tag:blogger.com,1999:blog-3698737143120738598.post903361960213694627..comments2024-03-28T09:54:32.361+01:00Comments on Blog del prof. Pietro Melis: POST CENSURATOMI SUL FORUM LA ZAMPA (del quotidiano LA STAMPA . IN QUESTO PAESACCIO NON ESISTE LIBERTA' DI PENSIERO. GUAI A CHI TOCCA LE RELIGIONIUnknownnoreply@blogger.comBlogger1125tag:blogger.com,1999:blog-3698737143120738598.post-75963404725472910412010-07-16T12:32:52.111+02:002010-07-16T12:32:52.111+02:00Buongiorno egregio professore,
sono assolutamente...Buongiorno egregio professore,<br /><br />sono assolutamente d'accordo con lei. I post cui lei fa riferimento presentano una lacuna importante, e bene ha fatto lei a metterla in evidenza. Non si possono usare due pesi e due misure, non si possono attribuire torti a senso unico, così come non si dovrebbero difendere certi animali e non altri in base ad un odioso criterio anch'esso razzista e ingiusto. Rimango di stucco per il fatto che le abbiano censurato il post, dal momento che da ciò che vi è scritto non si evince alcuna parola ingiuriosa o irriguardosa nei confronti di chiccessìa, non traspare alcun sentimento pregiudiziale o avverso nei confronti di ebrei o islamici, ma solamente l'intenzione di porre l'accento su un tema che tutti cercano scansare come fosse una malattia contagiosa, ovvero la verità sulla macellazione Kosher e Halal, che rappresenta oggi nel duemiladieci una vergogna senza attenuanti per la civiltà intera. Con simili tradizioni ancora in auge, che pretendono purificare un animale tormentandolo con un supplizio da medioevo, ci poniamo ai livelli più bassi di qualunque tipo di civiltà degna di questo nome. Credo non vi sia nemmeno bisogno di scomodare la Bibbia, né tantomeno assicurarsi se Mosé sia esistito o meno, per capire da soli che oltraggiare gli animali in questo modo è un comportamento cinico e sbagliato che qualunque Dio disapproverebbe. Le parole del Rabbino Capo Di Segni, se vere, mi provocano grandissimo sconcerto e dispiacere; affermare che, chi si oppone al Kosher sia contro gli Ebrei, è un espediente per chiudere ogni spiraglio al dialogo e al confronto con chi si oppone a questa cattiveria gratuita verso gli animali. Credo sia giunto il momento di fare un passo indietro sul fronte dei precetti religiosi, e un passo in avanti su quello della pietà e del rispetto per altri esseri viventi da troppo tempo tormentati e perseguitati dall'uomo. Il Rabbino Capo di Roma e con lui quegli stessi giudici che intendono processarla, mostrerebbe grandissimo senso di responsabilità e lungimiranza se fosse capace di un gesto distensivo, se Le riconoscesse - come è più che evidente -, intenti mossi esclusivamente dalla compassione verso animali costretti a soffrire più di quanto non sia necessario, e non, da subdoli tentativi di infierire nei confronti della razza ebraica, già a suo tempo tormentata e annichilita dalla cattiveria umana. Lei è forse troppo sincero per essere vero, e oggi, non essere ipocriti costa a volte alcune incomprensioni quando non anche antipatie. E' verissimo però che proprio coloro i quali sono stati colpiti in prima persona da una tragedia come quella che tutti sappiamo, dovrebbero loro per primi riconoscere, che la crudeltà inflitta agli animali tramite un certo rito, non ha alcuna ragion d'essere, e affermare finalmente che nessun Dio veramente misericordioso può tollerare e avallare una simile barbarie. Queste sarebbero le parole che una guida spirituale come il Rabbino Capo dovrebbe saper pronunciare, scavalcando vecchi dogmi che vogliono per forza la sofferenza di altri esseri viventi allo scopo di purificarli. Un atto d'amore e di pietà, un raggio di luce che scaturisce dall'anima e libera per sempre gli animali da inutili vessazioni quotidiane, fino al giorno in cui non saranno lasciati in pace per sempre, liberi su questa terra a condividere con noi il comune destino e cammino di vita. Un appello dunque agli uomini di buona volontà, di fede sia ebraica che musulmana, affinché siano capaci di decisioni dettate dalla bontà d'animo più che dal dogma religioso, perché Dio è nella nostra coscienza prima ancora che nelle parole delle Sacre Scritture, ascoltiamolo quando Egli ci parla.fabio fontananoreply@blogger.com