sabato 5 gennaio 2019

USCIRE DALLA SCHIAVITU' DELL'UE E DELL'EURO


Concordo pienamente con l'autore dell'articolo. 
Rispondo ad un commentatore idiota e ignorante. 
Tutte le sue considerazioni si scontrano contro la realtà. Nel 1999 il mio stipendio di professore universitario era di 7 milioni e mezzo. E stavo benissimo. L'ultimo stipendio in euro nel 2009 fu di quasi 4000 euro, che mi hanno impoverito perché tutti i prezzi erano aumentati. Si metta in testa che è falso che un euro valga 1937,26 euro. Oggi il potere d'acquisto di un euro è di sole mille lire. E contra facta non valent argumenta. E contro i fatti non valgono tutte le idiozie che ha scritto. L'euro fu inventato fissando le monete nazionali sulla base che aveva allora il marco, che nel 1999 valeva 990 lire. Così si è avuto un euro che di fatto è il marco travestito da euro. Con una moneta più debole dell'euro-marco l'economia tedesca verrebbe messa in ginocchio dalle esportazioni italiane. Nel mercato interno nulla cambierebbe perché il costo delle merci si dovrebbe adeguare alla minore capacità di acquisto altrimenti le imprese italiane dovrebbero chiudere. Solo gli idioti come lei non possono capirlo. Ho spiegato tutto ciò in vari articoli del mio blog pietromelis.blogspot.com  
Aggiungo oggi 6 gennaio due articoli
Un "meschino errore"

Tremonti, terribile retroscena:
"Ecco perché la Germania ha
fatto entrare l'Italia nell'euro"

"L'euro? L'Italia è entrata per interesse tedesco". Giulio Tremonti svela un retroscena
Proprio loro...

"Euro, poco da festeggiare"
Cazzullo e Corriere, clamoroso
dietrofront: l'inizio della fine

"Non c'è molto da festeggiare nel compleanno dell'euro". A dirlo, anzi a scriverlo è Aldo Cazzullo, ...

2 commenti:

Aurelio ha detto...

Egregio Prof, dicono che l'euro fu scambiato con 2 marchi. Bisognerebbe esaminare le buste paga del prima e dopo euro. Se così fosse un docente che mettiamo guadagnava 4mila marchi ora dovrebbe guadagnare più o meno duemila euro. Magari ne guadagna 4mila di euro perchè nel fratempo sono stati adeguati. Sarebbe una ricerca comparativa interessante. Cordialità.

Pietro Melis ha detto...

Le posso dire che le cose non stanno esattamente così. Mi sono informato un paio di anni fa presso un consulente finanziario che mi ha spiegato le cose e le ho descritte nel mio libro "Roba da sardi.Ve la do io la Sardegna". Nel 1999 il marco valeva 990 lire (e non 900 come ho scritto erroneamente, avendo ora corretto l'errore dopo aver ripreso in mano il mio libro a p. 158). Si è avuto questo calcolo: l'euro corrispondeva nel 1999 a 1,95583 marchi. Cioè, è vero, a quasi due marchi, ma senza che per questo vi sia stata una svalutazione del marco. Ma non è questo importante. Ciò che è importante è che tutte le altre monete nazionali che hanno assunto l'euro l'hanno assunto sulla base del valore del marco tradotto in euro. Moltiplicando 990 per 1,95583 si ha 1936,2717. Come si vede nel 1999 tutte le monete nazionali che si sono state trasformate in euro hanno tenuto conto del valore che aveva l'euro con riferimento al marco. In sostanza con l'euro è stata assunta una moneta straniera che è il marco con la scusa di ancorare l'euro ad una moneta forte impedendo che le monete nazionali avessero una flessibilità indipendente dal marco.
Supponiamo che in Italia una nuova lira (che si può chiamare lira pesante) equivalga al valore nominale assunto nel 1999 in Italia dall'euro, cioè a lire 1936,27. Avremmo una lira equivalente all'attuale euro ma sganciata dal marco e dunque dotata nuovamente di una flessibilità che certamente la farebbe valere meno dell'euro. Si è calcolato che subirebbe al massimo una perdita di valore del 20% rispetto all'euro-marco. Ma proprio qui si rivelerebbe il valore della nuova lira, che permetterebbe una esportazione concorrenziale di tutti i prodotti italiani, a cui l'economia tedesca non potrebbe reggere. Nel mercato interno nulla cambierebbe perché i costi dei prodotti, e non soltanto italiani, ho già scritto, si dovrebbero adeguare al minore potere di acquisto della lira, se le imprese vogliono conservare il loro mercato in Italia. Quelle italiane rischierebbero di chiudere se non si adeguassero al minore potere di acquisto della lira, e i prodotti italiani ne trarrebbero vantaggio. Ecco perché è la stessa Germania ad avere interesse a che l'Italia rimanga nell'euro, nonostante tutte le false minacce di procedura di infrazione ricevute dall'UE e solo per aver chiesto un deficit annuale del 2,4%, che si è dovo ridurre al 2,04%, pur stando al di sotto del 3%. Un governo coi coglioni e non di coglioni avrebbe forti armi per ricattare l'UE minacciando un'uscita dall'UE, che ci costa molti miliardi che vengono buttati nei fondi comuni europei per mantenere Stati parassiti come l'Ungheria e la Polonia, che hanno conservato le loro monete nazionali. L'Italia è il terzo contribuente dopo la Germania e la Francia. Almeno 8 miliardi vengono regalati ogni anno. E mi si spieghi come mai le ricche Svezia e Danimarca hanno preferito conservare la corona pur facendo parte dell'UE. Mi si spieghi come faccia la Svizzera a star bene fuori dell'UE avendo mantenuto il suo franco. Queste domande non vengono mai fatte in pubblico. Gli italiani debbono essere tenuti nell'ignoranza.