sabato 14 maggio 2016

L'ULTIMA STRONZATA DI QUESTO PAPA. UN VERO IDIOTA

Questo papa invece di occuparsi dell'anima facendo proselitismo (disse Gesù: andate e predicate per le nazioni. Chi crederà e si farà battezzare sarà salvato altrimenti sarà condannato) sta facendo solo politica anticristiana giacché ha rinunciato al proselitismo chiamando i musulmani nostri fratelli. Poiché ormai sa di non poter più combattere dottrinalmente l'islamismo per paura del terrorismo, si limita a dire chei cristiani vengono perseguitati.  La dottrina per lui è ormai una cosa secondaria, anche quando cita  qualche frase dei Vangeli. Ma se si attenesse ad essi la smetterebbe di fare antievangelicamente politica parlando ogni giorno e a sproposito. Va a Lampedusa suonando il tam tam per far venire altri invasori musulmani e continua a predicare  la politica dell'accoglienza provocando altri disastri, come se non bastessero quelli provocati dagli ultimi sgoverni. Egli naviga nella confusione tra morale e diritto. La carità non si può imporre con una legge, come insegnò Gesù, altrimenti non si ha alcun premio da Dio. Invece questo papa pretende che siano i governi a fare  la carità imponendola con le tasse a carico dei cittadini, costretti a mantenere una massa di invasori fatti passare come fuggenti dalla fame e dalla guerra. E ora veniamo all'ultima stronzata di questo papa, una vera sciagura. Ha detto che molti si occupano dei cani e gatti ma sono indifferenti al vicino che soffre. Siamo alle solite gravi confusioni tra morale e diritto. Innanzitutto: chi è il mio vicino? Boh! E' uno che vive nello stesso palazzo o in una casa accanto? Non l'ha detto. E di che cosa dovrebbe soffrire? Di malattia? Di povertà? Nel primo caso vi è l'ospedale, nel secondo vi deve essere lo Stato. Facendo l'elemosina, osservò Schopenhauer (Il fondamento della morale) non si toglie il povero dalla povertà. In ogni caso la carità è un dovere morale e non giuridico. Anche se questo Stato impone la carità a favore degli invasori, che non sono miei vicini, invece di impedirne l'ingresso. Mentre, senza dover fare la carità, dovrebbe impiegare il danaro pubblico a beneficio delle classe più disagiate, trattandosi di diritto e non di morale. Prima di tutto coprendo la spesa tagliando tutte le spese parassitarie dei politici o di coloro che vivono con più pensioni facendo il cumulo di esse, che non dovrebbe esistere. Ognuno scelga la pensione più alta e vengano tolte le altre. La sperequazione sociale nei redditi è la cosa più abominevole di una società capitalistica. Quando vi sia persino un rapporto da uno a cento se non addirittura da uno a mille tra un operaio o un impiegato e un dirigente della stessa azienda questo Stato è da demolire. E ora veniamo ai cani e ai gatti. Questi fanno, e dovrebbero fare, parte del nucleo familiare, nei cui confronti si ha un rapporto fondato sul diritto-dovere. Dal momento in cui fanno parte del nucleo familiare essi hanno il diritto di essere trattati come familiari e non come vicini. Nei riguardi di un mio vicino io non ho alcun obbligo giuridico, mentre dovrebbe configurarsi un dovere giuridico nei confronti di animali, oltre i cani e i gatti, che siano stati accolti in famiglia. E dove vi è un diritto si presenta sempre anche un dovere. Il mio vicino non può accampare alcun diritto nei miei riguardi, essendo per me un totale estraneo  (al massimo buon giorno e buona sera). E poi l'affetto che può dare un cane o un gatto è superiore all'affetto umano familiare, che è sempre interessato a causa di vincoli di sangue tra genitori e figli e per la reciproca assistenza. L'affetto di un cane o un gatto è disinteressato, perché va oltre il fatto che gli venga dato del cibo (questo è un fatto scontato). Perciò questo papa, veramente vomitevole nella sua concezione antropocentrica, la smetta di continuare a dire stronzate. La vita di un uomo può valere meno di quella di un cane o di un gatto. Infatti gli animali non sono mai criminali, nemmeno quando sono predatori, tali per motivi  di sopravvivenza. E' vero che Gesù disse anche, ma contraddittoriamente (rispetto alla frase: chi crederà sarà salvato altrimenti sarà condannato): amate i vostri nemici. Ma questo è un comandamento morale, e talmente morale che sembra assurdo (la frase più assurda dei Vangeli, violata da tutta la storia della Chiesa cattolica con i suoi roghi, la sua Inquisizione, etc ). Dunque la smetta questo papa di aprir bocca e di vomitare stronzate, e qualcuno dovrebbe farglielo capire  perché con il cervello che ha non sarebbe mai capace di rendersi conto di ciò che dice.  E' veramente un grande idiota. Per non dire di peggio. Chi piange  per la morte di un vicino? Si piange invece per la morte di un cane o di un gatto. E questo individuo sarebbe un maestro di vita? E' solo degno di infamia. La sua vita per me vale meno di quella di un gatto. E farei festa quando crepasse.      

6 commenti:

Anonimo ha detto...

Penso di aver capito cosa intende...penso che riguardi la faccenda dell'affezione a cani e gatti mentre non si guarda a sufficienza il vicino...
E chi sarebbe il "vicino"?
Il vicino di casa? O si intende con "vicino" il bisognoso? Magari il negro che arriva dall'Africa a rompere i marroni?
Si faccia i cazzi suoi questo sepolcro imbiancato.
Ma la cosa grave è che viene data come notizia al Tg. Troppa importanza a questo fantoccio di bianco vestito!!!
Vada a far compagnia a quell'altra primadonna di Don Mazzi, quello che va in televisione a fare lo show man, sempre scagliatosi contro gli animali.

