sabato 23 aprile 2016

CLINICA VETERINARIA FRONGIA: DIRETTORE UN GALLO TRA GALLINE VETERINARIE

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Clinica Veterinaria Frongia

Un ambulatorio che sembra un gineceo. Ragazzine veterinarie non chirurghe che sembrano più infermiere che medici veterinari. Non hanno saputo fare delle analisi mirate per Laika. Il capo, come la sua sostituta chirurga Deidda, hanno prescritto a Laika farmaci senza nemmeno essere d'accordo tra loro, andando avanti per tentativi ed errori. Il Frongia fu in passato direttore del mattatoio. Un veterinario che ha fatto questo mestiere non può certamente essere sensibile alle sofferenze degli animali. Mi disse che aveva ordinato delle paratie perché gli animali non assistessero alla morte dei loro compagni. Come se gli animali non capissero egualmente la sorte che li aspettava anche soltanto sentendo l'odore del sangue. Poi divenne direttore del canile, per cui fu accusato di fare trasfusioni di sangue utilizzando per la sua clinica il sangue degli animali ricoverati nel canile. Dovrebbe essere elogiato per questo. Ma, SE E' VERO QUANTO MI E' STATO RIFERITO (pertanto non mi assumo la responsabilità di ciò che sto per aggiungere) faceva trasfusioni a cani feriti che gli portavano dei criminali che usavano i cani per combattimento tra loro. Se questo fosse vero non avrebbe dovuto restituire i cani a questi criminali, ma sequestrare i cani e denunciarli in base al Codice Penale. Anni fa (nel 2006) gli chiesi che fungesse da testimone perché testimoniasse in Tribunale la maggiore sofferenza inflitta agli animali nella macellazione ebraica, kosher, corrispondente a quella islamica, halal. Disse che non aveva mai assistito a questo tipo di macellazione. Non ho potuto mai credergli. Mi fece il nome di veterinario di Sassari che era, o era stato, veterinario in un mattatoio. Ma anche questo si rifugiò dietro la scusa, se non ricordo male, che non aveva mai assistito alla macellazione ebraico-islamica. Ero stato accusato forsennatamente di antisemitismo dal rabbino capo di Roma Riccardo Di Segni perché gli avevo inviato un mio saggio filosofico dove avevo scritto in mezza pagina che gli ebrei avevano sofferto meno nelle asserite camere a gas di quanto soffrano gli animali nei mattatoi a causa delle regole di macellazione mosaiche, cioè di un Mosè personaggio del tutto romanzesco secondo la accreditata esegesi biblica, che ben conosco e su cui ho scritto un libro di 800 pagine. Un Mosè che nella nefanda Bibbia, piena di menzogne dall'inizio alla fine, appare un macellatore di uomini, donne, bambini e "bestiame". Fui condannato ad una multa di 4000 euro sotto condono (sino alla Cassazione, avendo rifiutato la prescrizione dell'asserito reato) di avere paragonato le sofferenze umane a quelle degli animali. INCREDIBILE.  La perdita della coscienza per gas è una sorta di anestesia che invece non viene applicata nei mattatoi, e tanto meno nella macellazione ebraico-islamica, che impone con scellerata crudeltà che l'animale muoia cosciente per dissanguamento per recisione delle vene giugulari tra orribili sofferenze mentre tenta di divincolarsi per scappare, mentre gli vanno mancando sempre più le forze fino ad arrendersi alla morte.  