martedì 10 maggio 2016

DUE VENDITORI DI MORTE E UN LORO MANDANTE

Inviato ai tre. 
Dopo la trasmissione Piazza pulita. Per individui come voi vi deve essere il massimo disprezzo. Non si tratta di stili di vita ma di far sapere che voi,  come tutti i mandanti ipocriti che mangiano carne, siete peggio dei macellatori che si sporcano le mani per voi. Il Giuliano Marchesin (gmarchesin@unicarve.it), allevatore di morte, ha detto una fregnaccia dicendo che ha stabilito di mangiare solo carne perché così gli si è abbassato il colesterolo. Mai sentita dai medici una fregnaccia simile.  Il macellaio Dario Cecchini (info@dariocecchini.com) ha detto che gli animali sono felici quando sono trattati bene e fanno volentieri dono della loro carne quando vengono macellati. Io dico che un individuo simile dovrebbe essere chiuso in manicomio, anche perché ha preteso di definirsi un artigiano. Artigiano di che? DI MORTE. Il Marchesin, di fronte a documentari che facevano vedere maiali, galline e conigli chiusi in spazi ristrettissimi, se non addirittura in gabbie con dei poveri maiali femmine che non riuscivano a muoversi dentro una gabbia, schiacciando involontariamente alcuni neonati che allattava, ha saputo dire orribilmente che tali riprese sono state fatte di notte perché di giorno sarebbe stato diverso. Niente ha saputo dire quando è stato fatto notare da una ragazza, autrice dei filmati, che questi animali, a causa degli allevamenti di morte intensivi, venivano riempiti di antibiotici che poi rimanevano nelle carni dei consumatori di cadaveri. Secondo questo individuo la sofferenza di giorno sarebbe minore. Ecco un altro esemplare da manicomio. Ecco i migliori rappresentanti di questa genia dell'umanità che fa della morte degli animali la fonte del loro profitto. Questi due individui, che la morte per cancro  li prenda, non arriveranno alla mia età e mi dovrebbero spiegare come io ci sia arrivato nonostante non abbia più mangiato un grammo di carne da quando all'età di 10 anni vidi dei buoi correre impazziti dopo essere fuggiti dal mattatoio, che allora si trovava in una strada centrale della città. Poi l'impostura umana ha allontanato i mattatoi dalla città perché gli impostori non venissero turbati da immagini tremende di trasporti di animali e da lamenti di sofferenza e da odori di sangue uscenti dai mattatoi. Ma disse Tolstoj che, se i mattatoi fossero palazzi di vetro al centro della città, gli impostori non avrebbero più il coraggio di continuare ad essere i mandanti di tale stragi precedute da enormi sofferenze. Era presente anche Vittorio Zucconi (vzucconi@aol.com.), ex direttore del giornale La Repubblica versione web ed ora direttore di Radio e TV Capital, che ha detto che preferirebbe suicidarsi piuttosto che rinunciare al prosciutto. Capite che razza di individuo è anche costui, che, non essendo né allevatore di morte né macellaio, dovrebbe sentirsi le mani ancora più sporche di sangue mentre da ipocrita crede di averle pulite, mentre scarica sui macellatori il "lavoro" sporco necessario perché lui poi possa soddisfare il palato. Ma attento Zucconi, perché ne uccide più il palato della spada. Dichiara di avere il colesterolo alto. Fai il tuo dovere colesterolo.      
Della morte di simili individui bisogna gioire. Essi, da utentici imbecilli ignoranti, mangiando carne si rovinano la salute ingerendo antibiotici per uso veterinario, rendendosi resistenti con il tempo agli antibiotici per uso umano. Nella trasmissione è stato detto che nell'ultimo anno è stata usata una tonnellata e mezzo di antibotici per uso veterinario negli allevamenti di morte. Pari alla metà degli antibiotici usati per tutta la popolazione terrestre. Ad essi non interessa che almeno il 18% dell'inquinamento terrestre (ma alcuni dicono che si arrivi sino al 51%) sia causato  dagli allevamenti intensivi anche a causa delle flatulenze degli animali. Stanno danneggando anche l'aria che respiriamo con l'immissione di CO2, che porta anche alla degradazione delle terre e dei mari. Immissione superiore a quella di tutte le auto. Sono dei criminali al riparo delle leggi.    

