giovedì 24 dicembre 2015

CHE TRISTEZZA. DIALOGO TRA ME E UN NETTURBINO.

Ogni anno la solita fregnaccia del Natale. Sono comodamente sdraiato sul letto mentre scrivo e penso a tutti gli stronzi che si stanno abbuffando rovinandosi la salute. Ecco la mia cena: pasta e fagioli. Fagioli per le proteine e pasta per i carboidrati. Niente panettone. Fa male anche una fetta perché contiene troppe calorie. Tutte le industrie dolciarie fallibbero se quasi tutti fossero come. Peggio il pandoro pieno di burro veleno per le arterie. Meno si mangia e più si acquista in salute. Ho interrotto dopo avere ascoltato le variazioni Goldberg di BACH. E penso: quando la gente finirà di credere nelle fregnacce delle religioni? Mai, perché si tratta di tradizioni che sono state assorbite da secoli. Come liberarsene? Prima di tutto includendo nelle scuole l'insegnamento delle religioni. Nessun insegnamento migliore per dimostrare che Dio non esiste. Infatti questo insegnamento costringerebbe a capire che tanta pluralità di religioni nasce dal relativismo delle culture. Fanno tutte ridere nella loro pretesa di essere ciascuna vera. Guardandole da fuori si capisce che si alimentano di relativismo culturale. Da cui si può uscire solo con la metacultura della conoscenza scientifica. La scienza ha un linguaggio UNIVERSALE, che trascende la pluralità delle culture e il loro relativismo. Ogni religione è datata. Non dà conoscenze. La vera conoscenza è al di là del relativismo. Non conosce confini culturali. Perciò meno si è culturali e più si è metaculturali. Questo pomeriggio ho incontrato un netturbino (ma lui vuole essere chiamato spazzino). Lo conosco da mesi. Mi ha fatto gli auguri. Cortesemente gli ho detto: se li risparmi. Mi danno fastidio. Ma sa, mi aggiunge lui, è quasi d'obbligo farli perché altrimenti si fa la figura di maleducati. Io me ne frego degli altri, gli ho risposto. E poi auguri perché? Per il Natale? Se mai per il capodanno. Io non festeggio la cazzata del Natale. Perché lei non crede in Dio? mi fa. No. Eppure lei si convertirebbe se andasse a Magjugorie. Perché lei vi è stato? Sì. Non mi dica che ha visto la madonna. Non l'ho vista. E allora che dimostrazione può avere dell'esistenza di Dio? E lui: ma io ne sono tornato rinnovato. In che senso? Ho acquistato uno stato d'animo migliore. Ma la madonna non l'ha vista. Ha almeno visto il sole ruotante, come si dice? No. E allora lei ha visto nulla. Ha visto soltanto una massa di suggestionati che si suggestionano a vicenda. E' un contagiarsi reciproco. E lui: ma si acquista una spiritualità che rasserena la vita. Ed io a lui: se questo la  fa star meglio  buon per lei che crede in quegli allucinati od impostori che dicono di vedere la madonna e che le parlano, anche se a bocca chiusa. E il netturbino: guardi che Dio esiste. Io mi sono per miracolo salvato da un auto che stava per investirmi. Ed io: e che c'entra Dio? E lui: guardi che in quella situazione solo Dio poteva salvarmi. Ascolti, gli ho detto, lei è stato salvato dal puro caso. Niente da fare. Insisteva che l'aveva salvato Dio. E ho concluso: lei crede che Dio sia onnipotente? E lui: certamente. E allora perché non si annulla o non annulla tutta la vita sulla Terra? E' così sbagliata che solo un una potenza demoniaca poteva crearla. Non si rende conto di tutto il male anche fisico che esiste in natura? No, mi fa lui. Prevale il bene al 99%. Lei deve farsi controllare la vista, gli ho obiettato. Io vedo soprattutto il male. E lui:comunque auguri. Le ho detto che non voglio auguri. Buona sera. E ora mi faccio la mia nottata ascoltando musica sinfonica. Credo che continuerò ad ascoltare BACH.       

7 commenti:

Raffaella Rosati ha detto...

Mentre lei ascolta Bach, caro professore, io voglio augurarle buon Natale, lei ne ha tanto bisogno, più di tutti: spero che il Natale possa scaldarle il cuore e renderla più disposto verso gli altri e verso Dio. Buon Natale

Pietro Melis ha detto...

Eppure ho detto che non voglio auguri per Natale. E non ne ho bisogno. Oltre tutto servono a nulla. E' evidente che lei non pensa a tutti gli agnelli uccisi per questa "festa" di sangue. Devo cercare di rimuovere il pensiero psicanaliticamente, ma poi riaffora nella coscienza. Io sono per natura triste. La natura è fatta troppo male: mangia tu ché poi ti mangio io. La vita umana ha meno senso di quella degli animali non umani perché questi non possono porsi la domanda "che senso ha la vita"? Grazie solo per il pensiero, che poteva esprimere altrimenti.

