giovedì 6 ottobre 2016

LA TRUFFA DEL QUESITO DELLA SCHIFORMA DELLA COSTITUZIONE

Quasi tutti quelli che andranno a votare non conoscono i 47 articoli compresi nel titolo V che sono stati schiformati da questo delinquente. Anche gli esperti costituzionalisti, come Zagrebelsky, hanno affermato che i 47 articoli sono illegibili nella loro confusione, anche perché mal scritti in italiano. Io mi sono dovuto rompere la testa per cercare di capirci qualcosa. Figuriamoci la grande massa di quelli che andrebbero a votare senza aver letto prima il pasticcio dei 47 articoli. Che vengono nascosti con una domanda truffa nella scheda elettorale, che dice:
«Approvate il testo della legge costituzionale concernente “disposizioni per il superamento del bicameralismo paritario, la riduzione del numero dei parlamentari, il contenimento dei costi di funzionamento delle istituzioni, la soppressione del Cnel (Consiglio dell’economia e del lavoro, ndr) e la revisione del Titolo V della parte II della Costituzione”, approvato dal Parlamento e pubblicato in gazzetta Ufficiale n. 88 del il 15 aprile 2016?».
 
Ma chi sarà andato a leggersi tutte le modifiche del titolo V (rapporti Stato-Regioni) della parte II della Costituzione? Quasi nessuno. Qui sta la suprema truffa di questo sgoverno con a capo uno che non si sa se definire delinquente o pazzo. Basterebbe capire che il quesito così semplice è stato formulato appositamente per nascondere il vero contenuto della schiforma per reagire a questa truffa votando NO.      
Una vera e seria riforma della Costituzione avrebbe dovuto introdurre la riforma di soli 3 articoli (67, 75, 138). 
Introducendo nell'art. 67 il vincolo del mandato ad impedire che un eletto possa tradire il voto dell'elettore passando ad altro partito o fondandone un altro durante la legislatura in corso (cioè senza essere prima passato per le elezioni). A causa dell'art. 67 abbiamo una falsa maggioranza formata da transfughi traditori del voto dell'elettore. Introdurre nell'art. 75 il referendum propositivo in modo che il popolo possa approvare direttamente una legge di iniziativa popolare senza dover passare attraverso la votazione del parlamento, in modo da contemperare il sistema rappresentativo (indiretto) del parlamento con il sistema della democrazia diretta aggiungendo nello stesso articolo l'estensione del referendum abrogativo alle questioni di bilancio e ai trattati internazionali. Con l'esclusione dei trattati internazionali dall'art. 75 ci è stato imposto l'UE con l'euro senza prima avere interpellato il popolo, in contraddizione con l'art. 1 che dice che la sovranità appartiene al popolo. Ciò che segue (il popolo esercita la sua sovranità nei limiti della Costituzione) è in contraddizione con l'avere affermato che la sovranità appartiene al popolo. Un popolo che si vede spogliato del potere di approvare le questioni di bilancio e i trattati internazionali.  E infine l'art.138 che avrebbe dovuto introdurre un referendum valido, come per quello abrogativo (art. 75), solo se approvato con la maggioranza assoluta degli aventi diritto al voto e non con la maggioranza dei votanti. Sarebbe bastato introdurre queste tre semplici modifiche per rivoluzionare la Costituzione. Tutto il resto, come l'abolizione delle province e la riduzione dei poteri, se non addirittura l'abolizione,  delle Regioni, covi di malaffare e di sperperi nella spesa pubblica, sarebbe stato una conseguenza della modifica degli articoli 67, 75 e 138.       

3 commenti:

Anonimo ha detto...

A quando la raccolta firme, per fare un simile referendum? Se c'è già, dove si può firmare?

Pietro Melis ha detto...

Non sono stato capito. Non esiste alcuna raccolta di firme per riformare la Costituzione perché non può esistere tale raccolta purtroppo. La riforma della Costituzione può partire solo dal parlamento (ma questo è da ritenersi illegittimo a causa del fatto che è stato eletto sulla base dell'anticostituzionale porcellum) oppure, come nel 1946, attraverso l'elezione di una assemblea costituente, che naturalmente non verrà mai eletta dati i contrasti tra i partiti e la loro inefficienza. Questo illegittimo parlamento ha votato a maggioranza la schiforma della Costituzione non avendo ottenuto i 2/3 del parlamento (illegittimo). L'art. 138 prevede che in mancanza dei 2/3 si debba richiedere un referendum. E per questo questa falsa maggioranza ha raccolto 500.000 firme per proporre il referendum, firme richieste dall'art. 75 della Costituzione, anche se queste firme riguardano il referendum abrogativo di una legge e non il referendum confermativo di una legge costituzionale. E anche qui vi è da notare una lacuna della Costituzione nell'art. 138 che non specifica il numero delle firme da raccogliere per la richiesta di un referendum CONFERMATIVO e non abrogativo. E purtroppo, come ho scritto, l'art. 138 non prevede il quorum. L'unica salvezza è andare a votare NO perché in questo caso il referendum (al contrario di quello abrogativo che all'art. 75 richiede che venga raggiunto il quorum della maggioranza assoluta degli AVENTI DIRITTO AL VOTO, e non dei votanti) sarebbe valido anche se andasse a votare solo il 10% perché il conteggio dei sì e dei no verrebbe all'interno del 10% (ma anche del 3%).

Anonimo ha detto...

Penso che i nostri padri fondatori, siano stati o degli ingenui idealisti o dei geni della truffa. Comunque sia, lo hanno messo in culo a tutti gli italiani.
Daniele.