venerdì 5 febbraio 2016

MORTE IN EGITTO DI UN CRETINO SCRITERIATO

Non si sa chiaramente chi siano stati gli assassini (o giustizieri?). Certo è che costui è andata a cercarsela in Egitto, mettendosi in contatto con l'opposizione al governo militare di AL SISI, credendo di poter vedere nell'opposizione un'aspirazione alla democrazia. Si è visto che cosa aveva significato la democrazia in Egitto: l'andata al potere dei Fratelli Musulmani con l'instaurazione di un governo islamico. Era questa la democrazia che questo fanatico cretino voleva? Perché è andato in Egitto intromettendosi in affari interni dell'Egitto? Vi è da escludere che sia il governo di Al Sisi direttamente responsabile. Non aveva alcun interesse a far nascere un caso internazionale che potesse gettare ombra sul suo governo. Probabilmente è stato fatto fuori con crudeltà da una cellula fiancheggiatrice del governo, in una situazione in cui il governo di Al Sisi è costretto a reprimere con la forza qualsiasi opposizione perché i fanatici Fratelli Musulmani e loro simpatizzanti  siano resi all'impotenza giacché sono idealmente alleati con i tagliagole dell'ISIS, che provocano atti terroristici, come nel Sinai. Salvo che sia stata la stessa opposizione a farlo fuori per far ricadere la colpa sul governo. Contro questa opposizione bisogna reagire con una forza spietata, ad evitare che l'Egitto diventi una seconda Siria. Ebbene, questo super cretino è andato a rompere le scatole al governo di Al Sisi scrivendo articoli a favore dell'opposizione e inviandoli al quel giornalaccio pseudo comunista italiano che è il Manifesto, traditore di Marx, provocando una feroce ma meritata reazione contro di lui. Aveva conoscenza della lingua araba e dunque poteva parlare direttamente con esponenti dell'opposizione. Diciamo che è andata a cercarsela. Morte di un cretino che non è degna di alcuna commozione. Ma non aveva interessi più importanti di quello riguardante l'economia egiziana questo scriteriato? W AL SISI, difensore di un governo laico contro il fanatismo islamico. E W  il laico Assad che con l'aiuto della Russia di Putin sta facendo retrocedere i tagliagole dell'ISIS. Solo un governo militare può ostacolare il fanatismo islamico. La storia insegni. Ma i governi occidentali non hanno mai imparato  dalla storia e vanno ancora cianciando di democrazia credendo di poterla esportare negli Stati islamici.    
Grazie a una indicazione compresa nel commento di un mio lettore aggiungo 
Giulio Regeni era un agente dell'Aise?
Marco Gregoretti - 2 giorni fa La notizia che arriva al mio blog è piuttosto circostanziata: Giulio Regeni, il ricercatore ...

13 commenti:

Alessio ha detto...

Infatti, un semplice cretino esaltato come un eroe, mentre invece non aveva studiato un cazzo, altrimenti doveva sapere che cosa si nasconde dietro parole come democrazia nel mondo arabo e che cosa significa "opposizione" in quel contesto.Sono parole da leggere al contrario rispetto al loro significato! Povero illuso, anche a me lascia del tutto indifferente, anche se la colpa non è solo sua, ma anche di altri idioti che mettono in testa determinate idee, la mente umana è troppo influenzabile. Comunque chi non usa a dovere il cervello anche se muore se lo merita.

Anonimo ha detto...

professore,
i giovani vogliono cambiare il mondo, sono estremisti, si mettono nei guai, se la vanno a cercare. si dice che si nasce incendiari e si muore pompieri. è vero.
un altra vittima, seppure indiretta, del fanatismo islamico.
saluti,
marco

Pietro Melis ha detto...

Caro Alessio, non mi lascia il tempo di concludere l'articolo che trovo già un suo commento. La ringrazio per come mi segue assiduamente.

Anonimo ha detto...

D'accordo, questo ragazzo poteva farsi, per dirla tout- court, gli "affari suoi"; ma trovo di cattivo gusto affermare che è morto un cretino e che gli sta bene.
E lo dice una che non ha mai ammirato chi si ammanta di fulgida veste per fare l'eroe.
Però è morto non un delinquente, stupratore, ma un povero giovane forse troppo carico di belle speranze.

Cecilia

Pietro Melis ha detto...

