mercoledì 14 agosto 2013

NON SI ESPORTA LA DEMOCRAZIA NEGLI STATI ISLAMICI. W L'ESERCITO IN EGITTO

La democrazia negli Stati islamici è il cavallo di Troia del fanatismo islamico al potere. Ha fatto bene l'esercito a spazzare via l'opposizione dei "fratelli musulmani" che si preparavano ad imporre la schari'a o legge del Corano. Che gli Stati occidentali, a cominciare dagli Stati Uniti, la cui politica estera è stata sempre un fallimento (come in Iraq), non si impiccino nelle faccende interne dell'Egitto, che nei suoi governi, da Sadat a Mubarak, ha avuto sempre una tradizione laica o quasi, impedendo che gli scellerati islamici del partito dei "fratelli musulmani"  prendessero il potere come aspiravano da decenni. Era venuto il momento buono con Morsi. Ma è andata loro male. Che l'esercito faccia piazza pulita di questi fanatici religiosi in un Paese che ha un 10% di cristiani copti, che sarebbero altrimenti costretti a subire la dittatura islamica.

Nuovi cortei. In fiamme chiesa copta


 Quaranta morti sono troppo pochi. Abbiano la lezione che si meritano. Se la sono andati a cercare. Obama si dice preoccupato. Che pensi agli affari suoi questo mezzo negro e non interferisca nella politica interna dell'Egitto. Se si tratta della peggiore dittatura islamica come quella dell'Arabia Saudita gli Stati Uniti non hanno alcunché da dire, trattandosi di uno Stato alleato per ragioni di petrolio, anche se l'Arabia Saudita dovrebbe essere il primo Stato che meriterebbe di essere cacciato dall'ONU per violazione totale di ogni libertà e dei diritti umani, pur sanciti dalla Carta dell'ONU. Ma si sa che l'ONU è solo un carrozzone inutile di cui fanno parte anche gli Stati che hanno le dittature peggiori. 

Egitto, esercito sgombera con la forza
i sostenitori di Morsi: 40 morti|live tv

Egitto, esercito sgombera con la forza i sostenitori di Morsi: 40 morti|live tv

I Fratelli Musulmani denunciano: le vittime sono almeno 250. Morti anche
due soldati, l'esercito spara dai tetti delle case | foto

Egitto, sospesa la Costituzione «Il presidente Morsi è stato destituito» (3 luglio 2013)
Diretta multimediale. La polizia sgombera i sit-in dei Fratelli musulmani. Lacrimogeni e proiettili sulla folla. Bilancio incerto, i cronisti contano 43 corpi. Due agenti uccisi. Centinaia di feriti. Giornalisti stranieri minacciati. Islamisti attaccano chiesa cristiana 

Il futuro nero dei cristiani copti, prime vittime sacrificali

Gli islamisti li accusano di avere appoggiato il governo dei generali, nel Sinai è già persecuzione
Ieri, mentre al Cairo era in corso il massacro dei Fratelli musulmani, tre chiese copte sono state assaltate dagli islamisti: ad al Minya, situata lungo il Nilo a circa 150 chilometri dalla capitale, migliaia di manifestanti hanno attaccato una chiesa copta e l’hanno incendiata, per disperderli la polizia ha fatto massiccio ricorso ai lacrimogeni, otto i morti e 30 i feriti. A Sohag, 200 chilometri a sud del Cairo, e a Suez è stato appiccato il fuoco a due chiese e a una scuola. Terribile segnale di un futuro ormai certo: i gruppi islamisti già oggi operanti e i gruppi terroristi che nasceranno dopo la disgraziata scelta della giunta militare di risolvere nel sangue la crisi politica in cui è precipitato il paese, vedono nei copti il principale obiettivo della loro vendetta.
Panella Lo schianto dei Fratelli, tutta lotta e niente governo

 

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