mercoledì 15 ottobre 2014

UMBERTO VERONESI: NESSUNO E' PERFETTO

Ho sempre coltivato una grande ammirazione per Umberto Veronesi, ma ciò non mi impedisce di sentirmi in dovere di essere totalmente in contrasto circa ciò che ha detto anche recentemente sugli OGM. Tralasciamo pure le incognite che derivano dalla manipolazione genetica degli alimenti. Una cosa è fare degli innesti, come tradizionalmente ha fatto l'agricoltura, un'altra è modificarne la struttura del DNA con lo scopo di rendere il prodotto inattaccabile dai parassiti. Il rimedio che si è sempre trovato, l'uso dei pesticidi, non è da approvare perché si è sempre tentato di rimediare ad un male con un male maggiore, che è l'avvelenamento dei frutti e della stessa terra. L'ideale sarebbe l'agricoltura biologica lasciando fare alla natura o introducendo insetti nemici dei parassiti delle piante. Veronesi non ha considerato poi che gli agricoltori tradizionali vengono danneggiati dal polline dei prodotti OGM che il vento trasporta facendoli depositare sui campi che hanno coltivazioni tradizionali. La legge dovrebbe dunque costringere i coltivatori di prodotti OGM a chiudere le loro coltivazioni dentro serre per evitare la contaminazioni dei prodotti naturali. E mi meraviglio del fatto che proprio il vegetariano Veronesi che ha sempre detto che la carne è cancerogena e ha precisato nell'ultima intervista che vi sono 4 miliardi di animali che vengono sfruttati per essere mangiati (numero che mi sembra esiguo rispetto alla realtà) non abbia aggiunto che proprio questi allevamenti di morte contribuiscono alla fame nel mondo giacché molti terreni vengono coltivati per nutrire animali da trasformare in cadaveri. 
Riporto ora una pagina dal mio libro Scontro tra culture e metacultura scientifica.

La follia politica si commisura all’ignoranza dei dati che documentano la follia economica del destinare a mangime per animali da allevamento (di morte) un ettaro di terreno che potrebbe produrre in un anno 2500 kg di proteine vegetali per uomini, mentre, destinato a mangime, produce solo 250 kg di proteine animali, con un consumo di acqua 70 volte maggiore. Si va predicando moralmente contro la fame nel mondo e contro lo spreco delle risorse d’acqua perché non si rispettano le condizioni di vita conformi al rispetto del diritto naturale, facendo del palato, e non delle reali necessità dell’organismo, la base delle tradizioni alimentari. Ma, variando di una parola un noto proverbio, si può dire che “ ne uccide più il palato che la spada”.1 Gli allevamenti intensivi avvengono in spazi chiusi e per evitare epidemie viene aggiunto dell'antibiotico per uso veterinario, cosicché chi consuma carni ingerisce ogni volta lo stesso antibiotico. La natura si vendica con l'aumento di decessi per cancro.

“Nulla darà la possibilità di sopravvivenza sulla terra quanto l'evoluzione verso una dieta vegetariana” (Einstein).  



1 E’ risaputo ormai che la carne favorisce il sorgere di diverse specie di tumori. Il noto oncologo Umberto Veronesi (vegetariano) ha dichiarato che essa favorisce in particolar modo i tumori al pancreas, all’intestino e al colon. Attualmente un milione e mezzo di italiani sta combattendo contro un tumore, aggravando le spese sanitarie per tutti. Si sa che gli animali erbivori non sono soggetti a tumori. Ma pare che questi argomenti non servano contro il potere del palato e dell’economia.
  
