tag:blogger.com,1999:blog-3698737143120738598.post7790815289592108374..comments2024-03-28T09:54:32.361+01:00Comments on Blog del prof. Pietro Melis: CRESCETE E MOLTOPLICATEVI...SINO ALLA DISTRUZIONE DELLA TERRAUnknownnoreply@blogger.comBlogger1125tag:blogger.com,1999:blog-3698737143120738598.post-89533524453395274522014-07-19T15:38:08.790+02:002014-07-19T15:38:08.790+02:00In questa epoca definita post-industriale ci sareb...In questa epoca definita post-industriale ci sarebbe bisogno di decrescita piuttosto di crescita. La nostra Terra è stata e continua ad essere saccheggiata dall'"uomo". Dalle industrie, dall'ingiustificato accrescimento edilizio, il più delle volte speculativo, dai capannoni di centri commerciali che spuntano come funghi in maniera ingiustificata in proporzione alla popolazione italiana (che non aumenta), dal continuo aumento di villaggi turistici e di agriturismo. Per non parlare dell'Expo 2015 che ha sottratto alla Lombardia definitivamente migliaia di chilometri quadrati di verde, per una sorta di Fiera che dura un anno e poi lascia tutte queste strutture di cemento e metallo che non servono per sempre. Tutte cose che specialmente in Italia stanno riducendo drasticamente lo spazio naturale agricolo-forestale. Ormai se si escludono i grandi parchi nazionali e le zone montuose, gli spazi verdi sono dei piccoli scacchi in mezzo a un immensa area di cemento. Di fronte a questa situazione così inequivocabile, i nostri politici di potere ma più in generale i governanti internazionali dei paesi potenti, in accordo anche con le grandi religioni monoteiste, hanno la faccia tosta di chiedere ancora la crescita industriale. Ma non capiscono (mi riferisco soprattutto all'Italia e ad altri paesi simili) che col calo delle nascite e col progressivo invecchiamento della popolazione ci sarebbe sempre meno bisogno di consumismo? Basterebbe invece un'adeguata distribuzione della ricchezza, che comunque c'è, perché la ricchezza economica, non si stabilisce con l'iperproduzione industriale, che poi è destinata a determinare un notevole numero di beni e manufatti invenduti. Dopo avere inquinato inutilmente l'ambiente questi beni dovranno essere distrutti, creando ulteriore inquinamento e riduzione di spazio ambientale.<br /> Anton.Anonymousnoreply@blogger.com