lunedì 23 marzo 2020

GOVERNI ITALIANI CRIMINALI COI TAGLI ALLA SANITA'

FONTE:

CAMERATESCA-MENTE


Dopo il coronavirus bisognerà preparare qualche colpo in canna, a cominciare dagli italiani  

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Posted: 21 Mar 2020 11:34 AM PDT

È quasi divertente vedervi fare i deficienti sui balconi o cercare di fare i rivoluzionari con gli aperitivi clandestini in terrazza, ma se ci pensiamo bene, alla fin fine, siete una miserevole, lurida massa di coglioni. Meritate di essere trattati così. Anzi, vi è andata pure bene. Forse meritereste pure di peggio.  

Chiariamo la situazione, che forse non è chiara a degli analfabeti (funzionali o meno) come voi.

Sappiamo benissimo, come chiunque non si sia semplicemente fermato ad ascoltare i camion con altoparlante che girano per le città – con tanto di altoparlanti – a spargere il terrore, che il virus, di per se, non è particolarmente aggressivo. Non più di tante altre influenze stagionali, assai meno di tante altre malattie. Lo avete capito che il coronavirus, di per se, non è eccessivamente pericoloso? Oppure pensate che sia come il colera? Il problema è un altro. Probabilmente, presi come siete dallo scrivere minchiate su Facebook, non lo avete ancora capito. Serve che qualcuno ve lo spieghi, e lo faccia con termini che siano per voi facilmente comprensibili. Ci provo io. Il problema sapete qual è? Che questo virus non è mortale, ma ha un’alta facilità di contagio. E noi, i virus con una alta probabilità di contagio, non ce li possiamo più permettere. Perché? Perché, in dieci anni, sono stati sottratti alla sanità pubblica quasi 40 miliardi: sono, più o meno, 4 finanziarie dello Stato Italiano, una cifra spaventosa. La sinistra, negli ultimi 10 anni, ha attinto alla spesa sanitaria per esigenze di finanza pubblica, per rispettare i diktat della UE, per non far salire lo spread, per rispettare i parametri di bilancio. 

È questo il risultato finale di politiche a dir poco criminali, chiaramente ed esaustivamente riassunte nel rapporto dell’Istituto GIMBE – Evidence For Health (uno degli Istituti più autorevoli in materia sanitaria della Nostra Nazione), che potete trovare a questo collegamento: http://www.quotidianosanita.it/allegati/allegato6678589.pdf. Studiando questo documento, infatti, notiamo come gli ultimi Governi abbiano attinto alla spesa sanitaria per finanziare le loro fallimentari politiche economiche: solo nel quinquennio 2010-2015 sono stati sottratti agli ospedali 25 miliardi. E chi ha governato l’Italia nel quinquennio 2010/2015? È presto detto: 

-        16 novembre 2011 – 27 aprile 2013: Governo Monti (quello della Riforma Fornero, dei tagli alla Sanità, della testa chinata in Europa);
-        28 aprile 2013 – 21 febbraio 2014: Governo Letta;
-        22 febbraio 2014 – 12 dicembre 2016: Governo Renzi;
-        12 dicembre 2016 – 1 giugno 2018: Governo Gentiloni.

Quattro Governi, è bene ricordarlo, nati tutti da inciuci di palazzo, senza uno straccio di legittimazione popolare. Praticamente possiamo dire che, salvo l’anno 2011 di Silvio Berlusconi, e salvo un anno e mezzo del primo Governo Conte, la sinistra, in Italia, ha governato quasi ininterrottamente negli ultimi 10 anni, riuscendo a disintegrare – né più né meno – la sanità pubblica, quel fiore all’occhiello della Nostra Nazione iniziato da Giolitti, perfezionato nel Ventennio Fascista da Benito Mussolini e che per decenni le altre nazioni europee (e non solo) ci hanno invidiato e copiato. E cos’è che, parallelamente, cresceva a dismisura, senza conoscere crisi, tagli, concorrenza? L’affare dei clandestini: a conti fatti, in Italia, dal 2010 al 2018, per permettere a centinaia di migliaia di parassiti di venire a svernare in Italia, sono stati spesi 20 miliardi. Una cifra folle, da capogiro, pari a più della metà di quanto è stato sottratto alla sanità pubblica. Non sappiamo quanti soldi questo Governo abbia ripreso a spendere per gli invasori: accedere a qualche straccio di documento diventa sempre più difficile, almeno per gli ultimi dei coglioni, quali noi (e soprattutto voi) siamo. 

