martedì 26 agosto 2014

LETTERA A CARLO PANELLA

info@carlopanella.it. Oggetto:islamismo malattia mentale e mortale.
L'ho sentita alla trasmissione IN ONDA de LA7. D'accordo su tutto tranne sul fatto che lei sia ammiratore dell'islamismo per ciò che in passato ci avrebbe dato. Qui sbaglia. Io ho insegnato storia della filosofia all'Università di Cagliari e so dunque in che cosa siano consistiti i falsi contributi dell'Islam. Gli arabi non hanno apportato alcun contributo alla scienza e alla filosofia. Hanno soltanto copiato dai testi antichi greci. Lei forse non sa, oppure ha mancato di dirlo, che gli arabi rifiutarono sempre di imparare il greco. Non volevano contaminarsi con altra lingua che non fosse quella "sacra" del Corano. Si dice che gli arabi abbiano dato dei contributi al progresso della matematica. FALSO. Il più noto matematico del mondo arabo, Al Khuarizmi (da cui algoritmo), era persiano. Gli arabi non fecero che ricopiare dai matematici greci, dalla geometria di Apollonio e di Pappo e dall'algebra di Diofanto. Copiarono l'algebra anche dagli indiani, che erano avanzatissimi in questo campo. E la stessa numerazione che falsamente viene detta araba (con l'invenzione dello zero) era anch'essa indiana e non araba. Perciò bisogna dire numero indiano e non arabo. Gli arabi aggiustarono di poco il sistema astronomico   di Tolomeo aggiungendo degli epicicli per spiegare alcuni movimenti apparentemente irregolari dei pianeti. Ma la cosa più importante, che pochi sanno, è che quella che viene chiamata fioritura araba (corrispondente al nostro Medievo) non sarebbe mai esistita senza i cristiani nestoriani che vivevano in Persia già prima dell'invasione araba e che si erano lì trasferiti perché perseguitati come eretici nell'impero cristiano bizantino (dove la lingua ufficiale e parlata era il greco). Infatti i nestoriani negavano che Maria potesse essere considerata madre di Dio, ritenendo che essa fosse madre solo dell'uomo Gesù, nella distinzione tra natura umana e natura divina di Gesù. I nestoriani, venuti a contatto con gli arabi, ne appresero la lingua e furono pagati dagli arabi perché traducessero in arabo tutti i testi più importanti della scienza e della filosofia greche. Ma rifiutando a priori di venire in contatto con le letterature greca e latina, che sarebbero state pericolose per i loro costumi, cioè per le loro farneticazioni religiose. Infatti nessun testo greco o latino che non fosse scientifico o filosofico fu mai tradotto in arabo. In filosofia i due maggiori filosofi del mondo arabo furono l'ateo aristotelico Averroè (grande commentatore di Aristotele) e il neoplatonico Avicenna. Entrambi espulsisi filosoficamente dalla religione islamica.  Il primo, per salvarsi la pelle, fingeva di essere credente frequentando la moschea di Cordova (Spagna), finché si sparse la voce tra il popolo che era un non credente, sostenitore per comodità della teoria della doppia verità, quella filosofica per le persone colte e quella del Corano per il popolo (ignorante), al cui linciaggio si sottrasse con l'invito a fuggire in Marocco da  parte del califfo di Cordova, che sino al pericolo di linciaggio lo aveva protetto.  Avicenna non era arabo ma persiano, e, pur formalmente ed esternamente rispettoso del Corano, la sua filosofia (sintesi di Platone e Aristotele) non poteva certamente essere inquadrata nella religione islamica perché egli sosteneva, coerentemente  con Platone e Aristotele, l'eternità dell'universo, cosa inconcepibile, una bestemmia, secondo il Corano.  Il suo famoso, e immeritatamente decantato dagli storici, Canone della medicina riprendeva con poca originalità la medicina di Ippocrate e di Galeno.
