lunedì 13 agosto 2018

PAPA FRANCESCO: "E' BUONO NO FARE IL MALE MA E' MALO NO FARE IL BENE"

In tanti anni non ha ancora imparato a parlare correttamente in italiano. Ma lasciamo perdere ciò e andiamo alla sostanza.  In questo discorso ha citato S.Paolo tralasciando la grave contraddizone della Lettera ai Romani dove le opere vengono poste in secondo piano perché dice Paolo che la salvezza è dovuta solo alla volontà divina, non potendo Dio dipendere dalla volontà degli uomini. Paolo, il vero fondatore del cristianesimo (come riconobbe Nietzsche nell'Anticristo) arriva a dire che non basta nemmeno la fede accompagnata dalle opere perché Dio ha già stabilito chi si salverà. Titolo sbagliato quello di Nietzsche, che ha come bersaglio, non Gesù, a cui riconosce di essere morto in croce  per avere predicato coerentemente unamorale fondata sulla non violenza, ma S. Paolo, che Nietzsche chiama ciandàla (miserabile) per avere da impostore, con una piccola setta di giudei, innalzato Gesù a figlio di Dio per vendicarne la morte in croce "appiccando un grosso incendio in Roma". E vi riuscì. Dalla Lettera ai Romani fu ispirato S. Agostino, che ispirò a sua volta Lutero, che toglierà ogni importanza alle opere di bene. Da qui la dottrina della predestinazione. Che va dicendo dunque questo papa citando S. Paolo per arrivare a dire, mentendo, ciò che S. Paolo non ha mai detto? Lutero si scagliò contro la Chiesa cattolica che anteponeva le opere come condizione di salvezza, in ciò riprendendo la dottrina di S.Tomaso (a cui si ispirò la Controriforma del Concilio di Trento). Il cristianesimo nacque cornuto con S. Paolo: da una parte le opere, dall'altra la predestinazione, che S.Tomaso sostituì con la prescienza. Dio conosce il futuro ma non vincola la volontà umana perché la lascia libera. Altrimenti non avrebbero alcuna importanza le opere di bene, secondo il concetto di carità cristiana. Ma che cos'è il bene? Siamo alla solita confusione della morale con il diritto. La Chiesa può comandare di fare il bene andando oltre il comandamento giuridico di non fare del male. Pertanto non deve confondere la morale con il diritto. Il papa aggiunge che non basta evitare di fare  del male. Bisogna fare del bene. Benissimo. Ma il papa si è sempre astenuto dal citare quel passo del Vangelo di Matteo dove si dice che la carità cristiana deve essere fatta privatamente e in segreto "perché la tua sinistra non sappia ciò che fa la destra, in modo che il Padre, vedendoti nel segreto, ti premierà". La Chiesa può farsi promotrice delle iniziative di carità chiedendo finanziamenti ai PRIVATI, ma non può pretendere che la carità venga fatta con i soldi dello Stato. Pertanto non dovrebbe nemmeno avere l'8 per mille. Inoltre questo papa deve smetterla di fare il politico rendendosi complice dell'invasione dall'Africa, essendo stato persino a Lampedusa, incoraggiando così l'invasione a danno delle ulteriori spese dello Stato. Nessuno ha il dovere di fare il bene se questo bene si ritorce a danno di altri, che debbono pagare più tasse per mantenere come nullafacenti gli invasori dall'Africa e dall'Asia. Il papa ha coerentemente una visione globalistica del bene, ma non può imporlo a spese e a danno degli altri. Finanzi il bene con le sue enormi ricchezze prima di tutto pagando le tasse per tutti gli immobili che possiede in Italia, essendo il Vaticano il maggiore propretario di immobili in Italia. Incominci il papa a fare del bene invece di evadere le tasse costringendo gli italiani a mantenere i milioni di invasori mantenuti nei cosiddetti centri di accoglienza, che costano al contribuente italiano almeno 5 miliardi di euro ogni anno. Perché è prima di tutto "buono no fare il male", trattandosi in questo caso di un male giuridico inteso come danno, che è un reato, mentre non è reato fare del male  se inteso in senso morale, in quanto "è malo non fare del bene". Che cosa veramente sia poi  il bene, questo è un punto veramente oscuro. Ogni cultura ha un proprio concetto di bene. Per gli islamici è un bene perseguitare i miscredenti,  come per la Chiesa era un bene perseguitare gli eretici e mandarli al rogo. Pertanto sia prima di tutto il papa a chiedere per primo perdono per tutto il suo passato prima di pretendere che siano gli altri a perdonare moralmente i propri nemici. 
Infine, a che cosa serve credere nel Dio cristiano? A NULLA. Lo dice lo stesso S. Paolo nella Lettera ai Romani dove dice che anche i pagani si sarebbero salvati se avessero rispettato la legge naturale, iscritta nei loro cuori. Paradossalmente S.Paolo ha ristretto la via della salvezza perché chi fosse stato raggiunto dalla predicazione cristiana e fosse rimasto ateo si sarebbe precluso la via della salvezza rifiutando la verità rivelata. D'altronde, a che serve convertirsi al cristianesimo se tutto è già stato stabilito secondo la dottrina della predestinazione? Come si vede, il cristianesimo naviga in un cumulo di contraddizioni. Riporto il passo della Lettera ai Romani (2,14) dove si fa riferimento alla legge naturale, che basta per ottenere la salvezza (sempre che il rispettoso della legge naturale sia predestinato alla salvezza).
"Quando i pagani, che non hanno la legge (quella rivelata, n.d. r.), per natura agiscono secondo la legge (quella naturale, n.d.r.), essi, pur non avendo legge (quella rivelata, n.d.r.), sono legge a se stessi; essi dimostrano che quanto la legge esige è scritto nei loro cuori come risulta dalla testimonianza della loro coscienza e dai loro stessi ragionamenti, che ora li accusano ora li difendono. Così avverrà nel giorno in cui Dio giudicherà i segreti degli uomini per mezzo di Gesù Cristo, secondo il mio vangelo".              

Papa Francesco: "Per essere un buon cristiano bisogna ... - YouTube

 

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Il discorso integrale Papa Francesco durante l'Angelus in Piazza San Pietro davanti a una folla di ...
        

1 commento:

Giancarlo MATTA ha detto...

Il reo-pontefice farfuglia le solite sciocchezze buone a incantare gli stolti.
Giancarlo Matta