È un’esagerazione dire che hanno tolto soldi alla Sanità per darli ai clandestini ed alle ONG che li parcheggiavano sulle nostre coste? Forse, ma così è. 

Quando vi dicevamo “Prima gli italiani” – e lo facciamo dal 1991, mentre le parole d’ordine di quell’altro che tanti di voi cretini idolatrate erano “Napoli colera” e “Secessione del Nord” – e voi ci avete denunciati, insultati, ostracizzati, boicottati, picchiati, presi in giro, volevamo dire esattamente questo. Volevamo dire che mentre questa Nazione colava a picco, con indicatori economici e macro-economici a dir poco disastrosi, voi, mentre vi arrabbattavate per un contratto a scadenza sei mesi, gridavate di aprire i porti, gridavate all’accoglienza, e ci portavate in Tribunale per ogni manifesto che osavamo mettere sui muri delle vostre città (sempre legalmente e pagando quello che dalle amministrazioni comunali ci veniva chiesto, ovviamente, mica come i vostri amichetti dei centri sociali, abituati a distruggere e ad imbrattare le città senza mai pagare il conto, grazie agli amici in Magistratura Democratica), sempre più sporche, sempre più preda della delinquenza straniera, sempre più marce, sempre più senza controllo. 

Adesso non potete più ammalarvi, nemmeno di un’influenza del cazzo, perché i posti letto, per voi (ed anche per noi, purtroppo), non ci sono più: sono stati convertiti in centri di prima accoglienza, in corsi di inserimento al lavoro per clandestini, in redditi di cittadinanza regalati a fancazzisti (che continueranno a prendere i loro immeritati soldi mentre le partite IVA – il vero motore economico di questa Nazione – vengono umiliate con 600 euro al mese che non valgono nemmeno tutta la carta che bisogna produrre per ottenerli). E siccome non vi potete ammalare dovete restare chiusi in casa, perché altrimenti rischiate di schiattare in un anonimo lettino di ospedale, ché nemmeno i vostri parenti possono venire a stringervi la mano prima che tiriate le cuoia. Siete passati da “abbraccia un cinese” e “il vero virus è il razzismo” al denunciare poveri cristi che portano a passeggio il cane o si fanno la corsetta mattutina, e l’avete fatto con una tale naturalezza, con una faccia da culo così grande, che forse, dico forse, viene da pensare che questo merdoso virus, forse forse, ve lo meritiate. Non noi, beninteso. Abbiamo solo la sfortuna di avervi come nostri connazionali, ma noi abbiamo fatto di tutto per avvisarvi. Di più: perfino i nostri genitori e le nostre mogli si stupiscono di come molti resistano ancora, urlino, strepitino, seppur inascoltati, ma nonostante tutto non abbiano ancora mollato – e qualcuno, tra noi, se lo potrebbe pure permettere di mandarvi sacrosantemente a fanculo. 

