi avrebbe pagato al fisco 8 milioni in meno rispetto ai 280. La cosa sa di assurdo. Tanto è vero che l'avv. Coppi ha chiesto in subordine che la questione fosse trattata in sede civile di fronte alla Commissione tributaria, non potendo esistere, data la RELATIVA esiguità della cifra, l'accusa di frode fiscale. 
Ma la cosa ancora più assurda è l'aspetto processuale, cioè il fatto che in primo e secondo grado non si siano voluti ascoltare i testi a favore di Berlusconi. Incredibile. I testimoni debbono essere sempre ascoltati quando la difesa ne faccia richiesta. Essendoci dunque un grave vizio di nullità la Cassazione avrebbe dovuto annullare il processo e rinviare ad una diversa Corte d'Appello il processo per rifarlo da capo. Invece ha rinviato a diversa sezione della stessa Corte d'Appello solo per quanto riguarda il numero degli anni di interdizione dai pubblici uffici. Questo dimostra che vi sono dei pazzi o dei disonesti anche in Cassazione. D'altronde esistono in Cassazione sentenze così diverse su uno stesso argomento che questi parrucconi spesso si debbono riunire nelle cosidddette Sezioni Unite per porre fine ai contrasti tra diverse sentenze, tra diverse sezioni della Cassazione. E non è detto che dalle Sezioni Unite venga fuori la decisione migliore trattandosi di manovali, e non studiosi, del diritto. Gente che, una volta entrata in giovane età in magistratura, può anche permettersi, per legge, di non aprire più un libro di diritto. Ci pensa la scala mobile a permettere loro di fare carriera per anzianità aumentando continuamente il loro stipendio. Ed hanno ben 58 giorni di ferie. Un giudice  può  trascorrere anche tutta la vita facendo il giudice in Tribunale. Che gliene frega di essere promosso in Corte d'Appello e poi in Cassazione? Tanto lo stipendio aumenta lo stesso per sola anzianità. Così un giudice del Tribunale può arrivare all'età della pensione avendo però la qualifica di consigliere di Cassazione agli effetti dello stipendio.
Qui ho da osservare che questa fetente magistratura non ha mai posto sotto processo i banchieri condannandoli alle stesse pene a  cui  è stato condannato Berlusconi, nonostante i grandi banchieri siano in Italia i più grandi evasori fiscali, di fronte a cui questo Stato di merda si inchina offrendo ad essi un concordato che permette loro di pagare subito una somma assai inferiore, incoraggiando così in banchieri a continuare a frodare il fisco.      
Berlusconi è paradossalmente vittima di se stesso e non della magistratura. Negli anni 2000-05, quando aveva la maggioranza assoluta, avrebbe potuto finalmente riformare l'ordinamento giudiziario bastonando questa lurida casta che si sente al di sopra della legge. Nelle aule giudiziarie questi maledetti hanno dietro le spalle, invece che di fronte, la scritta "La legge è eguale per tutti". FALSO. Per essi la legge non è eguale. Infatti possono impunemente mandare in galera un innocente e non pagare mai di persona. Tanto è lo Stato che paga il risarcimento danni, cioè noi tutti con le tasse perché questa gentaccia possa continuare a fare sentenze anche aberranti. Bisogna al più presto introdurre la responsabilità civile e personale dei giudici, che si debbono assicurare perché paghino di tasca loro. Ma chi giudicherà i giudici? Domanda che corrisponde a quella che si poneva un famoso filosofo e pedagogista americano John Dewey: chi educherà gli educatori?  Nel caso della magistratura la questione è facilmente risolvibile. E la colpa maggiore è proprio di Berlusconi per non averla risolta quando aveva la maggioranza assoluta. Aveva nominato come ministro della giustizia Alfano, che fece un disegno di legge che prevedeva la costituzione di un'Alta Corte di giustizia formata per metà da GIURISTI e, tanto per accontentare i magistrati, per l'altra metà da questi ultimi. Poi Berlusconi tolse il dicastero della giustizia ad Alfano per nominarlo segretario del suo partito. E il disegno di legge Alfano non si sa che fine abbia fatto. Questo disegno di legge avrebbe dovuto essere concepito diversamente, come negli Stati Uniti, dove esiste un'Alta Corte di giustizia formata da giudici popolari (naturalmente esperti in materie giuridiche) eletti direttamente dal popolo. Così dovrebbe essere anche in Italia. Finalmente cesserebbe la boria di questa casta di arroganti ignoranti che fanno carriera solo per anzianità rifiutando, non solo concorsi per avanzare di grado, ma anche esami. Con l'istituzione di un'Alta Corte di giustizia con giudici popolari (giuristi eletti per sorteggio) si eviterebbe il perdurare del contrasto tra un'istituzione, quella del parlamento eletto dal popolo, e quell'altra istituzione anomala che è