Veronesi giustica la coltivazione degli OGM dicendo che essi permettono raccolti più abbondanti e più sicuri (in quanto non attaccati dai parassiti). E ciò considerando, egli aggiunge, il fatto che la popolazione mondiale, oggi di 7 miliardi, tra due decenni sarà di 9 miliardi. Perciò solo gli OGM potrebbero garantire una migliore lotta contro la fame nel mondo.
Ma non è così. La migliore lotta contro la fame nel mondo è la lotta contro l'aumento della popolazione. E pazzesco rincorrere la pazzia di coloro che fanno più di due figli, che, sostitendo i genitori, lascerebbero inalterata la popolazione. Si considerino poi le coppie che ne hanno uno solo o quelli, anche se sono una minoranza, che, come me, hanno preferito non avere complicazioni, anche economiche, nell'esistenza evitando la rottura di balle anche di un solo figlio. Nessuno ha mai chiesto di nascere per essere condannato a fare l'esperienza della morte. 
Ciò che sto per dire sembrerà paradossale, ma solo per gli stronzi. La legge prevede dei benefici economici per le famiglie numerose. Ma che siamo? Ancora al fascismo che aveva messo una tassa sugli scapoli? Al contrario, la logica vorrebbe che le famiglie numerose venissero maggiormente tassate dopo il secondo figlio. Perché si dovrebbe dare per scontato che chi fa più figli sia nelle condizioni economiche necessarie per mantenerli sino all'autosufficienza economica. In questo modo si scoraggerebbero gli scellerati che aumentano la popolazione sulla Terra e anche a costo di costringere i figli a condurre una vita partendo da condizioni economicamente svantaggiate sin dalla nascita. Riporto ora quanto scritto nel mio libro Io non volevo nascere.
All’inizio del XX secolo la popolazione umana era di un miliardo e mezzo. In un secolo questa specie è passata a circa 7 miliardi. Mi domando se sia una specie razionale. Vi sono almeno cinque miliardi di individui umani in più, che hanno antropizzato la Terra con i conseguenti guasti ambientali.1 Che considerazione posso avere di essa? A costo di essere considerato cinico ed insensibile, non mi commuovo affatto alla vista (alla TV) di bambini africani malati o sofferenti per fame o per sete. Io li vedo già adulti e causa di altre morti e di altri dissesti negli equilibri naturali, con ulteriore disboscamento di foreste, uccisione di animali, anche di quelli che vivono liberi e vengono cacciati. Che diritto hanno di vivere questi bambini se la loro vita da adulti sarebbe un ulteriore danno a causa del sovrappopolamento della Terra, che toglie spazio alle altre forme di vita? Almeno si estinguessero da adulti. Che si estinguano. Io mi estinguerò senza lasciare discendenza. Che si estinguano anch’essi. Forse valgono più di me? Non di certo. Esiste la selezione naturale per gli animali che vivono in libertà. Perché non deve esistere anche per essi? Gli Stati in cui vivono hanno voluto la bicicletta, cioè l’indipendenza. Che pedalino. Perché debbo pedalare io per essi preoccupandomi delle loro condizioni di vita, mentre essi continuano a moltiplicarsi come conigli in allevamento? Io sono dalla parte degli animali non umani che soffrono e vengono cacciati in una continua riduzione degli spazi naturali dovuta all’antropizzazione della Terra. Non vi sarebbe bisogno dei “parchi naturali”- espressione contraddittoria - se gli spazi fossero rimasti naturali, e non ridotti a parchi. Non darei un euro per essi, mentre vi sono i gorilla che rischiano l'estinzione a causa di essi.

Si sente parlare spesso della fame nel mondo e si vorrebbe porre rimedio sottraendo ad essa in pochi anni un miliardo di bambini.



Non si riesce a capire che il migliore rimedio contro la fame nel mondo consiste nel non far nascere altri poveri e ammalati in questa Terra antropizzata.



Il rimedio non può consistere nel migliorare il livello alimentare ponendo a disposizione una maggiore quantità di proteine ricavandole dalla carne.

Nemmeno nella Conferenza dell'Onu (Copenaghen, 7-18 dicembre 2009) organizzata per contrastare le cause dei mutamenti climatici si è fatto riferimento alla causa principale dell'immissione nell'atmosfera, e perciò sulla terra, dei gas serra, tra cui, principalmente l'anidride carbonica, non avvertendo che la causa principale è data dagli allevamenti intensivi di morte, che con le flatulenze degli animali producono il 18% dei gas inquinanti (tra cui il metano, l'ammoniaca e l'anidride carbonica), superiore all'inquinamento causato da tutta la viabilità mondiale, pari al 14%. Mangiare una bistecca equivale a percorrere con una automobile di media cilindrata circa 50 km.2

