mercoledì 27 gennaio 2016

SEI MILIONI? CONTINUA LA BALLA STORICA

Premesso che sono filoisraeliano e antiarabo (più in generale antislamico), dalle mie letture di anni fa risulta documentato che nell'Europa occupata dai nazisti gli ebrei erano non più di 3 milioni. Molti erano già fuggiti in Inghilterra o in Stati non toccati dalla guerra. Lo stesso Stato nazista aveva promosso la fuga degli ebrei in Palestina pur contro il volere dell'Inghilterra che dopo la prima guerra mondiale aveva un protettorato su molti Stati del Medioriente (a parte la Siria, protettorato della Francia). L'Inghilterra osteggiava l'arrivo degli ebrei in Palestina per non porsi contro gli arabi di Palestina (da considerarsi da sempre invasori di una terra su cui gli ebrei avevano avuto uno Stato millenario, di cui furono espropriati con la forza a partire dall'occupazione romana). Posto dunque che la Palestina deve essere considerata terra ebraica e che gli arabi debbono essere considerati stranieri perché invasori, risulta però falsa la cifra di 6 milioni di ebrei morti nei lager nazisti. Come venne fuori la cifra di sei milioni? Venne fuori durante il processo di Norimberga. La cifra fu ingigantita per giustificare la futura rinascita dello Stato di Israele ed aumentare l'entità del risarcimento dei danni che la Germania avrebbe dovuto pagare a favore degli ebrei. Come dire: melius abundare quam deficere. E qui tralascio la questione se siano esistite le camere a gas, giacché dopo la guerra non se ne ebbe traccia. Furono trovati solo forni crematori. Ma questi servivano per bruciare i cadaveri dei morti nei lager, dove avvenivano frequenti epidemie di tifo e dove non arrivavano più rifornimenti a causa dei bombardamenti degli angloamericani sulle strade e sulle ferrovie. Con protesta della Croce Rossa internazionale che ispezionava i campi di concentramento. Si moriva anche di fame. La famiglia Frank (padre, madre e due figlie) arrivò ad Auschwitz nel settembre del 1944. Il padre sopravvisse perché fu trovato vivo dai sovietici. La madre morì di tifo ad Auschwitz prima dell'arrivo dei sovietici, mentre le due figlie nel novembre del 1944 (dopo due soli mesi ad Auschwitz) furono trasferite nel campo di concentramento di Bergen-Belsen (in Sassonia, a sud della Danimarca), dove morirono di tifo. Anna nel mese di gennaio del 1945 e la sorella un mese dopo. Per arrivare a Bergen-Belsen le due sorelle dovettero affrontare un lunghissimo viaggio in treno attraversando tutta la Polonia e tutta la Germania. Bergen-Belsen fu sempre escluso come campo di sterminio perché riconosciuto solo come campo per prigionieri di guerra. Che interesse avevano i nazisti a trasferire le due sorelle a Bergen-Belsen? Come mai i Frank non finirono in camere a gas ad Auschwitz? Nessuno ha mai cercato di spiegarlo. Il Diario di  Anna Frank non è stato scritto da Anna, che lasciò soltanto pochi appunti. Che furono poi raccolti dal padre trasferitosi negli Stati Uniti, dove, con l'appoggio di un commediografo, furono elaborati e trasformati in un Diario, il cui autore dunque non è Anna Frank. E il padre si fece ricco con i diritti d'autore presentandolo come Diario scritto dalla figlia.  Circa l'esistenza delle camere a gas la persecuzione dei negazionisti, impossibilitati a parlare in pubblico, mi hanno costretto a diventare dubitazionista. Amicus Plato, sed magis amica veritas, disse Aristotele.    
PER NON RIPETERMI RIPORTO I MIEI PRECEDENTI ARTICOLI DEGLI ANNI PRECEDENTI

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6 commenti:

Anonimo ha detto...

professore,
di vero c'era l'odio di Hitler per gli ebrei.
poco importa se i morti furono contati tutti fino all'ultimo.
se qualcuno ha pensato "melius abundare quam deficere", ha fatto bene.
la guerra era vinta, alle vittime ( gli ebrei ) si è voluto dare quanto di più.
anche perché in ballo c'era la costruzione dello stato d'Israele.
essere negazionisti diventa un discorso sterile.
l'olocausto è un tema sensibile e non ammette interpretazioni.
è così, non spetta a me dire se è giusto o no.
saluti,
marco.