22 commenti:

Anonimo ha detto...

Ben fatto, anzi ben scritto Professore. Ateismo, Veganesimo rifiuto di medicinali specialmente griffati se non strettamente necessari, boicottaggio prodotti pubblicizzati...questa è la Nuova Evouzione contro NWO e camerati cantando.Io non mangio carne dal 2000, pesce dal 2003, formaggio e uova dal 2008. IO ci ho messo molto più di Lei a rendermi conto ma meglio tardi che mai. Ora lotto contro i "magnacadaveri" con tutti i mezzi a mia disposizione.Auguri!
Morgana

Anonimo ha detto...

Gli unici animali che andrebbero macellati sono questi islamici delinquenti come l'assassino della stazione di Monaco di Baviera. Le uniche bestie che meritano la morte sono i clandestini criminali che il governo italiano (mafioso e corrotto) continua a far venire.

gionanellabalena ha detto...

Sono completamente d'accordo con lei.non se ne puo' piu'di questi mangiapianeti.

Anonimo ha detto...

Ben detto! Mi piacerebbe sapere chi è il vero impostore: l'uomo mangiacadaveri, lo Stato che lo permette per soddisfare le lobbies e ingrassare il sistema sanitario o la Natura con i suoi macabri schemi basati sulla Morte come origine e sussistenza della Vita? Non so voi, ma pur ammettendo l'incoscienza del regno animale, lo stesso orrore che vedo nei filmati dei mattatoi lo provo vedendo un documentario in cui la preda viene smembrata ancora viva e cosciente dal suo predatore. L'uomo è un pessimo imitatore di una Natura schifosa.

Pietro Melis ha detto...

Ben detto che cosa? Lei paragona i predatori agli uomini che si cibano di cadaveri non tenendo conto che i predatori non fanno allevamenti di morte delle loro prede, ma ne uccidono una per ragioni di sopravvivenza, non per tradizioni alimentari che sono solo culturali e non naturali. Inoltre il predatore non mangia carne cotta. Vorrei vedere i carnivori umani mangiare carne cruda per giustificare il fatto che esiste in natura una catena alimentare preda predatore. Le prede vivono libere e non sono schiavizzate in allevamenti di morte dai predatori. Usi la logica, se ne è capace, prima di dire fesserie

Anonimo ha detto...

Forse ha frainteso professore! Ho solamente specificato che provo un profondo ribrezzo per come è fatta la NATURA, e l'uomo ne è parte in essere. In Sardegna, vidi macellatori smembrare il maiale e mangiarsi il fegato ancora caldo. L'evoluzione ha reso l'uomo la merda che è. Ci piaccia o meno. Non mi può dire che la ferocia e la brutalità con cui un predatore animale (seppur incosciente) uccide una preda non sia paragonabile alla brutalità con cui uccide l'umano. La morte è sempre morte. Anche in un ipotetico futuro VEGAN (speriamo) la Natura sarà sempre una merda e ciò non cambierà. Sarebbe ipocrita mostrare empatia nel vedere un agnello sgozzato in un mattatoio e non provarne nel vedere un cucciolo di gazzella dilaniato vivo da un branco di leoni.

Pietro Melis ha detto...

Non vi è peggior sordo di chi non vuol sentire. Ho detto che il predatore non alleva la preda. E non mangia carne cotta.

Anonimo ha detto...

