venerdì 21 ottobre 2016

PALESTINA EBRAICA. ARABI INVASORI

Prescindo dagli aspetti religiosi dell'ebraismo, e dunque dalle favole (comprese le stragi) raccontate nell'Antico Testamento. "Palestina  ebraica. Arabi invasori" è il titolo dell'ultimo capitolo di un mio libro pubblicato nel 2010. In esso ho scritto che in base al diritto naturale gli ebrei debbono essere riconosciuti come unica popolazione avente diritto ad abitare in Palestina. Gli ebrei sono l'unica antica popolazione della Palestina sopravvissuta sino ai nostri giorni. Essi hanno dunque diritto ad avere in eredità una terra ereditata dai loro avi. L'Antico Testamento, lo si sappia, è stato scritto con l'unica intenzione di dimostrare che la Palestina era stata affidata agli ebrei dal loro dio Jahweh. E' chiaro che questa è una menzogna religiosa. Ma non importa sul piano storico. Sulla base dell'Antico Testamento è sopravvissuto il comandamento ebraico agli ebrei di non mischiarsi con altri popoli per non farsi corrompere da essi, essendosi autodefinito quello ebraico "popolo eletto". Gli ebrei dunque sono sopravvissuti sino ad oggi come razza grazie al razzismo dell'Antico Testamento. Peccato che gli ebrei di oggi facciano valere ancora solo per essi tale comandamento e chiamino poi razzisti gli altri che non vogliano subire invasioni da altri popoli. Come quelle oggi stiamo stiamo subendo ogni giorno. Tale comandamento in origine aveva il significato di proibire che gli ebrei si facessero contaminare da popoli pagani. Sebbene anche gli ebrei in origine, almeno sino al IV secolo a. C., siano stati anch'essi pagani ed abbiano riconosciuto l'esistenza di altri dèi. Essi passarono dal politeismo alla monolatria e infine al monoteismo. Sta di fatto che gli ebrei furono privati del loro loro Stato (partente dal regno di Davide (1020-960) - e durato dunque circa un millennio - a   causa della conquista romana. Successivamente la Palestina fece parte dell'Impero Romano d'Oriente (Impero Bizantino) sino a quando nel VII secolo incominciò la disgraziata storia dell'invasione araba, che giunse sino alla Spagna e persino alla Francia, sino a quando essi furono in Francia battutti sonoramente nella battaglia di Poitiers (732) dall'esercito franco comandato da Carlo Martello. Battaglia che segnò per sempre l'arresto dell'invasione araba in Europa. Ricordiamoci di questa data, senza la quale avremmo avuto l'islamizzazione della Francia nell'VIII secolo. Poi avvenne l'invasione dei turchi selgiuchidi e ottomani che nel 1453 portò alla fine dell'Impero Bizantino con la caduta di Costantinopoli, con tremendi eccidi commessi dall'esercito invasore di Maometto II. Le tanto ingiustamente bistrattate Crociate sono state un tentativo di riacquisire alla cristianità dei territori che erano stati invasi dai turchi guidati da Salah Al-din (Saladino). Ma in effetti la Palestina avrebbe dovuto essere restituita agli ebrei, pur nella loro diaspora.  Gli arabi ancor oggi pretendono che la Palestina sia loro territorio perché da loro invaso nel VII secolo. A ciò si aggiunga la giustificazione (che fa pisciare dal ridire - e qui occorre la volgarità tanto grande è la baggianata della giustificazione) secondo cui Maometto (la più grande disgrazia della storia) in un volo notturno, volando su un cavallo bianco alato mostruoso con la testa d'uomo, sarebbe sceso su una piazza di Gerusalemme e poi portato in Paradiso da Allah lasciandolo seduto sul cavallo mostruoso  per fargli visitare il paradiso in modo che poi lo potesse descrivere (anzi, dettare perché era analfabeta)  in quel libro da pazzi chiamato Corano. Descrizione veramente pazzesca, da visionario e malato di mente o da grande impostore. Dopo di che Maometto ridiscese sulla piazza di Gerusalemme per poi tornare a La Mecca sempre volando sul cavallo mostruoso. Questo sarebbe il titolo sacro con cui ancor oggi gli arabi ritengono sacra per essi Gerusalemme, tanto da ritenerla la loro terza città sacra dopo La Mecca e Medina. Io mi domando come questa giustificazione non sia mai stata ridicolizzata dagli stessi ebrei. I quali avrebbero il diritto storico di ricacciare tutti gli arabi della Palestina almeno oltre il fiume Giordano, che segnava il confine dell'antico Stato ebraico all'epoca della conquista romana. Ho scritto ciò per demolire la tesi degli imbecilli o disonesti che ritengono che siano gli arabi i veri cittadini della Palestina, ignorando la storia. E così si continua ad alimentare la menzogna storica che Israele sia l'occupante. Spero di avere portato un contributo alla chiarezza storica su questo argomento.  
A parte la considerazione che lo Stato ebraico è uno Stato laico nonostante una frangia di ortodossi perché la religione non entra nelle istituzioni dello Stato. A parte anche la considerazione che gli ebrei, dopo il processo di secolarizzazione e laicizzazione dell'800, hanno espresso alte intelligenze nella scienza, nella filosofia e nell'arte. Mentre gli arabi, parassiti del resto del mondo, come tutti gli islamici, continuano ad esprimere MERDA.       
Alla faccia dei disonesti dell'UNESCO, che ha dichiatato a maggioranza che il muro del pianto è arabo. Pazzesco anche questo.  Il muro del pianto è ciò che è rimasto del secondo tempio ebraico (che io ho sempre definito tempio-mattatoio) che fu costruito dagli antichi ebrei dopo il ritorno nel 539 da Babilonia di quella parte della popolazione che era stata portata in esilio dal re babilonese Nabucodonosor nel 587 dopo la distruzione del primo tempio (mattatoio), costruito durante il regno di Salomone, figlio di Davide. Questo avvenne perché Babilonia era stata annessa al regno persiano da Ciro il grande, che con editto del 539 permise il ritorno degli esiliati e dei loro discendenti in Palestina. Il secondo tempio-mattatoio fu poi ingrandito da Erode il grande, alleato dei Romani, che distrussero il tempio nel 70 d.C. con l'esercito comandato da Tito, figlio dell'imperatore Vespasiano e suo successore. Il muro del pianto, residuo del secondo tempio-mattatoio, per me è il pianto di tutti gli animali uccisi in esso per "santificare" la macellazione ebraica (kosher), che tuttora comporta, come quella corrispondente islamica (halal), che l'animale muoia cosciente e lentamente per dissanguamento tra crudeli patimenti perché la privazione della coscienza renderebbe il povero animale impuro secondo le regole di un certo Mosè, personaggio biblico mai esistito, come documentato dalla più accreditata esegesi biblica. Barbarie che accomuna ebrei credenti ed islamici. In questo si assomigliano.   

