mercoledì 28 febbraio 2018

LA SIRIA: O CON LA RUSSIA O CON LA GUERRA

Riporto una parte dell'introduzione al mio libro ROBA DA SARDI. VE LA DO IO LA SARDEGNA. Metà del libro riassume la Storia di Sardegna e Storia moderna della Sardegna dal 1773 al 1799 di Giuseppe Manno.
In essa espongo un progetto che può sembrare utopico solo alla maggioranza dei sardi, vittimisti e parassiti, incapaci di capire che alla Sardegna converrebbe rendersi indipendente dall'Italia e farsi alleata della Russia, mandando al diavolo l'UE. Nell'introduzione do un quadro della situazione internazionale incentrata sulla scellerata politica estera degli Stati Uniti e dell'Unione Europea. Nel frattempo in Siria la situazione si è complicata a causa dell'intervento americano che continua ad appoggiare i rivoltosi contro il governo di Assad e dell'intervento  successivo della Turchia del dittatore Erdogan che è intervenuta in Siria con la scusa di combattere i curdi alleati del governo di Assad. Dopo la sconfitta dell'Isis in Siria solo il governo laico di Assad poteva riportare la pace in Siria. Un governo, quello di Assad, che aveva sempre promosso e garantito la pace religiosa tra musulmani e cristiani. Il cosiddetto esercito di liberazione, che aprì la rivolta contro Assad non fece che favorire il caos con l'infiltrazione del terrorismo islamico dell'Isis e gli insipienti governi occidentali non capirono che l'unico mezzo per riportare la pace in Siria doveva essere l'incondizionato appoggio ad Assad, che continua ad essere sostenuto dalla Russia. 

