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In 24 ore duemila arrivi. PRONTO IL PIANO DI SVUOTAMENTO: SARANNO USATE SEI NAVI
Lampedusa, sbarchi e proteste
«Evacuazione al via da mercoledì»
Il molo bloccato per ore dai cittadini. Emergenza sanitaria, l'Oms: «Nessun rischio di epidemie»
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Lampedusa, sbarchi e proteste
«Evacuazione al via da mercoledì»
Il molo bloccato per ore dai cittadini. Emergenza sanitaria, l'Oms: «Nessun rischio di epidemie»
MILANO - A Lampedusa è rivolta anti-migranti. Gli sbarchi non si fermano (nelle ultime 24 ore sono arrivati quasi duemila nordafricani) e i residenti si dicono infuriati e impauriti, sentendosi sotto assedio per la presenza di migliaia di tunisini. Molti abitanti, in particolare donne, hanno bloccato per diverse ore il molo del porto chiedendo una soluzione definita all'emergenza immigrazione che soffoca l'isola da circa due mesi. Sul tardo pomeriggio, poi, il presidio è stato rimosso e personale incaricato dal sindaco ha tolto i cassonetti della spazzatura e il materiale utilizzato dai manifestanti per impedire la circolazione. All'ingresso del porto rimangono alla deriva i dodici barconi, usati dai migranti e sequestrati, che alcuni pescatori hanno trainato con delle corde creando una sorta di barriera per ostacolare il passaggio delle motovedette in caso di arrivo di altri extracomunitari. In strada diversi residenti indossano le mascherine: «Qui è tutto sporco, ci sono ovunque immigrati e abbiamo paura anche di contagi e malattie». A Lampedusa sono attesi gli ispettori del ministero della Salute per controllare lo stato igienico-sanitario dell'isola. A tal riguardo, comunque, l'Oms assicura che al momento non ci sono rischi specifici di epidemie, né sono state segnalate particolari infezioni. Prosegue, nel frattempo, il trasferimento degli extracomunitari verso i altri centri d'accoglienza sparsi in tutto il territorio nazionale. Entro mercoledì inoltre, come hanno annunciato il ministro Roberto Maroni e il commissario per l'emergenza immigrati, prefetto Giuseppe Caruso, l'isola agrigentina sarà evacuata grazie all'intervento di sei navi, con una capienza totale di circa diecimila posti. Proprio mercoledì il piano di svuotamento dell'isola sarà oggetto di un Consiglio dei ministri straordinario. (Epa)
di F. Cavallaro (riprese M. Delbò - H24)
PROTESTE - A far scattare il presidio al porto è stato un gruppo di lampedusane arrabbiate per le critiche rivolte loro da Vincenzo D'Ancona, presidente del Consiglio comunale. Durante l'assemblea del comitato delle donne, alla presenza del governatore siciliano, Raffaele Lombardo, D'Ancona, accusato di non essersi impegnato abbastanza per risolvere l'emergenza, ha detto alle donne: «Siete bestie». Nell'aula si è sfiorata la rissa e alcune partecipanti hanno anche pianto per la rabbia. Subito dopo, i pescatori hanno trainato quattro barconi usati dai migranti e sequestrati e li hanno posizionati all'ingresso del porto. Dal molo una cinquantina di donne invitava altri uomini a partecipare alla protesta. Altissima tensione sulla banchina. In mattinata alcune donne si erano addirittura incatenate contro il sovraffollamento dell'isola.
I VESCOVI - In campo a sostegno dei lampedusani sono scesi idealmente i vescovi italiani. Nella sua prolusione al Consiglio Cei, il cardinale Angelo Bagnasco ha sottolineato che di fronte all'emergenza dei flussi migratori e all'arrivo di «tanti profughi», gli abitanti dell'isola «non devono sentirsi soli»: per questo, la Conferenza episcopale italiana chiede al governo «un ulteriore sforzo perché, avvalendosi di tutti gli strumenti anche comunitari, si dia sollievo all'isola e ai suoi abitanti». Bagnasco, inoltre è convinto che «per predisporre soluzioni minimamente adeguate per gli sfollati, i profughi o i richiedenti asilo c'è bisogno, oltre che dell'apporto generoso delle singole Regioni d'Italia, anche della convergenza dell'Europa comunitaria, chiamata a passare - come giustamente si è detto - da una "partnership della convenienza" a quella della "convivenza"».
di A. Sciacca (riprese M. Delbò - H24)
LE NAVI - L'evacuazione degli immigrati dall'isola comincerà mercoledì. Il piano messo a punto dall'unità di crisi, d'intesa con il governo, prevede l'impiego di cinque navi passeggeri di diverse compagnie di navigazione e dell'unità militare San Marco. Nello stesso tempo, il governo sta predisponendo in tutto il territorio nazionale la realizzazione di alcune tendopoli e la ristrutturazione di alcune caserme per ospitare i migranti.
I BARCONI - Gli sbarchi proseguono senza sosta. Un barcone con a bordo 47 immigrati è approdato alle 17.30 al molo vecchio, superando il blocco in mare organizzato dai pescatori con le carrette del mare disposte davanti al porto. Non si hanno notizie invece di un gommone partito dalla Libia con 68 migranti, tra i quali numerose donne e bambini, che domenica sera aveva lanciato l'sos. Gli immigrati avevano raccontato di trovarsi a circa 60 miglia dalle coste libiche, con poco carburante e senza viveri. Un altro barcone partito sempre dalla Libia sabato sera, con circa 180 profughi a bordo, è stato invece segnalato da un peschereccio in navigazione verso le coste siciliane. Un terzo natante con circa 300 persone a bordo è invece ormai a circa 7 miglia al largo dell'isola, ma è in difficoltà perché imbarca acqua rischiando così di affondare. Sono invece 240 gli immigrati su un barcone «agganciato» da mezzi della Guardia costiera circa 30 miglia da Lampedusa. A bordo anche dieci minori e diverse donne, due delle quali incinta. Nelle ultime 24 ore sono stati circa 2.500 i migranti sbarcati.
LE CIFRE - Gli immigrati nordafricani presenti sull'isola sono quasi settemila a fronte di un numero di lampedusani che sfiora quota 5.000. Solo i minori sbarcati e scomparsi sarebbero 400, secondo la denuncia del procuratore nazionale Antimafia, Piero Grasso, intervenuto a un convegno sul tema della tratta delle immigrate e sullo sfruttamento della prostituzione. «Alcuni di loro - ha detto - sono stati trovati con dei bigliettini sui quali c'era scritto il numero di un referente al quale collegarsi e che, probabilmente, fa capo a qualche organizzazione criminale».
IL FURTO - A Lampedusa c'è poi in queste ore un giallo. Domenica sera una coppia di coniugi dell'isola sarebbe stata infatti aggredita e derubata nella propria abitazione. Una smentita a riguardo arriva da fonti investigative citate dall'Ansa. La coppia di coniugi, rientrando in casa domenica intorno alle 20.30, si sarebbe piuttosto imbattuta in tre stranieri che si stavano allontanando dalla loro abitazione dopo essersi impossessati di alcuni capi di abbigliamento, due cellulari e 500 euro. Mentre i ladri fuggivano uno di loro avrebbe colpito Luigi Salina, 58 anni, padrone di casa, allo zigomo sinistro, procurandogli una lieve contusione. La denuncia - hanno precisato fonti investigative - è stata fatta alle 13.30 di lunedì dopo dichiarazioni definite dagli stessi investigatori «prima inspiegabilmente reticenti, poi contraddittorie».
Redazione online28 marzo 2011
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