la magistratura il cui potere, nascente solo da un concorso di ingresso nella magistratura, è scisso da ogni responsabilità di fronte al popolo. E poi si ha il coraggio di emettere sentenze IN NOME DEL POPOLO ITALIANO. Assurdo. Come possono essere emesse delle sentenze in nome del popolo italiano se il popolo non ha alcun potere sui giudici anche quando facciano sentenze palesemente aberranti e i giudici non rispondono mai di fronte al popolo? Bisogna allora che in ultima istanza sia il popolo ad avere il potere sulla magistratura con un'Alta Corte di giustizia. Questa casta arrogante sentirà di avere sopra la testa un potere superiore e la smetterà una buona volta di sottrarsi al principio "La legge è eguale per tutti".  
Bisogna inoltre che i pubblici ministeri non siano più considerati magistrati.  Essi debbono avere residenza altrove, non nei palazzi di giustizia, dove hanno stanze vicine a quelle dei giudici. L'ordinamento giudiziario permette assurdamente che un pubblico ministero possa abbandonare la magistratura inquirente per passare a quella giudicante. Inoltre, data la stretta collaborazione, anche fisica, per vicinanza di stanze, si forma tra i giudici e i pubblici ministeri una sorta di complicità. Si sa che le indagini vengono fatte dai pubblici ministeri, i quali, concluse le indagini, presentano il fascicolo  al giudice vicino di stanza, il quale, trovandosi già la pappa fatta, non ha affatto voglia di studiare il fascicolo e si fida del pubblico ministero limitandosi ad apporre una firma per convalidare il suo operato, lavandosene così le mani. Avviene di conseguenza che l'indagato dal pubblico ministero venga rinviato a giudizio senza che il giudice conosca esattamente quali siano i capi di accusa. Questa storia deve finire.  
Infine, debbono sparire le correnti politiche organizzate entro l'Associazione Nazionale Magistrati ed entro il CSM (Corporazione di Stampo Mafioso). Vi sono tre correnti ridicole, del cui ridicolo, nella stessa denominazione delle correnti, questa casta non si rende conto. Una, predominante, si chiama magistratura democratica (a cui sono iscritti i magistrati di sinistra): come se la giustizia dipendesse dalla volontà della maggioranza e potesse esistere una magistratura antidemocratica. Una seconda si chiama magistratura indipendente: roba da matti! Come se potesse esistere una magistratura dipendente da altro che non sia la legge. Una terza si chiama Difesa della Costituzione: una stronzata totale. Quale Costituzione? Come se la Costituzione non potesse essere cambiata. 
Che ci si può aspettare da una magistratura che non si rende nemmeno conto del ridicolo delle correnti politiche in cui è divisa? Fa schifo e basta.         
Quanto a Berlusconi, che cosa dovrebbe fare adesso? Prendersela prima di tutto con se stesso anche per avere fatto votare al PDL la legge del governo Monti (dicembre 2012) che prevedeva che un condannato ad una pena superiore ai tre anni dovesse lasciare il parlamento. Sapeva o non questo individuo che aveva vari processi in corso per cui si sarebbe condannato da se stesso votando quella legge? Poteva essere più coglione do così? Dovendo rimanere agli arresti domiciliari gli verrà impedito anche di comunicare con il suo partito e di ricevere visite se non con il permesso del giudice di sorveglianza (e figuriamoci che razza di giudice sarà). Berlusconi continua a commettere dei gravi errori. Avrebbe dovuto dare retta ai "falchi" del partito e non dare la fiducia a questo schifo di governo pasticciato con la falsa sinistra. I parlamentari del PDL dovrebbero dimettersi tutti dal parlamento in modo da rendere necessario lo scioglimento delle Camere. E a questo punto la vendetta di Berlusconi potrebbe giungere proprio con il "porcellum", se sono veri i sondaggi che danno il suo partito come primo partito. Con il "porcellum" gli basterebbe essere primo partito, anche con solo il 27% dei voti per avere la maggioranza assoluta alla Camera e al Senato. E potrebbe anche ricandidarsi prima che intervenga una sentenza passata in giudicato che lo condanni ulteriormente all'interdizione dai pubblici uffici. Non potrebbe fare però campagna elettorale stando agli arresti domiciliari per un anno. Ma quasi certamente, anche non partecipando direttamente alla campagna elettorale, non perderebbe l'elettorato e anzi ne guadagnerebbe altro fregandolo a quello stronzo di Grillo. Con una maggioranza assoluta potrebbe cambiare la legge e farne approvare un'altra che gli permetta di rientrare attivamente in politica annullando anche l'interdizione dai pubblici uffici. Ma bisogna che si sbrighi, invece di tenere in piedi questo governaccio. Ancora non l'ha capito.