Infatti la cottura delle carni, utile per denaturare la struttura quaternaria delle proteine (di cui sono costituiti i muscoli. ossia la carne) per poterle rendere più digeribili, è una pratica acquisita tramite l'evoluzione.
Stessa cosa ciò che avviene nei salumi crudi trattati con spezie. I processi di putrefazione delle carni vanno ad intaccare le strutture delle proteine rendendole edibili. La carne cruda diversamente, per noi che non siamo nati in questo pianeta per mangiare carne, avrebbe la stessa consistenza di una gomma da masticare.
L'uomo ha fatto del suo cervello la sua peggiore arma, proprio per colmare la differenza tra lui e altri predatori. Non sarebbe mai riuscito a catturare la più facile delle prede se non avesse avuto l'ingegno di costruire armi da elementi naturali, o avere capacità cognitive tali da studiare strategie predatorie (esempio trappole).
Se l'uomo è ciò che è la colpa di chi è? molti la attribuiscono Dio, io non sono credente, ma impreco contro la Natura che ha permesso la nostra evoluzione in tale maniera.
Avrei voluto una natura diversa, ma cambiarla è impossibile.

Pietro Melis ha detto...

Fa bene a imprecare contro D(d)io per prendersela con gli imbecilli che ci credono.

Anonimo ha detto...

A PARTE il fatto che l'animale NON alleva per uccidere o trarne profitto, quello che ha detto il commentatore sopra, riguardo la ferocia e la crudeltà della NATURA non è sbagliato!
Io nel vedere i documentari provo sempre orrore, tristezza e rabbia quando vedo il leone che sbrana la gazzella! O lo squalo che attacca un altro pesce.
La natura è matrigna, lo dico sempre!
L'unica differenza è che noi umani possiamo fare a meno di essere mandanti e correi di morte, ma la ferocia, quella rimane il perno della vita, da qui la mia considerazione che la vita in sé è una gran presa in giro.
Che poi l'uomo sia il più schifoso non ci piove.

Cecilia

Anonimo ha detto...

professore,
ho letto i commenti. è sciocco dare un giudizio morale sulla natura. è l'uomo che dice se è giusto o sbagliato che il leone uccida la gazzella, ma alla natura questo non interessa, lo fa e basta ! l'uomo invece dovrebbe interrogarsi sul proprio operato. come essere pensante e "superiore", come dicono alcuni, ha la responsabilità di ciò che fa. l'animale no, in quanto agisce secondo l'istinto.
saluti,
marco

Anonimo ha detto...

Marco, lei non ha capito ciò che affermava il commentatore.

Cecilia

Anonimo ha detto...

Anche l'uomo agisce secondo istinto. Il sesso è un istinto così come la maternità. Secondo me, il fatto che l'uomo sia un essere pensante e tecnologicamte evoluto, non lo esula dal progetto schifoso chiamato NATURA. Siamo succubi e vulnerabili, al pari di ogni altro essere, pur vivendo in case di cemento, o allenando il nostro cervello con i libri.
Io ho la coscienza pulita proprio perchè sono voluto andare contro. Non mangio animali e ne vado fiero, ma io come milioni di altre persone, siamo solamente delle piccole gocce d'acqua in un oceano, che si muovono controcorrente. Pur non cibandomi di cadaveri, esiste la sofferenza, esiste un animale che muore per essere mangiato. La consapevolezza che la mia scelta alimentare è puramente egoistica (per la mia coscienza), ma in realtà non cambierà mai l'ordine naturale delle cose, mi logora. Sapere che siamo nati frugivori e ci siamo evoluti onnivori (se è lecito il termine) mi fa pentire di non essere nato. Ogni attimo esiste una morte che dona una vita.
La Natura per me è una gabbia dove "alleva" migliaia di specie diverse al suo interno e si diverte costantemente a far vivere uno uccidendo l'altro, creando caos e sofferenza. Se tutto ciò non è brutale non saprei come definirlo. Ha ragione la commentatrice Cecilia, la Natura è matrigna!

Pietro Melis ha detto...

