mercoledì 5 giugno 2019

MOSCOWC

E' da troppo tempo che questo individuo, il cui mandato da per scadere, continua a rompere i coglioni con letterine contenenti procedure di infrazione e la minaccia di 4 miliardi di multa. Qui siamo alla pazzia. Prendere esempio da Trump che ha suggerito all'Inghilterra di fare causa all'UE per tutti i soldi che l'Inghilterra ha versato all'UE (pur conservando la sterlina). Questa è la risposta che bisogna dare a MoscoWC dicendogli che l'Italia (terzo contribuente dopo Germania e Francia) ogni anno ha buttato 7 miliardi nei fondi comuni europei (a favore di Stati come l'Ungheria, la Polonia, la Repubblica ceca, la Slovacchia, la Romania). Con la restituzione di tutte le decine di miliardi regalati agli Stati parassiti dell'UE diminuirebbe il debito pubblico. Inoltre è l'euro che è un'infrazione alla natura della moneta, perché è una moneta straniera sotto cui si nasconde il marco. Liberarsi dalla dittatura dell'euro-marco significa far riprendere tutta l'economia. Una moneta deve rispecchiare il valore dell'economia reale, e l'Italia è la seconda potenza industriale dell'UE. Non può espandersi perché ha il laccio dell'UE e dell'euro che hanno come uno scopo l'austerità con la diminuzione del debito pubblico e dello spread, che sono una conseguenza dell'euro, che impedisce di fare investimenti in debito, pur sapendosi che il debito si ripagherebbe da sé con un aumento del PIL, impedito proprio dall'euro, una moneta che ha aumentato tutti i costi dei prodotti che non sono stati compensati da un maggiore reddito dei lavoratori dipendenti. Il debito pubblico è un numeratore che non deve essere mai scisso dal suo numeratore che è il PIL. Si considera erroneamente solo il debito pubblico e non la frazione Debito Pubblico/PIL, mentre è l'aumento del PIL (con politiche espansive) che fa discendere il Debito Pubblico. Ma l'UE con l'euro esige solo una politica di austerità con il rigore dei bilanci. Da qui la recessione economica. Si sono in parte sottratti all'aumento del costo della vita i commercianti e i liberi professionisti, che hanno aumentato i prezzi. Diminuendo il reddito complessivo nazionale a causa dell'aumento del costo della vita è diminuita la massa dei contribuenti, cioè la partecipazione alla capacità contributiva in fatto di tasse perchè è diminuito il consumo, che ha portato ad una minore produzione e dunque ad una maggiore disoccupazione. Per dimostrare che è l'euro uno dei fattori che stanno all'origine dell'aumento del debito pubblico basti la falsità del valore dell'euro in Italia che nel 1999 fu stabilito nella misura di 1936,27 lire. Di fatto oggi l'euro vale al massimo mille vecchie lire. Ma i disonesti non vogliono riconoscerlo.  
Ma infine, vi domandarsi: se esiste un debblico pubblico vi saranno pure dei creditori. E chi sono i creditori? Se i tiolari dei BTP sono gli stessi cittadini è evidente che a fronte del debito publico vi è una massa cittadini che aumentano il loro reddito. Che viene a far parte della ricchezza nazionale. Si pensi che l'Italia ha una ricchezza privata nazionale che è superiore anche a quella della Germania (anche se, è evidente, mal distribuita). La sua ricchezza nazionale è calcolata in 5000 miliardi di euro. Per il 70% le case sono di proprietà privata, sopravanzando qualsiasi Stato dell'UE. E' la storia della media di un pollo a testa secondo la poesia di  Trilussa (vi è chi ne mangia due e chi nessuno). Ma poi è proprio vero che lo Stato ci rimette pagando gli interessi delle cedole dei BTP (con scadenze di 3, 5, 10 anni?). Prima di tutto bisogna considerare che all'asta il rendimento (cedola) dei BTP si aggira oggi intorno al 2,2%-2,5% (tassato alla fonte nella misura del 12,505). Poca roba. Alla scadenza lo Stato restituisce moneta svalutata e l'investitore, se gli va bene, riesce a coprire solo la svalutazione. Lo Stato ci ha guadagnato e l'investitore non ci ha guadagnato (se non ci ha perso, perché il rendimento dei BTP prima della scadenza oscilla, potendo acquisire un valore inferiore a quello di acquisto). Vendendo i titoli nel mercato secondario prima della scadenza può correre il rischio di venderli ad un prezzo inferiore a quello di acquisto. Solo alla scadenza lo Stato restituisce l'intero valore investito in BTP, ma dopo tanti anni restitisce moneta svalutata, compensata in parte dal rendimento della cedola dei BTP. Infine, qualcuno mi spieghi perché lo Stato si lamenti quando all'asta dei BTP l'offerta è maggiore della domanda perché non tutti i titoli vengono acquistati. Si dice che vi è diffidenza da parte della validità dei titoli di Stato. Ma non significherebbe ciò, che diminuendo la domanda di BTP diminuisce il debito pubblico?  Dunque è lo Stato stesso che preferisce l'aumento del debito pubblico lamentandosi, contraddittoriamente, che non tutti i titoli di Stato messi all'asta hanno trovato acquirenti ? In realtà la questione del debito pubblico deve essere considerata in un contesto generale quale quello ora espresso. Vi è da considerare che i BTP sono per 1/3 in mani straniere e per una buona parte ne sono titolari le banche e non i cittadini. Il Giappone ha un debito pubblico che è doppio rispetto a quello italiano. Ma è un falso debito perché possessori dei titoli di Stato sono solo i giapponesi. E inoltre il Giappone ha una sovranità monetaria con la moneta nazionale che è lo yen. Anche gli Stati Uniti hanno un grosso debito (ma in questo caso anche nei confronti di Stati stranieri, tra cui sopra tutti la Cina, che possiede una grande massa di titoli di Stato statunitensi). Ma non ha crisi monetaria perché ha una sovranità monetaria con il dollaro stampato dalla Banca nazionale che è Federal Reserve. Può dunque avere una manovra monetaria che nessuno Stato dell'UE può avere, tanto meno se appartiene alla zona euro. Da tutto ciò si capisce perché l'Unione Europea sia una costruzione del tutto artificiale. Essa non è una federazione di Stati ma un'accozzaglia di Stati che hanno economie reali molto diverse e che non hanno una politica finanziaria unica anche perché non hanno una fiscalità unica, mancando la quale non può esistere una politica economica unica. L'UE ha soltanto una farsa di moneta unica costruita a tavolino in contrasto con la legge economica che vuole che la moneta rispecchi il valore dell'economia reale. Le minacce di MoscoWC sono false minacce perché vuole nascondere che non è tanto l'Italia che ha bisogno dell'UE, mentre sa che è l'UE che ha bisogno dell'Italia, senza la quale l'UE con il suo euro vedrebbe finalmente la sua naturale fine.                     


