lunedì 1 luglio 2019

NON BASTA PIU' IL CIARLIERO SALVINI. OCCORRE GIORGIA MELONI AL MINISTERO DELLA DIFESA

Continuano gli sbarchi, cosiddetti fantasma, con i barchini. La Open Arms ha escogitato un trucco. Va verso le coste della Libia li traina verso l'Italia (se non li imbarca) e poi avvisa la Guardia Costiera italiana che vi è un barchino che ha bisogno di soccorso. Ma chi può dimostrare che non sia stata la Open Arms a imbarcare gli occupanti dei barchini per poi rimetterli sui barchini quando questi siano vicini alle coste dell'isola di Lampedusa che, a questo punto, sarebbe meglio fosse abbandonata a se stessa non riconoscendola più territorio italiano? Gente compassionevole fatta da individui che fanno i froci con il culo degli altri. Ma non tutti gli abitanti di Lampedusa sono buonisti perché molti di essi, li ho visti e sentiti, si sono scagliati contro l'arrivo degli invasori. Non li vogliamo, hanno gridato. Quale soluzione allora? Ignorare gli appelli di aiuto della Open Arms e farla attraccare a Lampedusa. Dopo di che, come richiede da sempre la Meloni, sequestrare, più che affondare, la Open Arms. Ma vedrete che questi invasori, grazie a magistrati sinistronzi, alla fine lasceranno libera la SEA WATCH in modo che continui a favorire l'invasione con la complicità dei trafficanti libici. E' chiaro che il decreto di sicureazza bis di Salvini non basta. La multa di un massimo di 50.000 euro fa ridere. Le criminali ONG usufruiscono di centinaia di migliaia di euro. Se non si sequestrano le ONG che violano il territorio italiano, che si estende sino alle acque territoriali, questo sporco traffico non terminerà. Finalmente una dichiarazione dettata dalla ragione, quella del presidente della regione Campania Vincenzo De Luca, che, pure non essendo di destra, ha detto chiaramente che, se esiste una legge che dice che tu non puoi entrare tu non devi entrare. Punto e basta. Si ignorino gli appelli delle ONG evitando di inviare loro incontro le navi della Guardia Costiera in modo che le ONG siano costrette, come è capitato con la SEA WATCH, a tentare di entrare in un porto italiano. A questo punto scatterebbe contro di loro la trappola del sequestro della nave. Se non vengono ignorati gli appelli di navi che indicano la presenza di barchini, di cui queste navi sono complici, continueranno gli sbarchi cosiddetti fantasma, con un numero di invasori superiore a quello dovuto direttamente alle ONG. Ma per questo bisogna rinforzare il decreto bis di sicurezza includendo il sequestro di navi che violino i confini del territorio italiano e impedendo che le Guardia Costiera venga usata per accogliere appelli di navi complici dei trafficanti. Qui il decreto bis di Salvini, è il caso di dire, fa acqua da tutte le parti. La Guardia Costiera ha per legge il compito di difendere le acque territoriali, non quello di andare a raccogliere invasori dall'Africa. Dal momento in cui si mettono nei barchini o nei gommoni sono cazzi loro. Possibile che nessuno dica che questi barchini o gommoni sono natanti fuori legge perché non battono bandiera di alcuno Stato? In quanto fuori legge non hanno diritto ad alcun soccorso, proprio in base alla legge del mare sempre invocata fuori luogo dai buonisti sinistronzi. Debbono essere abbandonati a se stessi. Hanno diritto al soccorso i natanti regolari che INVOLONTARIAMENTE si siano trovati in difficoltà non i natanti fuori legge che VOLONTARIAMENTE si mettano in mare per andare incontro a un naufragio. Che possono sperare di evitare solo con la complicità delle ONG e paradossalmente con la Guardia Costiera italiana. Sinora quella di Salvini è stata una vittoria di Pirro (che, dopo avere battuto i Romani, disse: "un'altra vittoria come questa e siamo rovinati").  
A questo punto sorge però il problema: che destinazione dovrebbero avere gli invasori? In quanto colpevoli di avere violato le leggi italiane dovrebbero essere arrestati sino a far capire loro che è meglio per essi tornare volontariamente al loro Paese chiedendo all'ambasciata in Italia del loro Paese di essere rimpatriati per salvarsi dal carcere. Lo stesso dovrebbe riguardare l'equipaggio delle ONG che si sono prestati al traffico di invasori. Prima o dopo il tam-tam di questa soluzione, all'inizio costosa a causa dei rimpatri (di cui per altro dovrebbero farsi carico le ambasciate) arriverebbe in Africa e cesserebbe, nel rapporto costo-benefici, la convenienza di pagare gli scafisti per arrivare in Italia. Fare uno sbarramento di fronte alle coste della Libia, come richiede la Meloni, è quasi impossibile perché occorrerebbe un accordo con la Libia. Ma con quale governo se ne esistono due in guerra tra loro? Uno a Tripoli e l'altro a Tobruk.                                   
Questi invasori sono anche disonesti perché con tutti quei soldi che pagano agli scafisti, invece di andare in Libia sapendo ciò che li aspetta, avrebbero potuto prendere comodamente un regolare volo per arrivare in Italia. Perché non lo fanno? Se lo facessero arriverebbero come turisti (con limite di soggiorno) e perciò  non potrebbero arrivare senza documenti costringendo le autorità italiane alla loro identificazione (di fatto impossibile perché possono dire ciò che vogliono) per poi presentarsi come profughi e pretendere di essere mantenuti accampando anche diritto d'asilo. Sono i peggiori, la feccia, quelli che scappano dai loro Paesi. Disonesti sotto ogni punto di vista.  

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