All'anonimo che ha scritto "...mi fa pentire di non essere nato". Voleva scrivere"...mi fa pentire di essere nato". Altrimenti non si capisce.

andrea ha detto...

"mangiando carne si rovinano la salute ingerendo antibiotici per uso veterinario, rendendosi resistenti con il tempo agli antibiotici per uso umano"

Scusi, ma qui ha commesso un grosso strafalcione, sono i batteri che diventano resistenti agli antibiotici, NON le persone(o gli altri animali).
Il problema dell'abuso di antibiotici(sia sulle persone- la maggior parte dei farmacisti vendono antibiotici senza ricetta come fossero caramelle- che sugli animali da allevamento) ci riguarda tutti, non solo i carnivori, anche un vegetariano che non avesse mai preso antibiotici a sproposito in vita, potrebbe morire a causa di un ceppo batterico divenuto resistente agli antibiotici(per colpa di medici e farmacisti incompetenti, sia per colpa degli allevamenti intensivi)

Anonimo ha detto...

All'anonimo delle 11,54.
Aggiungo solo a ciò che le ha risposto con la sua consueta chiarezza il prof. Melis.
La malvagità dell'uomo è incommensurabile e non va paragonata minimamente al nutrimento istintivo degli animali carnivori. Intanto l'uomo tiene prigionieri in condizioni disumane, legati e in spazi piccolissimi miliardi (non pochissime vittime ma miliardi al giorno) di esseri animali. Li uccide creando angoscia ad ogni animale che vede e percepisce quello che gli sta per accadere e lo vede pure l'animale successivo. Poi li macella a caso non su ordinazione di un determinato numero preciso ma secondo logiche di mercato. Per cui tantissimi capi animali muoiono senza che sfamino alcuno. C'è tanto inutile spietato spreco a fronte di tante ingiustissime e dolorosissime vittime. Quelle poche specie di animali predatori carnivori (ormai ridotti a pochissimi esemplari per l'invasione sui loro territori da parte dell'uomo) cacciano corpo a corpo, ad armi pari. E tante volte le prede riescono a spuntarla sui loro predatori. C'è un equilibrio nella natura. Detto questo dico che sarebbe stato meglio che in natura non fossero esistite specie carnivore. Ma la malvagità e il dominio esercitato dall'uomo con violenza su tutte le specie animali, anche solo per prendere una pelliccia, zanne d'avorio, pelle, lana o per l'insano piacere di maltrattare un animale indifeso; non ha paragone in nessun altra specie esistente in natura. E non deve essere mai un pretesto per giustificare quello che fa l'uomo, soprattutto perché può alimentarsi rimanendo in salute, come faccio io, di soli cibi vegetali.
Anton

Pietro Melis ha detto...

Lo strafalcione lo vede solo lei. Se i batteri stanno in un corpo è evidente che è il corpo con i suoi batteri che diventa resistente ai batteri. Che poi anche i vegetariani possano ammalarsi a causa di infezioni per altre cause è la scoperta dell'acqua calda. E' poi l'abuso di antibiotici che provoca la resistenza dei batteri, che possono evolversi nello stesso organismo. Inoltre, anche indipendentemente dall'abuso, molti antibiotici sono stati superati proprio a causa della capacità dei batteri di evolversi divenendo resistenti. Infatti esistono antibiotici di varie generazioni.

Anonimo ha detto...