Pietro Melis ha detto...

Non ammetto la persecuzione dei negazionisti sino a considerare reato il negazionismo. La storia non si fa nei tribunali. Se uno dicesse che Napoleone vinse a Waterloo verrebbe preso per pazzo ma non sarebbe incriminato e nemmeno ricoverato in psichiatria. Ma guai a dire che le camere a gas non siano esistite. Proibire un dibattito pubblico tra affermazionisti e negazionisti fa nascere il sospetto che si voglia nascondere la verità. Per questo David Irving (che non è antisemita) fu arrestato in Austria durante una conferenza. Da notare che Irving non era ancora negazionista quando scrisse "La guerra di Hitler" (più di mille pagine in grand formato che ho letto attentamente). E' importante il numero dei morti perché se si scende ad un numero inferiore viene scalfita la verità e si dà la stura ad altre possibili fsalsità. Per questo gli ebrei non rinunciano alla cifra di milioni. Lo zyklonB era un disinfettante e non un veleno. Un testimone nazista (Hoss, con i due puntini sopra la o) disse che subito dopo venivano aperte le asserite camere a gas dove entravano i nazisti per raccogliere i cadaveri. Robert Faurisson (scrivere il suo nome su Google) ha notato che ciò era impossibile perché sarebbero rimasti asfissiati. Le cosoddette camere a gas sono state costruite solo dopo la guerra ma costruite così male e in fretta da essersi dimenticati di praticare un foro sul tetto da cui fare entrare la canna da cui far entrare il gas. Le asserite camere a gas trovate erano in realtà quelle usate per la disinfestazione da pidocchi e da vari altri parassiti. Che sia vero o no questo poco importa. Importa che uno possa dire queste cose liberamente senza subire persecuzioni ed essere incriminato per reato di di antisemitismo. Paul Rassinier altro negazionista (morto nel 1967) fu imprigionato dai nazisti in quanto partigiano della Resistenza, torturato e reso invalido. Che interesse aveva a negare l'esistenza delle camere a gas?

Anonimo ha detto...

professore,
credo che lei abbia ragione.
tuttavia mi lasci aggiungere, per parlare di eventi più recenti, cosa succederebbe se qualcuno dicesse che l'11 settembre gli americani se lo son fatti da soli ? magari portando documenti e prove ? ( voleva farlo anche Putin... ) eresia ! verrebbe processato e finirebbe in carcere !
perché la storia, come vede, ammette una sola interpretazione...e non sempre è un bene.
saluti,
marco

Pietro Melis ha detto...

In Italia Giulietto Chiesa è autore della teoria del complotto, secondo cui furono gli stessi Stati Uniti autori della distruzione delle torre gemelle. In passato vi sono stati quelli che hanno contestato che vi sia stato veramente uno sbarco sulla luna e che tutto sia stato una finzione. Ma non per questo sono stati incriminati. Ma guai a mettere in dubbio l'esistenza delle camere a gas. Si è subito accusati di atisemitismo. ASSURDO.Dimentivavo che in Italia abbiamo un noto negazionista che è Carlo Mattogno. Legga almeno
Carlo Mattogno - Wikipedia
https://it.wikipedia.org/wiki/Carlo_Mattogno

Anonimo ha detto...