Come può definirsi uno che, pur sapendo della dura (e per me giusta) repressione dell'opposizione (tra cui vi sono i fanatici Fratelli Musulamani), si mette in contatto con l'opposizione? Condannava il regime di Al Sisi perché antidmocratico. Si è visto che cosa ha significato la democrazia con l'andata al potere di Morsi, che voleva instaurare la shari'a. Chi non ha considerato tutto ciò è un cretino che è andato a cercarsela. Il regime di Al Sisi certamente non c'entra direttamente. Si è trattato FORSE di una cellula impazzita, almeno per la crudeltà nei confronti di questo cretino, considerando che certamente era un pinco pallino innocuo.Ma doveva farsi gli affari suoi senza andare a rompere le scatole in Egitto, data la situazione pericolosa in cui si trova dovendo fronteggiare l'islamismo peggiore dei terroristi.

Anonimo ha detto...

Caro Professore, se dovesse essere confermata la notizia pubblicata da Marco Gregoretti nel suo blog che Giulio Regeni era un agente dell' AISE, la vicenda sarebbe ancora peggio di quel che sembra per il dilettantismo dimostrato dal defunto (e dal nostro "amato" governo)...
Fonte:
http://www.marcogregoretti.it/complotti/giulio-regeni-era-un-agente-dellaise/

Anche se personalmente sono convinto che in questo caso la verità non si saprà MAI!

Gianni

Unknown ha detto...

All'inizio pensavo fosse uno studente vittima innocente di rapina o equivoco, ora il quadro é più chiaro. Se si fosse limitato ai suoi studi non gli sarebbe successo nulla. Invece ha voluto giocare allo 007, ed é peggio delle due "cooperanti" Greta e Vanessa che pensavano bastasse distribuire due coperte e sventolare la bandiera arcobaleno con 4 islamici per creare la pace. In quei paesi dove da millenni nessuno è ancora riuscito in questa cosa, quindi scriteriati ma anche presuntuosi. Sono giovani figli del sessantottismo, ovvero stupidi, che pensano che ciò che nasce tondo possa morire quadro.

andrea ha detto...

D'accordo sull'irresponsabilità del ragazzo, ma non capisco tutto questo livore!

Poi, vogliamo parlare delle responsabilità di chi ha sfruttato senza scrupoli l'ingenuità e l'incoscienza del pericolo di questo ragazzo(mi riferisco a IL MANIFESTO)?

Anonimo ha detto...

Concordo con Andrea, perché tutta questa acrimonia?
Arrivare anche a definirlo uno che non aveva studiato un cazzo, e che so lo è meritato...caro signor Alessio, vorrei vedere se lei avrebbe le PALLE per ripetere tali parole davanti alla madre. Io scommetto di no.

Cecilia

Pietro Melis ha detto...

A Cecilia, per le madri i figli sono sempre da difendere anche se sono colpevoli. Legga quanto ha scritto Marco Gregoretti, secondo cui questo individuo era un infiltrato dei servizi segreti italiani. Ho riportato il link nel mio articolo

Alessio ha detto...

Per Cecilia: Se io dico che non ha studiato significa che non ha compreso la realtà oggetto della sua analisi a causa di pregiudizi ideologici!Studiare significa comprendere qualcosa nella sua VERITA'. Ecco che cosa voglio esprimere, e se mi sono espresso con durezza è perché a mio avviso analizzare qualcosa avendo pesanti pregiudizi ideologici è molto ma molto peggio che ignorarla del tutto. Ora, se io fraintendo, nel contesto storico del mondo islamico, il concetto di democrazia e applico ad essa il significato che ha nel mondo occidentale l'effetto è disastroso........

P. S. Si dice inoltre se lei "avesse", non "avrebbe".......

Pietro Melis ha detto...

Ad Alessio
Cecilia non ha sbagliato dicendo "avrebbe" perché in tal caso non si trattava di periodo ipotetico, per cui occorre il congiuntivo nella proposione subordinata (o protasi) e il condizionale nella reggente (apodosi). Esempio: se io avessi tempo (protasi) allora verrei (apodosi).Nel caso di Cecilia si trattava di frase DUBITATIVA (condizionale). Se avesse scritto "vorrei vedere se lei avesse le palle..." avrebbe sbagliato. Infatti la frase non è ipotetica perché mancano una frase reggente ed una subordinata. Il latino insegna.

Anonimo ha detto...

Si, è così: ha ragione Cecilia, e l'ottimo professore ha fatto bene a precisare.
Devo dire che questo professor Melis è una bomba. Mi piacciono le persone come lui: diretto, conciso, sincero, anticonformista. Arnaldo.