giovedì 8 novembre 2018

IN CINA: CAMPI DI RIEDUCAZIONE PER GLI ISLAMICI

Gli Uiguri sono una popolazione islamica di 11 milioni e di lingua turca abitante in una regione precisa della Cina nord occidentale e pretendevano di farsi leggi proprie. Ma poiché la Cina ha la dittatura del partito comunista (anche se di comunismo è rimasto poco o nulla) non si è dimenticata di ciò che faceva Mao Tse Tung quando istituiva campi di rieducazione per gli oppositori. Putroppo gli islamici approfittano di questa falsa democrazia europea che propaganda la società multiculturale e multirazziale e soprattutto della falsa sinistra mondialista e complice del capitalismo finanziario. Un governo forte avrebbe impedito la quarta invasione islamica dopo quella araba e quella dei turchi selgiuchidi e  ottomani. Rimane attuale quanto scrisse Oriana Fallaci coniando il termine Eurabia.     
I sinistronzi non impareranno mai dalla loro sconfitta se ancora propagandano la politica dell'accoglienza con conseguente aumento della peste islamica. E ancora parlano di integrazione nella loro follia o disonestà, sino a richiedere ancora l'ius soli. Vogliono trasferire in Europa il caos multirazziale degli USA.  

1 commento:

Giancarlo MATTA ha detto...

Caro Professor Melis,
lo scorso anno incontrai a Roma due giovani giornaliste cinesi. Ebbi con loro una lunga conversazione proprio a proposito delle "religioni" in Cina, e in particolare sul problema degli islamici "uighur" (non sono certo della grafia del nome di tale popolazione).
Mi dissero che in Cina le religioni sono ammesse esclusivamente come convinzioni individuali,
e gli eventuali riti possono essere celebrati esclusivamente nelle private abitazioni, oppure nei -pochissimi- "luoghi di culto" riconosciuti e debitamente tenuti sotto controllo dalle Forze dell'Ordine. Proibito il pubblico "apostolato" di qualsivolesse "religione".
Quanto agli "uighur" : sono proibiti i vestiti con connotazioni religiose (niente "kufi" né turbanti, né tantomeno donne imbacuccate...) né possono tenere lunghe barbone incolte : li rasano d'autorità. Niente "preghiere" in posti pubblici men che meno in strada; libri NON scritti in lingua cinese vengono confiscati e distrutti, così come vengono confiscate e distrutte eventuali copie del maledetto Corano, che sia scritto in arabo o in qualsiasi altra lingua. Mi dissero inoltre che gli eventuali renitenti, recidivi, o gli "irriducibili bigotti" (testuale nel loro buon inglese = irreducible bigots) venivano reclusi in campi di rieducazione appositamente allestiti molto lontano dalla zona di abitazione dei soggetti ivi deportati. Tempo prima, nella piazza centrale di Pechino (quella detta della "Pace Celeste") un "uighur" aggredì con un pugnale alcuni passanti. Venne soppresso sul posto dalla Polizia, e poi -così mi riferirono- vennero soppresse tutte le persone con lui direttamente imparentate, e -addirittura- pare avessero soppresso tutte le persone che avevano avuto con il tipetto della piazza qualsiasi contatto telefonico tanto in chiamata che in ricezione (i cellulari li usano anche da quelle parti). A quanto potei apprendere, le Autorità cinesi sanno come si trattano gli islamici.