Altrimenti l'animale vien considerato IMPURO. Roba da farneticanti. E questa la chiamano religione. E'impossibile che il Frongia (ammesso e non concesso che non abbia mai assistito alla macellazione ebraica o islamica)  non abbia mai sentito da altri direttori di mattatoi della maggiore sofferenza inflitta agli animali nei mattatoi. Eppure gli avevo consegnato un manifesto di una associazione di veterinari di Torino dove si descrivevano le orribili sofferenze causate dalla macellazione ebraico-islamica, di cui si chiedeva l'abolizione. Sarebbe bastata anche questa testimonianza, se pur indiretta, a mio favore. Ma rifiutò di presentarsi in Tribunale. E questo non glielo perdonerò mai. Ma, tornando a Laika, nessuna esame mirato fu fatto per arrivare ad una diagnosi, non dico, certa, ma almeno verosimile. Un andare alla cieca prescrivendo farmaci che poi venivano tolti a seconda  degli effetti. E così per tre mesi. Non si pensò mai sin dall'inizio di mandare un campione di sangue in un laborario specializzato per stabilire se la febbre a 41 (di circa due settimane fa) fosse dovuta ad una puntura di zecca. Venne prescritto l'antibiotico  nexotan 250. Dopo due giorni la temperatura tornò normale. Ma poi si aggiunse il canidroid da parte dell'asserita neurologa Antonella Gallucci. Subito apparvero effetti negativi. Tolto il canidroid rimase il gardenale per supposta epilessia dopo le convulsioni dell'11 gennaio. Poi si volle aggiungere come antinfiammatorio il metacam per ridurre i dolori. Nessun effetto. Anzi, un peggioramento. Laika continuava ad avere dolori quando veniva aiutata ad alzarsi sulle gambe (non zampe) anteriori. Fu prescritto da altro veterinario (quello delle visite a domicilio) l'altadol, un oppiaceo per togliere i dolori. Ma non fu mai usato perché lessi nel foglietto illustrativo che abbassava la soglia delle manifestazioni di epilessia. Nonostante Laika abbia avuto in tre mesi solo un attacco iniziale l'11 gennaio. I dolori da posizione sdraiata dopo un certo tempo riapparivano, ma poi, camminando, se pur lentamente, i muscoli si riattivavano e sembrava che i dolori fossero spariti o diminuiti di molto. Unica cosa positiva: le rimaneva un forte  appetito. Dagli esami del sangue, fatti tre volte in tre mesi (gli ultimi l'11 aprile), i valori risultavano nella norma. Quando Laika è morta mercoledì alle 13,30 aveva la temperatura normale a 38,3 e due ore prima pur non reggendosi più in piedi mangiò una intera scatoletta di sensitivireability.  Laika se ne è andata senza che si sapesse quale fosse la causa del suo decesso.  Ma non mi sono arreso. Ho fatto portare Laika da un auto autorizzaa a trasportare cani deceduti in un'altra clinica perché fossero fatte delle radiografie. E' risultato che Laika aveva un  tumore esterno vicino all'orecchio che in tre mesi si era ingrossato. Risultò da una biopsia prelevando dal corpo senza vita di Laika alcuni tessuti. Ma venne escluso che questo tumore fosse un prolungamento di un tumore interno al cervello. Non si poteva più fare una ecografia all'addome per sapere se avesse un tumore intestinale. Come mai nell'ambulatorio Frongia non si accorsero mai di questo tumore con una biopsia e la scambiarono per una ciste o una palla di grasso? Perché non pensarono mai di fare un'ecografia all'addome? Superficialità, ignoranza. Uno peggiore dell'altra. In questo pollaio di veterinarie diretto da un gallo. Ma forse non è finita qui. Dipende da quale risposta mi daranno quelli di una certa clinica (di cui per ora non faccio il nome) dove  Laika fu portata senza vita per essere messa in un congelatore e dove si rifiutarono di fare gli esami che Laika fece da morta dopo che fu portata via congelata per portarla in altro ambulatorio e fare da morta gli esami che ho detto. Si rifiutarono, a iniziare  dal padrone della clinica (dico padrone, uno che sfrutta altri veterinari per fare lui i soldi ). Diede ordine di sbatterla fuori dal congelatore perché non voleva che rimanesse un giorno in più. Mi dovranno dare una spiegazione, altrimenti faccio finire sul blog anche questa clinica, con tanto di fotografia del suo padrone, che, di una insensibilità incredibile, diede ordine di liberare il congelatore. E non perché servisse per altro cane deceduto. La giustizia non esiste senza vendetta.   