Introduzione   



. . . . . . . . Le modifiche rispetto alla versione del 2003, rimasta in manoscritto sino al 2016, sono state rese necessarie per più di un motivo. Innanzi tutto era stata diversamente prospettata l'uscita della Sardegna dall'euro in una supposta indipendenza con l'assunzione del dollaro come moneta sarda in una alleanza economica con gli Stati Uniti. Di questa prospettiva, puramente economica, di cui non ero del tutto persuaso nemmeno allora, ho poi fatto ammenda considerando anche i miei contrasti, che già nel 2003 avevo evidenziato, con la politica estera americana, alleata con molti Stati islamici solo per questioni di petrolio, in particolare con l'Arabia Saudita, che ha il governo peggiore tra tutti gli Stati islamici, essendo governata da una famiglia regnante che ha imposto la sua dittatura fondata sulle norme rigorose del Corano, in violazione dei più fondamentali diritti umani, nonostante essa faccia parte vergognosamente dell'ONU, da cui dovrebbe invece essere espulsa perché le sue leggi sono in contraddizione patente con i principi che regolano la Carta dell'ONU. Inoltre la scellerata invasione dell'Iraq, nonostante avesse un governo laico, se pur dittatoriale, come quello di Saddam Hussein, ha portato ad una destabilizzazione di tutto il Medio Oriente con la grave conseguenza del manifestarsi della faccia vera dell'islamismo del Corano che è quella degli invasati tagliagole dell’Isis, che vorrebbero imporre la rinascita di un califfato partendo dai territori della Siria e dell'Iraq da essi parzialmente occupati anche per la scellerata opposizione al governo del laico Assad, che, baluardo contro il fanatismo islamico e garante della libertà dei cristiani, ha subito l’indebolimento a causa di una confusa galassia di gruppi  islamisti, che, pur divisi tra loro, ma uniti contro il governo di Damasco dal comune progetto di instaurare la Shari’a di uno Stato islamico, hanno avuto il sopravvento sul cosiddetto Esercito Siriano Libero (ESL), che fu il primo a muovere guerra ad Assad con il sostegno militare della Francia, dell’Inghilterra e degli Stati Uniti, ancora follemente convinti di poter esportare la democrazia negli Stati arabi. Con la conseguenza di aver favorito l’alleanza del cosiddetto Esercito Libero con il Fronte nazionale degli islamisti sostenuto dall’Arabia. Il Fronte Islamico non riconosce i concetti di laicità e democrazia e si prefigge come scopo ultimo l'instaurazione di un emirato islamico in Siria, governato secondo le leggi della Shari’a. Sebbene la branca ufficiale di Al-Qaeda in Siria sia il Fronte al-Nusra, sono emerse prove di una forte correlazione tra il Fronte Islamico e l'organizzazione terroristica transnazionale dell’Isis, con la conseguenza ulteriore della penetrazione anche in Siria dell’Isis, divenuto padrone della maggior parte del territorio siriano con l’occulto sostegno dello sporco doppio gioco della spregiudicata politica dell’Arabia e del Qatar, essendo stato lasciato ultimamente alla Russia l’onere di difendere il governo di Assad. Nello stesso anno 2011 inizia la rivolta in Libia contro il governo libico di Gheddafi da parte di coloro che, soprattutto giovani, incoscienti, ascoltando le sirene della falsa primavera araba, che io definii subito l’inverno arabo, chiesero subito l’aiuto del riconoscimento della loro richiesta di democrazia, in realtà preparandosi a provocare il caos che sino allora era stato evitato da Gheddafi, che, ormai divenuto un moderato nonostante i suoi comportamenti bizzarri, era l’unico che potesse garantire l’unità della Libia tenendo a freno una confusa presenza di tribù che per tradizione erano vissute separate e in conflitto tra loro in una profonda anarchia anche durante il dominio coloniale italiano. Il suo islamismo era solo di facciata, strumentale, al fine di non opporsi apertamente ad una popolazione islamica, dovendo prevalere su di esso un socialismo reale che superasse l’intermediazione dei partiti e delle tribù che rappresentavano una sfaldatura della Libia, arrivando ad una intesa con essa cooptando i loro vertici nel potere decisionale. Tale era la Giamahiria. Ma, scoperchiato il vaso di Pandora della rivolta, di coloro che richiedevano la democrazia dei partiti, tutte le intese saltarono. Si formò un Consiglio Nazionale di Transizione (CNT) che ingenuamente l’Occidente credé potesse sostituirsi pacificamente al governo di Gheddafi. La conseguenza fu invece la spaccatura della Libia in due governi fantasma non aventi più alcun potere sulle tribù, diffuse sulla maggior parte del territorio libico. Incoraggiati dalla TV dell’Arabia Saudita, che, propagandando cifre false dicendo che già all’inizio della rivolta vi erano stati 10.000 morti, e,  come se essa potesse farsi paladina di una democrazia, mentre essa aveva come unico scopo quello di sbarazzarsi del suo oppositore Gheddafi per instaurare in Libia un governo islamico, e non laico, da prima Stati Uniti, Francia e Inghilterra, pur contro l’opposizione della preveggente Russia, mandarono i loro consiglieri militari per sostenere l’impotente CNT, poi intervennero con i bombardamenti della coalizione della NATO, a cui si aggiunse anche l’Italia per richiesta del peggiore presidente della Repubblica che fu il voltagabbana carrierista e spregiudicato ex comunista Napolitano, colui che nel 1956, servo di Togliatti, approvò l’invasione dell’Ungheria dicendo che i carri armati sovietici avevano riportato la pace in Ungheria - sì, ma con 20.000 morti - e poi filoamericano sfegatato. Si aggiunga il tradimento da parte del governo Berlusconi nei confronti di Gheddafi, che precedentemente aveva accolto a Roma per due volte con grandi onori concludendo accordi economici. Gheddafi non fu ascoltato dalla coalizione della Nato nemmeno quando egli si dichiarò disposto a trattative di pace con i ribelli. La coalizione preferì continuare a sostenere i rivoltosi non essendo capace di prevedere le conseguenze del loro rifiuto di trattare con Gheddafi. Infatti, nel caos conseguente vi fu la spaccatura della Libia con due governi indipendenti, l’uno a Tripoli con un governo islamista composto anche dai Fratelli Musulmani, e l’altro, cosiddetto laico, spostatosi a Tobruk, nella Cirenaica, avendo dovuto spostarsi da Bengasi, contesa dagli islamisti, non avendo nemmeno un reale controllo su tutta la Cirenaica, da dove era partita la rivolta, ma avendo, nonostante ciò, il contraddittorio riconoscimento da parte dell’Occidente come unico governo legittimo. Gheddafi non fu ascoltato quando alla TV, all’inizio della rivolta, mise in guardia gli occidentali intervenuti militarmente contro di lui dal pericolo dell’infiltrazione di Al-Qaeda, che stava già avvenendo. Basta ascoltare il suo discorso del 23 febbraio 2011 contro questo pericolo. Per ascoltarlo scrivere su Google: il discorso integrale del rais muammar el Gheddafi alla tv. Avvenne di peggio dopo la sua morte, quando fu barbaramente ucciso da rivoltosi del CNT. Nel caos seguito alla sua morte buona parte del territorio centrale della Libia è oggi controllato dall’Isis, che ha sotto il suo controllo la città di Sirte. La conseguenza di questo caos libico è stata la trasformazione della Libia in regione di confluenza di una enorme massa di clandestini, provenienti anche da Stati islamici subsahariani, che hanno invaso e invadono l’Europa provenendo in Italia dalla Libia, utilizzata per venire in Europa anche da quelli che promossero la rivolta in Siria e che furono ritenuti a torto profughi di guerra, mentre erano invasori islamici, i maggiori responsabili del caos della Siria per avere promosso l’iniziale rivolta contro il laico Assad ed essere poi fuggiti vigliaccamente lasciando spazio ai criminali dell’Isis, invece di sostenere Assad per combatterli. Invasori accampanti disonestamente un diritto d’asilo in base ad una male intesa Convenzione di Ginevra, che riconosce il diritto d’asilo solo a quelli che fuggano da un Paese che non sia in stato di guerra e che non vi possano rientrare perché perseguitati singolarmente, mentre questi invasori sono essi stessi la causa dello stato di guerra del loro Paese. L’Europa, con la sua politica dell’accoglienza ispirata alla cultura della società multiculturale e multirazziale, ha raccolto oggi il suo mal seminato, il terrorismo islamico.         

