mercoledì 24 ottobre 2018

LA SVIZZERA E GLI EUROIMBECILLI O EURODISONESTI

Ho domandato a un mio corrispondente che risiede da decenni in Svizzera pur avendo conservato sempre la cittadinanza italiana perché mai alla Svizzera sia convenuto stare fuori dell'Unione Europea. Anche la Norvegia ha preferito stare fuori dell'UE. Aggiungo qui la domanda: come mai Stati dell'UE (come Danimarca, Svezia, Inghilterra, ora in via d'uscita dall'UE con la Brexit, Ungheria, Polonia) hanno preferito stare fuori dell'euro? Perché hanno capito che si tratta di una moneta straniera che genera la dipendenza da una banca straniera che è la BCE e hanno preferito mantenere la sovranità monetaria per non dover sottostare ai vincoli monetari dell'euro, che genera la maledizione dello spread, che esiste solo a causa del differente rendimento che ha l'euro nei titoli di Stato italiani rispetto al rendimento dei titoli di Stato tedeschi. Con la sovranità monetaria non esisterebbe lo spread e l'Italia non sarebbe schiava dei politica finanziaria dei dittatori che siedono a Bruxelles al servizio dell'economia tedesca. Ho scritto più volte che il debito pubblico è un falso debito se creditori sono i cittadini stessi. Infatti gli interessi che paga lo Stato sono incassati dai cittadini, e più aumentano gli interessi che lo Stato paga maggiore è il credito e dunque il risparmio dei cittadini, che metteranno nel circuito economico il loro credito aumentando il consumo e perciò la produzione e l'occupazione, con conseguente maggiore introito nelle casse dello Stato. Ma purtroppo i BTP non possono essere acquistati direttamente dai cittadini, che debbono passare attraverso le forche caudine delle banche, che hanno prestiti dalla BCE a tassi di interesse vicini allozero, mentre poi chiedono interessi elevati ai cittadini e alle aziende. A causa dello spread i titoli di Stato possono perdere valore e allora le banche che li hanno acquistati si rifanno aumentando i tassi di interesse a coloro che chiedono prestiti. Tutto ciò è anche la conseguenza del fatto che il liberismo sfrenato ha portato alla demolizione delle industrie di Stato. E poi i farabutti disonesti si sciacquano la bocca con l'antifascismo. Maledetti ignoranti, oltre che disonesti, che non dicono mai che il fascismo era l'antidoto del liberismo in quanto sottoponeva l'economia alla politica secondo una concezione socialista. La Banca Nazionale del Lavoro (divenuta dopo il fascismo banca privata e ora assorbita da una banca francese) fu istituita come Banca dello Stato per fare concorrenza alle banche private ad impedire che esse potessero liberamente stabilire i tassi di interesse. L'Italia dal 1996 non ha più nemmeno una Banca centrale quale era la Banca d'Italia, che stampava moneta. Anche la Banca d'Italia, che dipendeva dal Ministero del Tesoro, è stata privatizzata. Di che cosa dunque si lamentano gli eurodisonesti, eurocoglioni, quando agitano sempre il ricatto dello spread? Il Giappone ha un debito pubblico che è doppio rispetto a quello italiano, ma non per questo è preda del ricatto dei mercati come vanno dicendo gli euroimbecilli/eurodisonesti.                        
Vivo nel paese più ricco del mondo, ordinato, pulito, civile, dove prevale l’onestà (la gente paga le tasse senza troppo mugugnare, anche perché sono tutto sommato basse rispetto per es. all’Italia). Come mai la Svizzera sta meglio senza l’euro? Santo cielo! Ma la Svizzera non fa parte dell’UE e non ha quindi nemmeno l’euro, come non l’hanno del resto nemmeno alcuni paesi dell’UE (Polonia, Svezia, Danimarca) che perciò stanno meglio degli altri. L’UE vede come il fumo negli occhi la Svizzera (ed è ricambiata dagli Svizzeri che non hanno la minima voglia di far parte dell’UE). Per l’UE la democrazia diretta è un obbrobrio, inammissibile (e sinceramente non potrebbe funzionare in un grande stato moderno come la Germania o l’Italia). La democrazia diretta è fatta per piccole entità, come l’Atene di Pericle o la Svizzera moderna coi suoi 8,5 mln di abitanti). Gli Svizzeri sono poi conservatori, antistatalisti: il socialsimo non ha mai attecchito