"Il voto Unesco è allucinante"
Renzi se ne accorge solo ora?

   
Riporto dall'ultimo capitolo (Palestina ebraica.Arabi invasori) del mio libro quanto segue:

Durante la terza crociata il Saladino (Salah al-Din) – che aveva rioccupato Gerusalemme nel 1187, dopo che era stata ripresa dai cristiani nella I crociata nel 1096 - rispose a Riccardo I d’Inghilterra (Cuor di Leone) che gli chiedeva la restituzione di Gerusalemme: “Gerusalemme in origine era nostra. Voi siete arrivati da poco”. Risposta insensata. Quale origine? Gli Arabi avevano conquistato la Palestina e la Siria, abitate da Ebrei e da cristiani, negli anni immediatamente successivi alla morte di Maometto (632), sottraendole all’Impero bizantino, e i Turchi Selgiuchidi avevano invaso le stesse regioni nel 1070 sovrapponendosi all'invasione araba del VII secolo. Dunque, i Turchi con il Saladino rivendicavano un possesso della Palestina accampando come unico titolo il fatto di averla invasa nel 1070, pretendendo però che non valesse per essi il fatto che poi fosse stata riconquistata dai cristiani nel 1096, e, per di più, su richiesta del precedente possessore di quella regione che era l’Impero romano d’Oriente. Se si fosse andati coerentemente all’origine, si sarebbe dovuto ammettere che la Palestina in origine era ebraica, non esistendo alcun altro popolo che potesse dichiararsi erede di una terra su cui gli Ebrei avevano avuto uno Stato per circa un millennio. Per gli Arabi e i Turchi l’origine significava assurdamente l’inizio della loro conquista. E, a parte ciò, per essi aveva titolo soltanto l’ultima conquista: la loro. Questo è tuttora l’unico titolo che essi pretendono di accampare.
 

