sabato 30 settembre 2017

POSTILLA SUL PAPA: SI TRASFERISCA AD AVIGNONE

Un papa che fa politica approfitta della falsa sinistra per rendersi complice dell'invasione e del tentativo di introdurre l'ius soli. Cattolico è un termine che deriva dal termine greco καθολικός, che significa universale. Questa è la disgrazia dell'Italia, d'avere nella capitale uno Stato antitaliano perché cattolico. Antepone per sua definizione l'universalismo al nazionalismo. E trova purtroppo un terreno fertile nella falsa sinistra per il suo ancestrale riferimento all'internazionalismo della classe operaia a cui faceva riferimento Marx, il quale, nonostante avesse scritto nel Manifesto "proletari di tutto  il mondo unitevi", tuttavia non intendeva dire che uno Stato dovesse perdere i suoi confini. La cloaca della falsa sinistra in Italia ha sostituito l'internazionalismo  proletario con l'internazionalismo dell'invasione dall'Africa e dall'Asia non avendo più come base la classe operaia, da cui ormai non può ricavare voti avendolaposta in concorrenza con una mano d'opera straniera a minor costo.     

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Edward Luttwak è l’esatto contrario del buonismo. I suoi interventi televisivi da Washington suscitano sempre l’indignazione di pacifisti e progressisti vari. Ora, dopo un periodo di eclissi da schermi e microfoni, il politologo americano, esperto di cose italiane, torna rumorosamente in scena attaccando Papa Francesco. E lo fa nel suo modo, non propriamente affabile. «Il Papa? Vada ad abitare ad Avignone, così l’Italia sarà finalmente libera»:  Luttwak lo dice alla Zanzara su Radio 24. Il politologo va giù duro: «Io non sono cattolico e non lo considero importante. In Italia il Papa è sempre più importante del presidente del Consiglio, il che è uno dei problemi italiani. In America l’idea che il Papa abbia importanza politica è completamente folle. In Italia c’è la maggioranza dei cittadini che dice che non vuole più sbarchi di immigrati in Sicilia, mentre il Papa dice che li vuole. E chi vince?». Già, chi vince? «Il Papa», risponde sarcastico Luttwak. «E le guardie costiere italiane vanno a cercare i migranti sotto le coste libiche in obbedienza al Papa. Il posto giusto per il Papa è una città stupenda: Avignone. In Francia il governo non divide la sovranità. Il Papa non deve parlare di ius soli, si occupi del territorio del Vaticano. Lui invece parla di territorio italiano, sul quale non ha diritto di parlare perché non è un cittadino italiano». Il celebre politologo conosce certo l’Italia e gli italiani, ma forse non abbastanza.

4 commenti:

Giancarlo MATTA ha detto...

Una delle anomalie italiane. Avere al proprio interno uno Stato (nano-stato) retto con un sistema incompatibile con la democrazia (è una monarchia assoluta) che influenza pesantemente l'Italia (violando il Diritto internazionale). Si tratta della "città del vaticano" (minuscoli premeditati). Inoltre, come se tanto non bastasse, il sovrano di quello "stato" nonché capo della chiesa cattolica, ha la pretesa di rivolgersi ai Cittadini italiani blaterando a piacimento molto spesso su ogni e qualsiasi tema, e con ciò violando il protocollo
(per non dire della decenza e sensatezza dei suoi discorsi) :
se parla come "capo di stato" può rivolgersi SOLO ad altri Capi di Stato;
se parla come "capo religioso" può rivolgersi SOLO ai suoi correligionari.
Improbabile che colui ignori il protocollo;
più probabile che semplicemente non ci faccia alcun caso. Un mentecatto mascalzone.

Daniele ha detto...

Questo illustre stronzo (perché di stronzo si tratta), è stato elevato al soglio di Pietro con un colpo di stato, al solo scopo di favorire l'invasione dell'Europa.La cosa mi pare abbastanza evidente. Alla fine, ci saranno milioni di morti e di persone rese schiave e questo l'infame lo sa bene. Una domanda, professore:lei crede davvero, che questo "papa" sia un credente? Saluti, Daniele.

Pietro Melis ha detto...

Il papa Imbroglio ha detto lui stesso di avere avuto, e forse li ha ancora, dei dubbi di fede. Un papa simile è un Anticristo che dovrebbe essere deposto. Come si faceva nel lontano passato. Anche se per ragioni di potere e non religiose. Vi furono molti papi che affermarono di non credere in Dio. Debbo andare nei documenti che ho in memoria per farne i nomi. Tra questi vi fu Bonifacio VIII, a cui Dante preparò un posto nell'Inferno perché era ancora in vita. Giuste le considerazioni di Giancarlo MATTA.

Anonimo ha detto...

L'ultima follia è l'essersi fatto scrivere l'introduzione al suo libro sull'educazione da Valeria Fedeli.
La cosa è talmente grottesca, persino agli occhi di un non cattolico come io sono, da sembrare una bufala.
Quando pensi che non possa scendere ancora più in basso, puntualmente ne combina un'altra ben peggiore.