professore,
le scrivo qui per correggere il mio commento del 28 gennaio.
la conta dei morti è importante, ha ragione. volevo solo dire che qualora non sia stato possibile arrivare al numero esatto, il concetto non cambia.
ho visto il video che mi ha consigliato e ho letto la sua risposta nel suo post del 10 giugno. si, sono d'accordo con lei. la democrazia dovrebbe essere tollerante anche con chi non ne condivide le idee e i valori che ne sono caratterizzanti. ovviamente questo non vuol dire che se uno dice di voler ammazzare qualcun altro io debba essere tollerante con lui ! prima della democrazia c'è il vivere civile con le sue regole di rispetto reciproco. o almeno così dovrebbe essere. poi penso che ci sia una volontà che voglia spingerci tutti a ragionare nello stesso modo. e questa non è democrazia, ma neanche dittatura. è il peggio di entrambe. c'è un interessante commento a tal proposito :
http://www.intelligonews.it/articoli/10-giugno-2016/42553/negazionismo-olocausto-parlamento-legge-nuovo-reato-carcere-da-2-a-6-anni-di-stefano-casapound
chiamiamolo pensiero unico, se vuole ! vedremo come si evolverà, ma non mi aspetto nulla di buono.
saluti,
marco

Pietro Melis ha detto...

A Marco
molti anni fa vidi in una bancarella a Roma un'edizione clandestina del Mein Kampf, lire 18.000, ma senza citazione dell'editore e del traduttore e senza alcuna prefazione. Cosa strana. In tutto il Mein Kampf Hitler non fa alcun accenno alla volontà di arrivare al potere con una rivoluzione armata. Nel suo programma era prevista solo una propaganda con comizi perché il suo partito avesse un consenso popolare tale da fargli raggiungere la maggioranza con le elezioni. Che ottenne. Nessuna rivoluzione armata. Allora perché demonizzare un partito che non incita alla rivoluzione e non demonizzare Marx che incitava alla rivoluzione portata avanti da una MINORANZA con cui instaurare antidemocraticamente la dittatura del proletariato? Solo perché Hitler vedeva come nemico una classe borghese dominata secondo lui dagli ebrei mentre l'ebreo Marx vedeva come nemico la borghesia senza vedere come principale nemica la finanza ebraica? Anche Marx tuttavia, ne "La questione ebraica" riteneva che l'ebraismo fosse espressione dello Stato borghese, ma aggiunse che la questione ebraica sarebbe stata superata con l'instaurazione della dittatura del proletariato come primo passo per arrivare al comunismo, che avrebbe eliminato il potere degli ebrei nella finanza. In questo senso Marx non fu meno antisemita di Marx. Inoltre in tutto il Mein Kampf non vi è una sola frase in cui si dica che gli ebrei dovessero essere eliminati fisicamente nonostante la continua affermazione della superiorità della razza ariana, identificata con quella germanica, nemmeno austriaca, benché Hitler fosse austriaco e non tedesco. Infatti chiese di essere arruolato nell'esercito tedesco e non in quello austriaco durante la prima guerra mondiale, accusando gli austriaci di essere stati essi la causa della sconfitta sul fronte italiano. Nel Mein Kampf è annunciata la necessità di una guerra perché la Germania riconquistasse le terre perdute e si espandesse ad oriente per la necessità di uno "spazio vitale".Nel suo progetto vedeva per questo la necessità di una alleanza con l'Inghilterra data la sua insularità e il suo impero coloniale che giustificava la sottomissione di altri popoli. Sino all'ultimo anno di guerra Hitler chiese inutilmente un'alleanza con l'Inghilterra di Churchill per fare fronte comune contro Stalin. Ma nessuno nella storia è stato considerato un criminale per avere richiesto una guerra di conquista. Altrimenti tutta la storia sarebbe una storia criminale, da Alessandro Magno e da Cesare (più in generale dall'antica Roma) sino a Napoleone. Da non dimenticare poi che Hitler aveva in programma come "soluzione finale" l'espatrio degli ebrei in Palestina perché costituissero lì il loro Stato. Nemmeno questo progetto si realizzò a causa dell'opposizione dell'Inghilterra che dopo la prima guerra mondiale aveva un protettorato su tutto il Medioriente arabo (tranne la Siria andata alla Francia) e non voleva inimicarsi gli arabi della Palestina.