martedì 1 marzo 2011

ANCORA SUL PROF. CANNELLA. DOVE STAVA LA SUA SCIENZA DI NUTRIZIONISTA?

EFFICACIA CONFERMATA PER COLON, SENO, PROSTATA

Frutta e verdura non servono più a prevenire il cancro? Non credeteci

Uno studio mette apparentemente in dubbio i benefici di una dieta ricca di vegetali. Ma leggendo bene i dati si capisce che l'effetto c'è, seppur non su tutti i tumori


MILANO - Da anni ci viene detto che bisogna mangiare almeno cinque porzioni di frutta e verdura al giorno per prevenire il cancro, le malattie cardiovascolari, il diabete. Il 6 aprile, sulle pagine del Journal of the National Cancer Institute, è stato pubblicato uno studio che spariglia le carte in tavola con gli effetti di una bomba, perché sembra mettere in discussione le finora indiscusse doti benefiche di mele, carote e simili: frutta e verdura, scrivono gli autori, proteggono poco dai tumori.

DATI EUROPEI – Stavolta non si può dire che i numeri arrivino da una ricerca minuscola, di poco significato: i dati provengono infatti dallo studio europeo EPIC (European Prospective Investigation into Cancer and Nutrition) che ha reclutato, fra il 1992 e il 2000, oltre 400 mila uomini e donne da 10 Paesi del vecchio continente, Italia compresa. I partecipanti sono stati seguiti in media per più di 8 anni, raccogliendo dati dettagliati sulla loro alimentazione e lo stile di vita in generale; nel corso del tempo, 30 mila persone hanno avuto una diagnosi di tumore. Andando a guardare quanta frutta e verdura avevano mangiato abitualmente i malati in confronto ai sani Paolo Boffetta, l'epidemiologo italiano responsabile dello studio (ora in forze alla Mount Sinai School of Medicine di New York), si è accorto che consumare vegetali in quantità influenza ben poco il rischio di ammalarsi di tumore: la protezione garantita da una dieta ricca di frutta e verdura nei confronti del cancro sarebbe solo «debole». Se tutti i partecipanti avessero mangiato 5-6 porzioni di vegetali al giorno, infatti, la probabilità di tumore si sarebbe ridotta di appena il 3-4 per cento; maggiori benefici, seppur modesti, parrebbero trarne le donne e i forti bevitori, ma soltanto per tumori correlati all'uso di alcol e al fumo.

EFFETTO PROTETTIVO – I ricercatori ammettono di essersi basati su questionari che i partecipanti riempivano da soli, il rischio che i dati siano in qualche misura poco precisi esiste. Però resta il dubbio: crolla miseramente una delle poche certezze in tema di alimentazione, frutta e verdura non servono più? Tutt'altro, come spiega Andrea Ghiselli, ricercatore dell'Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione (Inran): «Attenzione, dire che frutta e verdura sono inutili contro i tumori è un atto di insensibilità nei confronti dei cittadini, che per di più non aspettano altro: un'affermazione simile può infatti sembrare a molti una valida scusa per non dover più riempire il piatto di insalata – dice il ricercatore –. I dati EPIC hanno voluto vedere l'effetto dei vegetali su tutti i tipi di tumori, dalle leucemie al tumore al cervello, mettendo in uno stesso calderone anche forme di cancro che non sono direttamente influenzabili con l'alimentazione. Ebbene, nonostante si siano considerati sullo stesso piano tumori di ogni genere rimane una pur debole correlazione: significa che per i tumori che dipendono da ciò che mangiamo l'effetto è ancora più ampio, come già del resto sappiamo. Il rischio di tumore al colon, ma anche di cancro al seno o alla prostata, diminuisce se la dieta è ricca di frutta e verdura. Per di più, leggendo attentamente i dati, si vede che l'effetto protettivo è marcato in chi beve, sui tumori correlati ad alcol e fumo: vuol dire che i vegetali possono almeno in parte “rimediare” ai danni di uno stile di vita non salutare».

ITALIA – Insomma, la buona fama di frutta e verdura non è intaccata dai nuovi dati. Anzi: come osserva Carlo Cannella, presidente dell'Inran, «i dati raccolti in Italia dallo studio EPIC sono particolarmente favorevoli: da noi c'è l'incidenza più bassa di tumori e il maggior effetto protettivo da parte di frutta e verdura. Tra l'altro, consumiamo maggiori quantità di frutta e verdura rispetto a Paesi come Danimarca, Svezia, Germania, Olanda o Inghilterra, tanto che la media europea di consumo è stata spostata sensibilmente verso l'alto proprio grazie agli italiani. Certo, frutta e verdura non sono una panacea: vanno comunque abbinate a uno stile di vita salutare, è impensabile compensare i danni di fumo, sedentarietà o scorpacciate di grassi solo mangiando più vegetali».

Elena Meli
07 aprile 2010

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