martedì 24 luglio 2018

BISOGNA SUPERARE LA PRIORITA' DEL PARLAMENTO

La democrazia rappresentativa è una falsa democrazia. I candidati, una volta eletti, tradiscono le promesse, fondate o non, fatte agli elettori che hanno dato loro il voto, illusi che sarebbero state realizzate le promesse. La democrazia diretta deve avere la priorità sul parlamento perché 1) le sue leggi possano essere abrogate con un referendum (e questo non è permesso per leggi che riguardano i trattati internazionali, compresa, per esempio, l'imposizione della partecipazione all'UE e alla zona euro); 2) lo stesso popolo possa legiferare direttamente con leggi di iniziativa popolare saltando le pastoie del parlamento, che in questo modo sarebbe controllato direttamente dal popolo. Altrimenti non ha significato l'articolo 1 della Costituzione che dice che la sovranità appartiene al popolo. FALSO. La stessa Costituzione è in contraddizione con se stessa perché aggiunge che tale sovranità deve essere esercitata nei limiti della Costituzione. Bisogna dunque modificare la Costituzione laddove vieta che il popolo possa legiferare direttamente. Un esempio è la Svizzera, dove il parlamento centrale legifera ma dove poi è il popolo che può abrogare qualsiasi legge votata dal parlamento e proporre una legge che non sarebbe approvata dal parlamento. Non sarà un caso che la Svizzera fu la patria del teorico della democrazia diretta Rousseau (svizzero nato a Ginevra). Rousseau (Contratto sociale) ha chiaramento detto che la volontà popolare (volontà della maggioranza) non può essere alienata ai suoi rappresentanti, che, una volta eletti, non sono più soggetti a controllo da parte della volontà popolare. Poiché è praticamente impossibile in uno Stato territorialmente esteso applicare sempre la democrazia diretta (Rousseau si riferiva ad una piccola città Stato quale era Ginevra) bisogna contemperare la democrazia rappresentativa con la democrazia diretta perché la prima sia sottoposta alla seconda. Davide Casaleggio ha dunque detto una verità dicendo che il parlamento, così come oggi è concepito in base alla Costituzione, deve essere superato. Ognuno potrebbe votare anche da casa con un click per rispondere se sia o non favorevole ad una proposta di legge di iniziativa popolare. Coloro che non usano il computer andranno nelle cabine elettorali. Finirebbe finalmene la dittatura di una falsa democrazia fondata sul parlamento.            

2 commenti:

Aizen ha detto...

Lei che dice di sapere la filosofia greca e Aristotile, dovrebbe sapere che la democrazia diretta era stata già dimostrata una cacata pazzesca già dai Greci stessi, coloro i quali inventarono la democrazia stessa.
Secondo lei, se fosse superiore, perché non la adottarono?
Lei e i 5 Stelle credete di essere migliori di 2000 anni di scibile umano?

Pietro Melis ha detto...

Non vi è bisogno di conoscere Platone e Aristotele (che ben conosco professionalmente) per sapere come funzionava la democrazia in Grecia (soprattutto in Atene dopo Solone). Platone nelle Leggi, opera della tarda vecchia in cui rinuncia al disegno politico espresso nella Repubblica (dove governano i filosofi)non è più contrario alla democrazia diretta, e, anzi, unico in tutta la storia sino alla seconda metà del '900, nelle Leggi scrisse che anche le donne avevano il diritto di votare e il dovere del servizio militare perché non si poteva rinunciare a metà della popolazione. Ha capito ignorante? Eppure gli ignoranti come lei oggi non hanno più scuse con internet. La democrazia diretta comportava che in un piazza si riunisserio tutti i cittadini aventi diritto di voto (tutti i maschi adulti). Praticamente al tempo di Platone 30.000 cittadini che, riunendosi in piazza (Ecclesia) avevano diritto di propore leggi in assenza di partiti o di approvare o respingere disegni di legge proposti dal Consiglio dei 400. Scriva su Google: come si votava in Atene
Democrazia ateniese - Wikipedia
Ecclesia (antica Grecia) - Wikipedia
La Democrazia Ad Atene - Riassunto di Storia gratis Studenti.it
LA DEMOCRAZIA NELLA “POLIS” GRECA - Filosofico.net