“Quattro aziende producono oggi il 60% dei maiali in USA”. Dove ogni americano si ingroppa 127 chili di escrementi di maiali della Smithfield, che produce 31 milioni di suini anno. “Gli animali allevati in USA producono 130 volte i rifiuti organici di tutta la popolazione umana del Paese: 40 tonnellate al secondo”. Non esistono impianti di trattamento dei rifiuti organici per gli animali d'allevamento. Quindi tutti quegli escrementi dove vanno a finire? E da che cosa sono composti? “Ammoniaca, metano, acido solfidrico, monossido di carbonio, cianuro, fosforo, nitrati e metalli pesanti. In più i liquami nutrono più di cento micro patogeni che possono provocare malattie nell'uomo , tra cui salmonella, cryptosporidium, streptococchi e giardia. I bambini che crescono nel comprensorio di una porcilaia industriale hanno tassi di asma superiori del 50%”. I campi non sono in grado di assorbire tutto questo. “I liquami vengono pompati in grossissimi lagoni (con una estensione di più di un ettaro e profondi 9 metri) accanto alle porcilaie, e possono essere numerosi, un centinaio o più”.
“Il deflusso si insinua nei corsi d'acqua, e i gas velenosi come ammoniaca e acido solforico evaporano nell'aria. Quando quei pozzi neri grandi come campi di calcio sono sul punto di traboccare vengono irrorati i liquami sui campi. Talvolta li spruzzano dritti in aria, un geyser di escrementi che spande un aerosol di feci creando vortici gassosi capaci di provocare gravi danni neurologici. Studi anno dimostrato che i lagoni emettono sostanze chimiche tossiche nell'aria e che possono provocare problemi infiammatori, immunitari, flogistici e neurochimici negli esseri umani”. I fatturati delle aziende però crescono e i costi di bonifica vengono posti a carico della comunità. La distruzione del paesaggio si sa è un crimine, uno dei più efferati, perché viene compromesso tutto il sistema di vita. Gli allevamenti intensivi sono un'assurdità e prima o poi dovranno cessare di esistere. Ogni stabilimento di salumi produce una filiera del benessere del consumatore. Un cretino che non ha consapevolezza, che non sa e non vuol saperne della sofferenza che vi è nel suo piatto. Siamo tutti responsabili di ciò che non facciamo. E' la violenza portata a sistema che trasforma in un affettato cibo morto....La carne etica non esiste. E' una falsità. E' solo un feroce sterminio industrializzato.3

Per alcuni secoli l'umanità ha sfruttato il carbone come fonte maggiore di energia e nel XX secolo si è aggiunto il petrolio. Ma né il carbone né il petrolio sono stati causa dell'inquinamento atmosferico sino alla metà del XX secolo, al cui inizio la popolazione umana era di circa un miliardo e mezzo. Nell'arco di mezzo secolo è passata a circa sette miliardi. E' dunque l'antropizzazione della Terra la causa principale dei mutamenti climatici, giacché le piante, con la pazzesca deforestazione dell'Amazzonia, polmone verde della Terra - e sacrificata negli ultimi decenni a vantaggio degli allevamenti di morte delle industrie dell'hamburger degli USA - non riescono più ad assorbire l'eccesso di anidride carbonica in rispetto dei normali tempi biologici. Sulla Terra vi sono almeno cinque miliardi in più di individui che non dovrebbero esistere. Ma di ciò nessuno parla nelle varie conferenze dell'ONU, che si preoccupa, tramite la FAO, del problema alimentare sapendo soltanto rincorrere scelleratamente l'aumento della popolazione.


1 Come confermato dall'encomiabile divulgatore scientifico da Mario Tozzi (vegetariano) nella sua trasmissione de La 7 del 16 aprile 2010.

2 “Si calcola che per produrre un solo hamburger vengono prodotti 3 chili di anidride carbonica, senza contare che, come abbiamo modo di vedere nello studio Livestock and Climate Change, oltre la metà dei gas serra prodotto oggi dall'uomo sono emessi dagli allevamenti industriali di bestiame” (www.greenme.it).

3 Dal sito www.luigiboschi.it (voce “animali”).L'articolo del sito trae spunto dall'inaugurazione di un nuovo stabilimento (di morte) della Parmacotto su 72.000 mq, con annuncio di un nuovo lager di morte negli USA. Ho tralasciato la descrizione delle terribili crudeltà a cui sono sottoposti i maiali in questi lager. Sarebbe inutile per chi sia indifferente ad esse e sia interessato solo al proprio palato o sia preoccupato solo della propria salute. Le frasi tra virgolette sono tratte dal libro di Jonathan Safran Foer (di origine ebraica) Se niente importa. Perchè mangiamo gli animali?, Guanda 2010.

 
            

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