lunedì 21 novembre 2016

IL GRANDE CORRUTTORE. MA I CONTI NON TORNANO

Il maggiordomo domandò al telefono alla contessa fuori casa se dovesse dire alla cuoca di preparare la cena. Rispose la contessa al maggiordomo: Battista! 2+2=5. Ho capito, rispose il maggiordomo, che scese in cucina e disse alla cuoca: non preparare la cena perché i conti cenano fuori. Il maggiordomo aveva capito la strana risposta della contessa. 
Mi domando perché non sia certo che vinca il NO. Facciamo un po' di calcoli. Il partito dei PDoti è dato al massimo al 30%, aggiungiamo il 2,5% dei traditori comprendenti il gruppo Alf-ANO, Casini e l'indagato Verdini (il peggiore dei traditori, per cui è stata chiesta dal P.M una condanna a 4 anni). Ma allarghiamo pure il 2,5 dei traditori al 5%. I sindacati sono per il NO, tutti gli altri partiti sono per il NO. E allora perché si dovrebbe avere paura che vinca il sì? La spiegazione è dovuta al fatto che il grande CORRUTTORE sta promettendo elargizioni al sud, dalla Sicilia alla Campania. Passavo per caso di fronte ad un gruppo di precari della provincia che protestavano con striscioni di fronte all'ingresso del Consiglio Regionale della Sardegna. Domandai come avrebbero votato. Mi risposero che dovevano ancora pensarci perché non conoscevano ancora il contenuto della riforma. Ho risposto che non era necessario conoscerne il contenuto. Si trattava di scegliere se mantenere al potere un corruttore della politica, un pazzo assetato di potere con il quale sarebbero rimasti precari o votare contro di lui. Ho capito che non bastava fare il calcolo dei partiti orientati decisamente per il NO. Purtroppo la vittoria del NO dovrà superare una folla di ignoranti che probabilmente non sa nemmeno che si tratta di un referendum senza quorum. Bisogna denunciare il corruttore per il reato di voti di scambio, come avevo già scritto molti giorni fa. Ora qualcuno, in ritardo, l'ha capito. Notare che trattandosi  di una riforma (schiforma) della Costituzione il governo dovrebbe starne fuori perché in base all'art. 138 (se pur tremendamente carente perché non prevede un referendum con il quorum, come per il referendum abrogativo dell'art. 75) la modifica della Costituzione riguarda il parlamento e non il governo, che dovrebbe stare super partes.  Ma il grande corruttore, despota e aspirante dittatore, viola persino la Costituzione senza che alcuno l'abbia fatto notare. Questo referendum dovrebbe essere dichiarato anticostituzionale perché viola l'art. 138 della Costituzione essendo di iniziativa governativa sotto la copertura di una maggioranza parlamentare illegittima formatasi sulla base di una legge elettorale (porcellum) dichiarata anticostituzionale. Ma anche, purtroppo, a causa dell'art. 67 che prevede la mancanza di vincolo di mandato, che ha permesso la formazioone di una maggioranza fasulla con una massa di 240 traditori del voto dell'elettore, essendo passati da un partito ad un altro o essendosi inventati un altro partito senza essere passati per le elezioni. Senza lo sciagurato art. 67 non avremmo a capo dello sgoverno il grande corruttore.      

"Così Renzi compra i voti"
E il caso finisce in procura


Io, astensionista, voto No, convinto dal fronte del Sì - Massimo Fini

www.massimofini.it/articoli/io-astensionista-voto-no-convinto-dal-fronte-del-si 

1 commento:

Anonimo ha detto...

professore,
D'alema e Bersani sono per il no. e non sono di destra. la riforma fa schifo pure a loro ! dicono che è pasticciata. non l'ho letta, ma conoscendo renzi posso dire che fa cose pasticciate ( vedi jobs act )
ha detto che se vince il no tornerà mario monti, per spaventarci. vedremo !
saluti,
marco