5 commenti:

Anonimo ha detto...

L'antispecismo sta alla base dell'animalismo, ma se non si sta attenti sarà anche la sua tomba. Dimostrare che tutti dobbiamo essere antispecisti e riconoscere diritti e doveri ad ogni singola specie, è cosa buona e giusta ma la matrigna chiamata Natura, pur riconoscendo a tutti il diritto di vivere su questo pianeta, riconosce l'obbligo di morire per far si che si diventi materia organica per far vivere il nostro carnefice. Maledetta Natura allora. Quando tramite la Natura e la biologia, si va ad analizzare l'antispecismo si costruisce la croce dell'animalismo. Di fatto essere animalista è una menzogna. Bisogna purtroppo arrendersi alla cruda realtà, dove le leggi non le dettiamo noi, ma vengono imposte dall'alto. Siamo ciò che siamo e non ci possiamo fare nulla, se non quella di accettare la nostra condizione. Diversamente vivremo una vita al pari dei gay e delle lesbiche, che hanno cambiato la loro natura, ma vivono intimamente in un eterno "non senso" naturale-biologico.
Avrei tante cose da dirle, specialmente per quanto riguarda la macellazione ebraica.
In Sardegna, in molti ovili, accade frequentemente. Da ragazzo ho visto, a mio mal grado, l'uccisione di vari animali. Questa, seppur brutale è l'alternativa odierna all'"industrializzazione della morte". I conigli venivano storditi prima della recisione della recisione della carotide o della giugulare. Il maiale idem (anche se era estremamente brutale il modo. Ricordo che venivano usati dei martelli di vario peso. Il maiale doveva sperare che il suo carnefice sia deciso e preciso. Se si batteva il cranio in maniera non decisa si lasciava l'animale con le ossa fratturate in semi-coscienza e si doveva assorbire il colpo successivo che spegneva tutto). L'agnello è quello che a mio avviso (forse insieme alla gallina) soffriva di più. Appeso a testa in giù e sgozzato cosciente. Maggiore era la velocità con il quale il sangue defluiva dal corpo, minore era l'ossigenazione nel cervello e minore le sue capacità cognitive. A che pro tutto queste torture durante la morte? Lo scopo di sgozzarli ancora vivi, ma privi di coscienza, era far si che il cuore pompasse ancora in modo tale da spingere la maggior quantità di sangue fuori dalla carcassa dell'animale. Diversamente le carni non erano appetibili. Se ci pensiamo avviene tutt'ora al supermercato. La gente è portata a scartare la fettina nel cellofan contenente grumi. I prosciutti del maiale dovevano contenere meno sangue possibile altrimenti questo, oltre a conferire odori, sapori e vista sgradevole, poteva fungere da substrato per molti microorganismi.

Anonimo ha detto...

Segue.. Ciò che contraddistingue il modo barbaro e brutale della macellazione tradizionale dalla industrializzazione della morte odierna è in primis la consapevolezza.
Nel primo caso il mandante coincide con l'assassino. Attualmente i mandanti sono degli ipocriti e sono peggio degli assassini. Chi uccide o uccideva per mangiare, mangiava con "il peso" (giustificabile o meno) del gesto che ha compiuto. Oggi i mandanti sono parassiti che mangiano la carne come mangiano la pasta.
Nella macellazione tradizionale la vita dell'animale aveva veramente un valore. Si rendeva omaggio all'animale diventato carne perchè si allevava e si conosceva quel preciso animale che poi diventerà bistecca. Oggi la carne è solo merce che soddisfa un business. Il surplus è talmente alto che tanti animali muoiono e soffrono inutilmente per poi finire nell'umido o nei migliori dei casi in crocchette per i cani.
"L'industrializzazione della morte" cerca di porre dei rimedi a queste tematiche etiche, ma a mio dire non ci riuscirà mai. Si è talmente distaccata dalla Natura, che sono vani i tentativi. Le varie leggi sul benessere animale sono fallimentari. Oggi mi chiedo chi è lo stolto che prova gusto a mangiare carne ricca di ormoni e di farmaci, così come chi mangerebbe verdura importata da chissà dove e coltivata chissà come. Oggi giorno bisognerebbe avere tempo e cervello per piegare la schiena e prodursi il proprio fabbisogno onde evitare di essere burattini di questo lurido sistema. Chi ha la capacità, le conoscenze, la manualità e il cervello per farlo?

gionanellabalena ha detto...

Il pianeta ringrazierebbe se l'uomo si estinguesse.e io gli darei volentieri una mano.

Alessio ha detto...

Mi dispiace molto per Laika e comprendo pienamente la sua volontà di accertare le cause del decesso, proprio perché il non sapere rende ancora più acuto il dolore. Io, considerato il sintomo della febbre, non escluderei che sia stata anche punta da una zecca (come lei ha sospettato),anche perché esiste una malattia del cane, la piroplasmosi, che è provocata dalle zecche e causa improvvisi e apparentemente inspiegabili aumenti febbrili. Comunque di veterinari insensibili ne esistono parecchi, anche in loro agisce il pregiudizio "specista" secondo cui curare un animale non è la stessa cosa che occuparsi di una persona....

Anonimo ha detto...

Il nostro gatto con blocco della vescica e insufficenza renale hanno somministrato fans e soluzione fisiologica invece del ringer lattato e dimesso con altrettanti farmaci sbagliati ,tenuto cinque giorni per fare cifra ,e portare al punto di non fare ricevuta fiscale . Riportato il nostro micio da un altro veterinario ma aveva il fegato ormai andato e non ce l'ha fatta .damettere in galera per inefficenza ed evasione fiscale