sabato 2 luglio 2016

NOVE ITALIANI IMBECILLI IN CERCA DI MORTE

Erano quasi tutti imprenditori tessili spostatisi in Bangladesh per sfruttare la mano d'opera a basso costo, anche infantile, priva di qualsiasi tutela di legge. Una era "operatrice sociale", come se in Italia non vi fosse spazio per il sociale. Nessuna commozione. Solo un deficiente o disonesto totale come il Mattarella poteva trasformare questi sfruttatori in italiani che portano il lavoro italiano nel mondo contribuendo alla  crescita di altri Paesi. Come turisti gli italiani sono sempre dappertutto, come il prezzemolo. Non imparano mai.  Vi è gente che continua ad andare in Stati islamici, mentre essi dovrebbero essere isolati dal resto del mondo chiudendo qualsiasi rapporto commerciale o turistico. D'altra parte l'Occidente raccoglie quel che ha seminato con la sua politica di accoglienza e con la vendita di armi persino all'Arabia Saudita. Se tutti gli Stati islamici venissero privati di tutta la tecnologia  occidentale gli Stati islamici verrebbero messi in ginocchio. Ridotti allo stato di natura. Potrebbero essere tutti ricattati in questo modo: o vi date una Costituzione laica estromettendo quel libro di merda chiamato Corano dai principi della Costituzione e dalla vita pubblica o non avrete più aerei, auto, macchine ospedaliere, farmaci, etc. E sarà la vostra fine. Utopia? Certamente considerando gli interessi finanziari delle industrie occidentali. PECUNIA NON OLET rispose Vespasiano al figlio  Tito (suo successore) che gli rimproverava di voler trarre danaro dai cessi pubblici istituiti dal padre. E allora l'Occidente si tenga quel che si merita visto che il danaro non puzza per gli industriali. Anche per quelli di morte che vendono armi. In Sardegna si è avuta una ribellione di operai che lavoravano in una fabbrica che esportava armi anche in Arabia Saudita. E allora anche questi operai sono operai di morte. Non si possono servire Dio e Mammona. Abbiamo un ministro degli esteri Gentiloni che invita gli Stati islamici ad isolare i terroristi. Come se i veri islamici non fossero i terroristi.      
Per quanto riguarda gli islamici che risiedono in Italia, che siano o non siano cittadini non importa, bisogna 
1) costringerli ad abiurare, espungendole, tutte le frasi del Corano che istigano alla violenza sino all'omicidio nei confronti dei non convertiti (vedere in particolare Sura V)
2) Costringerli a giurare sulla Costituzione 
3) Costringerli a leggere o ripetere a memoria solo in italiano tutte le frasi rimanenti del Corano 
4) Chiudere tutte le moschee non riconosciute ufficialmente da ritenere fuori legge e impedire la costruzione di nuove moschee
5) Espellere tutti gli islamici che non rispettino queste regole
Le frasi  da espungere sono comprese nel mio Florilegio del Corano    

Blog del prof. Pietro Melis: Il terrorismo nel Corano

pietromelis.blogspot.com/2009/10/il-terrorismo-nel-corano.html
20 ott 2009 - Florilegio della propaganda terroristica nel Corano a fronte degli utopisti ... un falso Islam, per cui il terrorismo è conforme al dettato del Corano.

10 commenti:

Anonimo ha detto...

E lei pensa che anche abiurando formalmente il Corano, giurare sulla Costituzione, o recitare a memoria in italiano le frasi restanti del Corano, servirebbe a sconfiggere l'Isis?
I 9 italiani erano, è vero, imprenditori del tessile, e come dice lei, molto probabile che andavano là per ottenere molto con poco.
Ma lei crede che i terroristi abbiano oculatamente ammazzato quei nove per fare giustizia?
Poteva esserci chiunque, al posto loro.
Non è la prima volta che lei gioisce di questi attentati.
Neanche a me piace il mondo come va, ma non è un buon motivo per godere della morte altrui, in fondo lei sta, in questo modo, dalla parte dell'Isis. Senza rendersi conto.

francesco ha detto...