veramente (il Partito socialista viaggia intorno al 20% ed è in difficoltà come nel resto dell’Europa). Pensi che gli Svizzeri hanno bocciato referendum come il diritto alla casa, il reddito di base senza condizioni, le cinque settimane di vacanza, la riduzione dei salari dei grandi manager ecc. Come vede gli Svizzeri sono anche saggi. Se l’immagina come voterebbero gli Italiani nei referendum citati? Cinque settimane di vacanza? Meglio dieci! E chi paga? L’UE non stamperà più la banconota da 500 euro. La Banca nazionale svizzera sta emettendo una nuova serie di banconote, incluso il bigliettone da mille franchi, che sarebbe la banconota più alta del mondo (Singapore ha ritirato la banconota da 10’000 dollari). È chiaro che all’UE il biglietto da mille svizzero non può piacere e farà pressione perché sia ritirato, in attesa dell’abolizione del contante in tutta l’Europa che io prevedo per il 2025 (la Danimarca non stamperà più banconote, in Svezia il contante è praticamente abolito anche se circola ancora - i negozi e persino le banche non accettano più contante, ciò che dovrebbe essere anticostituzionale). Diceva Juncker che questo piccolo paese, la Svizzera, al centro del continente e dell’UE, di cui non fa e non vuol far parte, è un’assurdità. E le pressioni dell’UE si accentueranno. Intanto ha già imposto la libera circolazione delle persone nei cosiddetti Accordi bilaterali. E la libera circolazione - secondo me anticostituzionale - crea grossi problemi alla Svizzera. Per far digerire la libera circolazione le autorità avevano detto che sarebbero immigrate in Svizzera non più di 8-10’000 persone all’anno. Perciò gli Svizzeri hanno votato a favore. In realtà immigrano in Svizzera 100’000 persone all’anno  (una città come Berna in più ogni anno). Si può immaginare cosa ciò significhi per un paese di 43’000 km2 e in gran parte montagnoso. La popolazione è così aumentata di circa un milione dopo l’entrata in vigore della libera circolazione. La Svizzera è poi accusata dall’UE di essere una “Rosinenpickerin” (cioè un paese che si prende ciò che le conviene, le Rosinen (uva passa), in altre parole: un paese opportunista, egoista, pur essendo uno dei due o tre paesi più ricchi del mondo. Quando chiesero a Kohl perché la Svizzera avrebbe dovuto aderire all’UE, Kohl rispose: Because you have a lot of money! La Svizzera sarebbe infatti uno dei pochi paesi finanziatori dell’UE (con Germania, Olanda e persino l’Italia, l’Inghilterra è persa). Gli Svizzeri potrebbero dare all’UE 5-6 miliardi di euro l’anno. Invece danno solo 1 miliardo ogni dieci anni, un contributo poi volontario offerto dalla Confederazione come segno di buona volontà (il cosiddetto contributo alla coesione del continente, versato per sostenere le economie dei paesi ex socialisti). Ma la Svizzera è un piccolo paese esportatore e senza materie prime ed esporta soprattutto nell’UE (ma gli Svizzeri importano dall’UE beni in misura  superiore - dunque è un dare e avere nel reciproco interesse). Insomma, la Svizzera è un po’ Davide contro Golia. Golia, l’UE, se la vorrebbe pappare e cancellarla, come sta facendo con tutti gli Stati europei che devono sparire per fondersi negli Stati Uniti d’Europa. Davide per il momento resiste, ma fino a quando? Spero di aver risposto alle sue domande. Pensi che il 25 novembre gli Svizzeri voteranno su una questione fondamentale: “Sì, all’autodeterminazione”. Che significa preminenza della Costituzione sul cosiddetto Diritto internazionale. Purtroppo i sondaggi sono sfavorevoli perché l’iniziativa è stata lanciata dall’UDC (Unione democratica di centro), il partito di Blocher considerato in Europa di estrema destra e quindi razzista, fascista, nazista ecc. L’UDC è sulle posizioni della Lega, della Le Pen, insomma dei cosiddetti sovranisti, cioè dei patrioti. Ma le patrie devono sparire, chi ama la patria è un fascista. Le allego due documenti: le posizioni di Donatella di Cesare sull’illegittimità dei confini e il documento di propaganda a favore del referendum svizzero (Sì, all’autodeterminazione), documento Powerpoint, spero possa aprirlo.