Siete stati voi a legittimare questa classe dirigente di criminali, che mentre cominciavamo a morire come coglioni, buttati nell’angolino di qualche camera di ospedale, ci dicevano che non dovevamo preoccuparci, che se lo facevamo eravamo razzisti, xenofobi e fascisti, salvo poi costringerci a stare a casa, a smettere di lavorare senza sapere come portare i soldi in famiglia. È qualcosa che si avvicina di molto alla legge marziale, se non ve ne siete accorti. E adesso che dobbiamo, perfino noi, adattarci a questa situazione – essere costretti a stare a casa e a non lavorare perché non possiamo rischiare di ammalarci, ché posti letto, per noi, non ce ne sono più (1 ogni 250 abitanti, meno della Romania) – ci trattate come degli imbecilli se cerchiamo di invitarvi alla calma, di rispettare le disposizioni governative, di cercare di non ammalarvi per non morire soli, perché i vostri parenti non potranno nemmeno avvicinarsi a stringervi la mano negli ultimi momenti? Pensate di essere rivoluzionari andando in giro a fare l'aperitivo in strade deserte? A violare le disposizioni sanitarie? A falsificare le autocertificazioni? No. Siete solo dei coglioni. Dei coglioni che rischiano di ammalarsi e di far ammalare gli altri. Se fossimo in una Nazione “normale” al minimo sareste stati fucilati in mezzo alla strada – come propone De Luca, il governatore della Campania che tutti idolatrano perché dice cose da fascisti (“Siamo in guerra”, “Se fate la festa per la laurea bisogna venirvi a cercare col lanciafiamme”, “Purtroppo in Italia non possiamo utilizzare i metodi terapeutici della Cina”) pur non essendo un Fascista, e quindi lui se le può permettere, mentre noi veniamo denunciati in un battito di ciglia. Al massimo meritereste di non venire curati e lasciati a morire dentro una stanza senza cibo né acqua. Ma tanto siamo in Italia, Nazione incivile per definizione dal ’45 in poi, e quindi verrete trattati come persone normali. Non preoccupatevi:  potrete continuare a dire le vostre cazzate su Facebook as usual– come sempre – per usare un termine inglese, la lingua che vi illudete di saper parlare, quando non sapete nemmeno l’italiano. Potrete farlo ancora per poco, però: quando diventeranno operative le nuove delibere AGCOM che, sotto le mentite spoglie della lotta alle bufale, mirano a mettervi il bavaglio anche sulla vostra paginetta Facebook (dove al 90% pubblicate solo minchiate e stupidaggini), non potrete nemmeno più farlo. Vi rimarranno le foto degli spritz coi soldi della pensione di nonna (se non sarà schiattata per il coronavirus) e le foto di cuccioli (quelli che avete bastardamente abbandonato in massa in queste ultime settimane – perché non siete in grado di prendervi cura di voi, in tempi di crisi, figuriamoci di un altro essere vivente indifeso). 

Vi pisceranno in testa dicendovi che piove, e voi dovrete pure applaudire contenti. Anzi: lo state già facendo. Avete eletto a grandi statisti questi governanti da strapazzo, che hanno sottovalutato la crisi e vi hanno mentito fino alla fine, salvo poi mettervi in quarantena. In una Nazione civile questa gente sarebbe dovuta finire dentro un vagone piombato, ma voi non siete civili, quindi ve li meritate tutti. 

Forse, quando e se tutto questo sarà finito, bisognerà fare i conti con un bel po’ di gente e preparare qualche colpo in canna: l’Unione Europa, la Von der Leyden che programma l’assalto ai nostri titoli più importanti, la Germania che ci ha guardati affondare col sorriso sulle labbra, i francesi che ci hanno perculato, una classe di governanti inetti, cialtroni, massoni e mafiosi. Ma, prima di tutto, bisognerebbe cominciare da voi: dagli italiani.

6 commenti:

Giancarlo MATTA ha detto...

egregio Professor Melis,
a queste ottime, sostanzialmente inconfutabili, e condivisibili osservazioni
-che la ringrazio per avere pubblicate- aggiungerei una nota finale.
L'Italia è un Paese prevalentemente popolato di servi. E in un Paese popolato prevalentemente di servi, è difficile resistere alla tentazione e non provare a diventare Padroni.
Padroni, almeno, del proprio destino.
Questa è la possibilità che ( in pochi ) ancora abbiamo. Dunque possiamo "preparare colpi in canna" ( metaforicamente ma non solo ) oltre tutto, abbiamo una certa età... .
E come ho scritto e detto tante volte = le RIVOLUZIONI le preparano, scatenano, combattono poche persone sagaci, mentre "la Nazione di incivili" (quella che ha i Governi che si merita) sta e starà sempre e soltanto a guardare.
un cordiale saluto da Torino. GM

ambrogio negri ha detto...

