venerdì 5 settembre 2014

LETTERA DI RISPOSTA AL PRESIDENTE DELLA REGIONE TOSCANA

Il 05/09/2014 10.58, Regione Toscana - Segreteria del Presidente ha scritto:
Il 05/09/2014 10.58, Regione Toscana - Segreteria del Presidente ha scritto:


Gentile Signor Melis,

mi permetta di spiegarle in maniera serena e motivata la decisione assunta dalla giunta regionale su questo delicatissimo tema. Come sa il nostro punto di partenza è stata la sentenza della Corte Costituzionale che ha abolito il divieto di praticare la fecondazione eterologa contenuto nella legge 40. La sentenza, tra le altre cose, affronta il tema dell'ingiustizia, affermando che con la legge 40 non venivano “trattate nello stesso modo persone affette dalla stessa patologia”, perchè tale è l'infertilità: una malattia, tra l'altro in forte espansione, che implica disagio e sofferenza. Con il risultato di spingere le coppie, ma naturalmente solo quelle più abbienti, a rivolgersi all'estero.
La Toscana ha quindi deciso di intervenire con una delibera tecnica per garantire un diritto riconosciuto ai massimi livelli giuridici e insieme tutelare la sicurezza e la salute dei cittadini, evitando quello che giornalisticamente si chiama “Far West delle provette”. La nostra non è una fuga in avanti, ma un ponderato atto di responsabilità. La delibera inoltre è "cedevole", nel senso che, a fronte di un intervento dello Stato in materia, la Regione assumerà le determinazioni conseguenti. Il mio augurio è che il governo proceda in tempi rapidi su una materia così delicata, che necessita urgentemente di regole a livello nazionale. Perchè il diritto ad avere un figlio è incoercibile e come istituzione ci sentiamo in dovere di offrire questa opportunità.
Si definisca un quadro minimo con linee guida valide per tutti per dare attuazione all'eterologa e poi, se si intendono affrontare i temi etici, si investa il Parlamento, e si ascoltino tutte le opinioni e gli orientamenti che animano la società civile. 
Come Regione Toscana faremo la nostra parte, con lo stesso rispetto, spirito di apertura e volontà di dialogo che ha sempre contraddistinto le nostre importanti e impegnative decisioni a sostegno della famiglia: mi riferisco al bonus bebè, ai contributi per le famiglie numerose, per i nuclei in difficoltà economica e abitativa, per la non autosufficienza e la disabilità, per garantire un effettivo e libero diritto allo studio.
Concludo invitandola, se in futuro vorrà nuovamente scrivermi, ad usare un linguaggio più appropriato altrimenti non riceverà da me alcuna risposta. Credo fortemente nel dialogo ma fatto in modo civile. 
Cordiali saluti.

Enrico Rossi

 
 
Il mio linguaggio che lei definisce non appropriato è stato adeguato alla follia dell'egoismo di coloro che vogliono un figlio a tutti i costi, anche lasciandolo nell'impossibilità di conoscere il padre biologico, con tutte le conseguenze negative in fatto di turbe psichiche. Io sono ateo-agnostico ma debbo riconoscere che ho dalla mia parte la Chiesa, che ha detto che non esiste un diritto alla genitorialità.