Roba da sardi, ve la do io la Sardegna - Cicorivolta edizioni

www.cicorivoltaedizioni.com/cicorivoltaedizioni_Roba_da_sardi.htm
Con questo saggio politico-giuridico-filosofico, dopo lunga e articolata meditazione e stesura, il prof. Pietro Melis ci rappresenta l'ipotesi attuale, neppure troppo provocatoria, di una Sardegna indipendente “dalla stretta dei due mostri Scilla e Cariddi, cioè degli Stati Uniti e dell'Unione Europea”. Ovviamente, non potendo la ...

martedì 27 febbraio 2018

T'AMO PIO AGNELLO. E MITE UN SENTIMENTO AL COR M'INFONDI



Ho riportato nel titolo, ma riducendoli per adattarli all'agnello,  i primi due versi di una poesia di Carducci (Il bove), dove l'autore, dicendo T'amo pio bove, stupidamente dice che il bue si inchina contento al giogo nonostante venga stimolato con un bastone appuntito per costringerlo ad assecondare il lavoro "agile" dell'uomo mediante l'aratro. Il termine "grave" viene riferito, non al lavoro del bue, ma al bue che risponde lento ("grave") al lavoro "agile" dell'aratro ottenuto con il pungolo sul bue. Versi veramente stupidi. Il lavoro, e per di più grave, è quello del bue anche perché costretto crudelmente con il pungolo. Il Carducci, ancor più stupidamente, ha pensato che il bue rispondesse con occhi pazienti al dolore causatogli dal pungolo, ed è giunto persino a interpretare il muggito come un canto felice. Insomma, tranne i primi due versi, ma ridotti, si tratta di una poesia scritta da un vero imbecille premio Nobel 1907 per la sua imbecillità.   



Inviatomi da

Bailador - Bailador

www.bailador.org/
UN AIUTO PER GLI AGNELLINI
Da: Maurizio Corsini  dottcorsini@alice.it
Chiedo aiuto per la collocazione in posti sicuri di agnelli maschi di razza sarda che intendo salvare dalla strage di Pasqua. Gli agnellini potranno essere affidati dopo lo svezzamento ed i primi potranno essere consegnati tra un paio di settimane. Saranno registrati ( codice stalla) e sterilizzati. Richiederanno un posto recintato,un rifugio e come alimentazione erba,frumento,mais. Le persone che volessero non solo adottarli e collocarli al sicuro,ma anche acquistarli ,mi aiuterebbero anche economicamente( 70 E ciascuno),altrimenti provvederò io all’acquisto di tutti. Devono essere collocati a due a  due ,a meno che non vi siano altri animali che facciano loro compagnia( capre,asini,altre pecore), un piccolino da solo soffrirebbe. Potrei provvedere io al trasporto .
Ringrazio tutti coloro che collaboreranno al loro salvataggio.
Maurizio Corsini
Associazione Diritti degli Animali
Parma.