lunedì 30 giugno 2014

BERLUSCONI PROTAGONISTA IN VIALE DEL TRAMONTO.

Prima ha pensato di raccattare voti promettendo assistenza veterinaria gratuita ai bisognosi. E questo va benissimo. Adesso cerca i voti di pederasti e lesbiche. Su suggerimento della fidanzata Francesca Pascale (di cui anagraficamene potrebbe essere il nonno e che certamente è tanto innamorata...dei soldi del suo nonno adottivo). Questo berlusca deve essere proprio un rincoglionito perso se si è fatto convincere da questa arrampicatrice iscrittasi all'Arcigay. Ma molti lo stanno abbandonando anche per questo. Invece di preoccuparsi di cose serie adesso si occupa della cancellazione della distinzione tra culo e vagina contrabbandata come parità di diritti. Vedere i commenti nel suo blog, dove normalmente sono ammessi solo i suoi leccaculo, che questa volta si stanno ribellando. 
  

5 commenti:

Giorgio Andretta ha detto...

Mi meraviglia che una persona come lei spenda tempo ed energie a discettare di un ebbbbbbbbete di tale portata.

Pietro Melis ha detto...

Purtroppo la politica, di cui in ogni caso bisogna occuparsi, è fatta da stronzi. Sto aspettando Renzi sulla riforma della giustizia. Sarà la solita buffonata in accordo con il CSM (Corporazione di Stampo Mafioso). E' contrario alla responsabilità DIRETTA dei giudici. Io debbo adesso continuare a pagare per un veloce ricorso in Cassazione civile contro una sentenza parziale pazzesca in Corte d'Appello che ha giudicato sulla seconda parte della causa che invece dipende dalla prima parte in tutti i presupposti logici. Vi sono più pazzi (ma nel mio caso vi è anche il sospetto fondato di corruzione) in quei palazzacci che fuori. E Berlusconi nulla ha fatto in più di 5 anni per riformare la giustizia. Nominò ministro della giustizia Alfano (che fece un disegno di legge che prevedeva un'Alta Corte di giustizia formata per metà da giuristi e non da giudici con il compito di porre sotto processo i giudici che avessero fatto sentenze aberranti (dettate da ignoranza e vizi logici inescusabili, secondo l'art.1 dei Provvedimenti disciplonari) e poi lo tolse dalla giustizia per nominarlo segretario del PDL. Non ne ha combinato una giusta. D'altronde, votare a sinistra sarebbe peggio. Non voto dal'94.

Giorgio Andretta ha detto...

E' ormai un ventennio che Silvio frantuma i didimi ed in questo lasso di tempo ha prodotto solamente dei disastri non ultimo l'Alfano.
Lei è dal 1994, io, invece, mai sono andato a votare.
I cretini non li distinguo di destra o di sinistra, semplicemente sono tali.

Giorgio Andretta ha detto...

E' un'offesa al sottoscritto ed a tutti i miei colleghi indirizzare i magistrati a zappare la terra, al primo colpo ne spezzerebbero il manico. E' necessario possedere una maestria particolare per eseguire detta operazione.

Lei dopo 11 anni ha ottenuto due gradi di giudizio, io dopo 16 nemmeno uno.
Durante l'arco della vita ho attivato 17 procedimenti giudiziali tra civile e penale, credo quindi di aver accumulato una certa esperienza in materia che mi permette di esprimere con cognizione di causa un parere obiettivo e tale da far impallidire quelli rilasciati da J.W. Goethe o da W. Allen.

Pietro Melis ha detto...

Ho sempre scritto (anche al Corrieredella sera del settembre 2009) che dovrebbe esistere il "partito dei non votanti" (scrivere così su Google) in modo da ridurre il numero degli eletti in proporzione al numero dei non votanti (fatta salva una soglia fisiologica del 15-20% di non votanti o votanti scheda nulla o bianca)in modo da togliere molte poltrone da sotto il culo di molti parassiti della politica, i quali conservano lo stesso numero di poltrone anche se andasse a votare solo il 20%. E la chiamano democrazia. Non è vero che gli assenti hanno sempre torto. Bisogna tener conto anche del non voto. Io negli ultimi anni mi sono presentato al seggio elettorale per poi rifiutare le schede. Per legge deve essere posto a verbale il motivo del rifiuto.E faccio scrivere: non mi sento rappresentato da alcun partito. Così dovrebbero fare tutti quelli che non vanno a votare. Ma non sanno che si può fare così.