sabato 6 ottobre 2018

MERITA IL CARCERE E NON GLI ARRESTI DOMICILIARI IL SINDACO DI RIACE

Domenico Lucano è un fuorilegge patentato. Vittima della malattia mentale incurabile del buonismo, come tutti quelli che da ignoranti inneggiano alla superiorità della morale sul diritto e si nascondo persino dietro la citazione del dissidio tra Antigone e Creonte se non addirittura Kant dimostrano di non avere capito né l'Antigone di Sofocle né tanto meno Kant. Sofocle non parteggia né per Antigone né per Creonte re di Tebe, ma si limita a porre il problema se esista una legge superiore a quella derivante dal diritto positivo. Il fratello di Antigone, Polinice, si era alleato con la città di Argo per marciare contro Tebe da cui era stato esiliato dal fratello Eteocle a cui era succeduto Creonte, che prima era stato il suo tutore. Fu dunque dichiarato da Creonte nemico della patria. Antigone di appella ad una legge non scritta per avere il permesso di seppellire dentro le mura di Tebe il cadavere del fratello Polinice. Ma quale era la legge superiore a cui si appellava? Sofocle ci dice che era la legge degli dèi. Come se gli dèi, sempre tra loro in lotta, potesserro costituire un riferimento assoluto. Da qui forse laposizione di neutralità assunta da Sofocle. Oggi si potrebbe dire che vièuna legge superiore alla legge positiva data dal diritto naturale. Ma come intendere il diritto naturale se questo è servito in passato sia per giustificare l'assolutismo regio che la democrazia? Il diritto naturale può essere inteso solo come diritto all'auto-conservazione della propria vita. Non significa diritto ad essere assistito da altri al di fuori di un Contratto sociale (Rousseau). Un diritto così inteso fu sostenuto da S.Tomaso. Ma questo diritto deve accordarsi con un eguale diritto degli altri alla propria auto-conservazione. Posto in questi termini si giustifica anche la catena preda-predatore: il predatore ha il diritto di uccidere la preda per motivi di sopravvivenza, e la preda ha il diritto di fuggire per sottrarsi al predatore. Ma il predatore non uccide per crudeltà come fa l'umo per sete di danaro o per sete di potere. Le diverse razze di una stessa specie non si fanno la guerra come fa l'uomo avendo intessuto la sua storia di guerre. Consideriamo ora la questione dell'immigrazione alla luce del diritto naturale. Se un africano pretende di introdursi in un altro Stato contro la volontà e contro l'interesse di un altro Stato ad accoglierlo vale in questo caso il diritto naturale alla legittima difesa. Il cosiddetto profugo o migrante è solo un invasore in quanto pretende di violare le norme di quello Stato che lo considera un abusivo in quanto, se valesse un diritto naturale all'accoglienza, in base a questo stesso diritto, lo Stato invaso sarebbe costretto a perire. Infatti si arriverebbe alla conclusione assurda che tutta l'Africa avrebbe il diritto di trasferirsi in Italia, con la fine della stessa sopravvivenza dello Stato, cioè dei suoi cittadini, che sarebbero costretti ad accettare di essere invasi. Se la conseguenza è assurda significa che  è assurda la stessa premessa, che ognuno abbia il diritto di trasferirsi in altro Stato, che ha diritto di difendersi da una invasione, che non può essere distinta da una invasione armata in quanto gli effetti sarebbero gli stessi. 
Riferirsi poi a Kant significa ignorare da ignoranti e disonesti (perché lo citano senza conoscerlo) ciò che Kant ha scritto in METAFISICA DEI COSTUMI distinguendo tra morale e diritto, fondato secondo Kant sul diritto naturale, anche se inteso in senso antropocentrico in quanto Kant si era riferito antiscientificamente alla sola natura umana. Sopra la morale sta il diritto naturale che Kant in Per la pace perpetua intende come diritto cosmopolitico, che per Kant non significa abolizione dei confini degli Stati, ma attuazione di tutte quelle leggi comuni ad una confederazione di Stati europei che possano evitare le guerre che da sempre avevano percorso l'Europa. Non significava affatto aprire i confini a tutti. La morale per Kant riguarda il comportamento nella vita privata, il diritto riguarda le relazioni ESTERNE tra cittadini appartenenti ad uno stesso Stato. Kant, si noti, escludeva una federazione di Stati europei in cui ogni Stato avesse perso la propria identità nazionale. La lezione di Kant è attuale quando si consideri l'utopia di una Unione Europea che vorrebbe espropriare gli Stati della loro sovranità. E nella sovranità è compresa quella monetaria. Se Kant escludeva una federazione europea per limitarsi ad una confederazione europea che avesse  leggi in comune solo al fine di evitare conflitti, tanto più la lezione di Kant può servire oggi per respingere il moralismo degli scellerati che vorrebbero i confini di uno Stato aperti al resto del mondo. E così si capisce meglio il conflitto tra Antigone e Creonte. In realtà Antigone non poteva appellarsi ad una legge superiore che potesse valere come fonte del diritto perchè di fatto si appellava ad una legge morale che poteva valere solo nella vita privata, non opponibile ad una legge dello Stato basata sul diritto naturale secondo cui ogni Stato ha il diritto di non farsi invadere da un altro. Polinice, fratello di Antigone, per sete di potere, si era alleato con un altro Stato per aver il potere su Tebe.    
Il sindaco di Riace è dunque un ignorante malato di mente in quanto si appella ad un diritto inesistente, quello  che avrebbe ciascuno di invadere i confini di un altro Stato. 
Per di più ha commesso dei gravi reati in quanto sindaco. Ha dichiarato che in base alla morale si sentiva in dovere di dare una carta d'identità ad una nigeriana prostituta che aveva già avuto un foglio di via (purtroppo inutile). Sapeva che la nigeriana, priva di documenti, non poteva avere una carta d'identità. Dunque ha commesso un falso in atto pubblico per rendere regolare una clandestina con un matrimonio combinato con uno che egli stesso definiva un minorato mentale, e che perciò facilmente avrebbe accettato questo matriminio pur non avendo lavoro ma avendo solo la volontà di fottersi la negra. Un sindaco che si presta ad una azione così ignominiosa dovrebbe essere anche interdetto per sempre dai pubblici uffici con la condanna accompagnata da ignominia. Coloro che da disonesti difendono questo fuorilegge giungono al punto di scrivere che è falsa la intercettazione. Come colui (v.sotto) che, dandosi la zappa sui piedi, non ha voluto riconoscere che dalla stessa intercettazione da lui citata scaturiva questo reato. A parte il grave reato di avere usato il danaro pubblico per finalità estranee a quelle di pubblica utilità, avendo sempre evitato di dare un rendiconto delle spese. Si è difeso dicendo che non aveva utilizzato il danaro pubblico. Risulta che questo sia vero. Ma l'ha usato per attuare il suo folle progetto inteso a favorire l'immigrazione clandestina.  Se poi ha usato il danaro pubblico per favore cooperative complici del suo operare vi erano abbastanza motivi per sbatterlo in carcere. Altro che soli arresti domiciliari. Ha usufruito purtroppo del buonismo di un giudice. Non poteva mancare a sostegno di questo fuorilegge la donna più odiata d'Italia.            
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1 commento:

Aizen ha detto...

dalla sua parte ha tutta la quinta colonna degli italiani che lavorano per questo sistema.
Subito Boldrini li presente, subito coorti di merde a protezione di feccia islamica, ovviamente solo per succhiare fondi, mica gliene frega degli stranieri (e viceversa, ai musulmani non frega niente dell'italia, frega solo godere, godere la vita)