domenica 21 febbraio 2016

OGGI E' MORTA A 91 ANNI LA GRANDE ANTROPOLOGA IDA MAGLI

Ma non avrà quel risalto che ha avuto Umberto Eco. Bisogna scrivere romanzi per avere fama. Anche se immeritata. Ma il suo  pensiero è una luce su questo mondo buio che vive di inganni e di miti politici. Alcuni anni fa ebbi da IL GIORNALE il suo numero di telefono, e mi intrattenni con lei per alcuni minuti manifestandole una grande stima. Posso dire che la Magli rappresenta con la Fallaci il migliore pensiero dell'Occidente, con in più una vasta cultura che le permetteva di smontare tutte le menzogne politiche senza mai scadere in polemiche giornalistiche, pur scrivendo talvolta anche come giornalista. Nel 2006 avevocitato la Magli in Scontro tra culture e metacultura scientifica.

L’Europa, a causa della morale della solidarietà multiculturale, raccoglie ciò che ha seminato: l’essere diventata ostaggio del terrorismo islamico. Alcuni leader islamici hanno dichiarato: “Grazie alle vostre leggi (europee) vi invaderemo; grazie alle nostre leggi (musulmane) vi domineremo; voi non avete nulla da insegnarci e noi non abbiamo nulla da imparare”.[1]

Ha scritto l’antropologa Ida Magli che “l'accelerazione con la quale l’Europa viene invasa è tale che i governanti non faranno in tempo a godersi l’impero, tranne che impediscano fin da oggi qualsiasi ingresso, né per lavoro, né per asilo politico o umanitario”. [2]
Il totale isolamento economico, anche turistico, di tutti i Paesi islamici sino a quando non si daranno una Costituzione laica, se non anche liberale, dello Stato è l’unica risposta che il resto del mondo deve dare a chi crede di dover fare del Corano – radice del terrorismo la fonte del diritto. Essi, privati di aerei, di altri mezzi di trasporto, di armamenti, di medicine, di macchine ospedaliere, di elettrodomestici, di tutto ciò, insomma, che importano dal mondo non islamico, non essendo capaci di produrlo da sé, sarebbero ridotti in poco tempo quasi allo stato di natura. Forse capirebbero che senza l’Occidente “corrotto” e l’Asia non islamica e occidentalizzata, da cui importano tutto – perché incapaci di alcuna ricerca scientifica e tecnologica a causa del Dio del Corano, privo di qualsiasi vincolo razionale - sarebbero riportati allo stato di natura. Per questo il resto del mondo, soprattutto l’Occidente, dovrà accelerare il passaggio dal petrolio ad altre fonti di energia, ad incominciare dall’idrogeno, per non dipendere più dal petrolio islamico.     


[1]Riferito dal vescovo di Smirne Giuseppe Germano Bernardini nell’intervento al Sinodo per l’Europa tenuto in Vaticano nell’ottobre 1999.  
[2]Il Giornale, 21 luglio 2004. La Magli ha taciuto dell’invasione cinese, che sta creando problemi economici al di là della legalità, nel silenzio sconcertante dei produttori e dei commercianti europei, prime vittime di essa, grazie alla folle politica di accoglienza.
 

8 commenti:

Anonimo ha detto...

Professore,
se non Le è di troppo incomodo, potrebbe fornirmi il suo illuminato parere sul rapporto tra Fede e Ragione? La Chiesa (specialmente Papa Benedetto XVI) sostiene che non vi è conflitto tra Ragione e Fede. Anche molti autorevoli studiosi laici sostengono la stessa tesi. Io penso che Ragione e Fede siano inconciliabili, ma non sono in grado di elaborare una valida spiegazione atta a convincere qualcuno. Le faccio un esempio. Il modernismo fu un movimento particolarmente avversato dalla Chiesa perché postulava la necessità di una esegesi storico-critica della Sacra Scrittura. Esso poneva a fondamento di tale necessità non la filosofia, ma la storia, o meglio la storia sacra, liberata dalle adulterazioni e restituita alla sua genuinità originaria. Per fare ciò si valeva dell'esegesi scientifica in contrasto con l'esegesi teologica. Debellato il modernismo ad opera di Pio X, oggi la Chiesa nega che tra Ragione e Fede vi sia conflitto, ma non accetta le acquisizioni della esegesi biblica sviluppatasi specialmente in ambito protestante. Potrebbe formulare qualche esempio di contraddizione evidente tra Fede e Ragione? Grazie. Arnaldo.

