Ad evitare che un pederasta (anche se ormai è proibito dirlo perché si deve dire omosessuale) venga aggredito basta il codice penale, valido per tutti indistintamente. Ma questi pederasti, che pretendono di cancellare la distinzione naturale tra il culo e la vagina, debbono smetterla di pretendere di cancellare anche in pubblico il diritto di provare FISICAMENTE schifo per essi. Vanno a cercarsela questi provocatori in pubblico. Altro che aggravanti per omofobia (neologismo voluto dai pederasti) . Attenuanti per gli aggressori che subiscono in pubblico la violenza visiva dello schifo della provocazione dei pederasti. Ho fatto fatica a riprodurre questi due schifosi individui che pretendono di essere normali ed esibiscono in pubblico dispoticamente la loro anormalità come pretesa normalità, senza alcun rispetto per gli altri. Essi sono ormai degli arroganti che, sentendosi una lobby, non vogliono rispettare in pubblico il normale schifo che un normale può provare per essi. Esiste o non esiste più un articolo del codice penale che condanna l'offesa al comune senso del pudore? Qual è ormai il limite del comune senso del pudore? Se una donna esce in strada con il seno scoperto offende ancora il comune senso del pudore? Se avesse un bel seno non mi offenderebbe affatto. Anzi. Mi offenderebbe solo il senso estetico se lo avesse brutto. Ormai siamo all'assurdo. E' reato che una donna esca con il seno scoperto ma non è reato lo schifo di due pederasti in pubblico come quelli della foto. Si immagini che passi un bambino che domandi ai genitori una spiegazione. Che cosa gli verrebbe risposto? Che quei due si amano? E cosa fanno per amarsi? Si inculano. Ma questo non si può dire. Si deve tacere la verità. Oltre che schifosi sono anche disonesti perché usano eufemismi (come diritto all'affettività) per nascondere la realtà. Anche questo è lo specchio di un Occidente decadente, preda del relativismo culturale. Così si spiega anche la sua debolezza di fronte all'invasione islamica.
Roma, il gay aggredito a Berlusconi:
"Approvare una legge anti-omofobia"
Una coppia omosessuale a gay Street a Roma | |
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Un appello al presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, «affinché venga approvata la legge contro l’omofobia»: a farlo è il giovane di 22 anni che la scorsa settimana, ma la notizia è stata resa nota solo ieri da Arcigay, è stato vittima di una aggressione omofoba in via Cavour, in pieno centro di Roma. Il giovane, dimesso ieri mattina dall’ospedale dove era stato ricoverato a causa delle gravi lesioni riportate, si trova ora a casa con i propri familiari e preferisce, al momento, non intervenire in pubblico e continuare a mantenere la propria privacy per agevolare il corso delle indagini.
«Volevo ringraziare Gay Help Line - dice in una breve dichiarazione diffusa tramite Arcigay - per il sostegno ricevuto e tutte le istituzioni per la solidarietà espressami, però credo ci sia bisogno di azioni concrete e volevo fare un appello al presidente Berlusconi affinché venga approvata la legge contro l’omofobia e nello stesso tempo mi auguro che le forze dell’ordine - aggiunge - risolvano il mio come tutti gli altri casi irrisolti». «Come atto di civiltà - si augura infine - spero che ci sia una partecipazione attiva al prossimo Gay Pride di Roma del 3 luglio dove sicuramente parteciperò anche io».
«Mi auguro che alle chiacchiere inutili di solidarietà seguano presto fatti concreti che facciano sentire meno impunito il crescente popolo di omofobi»: così, in una nota, Vladimir Luxuria, dopo l’aggressione omofoba contro un 22enne a Roma. «Tutti i recenti casi di violenza contro gay e trans hanno due fattori comuni - aggiunge Luxuria - la giovane età e l’agire in gruppo contro una sola persona che dimostra più vigliaccheria che virilità». Poi, l’ex parlamentare ricorda che «purtroppo la promessa del ministro delle Pari opportunità di presentare una proposta di legge a marzo sull’omofobia è ancora disattesa»
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