Ho scritto tutto ciò pur senza essere un sostenitore di Berlusconi. Al contrario. Io sono stato persino danneggiato personalmente da Berlusconi, che per volere di quella massa di ignoranti della Lega Nord, prima di dimettersi, ha approvato la scellerata legge del 7 luglio 2011 (chiamata legge antibadanti), che, facendo oltre tutto di tutte le erbe un fascio (donne italiane e straniere, che miravano soprattutto alla cittadinanza), ha stabilito che uno debba sposarsi entro i 70 anni e tra i coniugi non vi debba essere una differenza di età superiore ai 20 anni perché il coniuge superstite abbia diritto interamente alla pensione di reversibilità. Ma come si permette lo Stato di intromettersi nella vita privata stabilendo entro che età uno debba sposarsi per lasciare al (o alla) coniuge la pensione di reversibilità se il coniuge decide di sposarsi oltre i 70 anni nella sua provata capacità di intendere e volere?  Dal momento in cui la badante diventa moglie non è più una badante. Io convivevo tranquillo da 13 anni con la mia compagna, non avendo fretta di sposarmi, e improvvisamente mi trovo di fronte a questa legge assurda. Non si è considerato nemmeno il caso (che non è il mio) di uno che rimanga vedovo dopo i 70 anni. La seconda moglie  deve sperare che il marito viva almeno altri dieci anni per avere intera la pensione di reversibilità, altrimenti le spetta 1/10 per ogni anno di matrimonio. Questa è una vera ingiustizia, con cui si è creduto di fare risparmiare pochi soldi all'INPS, mentre la politica di soldi se ne ha smagnacciato tanti. Nemmeno Berlusconi ci ha pensato. Tanto lui se ne può fregare con tutti i soldi che ha. La fidanzata Francesca Pascale (con una differenza di età superiore ai 45 anni!) non avrà di certo bisogno della pensione di reversibilità di Berlusconi. 
Ma tra due mali (il maggiore sarebbe la falsa sinistra al governo, che sarebbe una grande disgrazia con la sua politica sconsiderata riguardo al diritto alla cittadinanza con l'jus soli, con la sua disonesta follia della società multiculturale e multirazziale, cavallo di  Troia dell'invasione islamica) bisogna preferire il male minore che è Berlusconi, venditore di fumo, che è vissuto in politica senza avere realizzato alcunché di ciò che aveva promesso. Ma meglio non averlo realizzato piuttosto che vedere realizzato il programma della falsa sinistra con cui verrebbe rovinata ancor più l'Italia.  Anche perché con questa maledetta falsa sinistra non vi sarebbe mai una riforma dell'ordinamento giudiziario. Sono tutti dei leccaculo della Corporazione di Stampo Mafioso. Dicono anche che le sentenze non debbono essere discusse e commentate. Ma che razza di gente è questa? Come se un giudice di Cassazione fosse rappresentante di una giustizia divina (ammesso che esista) che non ammette errori. E invece so, anche per esperienza personale, che esistono pazzi anche in Cassazione. Lo documento in un libro in corso di stampa. I giudici dovrebbero essere sottoposti periodicamente a visita psichiatrica dopo certe sentenze. E licenziati. Ma per questo occorre un'Alta Corte di giustizia che non sia composta da giudici togati.       

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