Anonimo ha detto...

professore,
Ida Magli, così come Oriana Fallaci, erano due menti libere.
libere dal pensiero unico e dall' ideologia dominante.
l'ideologia dei grossi partiti, del "buonismo" e dell' egualitarismo imposto dall'alto.
l'ideologia dei codardi !
cosa che non erano queste due donne coraggiose.
ma poi, di cosa hanno paura questi codardi, non l'ho ancora capito !
saluti,
marco

Alessio ha detto...

Secondo me oggi ormai le persone vengono valutate solo per la popolarità e per l'impatto emotivo che hanno sulla massa: in pratica si valuta solo l'apparire, non l'essere!
E' l'esaltazione dell'emozione sul pensiero, dell'apparenza sull'essenza, tale tendenza è presente ovunque, nei media, l'apparire condiziona il giudizio e fa in modo che chi vale DAVVERO venga sottovalutato solo perché non procura sensazioni positive al grande pubblico.
Nel caso di Umberto Eco questo è vero, ma io dico che lo scrittore non era un granché nemmeno sotto l'aspetto della capacità di coinvolgere, infatti i suoi romanzi, pur ricchi di erudizione, erano spesso noiosi al massimo, perché l'autore usava un sacco di divagazioni che impedivano al lettore di seguire la trama, costringendolo a saltare molte pagine.

Pietro Melis ha detto...

Rispondo ad Arnaldo con una mia lunga nota.Oggi la Chiesa ha cercato con i teologi di accordare la favola del GENESI con Darwin. Ne sono derivate varie difficoltà da parte dei teologi, che cercano di arrampicarsi sugli specchi. La domanda principale è questa: se è comune l'origine di tutte le forme di vita quando sarebbe stata infusa l'anima immortale nell'evoluzione dall'australopithecus al sapiens sapiens? Ecco la mia nota tratta da "Scontro tra culture e metacultura scientifica".
Il monoteismo islamico, come quello giudaico, non soltanto è antinaturalistico, ma è anche rimasto estraneo, al contrario di quello cristiano, a qualsiasi tradizione giusnaturalistica, perché non mediato dalla filosofia greca. Per di più, la dottrina cristiana ha cercato di assimilare anche la teoria dell’evoluzione, pur se interpretata come finalizzata alla formazione della specie umana. Così è stata sostituita la prima coppia con una comunità di uomini, a cui viene attribuito lo stesso peccato originale. Su questo argomento cfr. P.Schoonenburg, Il mondo di Dio in evoluzione, Queriniana 1968; P. Smulders, Fede nella creazione ed evoluzione, in Aa.Vv., Riscoperta dell’uomo, Mondadori 1967; J. Moltmann, Dio nella creazione, Queriniana 1986; A. Haasw, L’idea dell’evoluzione e la concezione cristiana del mondo e dell’uomo, in Aa.Vv., op. cit.; M.J. Nicolas, Evoluzione e cristianesimo, da Teilhard d Chardin a S. Tomaso, Massimo 1973. Secondo Schoonenburg e Smulders è la Causa prima che guida l’evoluzione. Per Moltmann l’evoluzione deriva dalle energie dello Spirito cosmico, che è la presenza di Dio nel mondo. L’importante per Haasw è superare l’evoluzione di Darwin e il gioco dei fattori casuali, per fondare l’evoluzione su un progetto divino. Schoonenburg, rifiutando un intervento esterno di Dio, introduce un salto mutazionale tra animale e uomo. Secondo Nicolas, che espone il pensiero di Teilhard de Chardin, l’homo sapiens è il punto di arrivo di umanità intermedie e convergenti in esso. L’humanitas originans, una volta raggiunto lo stadio del linguaggio e del pensiero, sarebbe stato portato ad una rivelazione tramite un’alleanza con Dio. La rottura di tale alleanza avrebbe fatto venir meno la disposizione della grazia, coinvolgendo l’umanità successiva. L’autore riconosce tuttavia che tale soluzione lascia insoddisfatti. A. Lappale (Messaggio biblico per il nostro tempo, Paoline 1969) non presume di poter porre dei limiti alla conoscenza scientifica e preferisce una sorta di agnosticismo nei confronti delle difficoltà che sorgono dalla teoria dell’evoluzione nei confronti della fede religiosa, soprattutto in relazione al momento in cui l’uomo avrebbe avuto l’anima immortale. Si riconosce infatti, anche da parte di E. Galbiati e A. Piazza (Pagine difficili della Bibbia, Massimo 1985), che il testo biblico ha un valore didattico e psicologico. Gli autori scrivono che Dio avrebbe guidato per gradi l’evoluzione e lo sviluppo del cervello sino a fargli assumere uno psichismo sufficiente per infondergli l’anima. Jacque Maritain (Rev. Thom. 1946, p. 443) ritenne che i mutamenti da una natura ad un’altra fossero prodotti dall’azione di Dio (causa prima) che interagisce con la causa seconda (naturale) in quanto ogni forma è “traboccante o superante nella sua virtualità la capacità della materia che informa”. Il caso è soltanto il margine di gioco delle cause seconde. SEGUE