Ci facciamo intimorire da un moscone nel cesso?




Testo di Paolo Sensini

Dall'alto della sua autorità regale il signor MoscoWC fa graziosamente sapere che, se il governo italiano svolgerà bene il compitino, non verrà sculacciato come gli era stato promesso. Sono fatti così gli euroinomani che comandano da Bruxelles: o ti pieghi ai loro ordini tassativi, oppure minacciano di rovinare interi popoli con le regole decise da loro stessi. Non è fantastica la democrazia eurocratica?


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1 commento:

bambilu ha detto...

Intanto, stranamente, il famoso “spread” la cui traduzione è piuttosto aleatoria,
diffondere
distribuire
spargere
diffondersi
spalmare
ripartire
stendere
allargare
diffuso
sparso
esteso
spiegato
diffusione
propagazione
espansione
gamma
ampiezza
propagare
propagarsi
estendersi
spandere
distendersi
spandersi
è diminuito. Morituri ce salutano? “Hip! hip! hip!” “Urrà !” Facimm a' faccia feroce, chiu' feroce ancora, ferocissimaaaa !
Facciamola anche ai “signori” magistrati che dal momento che coi loro magheggi impediscono al Ministro dell'Interno di DIFENDERE i Confini della Nazione, DEVONO venire eletti dal Popolo Sovrano, loro DATORE DI LAVORO.