Non posso che dichiararmi assolutamente in sintonia con il suo pensiero. Senza dover aggiungere altro.

Pietro Melis ha detto...

All'anonimo che senza avere il coraggio di presentarsi dimostra di capire nulla. Ci sono morti e morti. Trasformare questi 9 in eroi è da scriteriati. Se lei pensa che il non commuoversi significhi godere della morte altrui allora lei è fuori di testa. Aggiungere che io in questo modo sarei dalla parte dell'Isis lo conferma in pieno. Dalla parte dell'ISIS sono tutti i governi pazzi che non hanno appoggiato il governo di Assad impedendo ai tagliagola di occupare buona parte della Siria e hanno posto l'embargo alla Russia invece di sostenerla nel suo appoggio militare al governo di Assad. Inoltre abiurare le frasi che di quel maledetto libro (la più grande disgrazia della storia) significa porre i "culiinaria" (Oriana Fallaci) nella necessità di gettare la maschera di un islamismo moderato sotto cui si nascondono gli impostori per continuare a fare propaganda per quel libro per pazzi dettato da un pazzo analfabeta. Bisogna far conoscere il mio florilegio (che si può leggere in pochi minuti) per far capire che non può esistere un islamismo moderato. Di fatto chiedere agli islamici che si presentano come moderati di abiurare (a) tutte le frasi comprese nel mio florilegio significa chiedere a questi impostori di rinunciare ad essere islamici perché in quel libro di merda sta scritto che nessuna frase può essere modificata e tanto meno tolta. A tutti gli impostori islamici cosiddetti moderati che in varie trasmissioni TV dicono che l'islam è religione di pace bisogna schiaffare in faccia le frasi suddette per smascherarli facendolo capire alla gente ignorante che ci crede. I cosiddetti moderati sono peggiori dei cosiddetti estremisti perché fanno il gioco degli estremisti, non potendo esistere un Corano moderato. Continuare a parlare di estremismo significa continuare a favorire la propaganda islamica perché veri islamici sono i cosiddetti estremisti, che estremisti non sono ma veri seguaci dell'Islam, che è nato come "religione" di guerra e non di pace.

Anonimo ha detto...

Professore ha perfettamente ragione.
Questi nove soggetti erano in Bangladesh per sfruttare una manodopera a basso prezzo che lavora peggio che ai tempi della schiavitù. Sono italiani che per convenienza sono andati dove gli faceva comodo alimentando un sistema schifoso e deleterio degno del peggior capitalismo di rapina. Sono morti:chi se ne frega!
Italiani che lavorano sfruttando persone, situazioni da terzo mondo per fare gli affari loro o delle multinazionali dove sono impiegati meritano di morire perchè sono tutti un branco di merdacce viscide e schifose.
Gli imprenditori veri stanno in Italia, lavorano sodo e duramente e creano lavoro vero in Italia. Gli altri possono andare tutti a fanculo.
Per quanto riguarda gli islamici andrebbero tutti quanti cacciati dall'Italia perchè sono tutti un branco di delinquenti parassiti clandestini e non hanno alcun diritto di stare in Occidente.

aldo ha detto...

Sapendo che Lei non le manda certo a dire, mi aspettavo un suo commento sul processo a Bossetti.

E' un'insulto totale alla logica.

O si ha a che fare con dei dementi o con dei collusi. I dementi in questo caso sono troppi.

https://www.youtube.com/watch?v=iVR4vtE_NxM

Pietro Melis ha detto...