Raffaella Rosati ha detto...

Ecco, questo non capisco di lei: come mai per lei il fatto che l'uomo si ponga il senso delle cose lo rende per questo inferiore? Non dovrebbe essere superiore proprio perché questo lo porta ad avere più consapevolezza? Inoltre questo mi sembra in contraddizione anche con la voglia di sapere che ha l'uomo, se si seguisse questo ragionamento allora sarebbe meglio vivere senza porsi nessuna domanda seguendo i ritmi della natura, ma saremmo ignoranti e lei stesso afferma in più punti che la conoscenza e la cultura sono importanti. Stento a capirla.

Pietro Melis ha detto...

Cara Raffaella, non mi sono spiegato abbastanza. Scientificamente la vita non ha senso. Siamo frutto della casualità sin dalla formazione del sistema solare con la casuale distanza della Terra dal sole e con la sua casuale massa. E senza queste casuali distanza e massa non si sarebbe potuta produrre la vita sulla Terra. Venere è troppo caldo per la sua maggiore vicinanza al sole, Marte è troppo freddo per il motivo opposto. Inoltre, se la Terra avesse avuto una massa minore non avrebbe avuto una forza di gravità sufficiente per trattenere l'atmosfera, mentre, se avesse avuto una massa maggiore, l'atmosfera sarebbe stata schiacciata al suolo per la maggiore gravità. La Terra casualmente si è trovata in mezzo tra Venere e Marte. Si aggiunga la casualità nell'evoluzione biologica, che ho studiato sulla base dei più importanti testi sull'argomento e su cui ho scritto un libro di 518 pagine. Proveniamo dalla casualità senza che vi sia un progetto intelligente. Proveniamo dal nulla con la nascita e torniamo nel nulla con la morte. Questa coscienza del nulla non ci rende superiori, anzi ci rende consci della nostra nullità. Ma gli animali non umani non sono consci della loro nullità e dunque si salvano dal non senso della vita. Gli uomini che non sono consci della nullità della vita sono al livello inferiore degli animali non umani perché questi sono scusabili nella loro impossibilità di rendersi conto della nullità della vita (provenire dal nulla per tornare al nulla), mentre l'uomo dovrebbe rendersene conto. E invece, non rendendosene conto si crede padrone della Terra. Mentre è padrone di nulla. Le religioni hanno cercato di porre rimedio alla nullità dell'esistenza offrendo l'illusione che la vita umana faccia parte di un disegno intelligente (divino) della natura e che la vita umana sia dunque ontologicamente superiore alle altre forme di vita, mentre scientificamente ciò non ha senso data l'evoluzione biologica da una comune origine di tutte le forme di vita. Platone e i neoplatonici (come Plotino), come alcune confessioni buddiste, hanno voluto porre riparo a ciò con la reincarnazione, ma coerentemente non l'hanno limitata all'uomo. Tutte fantasie filosofiche. "La fine dell'umanità non sarebbe una tragedia, ma la fine di una tragedia" (Peter Wessel Zapffe, Sul tragico)

Francesco ha detto...

Io non credo neppure nella natura e nel suo ordine da "salvaguardare" . Considero l'ambientalismo un'ideologia-religione moderna. La natura è crudele ed ostile come dimostra l'uomo nello sterminare gli animali per puro e futile piacere palatale. Non esiste niente da venerare. Nessun Dio e nessuna natura. Viviamo una parentesi di esistenza casuale ed inutile. Lei ha il coraggio di dirlo ed argomentarlo solidamente.

Anonimo ha detto...

Per me bisogna comunque salvaguardare e tutelare tutti gli esseri innocenti tra i quali appunto gli animali che a differenza dell'uomo (quelli carnivori) non usano armi per procurarsi il cibo e comunque uccidono un animale per volta per soddisfare la propria fame, non tengono in prigionia in piccolissimi ambienti miliardi di altri esseri animali per poi macellarli, non uccidono i pulcini maschi che non servono a fare uova col tritacarne, non vivisezionano altri animali, ecc. Solo il "subanimale" uomo è capace di fare queste crudeltà, tranne qualche eccezione. Il fatto che esistiamo per caso non significa che dobbiamo comportarci in modo non etico, cinico e che dobbiamo reprimere il nostro senso di pietà.
Anton.

Francesco ha detto...

Io sono rispettoso degli animali e non mi nutro di carne. Questo però non mi impedisce di pensare che la beatificazione della natura sia insensata. La natura a mio avviso fa il suo mestiere incurante e spesso crudelmente, non è bella e neppure brutta. In fondo siamo dei sopravvissuti ai suoi meccanismi che non voglio attribuire a nessun creatore. Dovrei diversamente pensare ad un Dio, lui si, cinico. Oltre che perverso.