venerdì 18 dicembre 2015

E IO DICO NEGRO

Quando studiavo la geografia umana nel libro di geografia delle scuole medie appariva tra le verie razze il tipo negroide. Non esiste il tipo neroide. Eppure è stato stabilito in questo Occidente meticciato che sia offensivo dire negro. Si deve dire nero o uomo di colore. Si è arrivati al ridicolo. La distinzione tra negro (nigger) e black (nero) fu introdotta proprio dai negri, quelli americani discendenti dagli schiavi che non volevano essere confusi con i negri immigrati dall'Africa. Essi si ritenevano superiori in quanto neri e non negri. Ancora più discriminatoria è l'espressione, introdotta in questi ultimi anni in Occidente, uomo di colore. I cosiddetti bianchi che non vogliono essere considerati razzisti usando il termine negro si guardino il colore della pelle e mi dicano se siano bianchi. Bianco è il bianco di un foglio di carta. Nessuno ha la pelle bianca, nemmeno la popolazione più nordica della Terra. Eppure usando il termine nero o uomo di colore si arriva ad una maggiore contrasto tra bianco e nero o uomo di colore, giacché il bianco non è un colore ma la somma di tutti i colori. Prendete un disco che contenga tutti i colori dal violetto al rosso. Fatelo girare e vedrete che il disco ruotante farà apparire il bianco. Lo spettro della luce del sole va dal violetto al rosso. Dunque non si dovrebbe dire nemmeno razza bianca. E nemmeno razza gialla con riferimento alle popolazioni asiatiche come cinesi e giapponesi. Nella classica e scientifica distinzione delle razze non si trova il termine bianco. Si trovano i termini caucasico, indoeuropeo, e, tra gli altri, ancora...negroide. Allora mi domando perché si possa dire scientificamente negroide ma non negro. Ormai domina l'accusa di razzismo fuori luogo da parte dei disonesti professionisti dell'antirazzismo. Tu dici negro e sei subito un razzista. E io continuerò a dire scientificamente negro, anche se non mi ritengo scientificamemente bianco. I cosiddetti antirazzisti hanno stabilito con pretese scientifiche che le razze non esistono. E si basano sulla genetica per dimostrare che siamo tutti meticciati e che anche i negri hanno dei geni comuni a quelli dei cosiddetti bianchi. Che grande scoperta! Hanno scoperto l'acqua calda. E'evidente che, data l'origine africana dell'homo sapiens, dei geni comuni debbono pur essere rimasti. Ma il fenotipo, come insegna la genetica, non è chiuso al DNA, che può mutare secondo cambiamenti climatici. Dunque il DNA di un negro non è il DNA di un caucasico. Chi vuole asserire il contrario è solo un disonesto. Le razze esistono e solo i disonesti corrotti dall'ideologia di società mentalmente meticciate, come ormai le società occidentali, possono negare l'evidenza.
E'da sempre che sto aspettando che un negro vinca il premio Nobel per le scienze (fisica, medicina, economia). Quello per la letteratura, e tanto meno quello della pace (che oltre tutto non viene dato in Svezia ma in Norvegia) non conta. Il premio Nobel per la letteratura si può dare anche agli ignoranti, e quello per la pace anche ai cretini. Una volta fu domandato provocatoriamente a Einstein (ebreo): sa di che razza è lei? Rispose erroneamente Einstein: di razza umana. Mi dispiace per il mio venerato Einstein, ma la sua risposta era scientificamente errata, anche se la sua risposta era giustificata da quella domanda da imbecille. Infatti l'espressione "razza umana" riferita a tutta l'umanità è un grave errore perché quella degli uomini non è una razza ma una specie. Eppure si sente dire e si vede scrivere "razza umana" da parte degli ignoranti che non tengono conto del fatto che la razza è una sotto specie della specie homo. Errato è anche dire il  "genere umano", in quanto il genere è una categoria più ampia di quella della specie. Infatti la specie homo appartiene al genere più ampio dei primati di cui fanno parte anche tutte le scimmie. Impropriamente si dice "genere maschile" e "genere femminile". Istruitevi ignoranti, istruitevi!   