Non posso dare giudizi su processi riguardo ai quali non posseggo la dovuta documentazione dei fatti e delle prove. Pare che tutto il processo sia fondato sul DNA. Che posso dire sulla reale corrispondenza a quello del BOSSETTI? Mi meraviglio tuttavia della sicurezza con cui la famiglia di Yara ha affermato che finalmente era stato trovato l'assassino.Si dovevano risparmiare questa sfacciata presunzione. Posso solo limitarmi a dire che spesso i giudici vogliono dare soddisfazione ai parenti della vittima anche per non apparire incompetenti. Nel caso di Bossetti non si giustifica la carcerazione preventiva e la conferma del carcere pur trattandosi di una sentenza di primo grado. Questo è veramente inconcepibile. Tanto più che non vi era il pericolo di inquinamento delle prove. Alberto Stasi (delitto di Garlasco) non entrò in carcere dopo la sentenza bis della Corte d'Appello che lo condannò a 16 anni di carcere dopo le due sentenze di assoluzione in Tribunale e in Corte d'Appello. Entrò in carcere dopo la sentenza di conferma della Cassazione. Non si capisce pertanto perché Bossetti debba rimanere in carcere dopo una sentenza di primo grado senza attendere una sentenza passata in giudicato (cioè della Cassazione). Sono storture di questa giustizia che non rispetta il detto "In dubio pro reo". E sino a quando non vi sia una sentenza passata in giudicato l'accusato deve ritenersi innocente, come previsto dalla Costituzione. La mancanza di logica sta tutta qui, a parte certe affermate illogicità delle indagini nel merito delle quali non posso entrare perché deve essere materia degli esperti. Aggiungo che con questo non ritengo che la Cassazione emetta sempre dei giudizi immuni da dubbi e incertezze, come se fossero giudizi "divini". I giudici che hanno condannato Bossetti dovrebbero essere condannati severamente e di persona, a risarcire i danni a Bossetti se egli fosse assolto successivamente. Invece i giudici non pagano mai di persona. Si deve fare causa allo Stato per avere un risarcimento. Se dovessero pagare direttamente, cioè di persona, ci penserebbero cento volte prima di emettere una sentenza di condanna.

aldo ha detto...

Questi giudici non sono incompetenti, hanno famiglia e non vogliono trovarsi dopo 3 mesi nel campo di Chignolo semimbalsamati.I cani molecolari hanno indicato il percorso della ragazzina, dallo spogliatoio della palestra al cantiere controllato giorno e notte perchè appartiene alla famiglia di spacciatori di droga più pericolosa d'italia, gente che ha in mano pure le procure e le procure hanno in mano la stampa. DNa: megamontatura, hanno tagliato i legging e tirato fuori un pezzo di slip

Anonimo ha detto...

La difesa ha mostrato che il furgone di Bossetti era simile ma non identico a quello che quella sera famigerata avrebbe caricato la ragazza. Simile non vuol dire lo stesso.E c'è anche la famosa faccenda del dna mitocondriale, che non comparirebbe sulle vesti della ragazza. Un processo fatto per appagare la sete di giustizia. Non hanno mai tenuto conto delle dichiarazioni dei fratelli di Yara che hanno descritto un uomo che la avvicinava ma di diversa fattezza, diverso da lui. Questi soli dubbi avrebbero dovuto portare ad una sentenza di non colpevolezza.Ridicolo inoltre il fatto che Bossetti aveva l'indole del pornografo per aver visitato siti hard, se tutti gli italiani che vanno a vedere filmini a luci rosse avessero una mens rea si starebbe freschi. E del resto anche quelle due di Avetrana , stanno in carcere ma le basi della colpevolezza sono alquanto dubbie e melmose.Così è la giustizia.

Pietro Melis ha detto...

Non ho tempo per dedicarmi a questo caso. Non seguo la cronaca nera oltre le notizie. Non ho mai letto romanzi gialli. Perciò non commenterò oltre altri commenti,oltre tutto fuori tema con riguardo all'articolo. Ho già detto che l'ingiustizia per ora consiste nel tenere in carcere Bossetti nonostante non vi sia una sentenza passata in giudicato.

aldo ha detto...

Non si tratta di leggere gialli o meno, manco io ne ho letto mai uno.Si tratta di capire quanta merda c'è in queste procure.

Basta leggere il commento di Anonimo, completamente fuori bersaglio, nel senso che si sofferma su un dettaglio, mentre il problema qua è di tuttaltra natura, visto che stiamo parlando di un capro espitorio.


Cmq non intendo abusare oltre della sua cortesia