Pietro Melis ha detto...

Ne La filosofia della natura (Morcelliana 1977, pp. 93-97) Maritain scrive che il filosofo può impiegare il concetto di finalità dando ad esso un significato ontologico ed esplicativo, pur non potendo impiegarla come principio di spiegazione scientifica. Ma lo scienziato deve riconoscere che “c’è come un irrazionale o come una condizione preesplicativa”. La spiegazione del filosofo diventa pre-esplicativa per lo scienziato, che, tuttavia, non deve impiegare la spiegazione del filosofo. Veramente curiosa questa distinzione che porterebbe lo scienziato che volesse essere anche filosofo a scindersi in due.
Nessun dibattito, al contrario, ha generato la teoria dell’evoluzione nel mondo islamico, essendo stata esclusa da ogni considerazione nei riguardi dell’uomo “La teoria dell’evoluzione della specie non ha creato problemi per le correnti (islamiche) riformiste che, pur ammettendola, sottolineavano l’appartenenza dell’uomo ad una stirpe specifica, escludendo quindi un’eventuale discendenza da animali, pesci o scimmie. Quindi la storia presenterebbe una frattura, uno iato, con l’apparizione dell’essere umano.” (T. Ramadan, in A. Gresh A.Gresh-T.Ramadan, op. cit., p.170). E’ evidente che in tal modo è anche impossibile concepire da parte dell’Islam i diritti umani come diritti naturali. Nel 1996 un documento vaticano ha accettato l’evoluzione biologica di Darwin, in realtà entro una concezione finalistica quale è apparsa nel dibattito illustrato tra i teologi.

SergiodiSennwald ha detto...

Ho sperato che dedicasse un pensiero alla Magli la cui dipartita mi è dispiaciuta più di quella di Eco e del grande musicologo Buscaroli. Solo Il Giornale ha dato la notizia (e Wikipedia ha ripreso la notizia dal Giornale). Silenzio invece su tutti gli altri grandi quotidiani italiani. Ho letto tutti i suoi libri, anche l'ultimo uscito in dicembre, "I figli dell'uomo". Sono stato in contatto espistolare con lei negli ultimi vent'anni. Il messaggio in cui mi diceva che era impegnatissima per l'uscita del suo ultimo libro sarà così stato l'ultimo. Le avevo comunicato il mio rammarico per il suo lungo silenzio e mi aveva promesso di riprendere a scrivere per la "causa" che lei considerava però ormai persa. Certo aveva una bella età, ma era ancora lucidissima. Peccato, sono triste. Chi riprenderà il testimone?

Anonimo ha detto...

Grazie, professore. Come ho già avuto modo di dire, Lei è una bomba!
Arnaldo.

Anonimo ha detto...

Notizia davvero triste. Mi dispiace molto sapere che si è spenta la professoressa Magli, la donna che più mi ha aperto la mente sui ''disastri'' commessi dall'UE, crimini minimizzati dai nostri renziani e spesso occultati da questa stampa di regime.

Agostino