Ad una donna partoriente deve essere proibito in ospedale di abbandonare nell'anonimato un figlio e le deve essere imposto di fare il nome del padre, anche con un esame del DNA se necessario. Dopo di che il neonato potrà essere dato in adozione senza nascondergli la verità quando comincerà a capire sin da bambino. In modo che possa essere esaudito il suo desiderio di conoscere i veri genitori. E questi, se pentiti, avranno il diritto di rivendicarlo, ma con il consenso del figlio divenuto maggiorenne. La legge non deve rincorrere qualsiasi desiderio, anche se anormale, altrimenti dovrebbe legalizzare le droghe. Che l'eterologa sia anormale si deduce dal fatto che la sterilità non è una malattia, una patologia. E' qui che lei sbaglia. Si può vivere in salute anche essendo sterili. Lei non si rende conto che la vera patologia è di quei due che vogliono un figlio ad ogni costo. Oggi non si fa che parlare di nuovi diritti, dimenticando che vi sono prima di tutto dei doveri e che non esistono diritti senza doveri, compreso quello di nascere in una "famiglia come società naturale". E l'inseminazione artificiale non è naturale. Ma visto che quelli come lei ammettono l'inseminazione artificiale allora si permetta ad una coppia non sterile l'eugenetica, cioè la scelta di ovuli o spermatozoi che siano ripuliti da malattie genetiche. E invece la legge non lo prevede. Anzi, lo vieta. E lasci perdere la Corte Costituzionale (una Corte dei miracoli) che ormai è composta da individui di sinistra (come lei) che sono vittime di una società malata di relativismo. Come ormai tutto l'Occidente, che anche per questo è oggi vittima della malattia mentale e mortale che si chiama islamismo. Come ho spiegato nel mio articolo, dovrebbero riconoscere di essere di nomina anticostituzionale. Ma si tratta di gente attaccata alla poltrona. Hanno dichiarato giustamente anticostituzionale il porcellum evitando però disonestamente di ammettere che in questo modo dichiaravano anticostituzionale anche la loro nomina. 
Non basta. Hanno aggiunto un'ulteriore contraddizione dicendo che questo parlamento (pur nato da una legge elettorale dichiarata da essi anticostituzionale) aveva la facoltà di cambiare la legge elettorale. Come se un chirurgo pretendesse di operare se stesso in anestesia totale. ROBA DA MATTI. Eppure abbiamo al vertice dello Stato 15 disonesti che non vogliono ammettere la verità. Viviamo in una situazione politica di totale anticostituzionalità e nessuno ne parla per il solito attaccamento alle poltrone. Per questo la politica oggi mi fa schifo e ho cessato di votare dal 1994. Appartengo al partito dei non votanti (scrivere così su Google) che dovrebbe significare far diminuire il numero degli eletti in proporzione al numero dei non votanti (fatta salva una soglia fisiologica del 15-20% di non votanti). Così quel pifferaio di Renzi non continuerebbe a dire di avere avuto il 40% dei voti non considerando che solo il 57% è andato a votare per quella farsa di parlamento europeo di parassiti, avendo così avuto solo il 20% dei voti del corpo elettorale. Io mi presento al seggio elettorale e poi rifiuto le schede facendo mettere a verbale che non mi sento rappresentsato da alcun partito, soprattutto dopo che ormai l'Italia vive sotto un regime di anticostituzionalità del parlamento. Colgo l'occasione per concludere dicendo che per risparmiare facendo veramente la revisione della spesa (spending review) dovrebbero essere abolite tutte le Regioni, fonti di spese parassitarie che servono solo ad aumentare i centri di potere della corruzione politica. Così sparirebbe anche lei con tanto di guadagnato per avere lei dimostrato di non eccellere affatto per capacità mentale non essendo stato capace di andare oltre le burocratiche delibere della Regione Toscana. Perciò la esimo dal rispondermi. Tempo sprecato con chi non sa ragionare. Ho scritto tanto non perché lei meritasse una risposta, ma solo perché questa mia risposta verrà resa pubblica trattandosi di argomenti che non hanno alcunché di privato. L'Italia subito dopo la guerra è stata per molti anni senza Consigli regionali, voluti dai socialcomunisti solo per avere un loro potere distinto nelle cosiddette Regioni rosse. La Costituzione non dice che le Regioni debbano realizzarsi con decentramento di poteri politici e non unicamente amministrativi. Basterebbero dei rappresentanti del governo presso la Regione nominati dal governo. Altro che federalismo, buono per aumentare la corruzione politica ed aggredire più facilmente il terroritorio con le varie mafie locali che alimentano i particolarismi! Perché l'Italia è un Paese di mafie locali. Bisogna tornare ad uno Stato centralista.       

 

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