sabato 13 agosto 2011

VIVA L'EVASIONE FISCALE PER DIFENDERSI DA QUESTA POLITICA DI PAZZI O DISONESTI

Ha scritto Aristotele (Politica, VIII) che ogni popolo ha il governo che si merita. Io aggiungo che ogni governo ha il popolo di evasori fiscali che si merita. Un governo che vuole combattere l’evasione fiscale dissipando esso stesso il danaro pubblico per alimentare le clientele e per mantenere milioni di individui che vivono di politica – non volendo dimezzare, almeno, il numero dei parlamentari, dei consiglieri regionali e comunali, e non volendo abolire le inutili province né accorpare i piccoli Comuni (con meno di 5000, se non 10.000 abitanti) in un unico Comune (bastando negli altri un ufficio per rilasciare certificati) – si merita un popolo di evasori fiscali. L'istituzione delle regioni con poteri legislativi, invece che solo amministrativi, ha causato una pletora di leggi regionali che, confliggendo spesso con quelle statali per sovrapposizione ad esse, ha portato ad una parcellizzazione del potere centrale a beneficio di interessi locali, anche mafiosi, volti ad una aggressione del territorio. Si è così identificato il decentramento amministrativo con quello legislativo. Si dovrebbero abolire anche le regioni accorpandole tutte in non più di tre macroregioni (secondo un progetto che fu del costituzionalista Gianfranco Miglio, che per un certo tempo fu teorico della Lega Nord).

Si potrebbero aumentare con il risparmio sulla politica almeno le pensioni minime.

Non ho mai capito perché debbano esistere regioni a Statuto speciale oltre a quelle che hanno differenze linguistiche come la Valle d'Aosta e l'Alto Adige (in realtà Sud Tirolo). L'autonomia fu concessa alla Sicilia per contrastare il movimento separatista dopo la guerra e alla Sardegna perché vi era un partituncolo chiamato Partito Sardo d'Azione (quale azione?) che minacciava il separatismo pur non avendo mai avuto forti radici in Sardegna. Non divenne mai nemmeno partito di maggioranza relativa. I sardi avevano capito che conveniva avere solo l'autonomia per mangiare con i soldi del Nord. Questa è la verità.

E nel 2005 la Sardegna, che ha un milione e 600 mila abitanti ,si è data ben 8 province. Pazzesco. Vi è una provincia (Ogliastra) di soli 57.000 abitanti. Questi parassiti della politica si rifugiano ora dietro la Costituzione per giustificare l'autonomia legislativa di una regione autonoma a Statuto speciale per conservare le loro poltroncine.

I sardi sono ancor oggi un popolo di parassiti che morirebbe di fame dopo un mese senza i trasferimenti dal governo centrale. E non vi è da meravigliarsi se queste stesse divisioni si riflettono oggi in una regione che, pur avendo solo un milione e 600 mila abitanti su 24.000 km2, ha (con ratifica del referendum) ben 8 inutili province con aumento e sperpero del danaro pubblico nella politica di malaffare per meglio aggredire il territorio facendo prevalere interessi localistici e poteri parcellizzati. In compenso vi sono in Sardegna ben 8 milioni di pecore. Circa 7 pecore per ogni abitante. Ecco ancor oggi la "ricchezza" dei sardi.

E' specchio di tutto ciò il Consiglio regionale, con ottanta poltrone di parassiti che son dotati di stipendi da parlamentari e che, se non rieletti, godono di una gratifica di buona uscita di 200.000 euro e di una pensione di 5000 euro anche per essere stati una sola volta consiglieri, mentre aumenta la disoccupazione tra gli operai. Ho già scritto altrove che dovrebbe esistere il partito dei non votanti e ho spiegato come si potrebbe giungere ad esso, in modo che – fatta salva una fascia fisiologica di non votanti (20%) - il numero degli eletti diminuisca in proporzione al numero dei non votanti. Alle ultime elezioni regionali ha votato soltanto il 60%, ma le poltrone sono rimaste 80, e per una popolazione di votanti pari a circa un milione e 400 mila. Viva l'evasione fiscale sino a quando si continuerà a buttar via il danaro pubblico per mantenere una casta di parassiti della politica, gente senza mestiere. Si pensi che il Senato di tutti gli Stati Uniti d’America è composto da soli 100 senatori, mentre l’Italia ne ha 315, oltre a 630 deputati. Se si risparmiasse sulla politica, incominciando ad abolire le inutili province, si potrebbe incominciare con l'aumentare le pensioni minime.

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