4 commenti:

Alessio ha detto...

Professore, vorrei un suo parere: secondo lei con il passare del tempo e dei decenni si andrà verso un governo a livello globale (come l'UE) che quindi tende ad azzerare l'autonomia delle singole nazioni e la stessa democrazia (basta vedere quante pressione le lobby dell'UE fanno….) oppure queste forme di governo globale andranno semmai a disgregarsi in nome di una maggiore libertà delle singole entità politiche? Io non saprei che cosa pensare, vi sono infatti segnali sia in un senso che nell'opposto.

Giancarlo MATTA ha detto...

Mi permetta, in attesa della sapiente risposta del Professor Melis, di replicarle io.
Per "governo globale" forse lei intende un Governo Mondiale ? = pura utopia. E chi sarà/sarebbe poi il "capo" di quel Governo Mondiale" ?
forse una sorta di moderno Faraone... . Sciocchezze.
Badi : sin dall'epoca preistorica sono esistiti gruppi di persone che hanno, col tempo, formato comunità e poi Stati : Stati indipendenti, con dei confini certi e difesi da persone armate... .
Stati spesso in conflitto tra loro. Stati per entrare nei territori dei quali occorre un permesso. Bene : io affermo che, dalla preistoria ad oggi, e per i prossimi almeno cinquemila anni, continueranno a esistere Stati come li ho indicati. E la utopia del "governo mondiale" resterà, per l'appunto, una utopia : oltre tutto, una utopia puerile e pericolosa. Cinquemila anni le sembrano troppi ? va bene, mi sento incline alla accondiscendenza e le faccio uno sconto: le tolgo cinquecento anni... MA PER I PROSSIMI QUATTROMILA CINQUECENTO ANNI.... sono stato chiaro ? Giancarlo Matta

Pietro Melis ha detto...

La storia dell'Europa è stata apparentemente solo una storia di guerre tra Stati con tante lingue diverse e divisi tra interessi contrastanti a iniziare dai confini territoriali. E tuttavia l'Europa, nonostante due tremende guerre mondiali, ha vissuto una unità culturale e scientifica che era transnazionale. Si pensi che proprio la prima metà del XX secolo ha visto la nascita di grandi scoperte scientifiche. La scienza ha sempre unificato l'Europa al di là delle differenze etniche e nazionali. Dunque le diversità nazionali non sono mai state di ostacolo all'unità scientifica e, in un certo senso, culturale dell'Europa, se si considera un'Europa unificata anche da una tradizione cristiana che deve essere riconosciuta anche dagli atei. Benedetto Croce, ateo, scrisse un famoso libretto intitolato "Perché non possiamo non dirci cristiani". L'Europa ha avuto tante guerre, ma ha avuto anche, per non andare troppo indietro nel tempo, anche il Rinascimento, l'Illuminismo, la rivoluzione scientifica. Tutte queste conquiste oggi sono messe in pericolo da gente che, venuta qui senza essere richiesta, non può essere integrata in quanto estranea ala civiltà plurisecolare europea. E mi riferisco soprattutto agli islamici, la cui presenza definisco come quarta invasione dopo quella araba e quella dei turchi selgiuchidi e ottomani. Inoltre tutte le etnie europee sono di origine caucasica (diciamo bianca) mentre oggi assistiamo ad una confusione di razze che non possono essere l'immagine dell'Europa. Si prenda come esempio gli Stati Uniti: nonostante tutte le leggi per la parità razziale esisterà sempre una distanza razziale tra bianchi e non bianchi. E l'integrazione continuerà ad essere un'utopia. Si vorrebbe condurre l'Europa al caos degli USA. Si salva per ora dal meticciamento l'Europa ex comunista. Forse perché proprio il comunismo ha causato per reazione un forte e sano nazionalismo. Che la Russia salvi l'Europa.

Giancarlo MATTA ha detto...

Egregio Professore,
Lei come sempre è stato chiarissimo; condivido quanto ha esposto e la ringrazio.
Un cordiale saluto da Torino.