martedì 17 dicembre 2019

MALEDETTO NATALE FESTA DI SANGUE

From: Massimo Terrile terrilemassimo@gmail.com


Buon ‘Solstizio d’inverno’  e Buon Anno !

Care amiche e cari amici,

come è noto, il 21 dicembre, dal punto di vista astronomico, è il giorno che precede l’inizio dell’inverno, che dura fino al 20 marzo. Il Sole è al punto di massima distanza dal piano equatoriale (il così detto ‘solstizio d’inverno’, dal latino ‘solstitium’, ossia ‘sole fermo’). Visto dall’emisfero boreale, il Sole sembra fermarsi per qualche giorno nella sua massima declinazione, per rinascere poco dopo. Si verifica pertanto il fenomeno della notte più lunga dell’anno e del giorno più corto. Meno noti sono i riti e le ragioni con cui tale evento si celebra e/o festeggia nel mondo a seconda delle relative culture e credenze. Eccone alcuni esempi.  

Gli antichi romani celebravano in tale periodo i Saturnali, in ricordo del Prometeo latino (Saturno), che avrebbe insegnato loro l’agricoltura, l’uso della moneta e le prime regole del vivere civile, commemorando così l’uscita dalla barbarie e i primi principi di eguaglianza sociale. Durante tale periodo era d’uso scambiarsi doni, candele, e prodigarsi in atti di fratellanza verso gli schiavi.
Presso i celti era in uso un rito in cui le donne attendevano, immerse nell’oscurità, l’arrivo della luce-candela portata dagli uomini, con cui veniva acceso il fuoco. La pianta sacra associata a tale evento era il vischio, raccolto dai sacerdoti, i druidi, con uno speciale rituale. Ancora oggi è usato come omaggio e simbolo di buon augurio. A Stonehenge (Inghilterra) si celebra in tale giorno, fin dall’età del Bronzo, la festa di Yule, con falò e pronunciamento di formule magiche.  
Per gli ebrei, ricorre in tale periodo la festa del Chanukkah (‘inaugurazione’, detta anche ‘festa delle luci’), in ricordo della consacrazione di un nuovo altare nel Tempio di Gerusalemme per favorire la rinascita del culto originario dopo l’invasione ellenica (II° sec. a.C.), le cui credenze avrebbero potuto allontanarli dall’osservanza di alcune prescrizioni della Torah (‘La Legge’, contenuta nel Pentateuco, facente parte della Bibbia ebraica).   
Sempre in epoca pre-cristiana, in Germania, la celebrazione era associata al dio Odino il quale, in occasione di una battuta di caccia, avrebbe sostituito con dolciumi il cibo che i bambini avessero messo (per il suo cavallo) negli stivali appesi al caminetto.
In epoca paleocristiana, il 21 dicembre i fedeli di Mithra (dio persiano, simboleggiante il Sole e il Bene) ne onoravano la nascita.  
Sul finire del II° secolo d.C., il 25 dicembre veniva festeggiato a Roma, per iniziativa di Aureliano (274), il ‘Dies Natalis Solis Invicti’, a seguito del culto del ‘Dio-Sole’ (in realtà una grossa pietra detta El-Gabal, ossia Dio-montagna) importato dall’imperatore Eliogabalo nel 218 dalla città di Emesa in Siria.
Nella stessa epoca, i cristiani  anticiparono al 25 dicembre  la nascita di Gesù, prima fatta coincidere con l’Epifania (dal greco ‘tà epiphàneia’, ossia ‘apparire sopra’) in riferimento alla manifestazione della divinità in forma visibile  come si riteneva apparve ai Magi nella grotta di Betlemme. Pare sia stato il papa Giulio I (337-352) a fissare tale ricorrenza.
Nei paesi nordici europei si celebra la festa di Santa Lucia, la notte più lunga dell’anno, e quella di Santa Claus (dal nome del vescovo Nicola di Myra del IV° secolo, città della Licia, ora Anatolia), detto oggi ‘Babbo Natale’, il quale pare abbia inaugurato la tradizione dei regali ai bambini allo scopo di poter effettuare visite pastorali nelle famiglie che non potevano recarsi alla Messa.
In India, l’evento è celebrato con la festa induista del Pancha Ganapati, in onore del dio-elefante Ganesh, e dura dal 21 al 25 dicembre. Le case dei fedeli vengono decorate con immagini della divinità, lumini e foglie di banano. Ai bambini vengono offerti piccoli doni, e questi si vestono ogni giorno di un colore diverso, dal giallo, al rosso, all’arancione, in segno di allegria. 
In Giappone, secondo la leggenda, l’inverno è dovuto alla prigionia della dea del Sole, Amaterasu, la quale riuscirebbe a fuggire proprio in occasione del solstizio. Gli shintoisti dal 15 al 25 dicembre si recano in pellegrinaggio al santuario di Ise Jingu per offrire alla dea cibo e oggetti preziosi.
In Cina, la festa del solstizio cade il 22 dicembre. In tale occasione viene preparata la  ‘tangyuan’, zuppa dolce da consumarsi in famiglia, mentre in Corea si prepara il patjok, simile al porridge, che si dice scacci gli spiriti maligni.