Le razze umane esistono? - Tipologie Europidi

tipologieeuropidi.altervista.org/template/files/template/blog.html
19 gen 2015 - Spesso ci sentiamo dire che le razze umane non esistono, con conseguente ... Credere nell'esistenza delle razze umane non è razzismo, ...  

6 commenti:

Alessio ha detto...

Anch'io con lei dico NEGRO, detesto gli eufemismi imposti che nascondono solo falsità. Lei è un mito professore, è diverso dagli altri intellettuali e accademici che sono schiavi del politicamente corretto, ha il coraggio di dire le cose come stanno esponendosi sempre in prima persona.

Anonimo ha detto...


Ill.mo Prof. Melis, spero tanto sia di origine Sarda. Sono completamento d'accodo con Lei sul fatto di dire le parole giuste per spiegare le giuste realtà.
Il Suo cognome, ripeto, fa pensare che Lei sia Sardo. E'importante, per informarla che da quelle parti ci sono situazioni che non possone essere chiamate con il loro vero nome.
Un Villaggio Turistico non è tale, ma è
un Condominio, una strada un sentiero condominiale, una rete idrica è un colabrodo se non paghi cinque volte in più il costo dell'acqua.
Una lottizzazione è un capricci di turusti continentali che hanno voluto occupare un territorio perchè avevano soldi da spendere per un "Campeggio" per le vacanze ed avevano solo voglia di scherzzare e divertirsi. etc etc.
Benito Azzoni

Anonimo ha detto...

Basta guardare un qualunque film fino agli anni 90, dove si dice tranquillamente e senza offendere "negro" per indicare un "coloured".
E le famose canzoni "il negro Zumbon" scritta da Trovajoli per un film con la Mangano, e "angeli negri" di Leali? Che facciamo? Gli cambiamo titolo?
Ma basta con queste cazzate.

Cecilia

Pietro Melis ha detto...

Sono in ritardo di sei mesi per l'invio all'editore delle prime bozze di stampa che mi ha inviato. Infatti il testo è stato di molto ampliato. Titolo: ROBA DA SARDI. Sottotitolo: VE LA DO IO LA SARDEGNA. Per metà del libro espongo in riassunto la Storia di Sardegna e la Storia della Sardegna moderna dal 1773 al 1779 (assomanti ad un totale di 1300 pagine) del sardo non sardo Giuseppe Manno. Lettura difficile quella del Manno per il suo italiano volutamente arcaico. I sardi non lo conoscono. Altrimenti gli avrebbero tolto la dedica a molte strade. Il Manno si trasferì a Torino dove fu anche presidente del Senato del Regno sabaudo e socio dell'Accademia delle scienze. Una storia terribile di faide tribai tra sardi, pronti a farsi la guerra fra loro ma anche pronti a farsi servi dell'invasore aragonese. I sardi si presentano ancor oggi come vittime di altri mentre sono stati sempre vittime di se stessi. Non hanno mai contribuito al progresso della conoscenza. Popolazione, nemmeno popolo, vissuto sotto la subcultura pastorale, il maggiore male della Sardegna. Essi scontano ancor oggi la loro storia fatte di vendette e di invidie distruttive. Hanno il Consiglio regionale che si meritano. Espongo il mio programma politico in una utopica Sardegna indipendente alleata della Russia e fuori della disgrazia dell'Unione Europea. Programma esposto ai 300.000 sardi non sardi sopravvissuti ad una sognata epidemia da virus che abbia fatto fuori tutti i sardi privi di anticorpi contro il virus della sardità. Di me, parafrasando Dante, posso dire: sardus natione non moribus.Ma sono nato a Roma.

Anonimo ha detto...

Negri di merda è forse l'espressione più corretta tenendo conto che la maggior parte di quelli che sono in Italia sono parassiti, delinquenti, clandestini, bugiardi e portatori di peste varia.

Pietro Melis ha detto...

Infatti hanno il colore della merda. Non stringerei la mano di un negro perché mi fa senso. Che ci posso fare? Ho una repulsione naturale. Minore solo a quella per un islamico di qualsiasi razza. Se poi si tratta di un negro islamico maggiore repulsione.