Per Anton.
Ha ragione, la malvagità umana nei confronti di se stesso e degli altri animali non ha eguali. Malvagità, egoismo, avarizia, tributi nati per soddisfare l'unico vero Dio che conosciamo: il Dio Denaro.
Molti dei mangiacadaveri, sono forti della scienza e dell'elevoluzione e come visto anche nei commenti di un tale citato nell'articolo, per loro la carne è un nutrimento istintivo e rinunciarvi è una violenza. Vanno oltre l'empatia e la sofferenza della morte. Per loro, se è lecito che in Natura esistono animali che hanno un destino naturale prefissato ossia morire per sfamare altri animali, è lecito anche utilizzare animali per sfamare l'uomo dato che con l'evoluzione ha acquisito la capacità (o meglio disgrazia) di mangiare la carne (utilizzando artefici che sappiamo bene).
Tutti gli animali d'allevamento non sarebbero mai esistiti in questo mondo se non grazie alla malvagia selezione umana, troppo pigro per sprecare energie nel cacciare un animale fisicamente ben più veloce di lui, rischiando di rimanere a bocca asciutta. Per gli allevatori non sono specie selvatiche aventi lo stesso diritto naurale alla vita che abbiamo noi, ma sono stati creati dall'uomo e pertanto giustificano il fatto di trattarli come oggetti fine di lucro (legandoli, facendoli vivere in spazi ristretti ecc ecc). Tutto ciò è malvagio e bestiale! Se non esistessero allevatori, pastori, macellatori non esisterebbero maiali, galline, conigli domestici, mucche, cavalli, e via dicendo.
Se ipotizzassimo un futuro VEGAN dove non esisteranno più luohi di tortura, allevamenti lager, mattatoi, caccia e via dicendo.. l'uomo si troverebbe ugualmente costretto ad uccidere milioni di animali per salvaguardare il suo sostentamento nei campi. Molti in virtù di ciò giustificano l'uccidere per nutrirsi, dicendo che almeno mangiando le carogne degli animali questi sono morti rispettando un destino naturale: nascere, riprodursi e morire per diventare cibo di un altro essere uomo o altro animale che sia! PORCA NATURA!

Pietro Melis ha detto...

Chi ha replicato ad Anton ha scritto: "Se ipotizzassimo un futuro VEGAN dove non esisteranno più luohi di tortura, allevamenti lager, mattatoi, caccia e via dicendo.. l'uomo si troverebbe ugualmente costretto ad uccidere milioni di animali per salvaguardare il suo sostentamento nei campi".
Non è chiaro. Perché in un futuro vegan bisognerebbe uccidere milioni di animali per salvaguardare i campi? Forse i campi coltivati verrebbero invasi da milioni di animali distruggendo le coltivazioni? NO. Esistono miliardi di animali fatti nascere ogni anno forzatamente negli allevamenti di morte. Si stima che ogni anno vengano mecellati circa 90 miliardi di animali. Questi animali non esisterebbero più senza gli allevamenti di morte. Allo stato libero (selvatico) la popolazione animale sarebbe irrisoria. Non ci si contraddica dicendo "tutto ciò è malvagio e bestiale". Il termine "bestia" è il retaggio di una cultura antropocentrica.Se la maggior parte dell'umanità fosse "bestiale" sarebbe migliore.

andrea ha detto...

Forse non mi sono spiegato bene, quello che volevo dire è che la resistenza da antibiotici ci riguarda tutti!

Anche se io non mangio carne e non prendo antibiotici a sproposito, rischio ugualmente di essere infettato da qualche ceppo batterico diventato resistente agli antibiotici per colpa delle persone che ne abusano, e degli allevamenti intensivi.
Chiaro?

Insomma, gli allevamenti intensivi che fanno largo uso di antibiotici sono un pericolo per tutti, anche per lei o per me, che non mangiamo carne

Anonimo ha detto...