Gli arabi, prendendo alla lettera la norma ebraica (mosaica) che imponeva di non farsi raffigurazione alcuna in terra di ciò che sta in cielo (norma che fortunatamente il cristianesimo si mise sotto le scarpe dando luogo ai grandi capolavori della pittura e della scultura) dimostrarono di essere così condannati anche alla miseria artistica (spirituale), nonostante la gente comune rimanga estasiata di fronte a quella pittura stilizzata e geometrica che viene chiamata floreale, con disegni ripetitivi privi di inventiva, e che perciò non è arte ma artigianato.In tutta la storia araba non si trova infatti il nome di un artista. Non parliamo poi della musica araba noiosa e ripetitiva. Non vi è un solo nome di musicista in tutta la storia araba. Apprendere la musica dall'Europa, con la scala a sette note, con intervalli di mezzo tono tra una nota e l'altra, significava per questi barbari contaminarsi con la cultura degli infedeli. E di tutto ciò fu causa quel libro di merda chiamato Corano.  Mentre oggi l'Asia occidentalizzata (Cina e Giappone) ha saputo superare le ristrettezze della scala pentatonica (lasciata al folklore nazionale) sfornando fior di musicisti come solisti e direttori d'orchestra, non troverà nel panorama mondiale nomi di violinisti, pianisti o direttori d'orchesta tra gli arabi. Sono una razza inferiore parassita del resto del mondo come tutti gli Stati islamici. Sa che nelle Università islamiche è proibito insegnare la teoria (che è ormai una verità di fatto) dell'evoluzione biologica di Darwin? Perché sarebbe in contrasto sempre con quel libro di merda, mentre il cristianesimo si è saputo adeguare all'evoluzionismo, pur interpretato antiscientificamente in senso finalistico, ma relegando in soffitta la favola di Adamo ed Eva. Avrei tante cose da aggiungere ma credo basti ciò che ho scritto per dimostrarle che falsamente agli arabi può essere attribuito qualche merito nella storia. Tenga conto che gli Stati islamici sarebbero ridotti all'antichità europea (e anche peggio)  se l'Occidente, masochista, solo per ragioni di profitto, non commerciasse con essi causa anche il petrolio. Si immagini gli Stati islamici senza aerei, treni, auto, macchine ospedaliere, farmaci, armi sofisticate, etc. Sarebbe finalmente la fine dell'islamismo, della peggiore malattia mentale che esista sulla Terra. E vi sono almeno un miliardo e 200 milioni di individui (destinati a crescere perché sanno solo far figli peggio dei topi) che hanno questa malattia, di cui vorrebbero contagiare il resto del mondo. Bisogna perciò isolarli. Ma vallo a dire agli Stati masochisti dell'Occidente, che vuole suicidarsi democraticamente. Ma la Cina almeno su questo punto ha da insegnarci qualcosa: i responsabili dell'azione terroristica musulmana in piazza Tienanmen sono stati passati per le armi, anche perché i musulmani che abitano nella parte nord della Cina(Uiguri), e che vorrebbero l'indipendenza, sappiano che cosa li aspetta se alzano la testa pretendendo di vivere secondo le norme di quel libro di merda. Gli islamici approfittano della cosiddetta democrazia degli Stati occidentali, ma in Cina trovano pane per i loro denti.   

Per la prima volta ho sentito uno, cioè lei, citare quella terribile frase da pazzi del Corano (Sura V) in cui si dice che coloro che corrompono la terra dovranno essere crocifissi e amputati delle mani e dei piedi. Lei giustamente ha detto di pretendere che all'interno dell'islamismo si contestualizzi quella frase limitandola alla guerra condotta da Maometto contro le popolazioni ancora pagane dell'Arabia. Se  la sogni questa contestualizzazione. Dovrebbero contestualizzare tutto quel libro di merda. E si sa che la merda, più la giri e più puzza. 
E'da molti anni che sto cercando di pubblicizzare (sin dal 2004) nei miei libri il mio florilegio del Corano. Vedere quanto ho riportato nel mio articolo del 20 ottobre 2009. E quanto ho ripetuto in parte qui sotto. 

domenica 10 agosto 2014


I VERI ISLAMICI IN IRAQ. LO SAPPIANO GLI IGNORANTI O I DISONESTI


     

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