Ho collaborato per qualche anno con la sanità della Regione dove ora vivo. Con uno 1,5 milioni di abitanti, un tempo aveva 24 USL, praticamente una per ogni condominio. Dopo una prima riforma, hanno ridotto il tutto a 13 ASL e 4 Aziende Ospedaliere. Infine, udite, hanno costituto l’Azienda Sanitaria Unica Regionale più l’Azienda Ospedaliera Regionale. Vi chiederete: hanno fatto un bel risparmio?
No, è la risposta, poiché hanno denominato le precedenti ASL in Zone Territoriali e, per giunta, ci hanno piazzato sopra per ogni provincia la Direzione di Area Vasta, ovviamente mantenendo anche la Direzione ASUR.
Perché questa premessa? Per spiegare alcune delle manfrine che governano la Sanità.
Contrariamente a qualsiasi azienda privata, così continuano a essere mantenuti tutti i servizi amministrativi relativi, necessari per acquistare beni e servizi, amministrare il personale, fare i bilanci, ecc.. Dunque, se è pur vero che alla fine, a furia di riduzione dei fondi destinati alla Sanità, si finisce per tagliare proprio dove non sarebbe opportuno, cioè sul personale sanitario, provate a pensare quanti amministrativi si potrebbero ridurre se fosse centralizzata tutta l’Amministrazione. Ognuno acquista per conto proprio, ottenendo prezzi difformi dallo stesso fornitore per lo stesso bene. E non mi riferisco agli eventuali intrallazzi, ma proprio al sistema, che conosco anche dalla parte opposta, dato che per lunghi anni ho lavorato anche in un’azienda farmaceutica.
E poi, vi sovviene anche, nel confronto fra le Regioni, quanto costa la stessa siringa a Reggio Calabria e a Trento?
È ovvio che nessun politico voglia rinunciare al suo potere né si arrischierà mai a razionalizzare quello che sarebbe necessario veramente, cioè ridurre il personale amministrativo a vantaggio di quello sanitario e tecnico. Significherebbe creare sacche di disoccupazione significative.
Con ciò non voglio dire che la riduzione dei fondi alla Sanità sia stato legittimo, ma tutti ci lamentiamo per il pesante gravame del fisco, almeno chi le tasse le paga, ma non si capisce come fare per ridurlo.
Cordiali saluti

Pietro Melis ha detto...

Perché non ha nominato la Regione in cui ha lavorato?

ambrogio negri ha detto...

Si tratta della regione Marche. AI fini della comprensione del fenomeno, però, non ha nessuna importanza poiché a mo’ di fotocopia la situazione è identica in tutte le Regioni. La Sanità è la maggiore voce dei bilanci a gestione locale perciò rappresenta la gallina dalle uova d’oro per dispensare prebende attraverso la nomina a posti di responsabilità ai propri sostenitori. Ciò comporta tutta la pletora di organizzazioni atte a giustificare l’esistenza di dette posizioni. A questo si aggiunge che, nonostante le moderne dotazioni, sembra che si debba ancora scrivere con la penna d’oca, comunicare con i piccioni viaggiatori e spostare materiali e persone con le carrozze trainate da cavalli.
Giusto per portare all’attenzione, notate che quando avviene, per volontà ed iniziativa di qualcuno con senso di responsabilità, a seguito di indagini si scovano decine e decine di assenteisti in ogni luogo e settore della pubblica amministrazione. E qual è il servizio maggiormente rappresentato da costoro? Quello amministrativo!
E si tratta, per dirla figurativamente con termini da coronavirus, solo dei sintomatici e sottoposti a tampone. Pensate a tutti quelli asintomatici, che restano diligentemente sul posto di lavoro impiegando la maggior parte del tempo per farsi i fatti propri. In tanti anni che ho frequentato uno di detti ambienti non ho mai sentito puzza di sudore per il troppo lavoro, ma solo tante lamentele per la mancata valorizzazione della propria posizione da parte di soggetti che, per dirla alla Berlusconi, in una azienda privata non li avrebbero assunti nemmeno per fare le pulizie.
Cordiali saluti

Giancarlo MATTA ha detto...

bene, Professore !
finalmente UNO che -debitamente sollecitato- ha avuto il "coraggio" di sottoscrivere ciò che ha scritto (sempre che quello indicato non sia un nome falso) e per giunta ha scritto cose non banali e di pubblico interesse. GM

ambrogio negri ha detto...

Giusto per portare all’attenzione, notate che quando avviene, per volontà ed iniziativa di qualcuno con senso di responsabilità, a seguito di indagini si scovano decine e decine di assenteisti in ogni luogo e settore della pubblica amministrazione. E qual è il servizio maggiormente rappresentato da costoro? Quello amministrativo!