Professore quando utilizzo il termine bestiale per gli umani è ben lungi dall'equipararlo all'animale. Condivido ciò che ha detto ossia che se l'umanità fosse bestiale sarebbe migliore. sono umano e umanità i termini che dovrebbero avere valenza dispregiativa.
I miliardi di animali fatti nascere forzatamente negli allevamenti di morte, in natura la selezione naturale gli eliminerebbe in un men che non si dica, tra patologie, difficoltà a trovare cibo, insomma una selezione naturale istantanea. Siamo troppi in questo pianeta e a farne le spese sono solo loro: gli Animali.
Guardi cosa sta accadendo in Natura con i cinghiali, un tempo rari (anni 70-80) mentre oggi l'ISPRA non riesce più a quantificarli (si parla di milioni). Animali introdotti anni fa da cacciatori a scopo venatorio e riprodottosi a macchia d'olio. In Sardegna l'esempio è ancora più lampante. A differenza del continente non sono stati introdotti cinghiali dal Nord Europa, ma semplicemente hanno trovato terreno fertile i pochi che c'erano e con un mix di fattori favorevoli sono aumentati, abbandono delle campagne ed incroci con i maiali al pascolo brado. Negli anni 70 i cinghiali erano poco diffusi proprio perhè le terre erano coltivate prive di macchia mediterranea dove rifugiarsi, in quanto la gente viveva di agricoltura. Pian piano con l'industrializzazione del territorio le campagne si sono svuotate e chi ne traeva sussistenza è diventato operaio. Da dieci anni a questa parte, la chiusura delle fabbriche, la crisi economica, i giovani che partono si stanno svuotando molti centri (specialmente nel centro Sardegna). Le campagne che un tempo erano giardini oggi a distanza di 20-30 anni sono boschi di rovi e siepi dove i cinghiali hanno avuto terreno fertile. Ironia della sorte in Sardegna a differenza di altre regioni italiane non esistono predatori naturali per controllarne la popolazione e di conseguenza la Regione a chi si affida? ai cacciatori, che sono meno di quanto non fossero 40 anni fa.
L'anno scorso è stato emanato il IV provvedimento per debellare la peste suina dalla durata di 3 anni. Attualmente si contano le vittime selvatiche di questo piano e si parla di decine di migliaia di animali uccise ogni stagione dai cacciatori. Le richieste danni alle province per i danni agricoli causati dai cinghiali aumentano, gli incidenti stradali idem e le associazioni ecologiste che fanno per difendere questi animali? sta timidamente avanzando la proposta di sterilizzarli con mangimi specie-specifici. Ma dal punto di vista etico cosa ne pensa? Uccidere o sterilizzare un animale selvatico è la stessa cosa, si salva la vita del singolo ma si impedisce alla specie di riprodursi per tanto è come se sia morta. L'utilizzo di sostanze chimiche in grado di avvelenare un animale selvatico, seppur con un nobile fine, non mi entusiasma. La ricerca è ancora in atto, infatti gli aspetti negativi sono che la sterilizzazione oltre che costosa non è duratura ma è solo temporanea ed inoltre risulta difficile trovare un mangime idoneo per una specie onnivora che appunto sia specie-specifico. Se quel mangime fosse ingurgitato da animali con uno status di conservazione ben peggiore dei cinghiali gli effetti sarebbero deleteri.

Anonimo ha detto...

Mi riallaccio alla giusta affermazione del prof. Melis, nel suo post delle 16,03 dell'11-5-16, per invitare tutti, soprattutto tutti coloro a cui stanno a cuore le sorti degli animali; quando si commenta un fatto di cronaca nera di inaudita violenza di un uomo verso un altra persona, soprattutto verso un minore o verso un anziano o una donna. Di non dire mai rivolgendosi all'autore o agli autori di questi delitti: "Sono degli animali" . Suona come una bestemmia paragonare un assassino, un violentatore, ecc., a un essere vivente animale che per quanto istintivo non si macchierebbe mai di simili azioni.
Suggerirei di dire piuttosto: "È un mostro, o è un demonio!". Lasciamo in pace i nostri amici animali e non paragoniamoli mai agli esseri umani. Loro sono migliori di noi.
Anton.
ERRATA CORRIGE: Nel mio post precedente delle 10,32 ho scritto per errore, "per l'anonimo delle ore 11,54", invece intendevo riferirmi all'anonimo delle 15,54 del 10-5-16.