Cecilia

francesco ha detto...

Questo Papa già tempo fa ha dichiarato che le coppie sposate dovrebbero fare figli, anziché mettersi in casa cani e gatti. Io invece mi sono commosso e ho pure sofferto per gatti e cani, viceversa poco o nulla per i vicini umani. E di quel che dice questo Vescovo di Roma, tanto per essere ancora più scorretti politicamente, dico a voce alta, con tono cantato: ME NE FREGO!

Sergio ha detto...

E se quelli che tuonano contro cani e gatti si chiedessero una volta: ma perché la gente si mette in casa questi animali, perché in Europa (ma anche in America, Canada, Giappone e Ausatralia) la gente ha meno figli? (fra parentesi trovo l'espressione "fare figli" piuttosto squallida). Ecco, perché la gente preferisce un cane a un altro o nessun figlio? Se lo chieda il signor papa e anche la gente piena di figli che s'indigna se la gente è insofferente agli strilli e alle supercarrozine con servosterzo che ingombrano mercati e mezzi pubblici. Intanto gli animali (anche se non proprio tutti) sono belli, alcuni meravigliosi (quello che non si può dire di molti esseri umani). E poi ci fanno festa, ci vogliono bene. Dice bene il prof. Melis: la morte del mio gatto mi fa piangere, quella del vicino nemmeno un po'. Com'è vero - e normale, giusto. Chi sono i miei vicini? E chi lo sa, posso anche aspettarmi di tutto da gente che non conosco (e non posso conoscere tutti, solo qualcuno). Ogni giorno muoiono nel mondo circa 200'000 persone: non le conosco, non posso conoscerle. Che faccio, mi metto a piangere per tutti i morti della giornata, faccio celebrare una messa per tutti (celebrazione che i preti si fanno retribuire, non del tutto a torto, visto che devono almeno presenziare il rito). E cosa prova il prete che celebra una messa per il defunto? Niente, è normale, mica può sentirsi emotivamente convolto, a volte devono celebrare più funerali lo stesso giorno).
Diciamolo finalmente: non solo il papa, ma lo stesso Gesù ha detto e fatto parecchie sciocchezze (basta aprire il vangelo per verificarlo - ma leggerlo non acriticamente e in ginocchio come fanno i fedeli). Quanto mai un prete o un cristiano ha amato il prossimo suo come se stesso? È impossibile. Anche i missionari che si spendono per i poveri africani (anche nella posizione del missionario): mica possono amare tutti i poveri negretti, quel che si dice amare. Perché l'amore è personale, esclusivo, riservato a poche persone. C'è una bellissima pagina di Freud in cui spiega quanto sia sbagliato e persino ingiusto amare gli altri come i propri familiari e amici. Non possiamo farci in quattro - o in milioni addirittura secondo questo papa - per amare tutti. Del resto chi ama tutti non ama nessuno in particolare. Un teologo che apprezzo molto (Eugen Drewermann), dice che Dio si manifesta nel "tu" - dunque in "una" persona. L'amore è un fatto personale. Non posso amare chi non conosco (e che può persino essermi ostile). Gesù ogni tanto ci azzecca, ma non si può dire che amasse o anche solo volesse bene a tutti: basta vedere come chiama quelli che non gli piacciono (sepolcri imbiancati, razza di vipere).

Anonimo ha detto...

professore,
forse il papa voleva citare madre teresa di calcutta, suora albanese e terzomondista ante litteram, quando disse "aiuta gli altri, non importa quanti essi siano, comincia sempre da chi ti è vicino" anche lei non è stata granchè chiara. "chi ti è vicino" io la interpreto come i miei parenti. e basta. se parliamo poi di vicino di casa o di vicino nel senso del migrante che arriva qua...bè, allora si capisce perché il papa è stato sul vago ! l'ha fatto apposta, consapevole che se avesse detto ancora una volta "aiutiamo i migranti" non l'avrebbe ascoltato più nessuno, dato che ormai la maggioranza delle persone ha capito che solo il 2 per cento fugge da fame e guerre...furbo in fondo, sto papa !
saluti,
marco

Sergio ha detto...

"Storie di animali e altri viventi" è un bellissimo libretto di una persona antipatica, arrogante (Asor Rosa). Non so come questo marxista abbia potuto scrivere un simile libro - che è veramente bello (un detto tedesco recita: ogni tanto anche una troia cieca (femmina del maiale) trova una ghianda).
E chi non si commuove alla morte di Micio Nero è per me un essere insensibile, anzi vomitevole, non lo voglio per amico e nemmeno come vicino. Asor Rosa (sembra incredibile) piange come un vitello alla morte del suo gatto e arriva persino a dire che il dolore che prova è lo stesso che ha provato per la morte di suo padre. Il dolore è dolore, fa male, si piange.
Consiglierei la lettura di questo libretto al signor papa (ma lo consiglio ovviamente a tutti - è bellissimo, anche straziante: malgrado tutto Asor Rosa è una persona colta che scrive bene e dice anche cose giuste, vere). Asor Rosa dice persino di essere l'unica persona al mondo che ha letto veramente "tutto Dante" (ma davvero tutto, ogni riga e virgola). Vabbè, ma chi se ne frega ormai del De monarchia o De vulgari eloquentia? Però per me si salva perché ama davvero i suoi animali - arriva persino a sperare di poterli chissà rincontrare in un improbabile cielo (ovviamente è ateo).

Lalla ha detto...

Me ne frego!