Per il sincretismo attuatosi tra le credenze pagane e quelle cristiane nei paesi dove predominano quest’ultime, il Solstizio d’inverno è oggi celebrato con un misto di entrambe.
Da un lato, il messaggio di pace e fratellanza che si vorrebbe trasmettere dal lato cristiano appare affatto antropocentrico. L’immagine della ‘sacra famiglia’  con  il ‘dio-bambino’ al centro, i genitori ai lati e il bue e l’asino sullo sfondo invia infatti da due millenni un messaggio a forte contenuto specista: il gesto di umiltà attribuito al ‘Redentore’ per aver scelto di nascere in una stalla, simbolo della (pretesa) incolmabile differenza  ‘ontologica’ tra umani e non umani.
Dall’altro, l’abbuffata carnivorista che ne accompagna le celebrazioni richiama i riti pagani, orientati spesso più a mettere in evidenza l’evento geofisico dell’aspetto morale richiamato dalle rispettive credenze.

La scienza ha però scoperto e dimostrato la possibilità di rinunciare allo sfruttamento degli altri animali e ha confermato, semmai ve ne fosse stato bisogno, che sono esseri coscienti,  capaci di gioire e soffrire quanto quelli umani. E’ allora oggi possibile liberare nell’umano il rispetto e l’empatia verso le altre specie, sentimenti repressi per  millenni dalla necessità e da credenze accondiscendenti basate sulle  conoscenze dell’epoca. La possibilità di un tale cambiamento rappresenta un evento epocale nella storia dell’umanità, consentendo di lasciarsi alle spalle l’era della predazione e iniziare quella del rispetto, al di là di ogni credenza dell’inizio.    

Massimo Terrile
Consigliere del Movimento Antispecista
15  dicembre 2019





VOLONTARIA DELL'ANNO

Freccia 45, per la costanza, tenacia e per aver dedicato ogni momento libero alla causa animalista, intende nominare quale volontaria dell’anno 2019 la splendida

ANNA MARANO

“Anna, grazie per ciò che fai, per ciò che sei e per aver dedicato tutto l’anno, senza escludere nemmeno un giorno, ai nostri amici animali”.

Grazie per esserci.

Susanna Chiesa, Presidente di Freccia 45



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____________________________________