5 commenti:

Alessio ha detto...

Secondo me l'importante è che l'islam regredisca, come un male che non deve espandersi e possibilmente retrocedere: ora, una vittoria delle fazioni palestinesi di Hamas porterebbe all'esplosione del nazionalismo arabo e quindi anche di una recrudescenza del fanatismo antioccidentale. La cosa migliore è mantenere le fazioni palestinesi divise il più possibile, screditarle anche dal punto di vista mediatico ed impedire quindi la nascita di uno Stato pericoloso, che sarebbe fondato su idee molto estreme.

Anonimo ha detto...

Non ho ragioni per azzardare una discussione storica con lei su alcuna questione, quindi neppure quella qui in oggetto.

Eppure, professore, una simpatia per certi gruppi/etnie mi sorprenderebbe, dal momento che Lei sembra avversare più di tutto la Lobby, e non è possibile che non conosca la composizione del motore maggiore di essa Lobby.

Della straniante doppiezza di criteri, poi, ha accennato Lei stesso.
Questo gruppo etnico sposa, per una nazione al mondo in cui è la maggioranza (l'ospite, diremmo, nel senso antico di colui che riceve), criteri e principi diametralmente opposti a quelli delle cause che da almeno un secolo promuove in qualunque altra nazione al mondo in cui risieda (dove, in quanto esigua minoranza, è ospite in senso contemporaneo, di colui che è ospitato).

Doppiezza di standard ,aggiunta a un trasparente senso di superiorità morale.
Quanto alla loro nazione Medio Orientale, si tratta di uno stato la cui Costituzione precisa l'appartenenza alla loro etnia, in cui i matrimoni fra razze diverse sono illegali, in cui si mettono fuori legge libri per ragazzi che raccontano la storia d'amore fra ragazzi di razza diversa, in cui si "richiamano" per accorgliergli (con tanto di altisonante pubblicità) gruppi di yemeniti ed etiopi per poi sterilizzarli (senza che questi neppure capiscano cosa viene loro fatto) per evitare che diffondano, procreando, i loro patrimoni genetici "inferiori".

Insomma, c'è poco da ammirare probabilmente.
E Shlomo Sand ha scritto ottimi libri sull'improbabilità di una discendenza effettiva dal popolo biblico.

RIC ha detto...

condivido pienamente quanto detto da anonimo .
Aggiungo che hanno nessun diritto su una terra di 2000 anni fa', se sono prediletti da dio che raggiungano immediatamente il regno dei cieli ma non rompano i coglioni su questa terra con i loro stupidi piagnistei.
saluti .

Pietro Melis ha detto...

Si risponda a questa domanda: quanto tempo deve passare perché un'invasione diventi titolo di proprietà? Nella storia non esiste usucapione. Mi si dica quale titolo storico abbiano gli arabi per ritenersi unici abitanti della Palestina. La loro invasione! Cioè il diritto della forza. A parte la ridicola favola di Maometto volato da La Mecca a Gerusalemme su un mostruoso cavallo alato. Il razzismo ebraico (fondato sull'Antico Testamento) ha salvato gli ebrei facendoli sopravvivere sino ad oggi. Le altre antiche popolazioni della Palestina sono scomparse. E' rimasta quella ebraica. Questo serva di esempio ad altri popoli che vogliano conservare la loro identità culturale. Mala tempora currunt con il mito della società multiculturale e multirazziale con cui si sta distruggendo l'Europa occidentale.

Anonimo ha detto...

OTTIMO Pietro Melis. Questo suo articolo meriterebbe una (anzi molte) LODE. Seppur non condivida laddove utilizza il termine "Razzismo" in riferimento al popolo ebraico (ed io non sono ebreo, giusto per puntualizzare) e all'A.T., devo dire che il post è ineccepibile. Invece, tralascio di commentare le soverchianti stupidaggini scritte da "Anonimo" (tra le quali la sterlizzazione degli etiopi! Un'ennesima bufala assimilata come fosse una indiscutibile verità. Poco o nulla serve citare shlomo sand, il quale ha pubblicamente rinnegato la sua ebraicità...), giacché, penosamente, si commentano da sole...

Bravo Melis, dunque! Grazie.

Roberto