Dr. Susanna CHIESA, Presidente

Freccia 45

Associazione per la protezione e difesa animale


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𝐋𝐀 𝐌𝐎𝐑𝐓𝐄 𝐍𝐎𝐍 𝐄̀ 𝐀𝐑𝐓𝐄

È sconcertante assistere nell’anno 2019 al connubio “Arte - Morte”.
Lo è ancora di più se all’interno di un evento che dovrebbe rappresentare il ‘trionfo’ e la celebrazione della Cultura Musicale Italiana, questo triste legame viene ostentato da chi è a capo di un’istituzione.
La signora Casellati, Presidente del Senato della Repubblica Italiana, si deve vergognare.
Non è questo il modo di dare lustro alla nazione intera.
Non è questo il modo di trasmettere un messaggio di rispetto e di compassione verso Chi è più debole.
Ci dissociamo completamente da un gesto così sconsiderato e così di cattivo gusto.
La stragrande maggioranza degli Italiani è contraria all’uso delle pellicce ed è assolutamente favorevole affinché vengano finalmente aboliti gli allevamenti ( leggi “i lager” ) dove i poveri Animali vengono fatti nascere con il solo scopo di essere scuoiati ancora coscienti; e dopo una brevissima vita di atroci sofferenze, di torture e di privazioni.
Presentarsi al Teatro Alla Scala nel 2019 con circa 80 morti innocenti sulle spalle è deplorevole oltre che orribile.
Tradizione fa rima con evoluzione, ed evoluzione vuol dire anche e soprattutto presa di coscienza.
Gli occhi di quelle Anime invisibili, torturate, umiliate e infine ammazzate per l’effimera vanità di qualche pseudo-umano, è come se ci guardassero.
È vergognoso e immorale rendersi complici di un crimine così efferato e sanguinario.
Non siamo più nel paleolitico, né tantomeno abbiamo bisogno di assassinare esseri senzienti per ripararci dal freddo.
Le tecnologie e il progresso ci mettono a disposizione meravigliosi tessuti sintetici utilizzati anche a latitudini polari che oltretutto hanno un positivo impatto anche a livello ambientale.
Ma è assolutamente intollerabile far passare il messaggio che sia “normale” indossare la sofferenza e l’agonia di QUALCUN ALTRO.
L’Italia prenda esempio da molti altri paesi stranieri che hanno VIETATO PER LEGGE gli allevamenti dei cosiddetti “Animali da Pelliccia” ( già di per se un’aberrazione propria di un ‘tossico antropocentrismo’ ) proibendone al contempo la commercializzazione, come accaduto poco tempo fa in California negli Usa, il primo stato al mondo ad aver vietato la vendita di questo anacronistico e barbaro indumento.
Una scelta che è una chiara testimonianza di vero progresso morale e civile.
Lo stesso progresso che è stato espresso nel Regno Unito (dal 2000), in Austria (dal 2004), in Croazia (dal 2017), in Slovenia (dal 2013), in Repubblica Ceca (dal 2019), in Lussemburgo (dal 2018), e in molti altri stati.

La pelliccia è sinonimo di profondo degrado.
La pelliccia è sfruttamento e violenza imposta ad ALTRI ESSERI SENZIENTI , INCOLPEVOLI e INNOCENTI .

Invitiamo la signora Casellati a visionare il filmato allegato.
Potrà così ascoltare con le proprie orecchie il pianto disperato di una delle Creature da lei “indossate” il 7/12 u.s. durante la celebre serata inaugurale della stagione teatrale milanese e magari riflettere e farsi un esame di coscienza.
La “Tosca” macchiata di sangue innocente non è arte.
La Morte non è Arte.
E il “sogno d’Amore” di quegli Animali Innocenti è davvero “svanito per sempre”.
Loro sono “morti disperati” ...

Riccardo Manca


Animalisti Italiani



#NOPELLICCE #ABOLIAMOLEPELLICCE 

#STOPELLICCE

#AnimaliLiberi



Link FB:






Link articolo:






VIDEO,

abbiate il coraggio di guardare.

Anche lei signora Casellati.

E si vergogni .






CALIFORNIA VIETA PELLICCE :






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--
Riccardo Manca
Vice Presidente Nazionale
ANIMALISTI ITALIANI ETS

Via Tommaso Inghirami,82 - 00179 ROMA
Tel./Fax 06 78 04 171
e-mail:  
riccardo.manca@animalisti.it

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3 commenti:

piero deola ha detto...

LIBERIAMO LE CREATURE OPPRESSE DALLA TIRANNIDE UMANOIDE
Di VALDO VACCARO

Giorgio Alessandrini ha detto...

https://www.valdovaccaro.com/liberiamo-le-creature-oppresse-dalla-tirannide-umanoide/

Pietro Melis ha detto...

Grazie Giorgio. Infatti Piero Deola avrebbe dovuto precisare che "LIBERIAMO LE CREATURE OPPRESSE DALLA TIRANNIDE UMANOIDE" è il titolo diun articolo di Valdo Vaccaro. Altrimenti sembrerebbe assurdamente che Vaccaro propagandi una "TIRANNIDE UMANOIDE.